Prestiti infruttiferi tra parenti: cosa sono e come funzionano i finanziamenti tra privati
Cosa significa prestito infruttifero tra parenti? Ecco quali sono le regole per prestare denaro a un familiare e come funziona la successiva restituzione.
- Un prestito tra parenti è una possibilità da considerare come alternativa a un prestito in banca.
- In genere, queste tipologie di prestiti sono infruttiferi, ovvero non prevedono l’applicazione di interessi.
- Nonostante ciò, è necessario comunque rispettare alcune regole, per evitare di essere fregati.
Chiedere un prestito presso la propria banca o rivolgendosi a una società creditizia potrebbe risultare un processo lungo, rallentato in particolare dalla richiesta di specifici requisiti e garanzie non sempre fattibili per tutti.
Qualora si avesse bisogno di liquidità con una certa urgenza, si potrebbe ricorrere al prestito infruttifero tra parenti, soluzione che può essere considerata a tutti gli effetti un’alternativa ai tradizionali prestiti bancari.
Oltre alla già citata rapidità che li caratterizza, quali sono gli altri vantaggi dei prestiti infruttiferi tra parenti stretti o familiari conviventi? Analizziamo quali sono le regole da rispettare e le modalità di restituzione del capitale dato in prestito.
Prestiti infruttiferi tra parenti: cosa sono
Un prestito si definisce infruttifero nel momento in cui non prevede l’applicazione di un interesse, voce che rappresenta una delle peculiarità di un prestito tradizionale, ovvero di un prestito a titolo oneroso.
I prestiti tra parenti hanno la funzione non tanto di ottenere un rendimento futuro, generato proprio dagli interessi, ma quello di aiutare una persona cara, nello specifico un familiare, che si trova in una situazione di disagio economico.
Esempi classici di prestito infruttifero tra parenti sono:
- il genitore che presta a un figlio i soldi per l’acquisto di una macchina;
- un fratello che aiuta una sorella che non guadagna tanti soldi;
- un nonno che presta al nipote l’anticipo da dare per l’acquisto della prima casa.
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Come funziona il prestito infruttifero
Il prestito tra familiari è sicuramente meno formale rispetto a una procedura che prevede un colloquio con una banca o un istituto di credito e il rispetto di uno schema rigido e ben preciso.
Nonostante ciò, però, anche nel caso del prestito infruttifero ci sono delle regole da rispettare, che si devono seguire se non si vuole rischiare di avere spiacevoli conseguenze nell’ipotesi di accertamento da parte dell’Agenzia delle entrate.
Un controllo casuale, dal quale venga alla luce un prestito non dichiarato di ingenti quantità, potrebbe essere scambiato per altro, per esempio per un lavoro pagato in nero, svolto da un proprio familiare – figlio, nipote, cugino e così via.
Prestito tra parenti: la scrittura privata
Come si dimostra, allora, un prestito infruttifero? Lo si potrà fare tramite una scrittura privata attraverso la quale si possa certificare la provenienza del denaro preso in prestito, che dovrà essere pari a somme superiori a 500 euro.
La scrittura privata avrà la firma di due soggetti:
- il mutuante, ovvero chi presta il denaro;
- il mutuatario, cioè la persona che riceve il prestito.
Ci dovranno poi essere:
- la data in cui la scrittura viene sottoscritta dalle parti;
- i dati personali dei due firmatari;
- il grado di parentela;
- l’importo oggetto del prestito;
- il metodo di pagamento con cui lo stesso viene erogato;
- l’eventuale scadenza della restituzione.
Sarà poi necessario indicare nel documento – da redigere in duplice copia – anche il motivo alla base del prestito infruttifero e la dicitura con la quale si specifica che si tratta di un prestito per il quale non sono previsti interessi neppure nella misura dell’interesse legale.
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Come farsi restituire un prestito infruttifero?
La scrittura privata, dunque, è il documento attraverso il quale si ha la prova di aver prestato dei soldi a un familiare. Dopo la scrittura e la firma dello stesso, sarà necessario procedere con un altro passaggio.
Si dovrà infatti validare la data certa riportata sulla stessa:
- registrando la scrittura privata presso l’Agenzia delle entrate: si dovrà pagare l’imposta di registro in proporzione alla cifra che è stata data in prestito;
- autenticare la stessa alla presenza di un notaio;
- oppure spedendo direttamente a sé stessi una raccomandata con ricevuta di ritorno contenente la scrittura privata firmata da entrambe le parti, in modo che la data risulti attestata in modo certo.
In alternativa, il testo della scrittura privata, dotato di firma digitale, potrà essere inviato via email o PEC: in questa ipotesi, non si dovrà inviare un allegato, ma copiare il testo direttamente all’interno della mail.
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Come fare un prestito infruttifero
Una delle domande più comuni quando si parla di prestiti tra parenti senza interessi è quella relativa alla modalità di invio del denaro. Si potrà fare un prestito in contanti? Se si procede tramite bonifico, cosa si dovrà scrivere nella causale?
Per quanto riguarda il prestito in contanti, è possibile procedere in questo senso rispettando l’attuale normativa sui trasferimenti di denaro in contanti, che non possono superare la soglia di 5.000 euro per singola operazione.
I prestiti infruttiferi tra privati, però, dovrebbero essere tracciabili, quindi generalmente si utilizza il bonifico, che potrà essere la stessa modalità di pagamento da utilizzare al momento della restituzione del prestito.
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Cosa scrivere nella causale del bonifico al figlio senza il rischio di sanzioni e controlli?
In merito alla causale, è bene evitare di scrivere unicamente la parola prestito. È invece meglio specificare cos’è l’importo inviato, quindi inserire frasi come per esempio “Prestito infruttifero inviato in data a nome e cognome per l’acquisto di una macchina”.
Ricordiamo, inoltre, che, se pattuito fin da subito, il prestito tra parenti potrebbe anche essere fruttifero, a condizione che non si superi quello che rientra nel tasso di usura.
Per quel che riguarda il cosa scrivere nella causale di un bonifico per restituzione prestito, la regola da seguire è la stessa appena indicata, quindi l’ideale è di specificare per bene nella causale il perché si stanno inviando dei soldi a un familiare.
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Cosa succede se non restituisco un prestito infruttifero?
Dopo aver visto come tutelarti dal punto di vista legale in caso di prestito tra parenti, possiamo chiederci quali siano le conseguenze nell’evenienza in cui, quanto prestato, non venisse poi restituito.
È proprio in questa malaugurata ipotesi che entra in gioco la scrittura privata, ovvero il documento con il quale si potrà dimostrare che il prestito a un familiare ci sia effettivamente stato.
Sarà così possibile fare causa alla persona che non ha restituito la somma prestata entro i termini che erano stati stabiliti in fase di sottoscrizione della scrittura privata. La mancata restituzione del prestito potrebbe configurarsi, poi, nel reato di appropriazione indebita.
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Quando decade un prestito infruttifero?
Parlando infine della prescrizione di un prestito tra privati, il termine da considerare è pari a 10 anni. Per saperne di più, ti invitiamo a leggere la nostra guida sulla prescrizione dei debiti.
Prestito infruttifero tra parenti – Domande frequenti
Il prestito tra familiari, che generalmente non prevede interessi, deve essere dimostrato tramite una scrittura privata tra le parti.
Sì, il prestito infruttifero può non avere una scadenza: in generale, si prescrive dopo 10 anni di tempo, entro i quali, in teoria, quanto prestato da un familiare dovrebbe essere restituito.
Il prestito tra parenti senza scrittura privata è possibile, però comporta più rischi, sia dal punto di vista fiscale, sia in merito alla successiva restituzione.
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