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Come tutelarsi da un prestito ad un amico?

Perché è rischioso fare un prestito ad un amico? Come puoi tutelarti? A cosa servono le garanzie personali? E le garanzie reali? Scoprilo nel seguente articolo.

prestito ad un amico: rischio insolvenza
  • Prestare i soldi ad un amico è potenzialmente molto rischioso, giacché potrebbe non essere in grado di pagare il debito.
  • Laddove tu decida di prestare somme di denaro, dovrai quindi adottare una serie di precauzioni.
  • In particolare, ti consigliamo di assumere delle garanzie. Potresti farti dare in pegno un bene o chiedere che sia costituita una fideiussione.

A chiunque è capitato, almeno una volta nella vita, di prestare soldi ad un amico. Non sempre, però, si tratta di un’esperienza piacevole, soprattutto se non si tratta di piccole somme. 

Se si intende prestare piccole somme di denaro, si possono anche non prendere particolari precauzioni. Qualora, invece, siano versate somme ingenti, allora, dovresti provare ad adottare degli accorgimenti, tra cui, per esempio, eseguire i pagamenti con un conto corrente bancario o concludere un contratto di mutuo alla presenza di un notaio.

Nel seguente articolo, ti spiegheremo come tutelare la tua posizione giuridica, prevenire l’insolvenza e cosa fare, invece, nel caso in cui il debitore, quindi un tuo amico, non ti restituisca il prestito.

Prestare soldi ad un amico è reato?

Prestare i soldi ad un amico potrebbe essere una mossa azzardata, anche ove si tratti di un caro amico di infanzia. Soprattutto se si parla di quantità ingenti, c’è il rischio concreto che l’amico, in questo caso debitore, non sia in grado di restituire quanto dovuto.

Che fare in questi casi? Intanto, chiariamo fin da subito che prestare soldi a un amico non è un atto illecito. Nonostante sia una persona nota e, tendenzialmente, fidata, la prima cosa che consigliamo di da fare è quella di tutelarsi. Quindi, se si decide di concedere il prestito, è opportuno adottare anche una serie di precauzioni.

Per esempio, potreste concludere un contratto formale, eventualmente per iscritto, che regoli il vostro rapporto. Potrebbe, poi, essere una buona idea anche quella di costituire delle garanzie, quali:

  • pegno e ipoteca, che sono garanzie reali su beni;
  • fideiussione e contratto autonomo di garanzia, che sono, invece, garanzie personali.

Tuttavia, anche questi strumenti potrebbero non essere sufficienti a tutelarti adeguatamente. Ove persista l’inadempimento, infatti, sarà necessario procedere ad un’azione esecutiva sul patrimonio del debitore ed, eventualmente, su quello di eventuali garanti.

Ti consigliamo anche di leggere: Come faccio a sapere se ho un debito scaduto?

Come proteggersi in caso di prestito ad un amico?
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Prestito a un amico: come tutelarsi?

Il contratto tipico che viene concluso per prestare dei soldi è il mutuo. Questo è il principale contratto che viene impiegato ove si debba concedere un finanziamento. Ne avrai sicuramente sentito parlare, perché è piuttosto frequente chiedere un mutuo alla banca per comprare una casa.

I mutui, però, non sono conclusi solo dagli istituti di credito, ma qualsiasi soggetto che intenda prestare dei soldi a taluno può ricorrere al contratto di mutuo. È una fattispecie contrattuale normalmente onerosa: in questo caso, il corrispettivo per il godimento del denaro in prestito è costituito dagli interessi, i quali costituiscono un’obbligazione accessoria e periodica.

Proprio nell’ambito della disciplina del mutuo, si ritrova la disposizione che impone alle parti di non pattuire i c.d. interessi usurari. Quindi, se concedi a mutuo una somma, dovrai tener presente questo limite. Gli interessi si dicono usurari quando superano il c.d. tasso soglia, che viene periodicamente calcolato dalla Banca d’Italia e recepito in Decreto del Ministro dell’economia e finanza. Se gli interessi superano la soglia, l’art. 1815, co.2, c.c. dispone che la clausola degli interessi è nulla: in tal caso, il contratto si intende gratuito.

Laddove tu, però, intenda “aiutare” il tuo amico e non concedere in prestito una somma al fine di lucrare su tale operazione, potrai anche decidere di pattuire un mutuo gratuito, opzione che, tuttavia, sconsigliamo.

Ti consigliamo di leggere anche: Factoring: che cosa è, definizione, esempio

Prestiti ad amici e contratto di mutuo

Il contratto di mutuo deve contenere una serie di elementi necessari:

  • generalità delle parti, nome, cognome, data di nascita, ecc.;
  • l’importo concesso in prestito;
  • la data di restituzione;
  • eventualmente, il programma di rateizzazione per la restituzione;
  • gli interessi convenuti. Se non è presente alcuna clausola che regoli gli interessi, il contratto si intende gratuito.

Al fine di garantire una maggiore tutela, ti consigliamo anche di stipulare il contratto alla presenza di un notaio. Questo svolgerà una funzione di supervisione, rendendo più chiari i concetti, evitando che siano poste in essere condotte abusive e individuando la soluzione migliore per ciascuno dei contraenti.

Puoi approfondire l’argomento oggetto di questo articolo leggendo anche: Prestiti infruttiferi tra parenti: cosa sono e come funzionano i finanziamenti tra privati

prestito ad un amico

Prestito a un amico e garanzie personali

Altro strumento con cui puoi tutelare la tua posizione in caso di prestito ad un amico sono le garanzie. Ti suggeriamo di ricorrere a una fideiussione o a un contratto autonomo di garanzia.

Per approfondire l’argomento ti consigliamo anche di leggere: Le obbligazioni solidali: la guida completa

Fideiussione

La fideiussione è un’obbligazione accessoria di garanzia. Un soggetto, detto fideiussore, si obbliga alla medesima prestazione dovuta dal debitore principale. Dunque, debitore e fideiussore sono obbligati in solido, di conseguenza si presume che l’obbligazione fideiussoria abbia ad oggetto denaro o cose fungibili. 

L’obbligazione del fideiussore è anche detta diseguale, in quanto nasce da un titolo diverso rispetto all’obbligazione garantita. Quindi, il garante è obbligato nell’esclusivo interesse del debitore principale. Si connota, inoltre, per sussidiarietà. Il creditore deve chiedere l’adempimento prima al debitore, quindi il fideiussore ha diritto al beneficium ordinis.

La principale funzione della fideiussione è quella di ampliare la garanzia patrimoniale generica del debitore. Il creditore, infatti, potrà procedere ad agire anche nei confronti del fideiussore, con la garanzia del suo intero patrimonio.

Per approfondire l’argomento ti consigliamo anche di leggere: Fideiussione bancaria: significato e quanto costa

Contratto autonomo

Il contratto autonomo è una garanzia atipica rispetto ai modelli codicistici, sebbene talora sia stata disciplinata dal legislatore nell’ambito delle leggi speciali. È una figura che è stata elaborata principalmente per rendere più efficienti e sicuri gli scambi commerciali internazionali. Nasce infatti proprio con lo scopo di garantire i traffici commerciali e gli scambi internazionali. 

È una garanzia che può avere come finalità quella di tenere indenne il creditore dalle conseguenze dell’inadempimento. Non necessariamente, quindi, è garantita un’obbligazione pecuniaria. In tal caso, l’obbligazione nascente dal contratto autonomo ha carattere succedaneo all’obbligazione principale

Attribuisce al creditore la possibilità di escutere la garanzia a prima richiesta e senza eccezioni. Ciò implica che:

  • il creditore non deve dimostrare l’inadempimento, né la natura colpevole dell’inadempimento;
  • il garante non può far valere le eccezioni relative al rapporto sottostante.

Dopo l’adempimento, il garante autonomo non ha azione verso il creditore per recuperare quanto pagato, se non sussiste l’inadempimento o il rapporto sottostante è viziato. 

Potrebbe anche interessarti leggere: Azione surrogatoria: cos’è, presupposti e differenze con l’azione revocatoria

tutelarsi da un prestito ad un amico

Garanzie reali: pegno e ipoteca

Nel caso in cui il prestito all’amico non sia ingente, tale da giustificare una garanzia personale, come fideiussione o contratto autonomo (che sono spesso impiegati in ambito societario o relativamente a contratti di appalto), puoi anche ricorrere al pegno o l’ipoteca, che sono garanzie reali.

Le garanzie reali hanno anche il beneficio di non dover cercare una terza persona che funga da garante. Con il pegno o l’ipoteca, infatti, il tuo amico potrà egli stesso darti un proprio bene in garanzia.

Il pegno è un contratto reale, cioè si perfeziona con la consegna della cosa oggetto di garanzia. Ha normalmente ad oggetto cose mobili ed è assistito da un diritto di prelazione. Ciò significa che se l’amico non restituisce il prestito, potrai rivalerti tu stesso sulla cosa che ti ha dato in pegno, tramite azione esecutiva.

La ratio dell’ipoteca è simile. Questa garanzia comporta l’attribuzione di un privilegio sul bene immobile. Ciò significa che, se l’amico non ti restituisce il prestito, tu potrai porre in essere un’azione esecutiva sul bene. Si provvederà, quindi, alla vendita coattiva del bene, dopodiché potrai rivalerti sulla somma ricavata fino a concorrenza del credito. 

Ti consigliamo di approfondire l’argomento leggendo anche: Diritto di regresso: cos’è e come si esercita l’azione di regresso

Prestito ad un amico – Domande frequenti

Perché è rischioso fare un prestito ad un amico?

Un prestito ad un amico potrebbe essere molto rischioso, in quanto l’amico potrebbe anche risultare insolvente, proprio perché approfitta anche del rapporto di amicizia.

Come tutelarsi in caso di prestito ad un amico?

Per tutelarsi in caso di prestito ad un amico è possibile concludere un formale contratto di mutuo, oppure costituire una garanzia reale o chiedere la costituzione di una garanzia personale.

Cosa puoi fare in caso di insolvenza dell’amico?

Se l’amico non restituisce il prestito, allora, potrai agire in via esecutiva sui beni del debitore, ottenere la liquidazione e soddisfarti sul ricavato della vendita.

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Avv. Clelia Tesone
Avvocato civilista
Laureatasi in Giurisprudenza con la votazione di 110 e Lode presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e con approfondita conoscenza delle materie del Diritto Civile e del Diritto Amministrativo. Ha brillantemente conseguito l’abilitazione alla professione di avvocato, a seguito dell’espletamento della pratica forense in diritto civile e il tirocinio ex art. 73 d.l. 69/2013 presso la Procura della Repubblica di Napoli Nord.
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