Il nudismo è reato?
Cosa si rischia a stare nudi in spiaggia? Il nudismo è vietato dalla legge? Può essere considerato un atto osceno in luogo pubblico o un atto contrario alla pubblica decenza? Vediamo cosa dice la legge oggi.
- Gli atti osceni in luogo pubblico sono stati oggetto di depenalizzazione nel 2016.
- Questo significa che vengono puniti con una sanzione amministrativa pecuniaria, tranne in casi specifici previsti dalla legge.
- Il nudismo, in quanto esibizione di parti intime, può rientrare nella fattispecie degli atti contrari alla pubblica decenza, quindi può essere oggetto di multe e segnalazioni, ma soltanto se avviene in determinati luoghi.
Arrivata l’estate è sempre più comune sentire parlare di spiagge per nudisti, molto diffuse in alcuni Paesi stranieri, ovvero di luoghi in cui è possibile stare sulla sabbia o fare il bagno nudi, senza dover indossare il costume. Il concetto di nudismo, comunque, è molto più esteso.
Non si riferisce unicamente alla pratica di stare in spiaggia senza vestiti, ma fa riferimento al naturismo, ovvero a un movimento che propone di vivere a più stretto contatto con la natura, partendo anche dall’abbandono degli indumenti – considerati innaturali.
Quello che vorremmo chiederci in questa guida è se il nudismo costituisca un reato, cosa dice la legge italiana in merito e se, in talune circostanze, lo stesso possa essere oggetto di sanzioni, costituendo, per esempio, un atto contrario alla pubblica decenza.
Il nudismo è un atto osceno?
Gli atti osceni sono un illecito amministrativo disciplinato dall’art. 527 del codice penale. Vengono solitamente puniti con una multa compresa tra i 5.000 e i 30.000 euro.
Tuttavia, nel caso in cui siano commessi nelle vicinanze di luoghi frequentati da minori (si pensi a una scuola) o se possa esserci il rischio che gli stessi possano assistervi, è prevista la reclusione da 4 mesi a 4 anni e 6 mesi.
Per approfondire, ti invitiamo a leggere la nostra guida Atti osceni in luogo pubblico: esempi, identificazione, sanzione, reato
Si possono considerare atti osceni, per la società attuale e anche nell’accezione data dal codice penale, quei comportamenti che possano offendere il pudore. Nel corso degli anni, con l’evolversi dei costumi e del comune pensare, tante cose sono cambiate.
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Atti osceni in luogo pubblico: evoluzione giurisprudenziale
Per esempio:
- per la Corte di Cassazione, in una sentenza del 1959, il bacio può rappresentare un atto di libidine, se si considera l’impulso dal quale è stato generato e il modo in cui è stato dato;
- di contro, per i giudici il bacio è la manifestazione di affetto più pura che ci sia e non ha nulla di libidinoso a fare da contorno.
A questo proposito, ti invitiamo a leggere anche Baciarsi in pubblico è reato?
Una sentenza del 1976 ha invece stabilito che un abbraccio pubblico, che sia succeduto da parole che possano rivelare intenzioni di tipo sessuale, può rientrare negli atti osceni, poiché considerato lesivo del pudore.
Il nudismo è reato?
Se un semplice bacio o un abbraccio un po’ troppo esplicito sono stati considerati reato nel corso del tempo, cosa si può dire dell’esibizione pubblica del proprio corpo, ovvero delle proprie parti intime?
La questione è stata chiarita da una sentenza della Corte di Cassazione del 2000, con la quale è stato stabilito che il nudismo non è reato quando viene praticato in luoghi riservati, ovvero che vengono prevalentemente frequentati da persone che abbracciano la filosofia del naturismo – come può benissimo essere una spiaggia.
In questi casi, non offende il pudore o la moralità di chi osserva, a condizione che non sia comunque accompagnato da comportamenti erotici, quindi da atti sessuali. Lo stesso non avviene in una comune spiaggia, dove potrebbero esserci famiglie e bambini.
In questi luoghi, il nudismo può essere considerato un atto contrario alla pubblica decenza (art. 726 cp). Tuttavia, per una recentissima sentenza della Corte Costituzionale – la n. 95/2022 – la multa prevista da tale articolo, che va da 5.000 a 10.000 euro, è considerata eccessiva nell’ipotesi di nudismo.
La Corte Costituzionale ha non a caso dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 726 del codice penale, nella parte in cui prevede la sanzione amministrativa pecuniaria «da euro 5.000 a euro 10.000» anziché «da euro 51 a euro 309».
Un’altra sentenza, la n. 28990/2012, che ha sanzionato un uomo che aveva preso il sole nudo in una spiaggia di Taormina, con una multa da 1.200 euro, ha affermato che la nudità integrale non è ancora tollerata perché, nonostante l’evolversi della società, provoca ancora un certo turbamento a livello sociale.
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Cosa rischio se giro per casa nudo?
Stare nudi nella propria abitazione si lega al concetto di privacy sia a quello di libertà personale. Lo stesso art. 14 della Costituzione sancisce l’inviolabilità del domicilio quale proiezione spaziale della libertà personale.
Ci sono casi in cui si può rischiare di essere multati? Sì, ovvero quello in cui non si creano delle condizioni – banalmente, mettere delle tende – tali da rendere il nudo non visibile agli estranei. Si potrebbe in tale ipotesi rientrare nell’illecito amministrativo di cui all’art. 726 cp.
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Nudismo – Domande frequenti
Si considerano atti osceni in luogo pubblico quelli che, in base al comune sentimento, ledono il pudore.
La sentenza n. 3557/2000 della Corte di Cassazione ha decretato che il topless, quindi l’esibizione del seno nudo femminile, non rappresenta un reato, in quanto oggi non è un comportamento lesivo del pudore.
No, camminare in strada a petto nudo non è né un reato né un illecito amministrativo, ma potrebbero esistere eventuali divieti imposti dal sindaco in prossimità di scuole, chiede, altri luoghi frequentati da bambini.
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