Se sono in malattia posso uscire la sera?
I lavoratori che sono in malattia devono stare per tutto il tempo in casa o non esiste un simile obbligo stabilito dalla legge? Vediamo quali sono i casi in cui si può uscire senza rischiare di incorrere in sanzioni.
Quando non puoi uscire in malattia? Quando devi stare a casa obbligatoriamente? Quando non è prevista la visita fiscale? Sono solo alcune delle domande che potrebbero venire in mente a proposito della malattia professionale.
Chi si mette in malattia, soprattutto se è la prima volta, potrebbe non conoscere nel dettaglio quali sono i diritti e le possibilità che si hanno durante i giorni in cui non si lavora a causa di problemi di salute.
Analizziamo allora più approfonditamente cosa è possibile fare durante i giorni di malattia, in particolare quali sono le fasce orarie in cui è possibile uscire e i casi in cui si è esonerati dalla visita fiscale.
Malattia: quando si può uscire
Un lavoratore che si trova in malattia potrebbe avere voglia di uscire di casa, anche solo per cambiare aria per qualche ora, fermo restando che le uscite non dovrebbero compromettere e, dunque, prolungare il periodo di malattia.
Quali sono allora gli orari nei quali si può uscire? Sono in pratica previste delle fasce di reperibilità, ovvero quelle in cui può avvenire la visita fiscale. Il medico deve rispettare gli orari previsti, non può pretendere di trovare necessariamente il lavoratore in casa se la visita avviene fuori orario.
Si presuppone, dunque, che il lavoratore possa uscire di casa, ma ovviamente l’uscita non dovrà essere incompatibile con il motivo per il quale si trova in malattia. Per esempio, se un lavoratore non può deambulare perché si è rotto una gamba, non può recarsi la sera a correre nel parchetto sotto casa.
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Orari visite fiscali: quando si può uscire?
Ci sono poi alcuni casi nei quali è possibile uscire anche negli orari in cui si svolgono le visite fiscali. Per esempio lo si può fare:
- per cause di forza maggiore;
- in presenza di situazioni che abbiano reso necessaria altrove la presenza del lavoratore;
- nell’ipotesi di visite o prestazioni specialistiche, nei casi in cui si dimostri che non fosse possibile eseguirle in orari diversi da quelli delle fasce di reperibilità.
Il lavoratore può uscire anche se è in malattia durante gli orari dedicati alle visite fiscali anche al verificarsi di un serio e fondato motivo che renda necessario il suo allontanarsi dal domicilio.
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Cosa si rischia se si esce durante gli orari delle visite fiscali?
Come si può ben immaginare, nell’ipotesi in cui si uscisse di casa proprio durante gli orari della visita fiscale sarebbero previste delle sanzioni. In primo luogo, in caso di assenza durante la prima visita, si perderebbe il trattamento economico previsto durante i primi 10 giorni di malattia.
Qualora si fosse assenti alla seconda visita, si perderebbe non solo il trattamento previsto per i primi 10 giorni di malattia, ma ci sarebbe anche una riduzione del 50% del trattamento economico previsto nel restante periodo.
In caso di assenza anche alla terza visita, il lavoratore non riceverebbe più nessuna indennità economica dall’INPS, che sarebbe interrotta fino alla fine del periodo di malattia.
Per quanto riguarda l’ipotesi di un licenziamento, è possibile soltanto nei casi di maggiore gravità. L’assenza dall’abitazione durante la fascia di reperibilità non rappresenta un motivo che può essere sanzionato con il licenziamento se, a parer del giudice, uscire di casa non compromette il processo di guarigione.
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Quando si può rischiare il licenziamento?
Intanto, possiamo ricordare che il datore di lavoro, al fine di verificare che un dipendente sia veramente in malattia e non stia fingendo, può assumere un investigatore privato oppure indagare chiedendo la testimonianza degli altri colleghi.
Cosa potrebbe accadere? Nei fatti, il lavoratore che viene trovato fuori casa, anche al di fuori degli orari di reperibilità, potrebbe prolungare il periodo di convalescenza.
In tali ipotesi, il licenziamento per giusta causa, quindi senza preavviso, sarebbe legittimo. Il datore di lavoro dovrebbe comunque dimostrare che il comportamento del lavoratore sia contrario agli obblighi di correttezza e buona fede.
In caso contrario, quindi se non ci fossero connessioni tra la guarigione del lavoratore e il suo uscire di casa, non potranno esserci conseguenze di questo tipo. In tale evenienza, il lavoratore potrebbe uscire anche nell’ipotesi in cui il medico gli abbia consigliato di non uscire di casa.
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Uscire in malattia – Domande frequenti
Se il lavoratore esce di casa negli orari che non coincidono con le fasce di reperibilità, non dovrà effettuare nessuna comunicazione al proprio datore di lavoro.
Il medico è tenuto a rispettare l’orario previsto per le visite fiscali, quindi se il lavoratore è assente non subirà sanzioni economiche o disciplinari.
Tra le malattie che sono esenti da visita fiscale, troviamo per esempio stati vegetativi, trapianti di organi vitali, gravi emorragie, insufficienza respiratoria o miocardica acuta, cirrosi epatica, neoplasie maligne.
La richiesta di visita fiscale viene presentata dal datore di lavoro o direttamente dalla stessa INPS.
Nel caso di visita fiscale richiesta dal datore di lavoro, il costo da sostenere è a suo carico e corrisponde a 41,67 euro per una visita in un giorno feriale e a 52,82 euro per una visita in un giorno festivo.
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