Sanzioni UE: chi le decide e come funzionano
Come funziona l’applicazione delle sanzioni UE? Quali sono i casi nei quali si prevedono? Analisi delle diverse tipologie e della funzione per la quale vengono emanate tali sanzioni.
Le sanzioni UE sono delle misure restrittive che vengono utilizzate nella politica estera di sicurezza comune (PESC) dell’Unione europea.
Tra gli obiettivi alla base delle sanzioni ci sono:
- il mantenimento della pace;
- la salvaguardia di valori, interessi e sicurezza all’interno dell’UE;
- il consolidamento di democrazia, Stato di diritto, diritti umani e dei principi del diritto internazionale;
- la prevenzione dei conflitti;
- il rafforzamento della sicurezza internazionale.
Le sanzioni rientrano all’interno di un approccio globale del quale fanno parte anche il dialogo politico, gli sforzi complementari ed eventuali altri strumenti di politica estera, che permettono di interfacciarsi con altri Stati o situazioni particolari – si pensi alle organizzazioni terroristiche.
Vediamo di seguito quali tipologie di sanzioni vengono in genere applicate dall’Unione europea, quali sono i soggetti interessati, qualche esempio concreto e cosa comporta l’eventuale violazione delle stesse.
Sanzioni UE: come funzionano
Una sanzione è una misura che ha la funzione di ottenere un cambiamento nella politica o nelle condotta del soggetto al quale si rivolge.
Può pertanto essere indirizzata al Governo di un Paese terzo, così come a:
- organizzazioni di vario genere, come quelle terroristiche;
- società che forniscono a Paesi terzi gli strumenti per la realizzazione di determinate azioni politiche (si pensi, banalmente, alla armi fornite a un Paese in guerra da terzi);
- soggetti che sostengono tali politiche, per esempio tramite il coinvolgimento diretto in attività terroristiche.
Qui è disponibile la mappa delle sanzioni UE
Dal 2004 esiste anche un comitato politico e di sicurezza che ha stabilito quali siano i principi di base per i quali si ricorre alle sanzioni, ovvero come funzioni la loro attuazione e le modalità di misurazione e controllo dell’impatto che generano. Tali principi sono stati rivisti e aggiornati più volte, nel 2005, 2009, 2012, 2017 e 2022.
In particolare, l’UE fa di tutto per evitare che le sanzioni applicate a un determinato Stato, ovvero alla sua politica estera, abbiano effetti diretti (ed estremamente negativi) sulla popolazione civile locale e sul resto delle attività legalmente svolte nel Paese.
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Tipologie di sanzioni UE
Come si evince da quanto ribadito fin qui, le sanzioni UE sono conformi agli obblighi che derivano:
- dal diritto internazionale;
- dal pieno rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
Si tratta, nei fatti, di misure preventive con le quali l’UE cerca di rispondere in modo rapido e adeguato a sfide e sviluppi politici che non siano in linea con i suoi valori e obiettivi.
Le sanzioni possono riguardare ambiti differenti, quali:
- la lotta al terrorismo;
- la violazione dei diritti umani;
- attacchi informatici;
- l’annessione di un territorio al proprio Stato con la forza e così via.
Tipologie di sanzioni UE | Cosa sono |
Sanzioni diplomatiche (in senso lato) | I provvedimenti possono riguardare l’interruzione delle relazioni diplomatiche con un dato Paese |
Sanzioni in senso stretto | Ne sono esempi: – l’embargo sulle armi – divieti di viaggio, quindi stilare un elenco di persone che non possono entrare in UE o non possono viaggiare al di fuori del proprio Stato membro – congelamento dei beni delle persone inserite in tale elenco – sanzioni economiche o restrizioni su specifici settori di attività. Per esempio, potrebbe trattarsi di divieti di importazione o esportazione di alcuni beni, divieti di investimento o di fornire determinati servizi |
Sanzioni su iniziative propria o dell’ONU | Le misure restrittive possono essere introdotte di propria iniziativa, ma anche per attuare una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’ONU |
Sanzioni ONU | Si attuano le sanzioni adottate dal Consiglio di sicurezza dell’ONU |
Regimi sanzionatori misti | Si può decidere di rafforzare la sanzioni ONU prevedendo ulteriori misure restrittive |
Sanzioni UE contro la Russia: esempio
Un esempio di sanzioni che l’Unione europea ha applicato nel corso della guerra tra Russia e Ucraina sono proprio le sanzioni economiche contro la Russia. L’ultima consiste nel divieto di importazione dei diamanti. Si tratta del dodicesimo pacchetto di misure restrittive previste contro la Russia, in seguito all’invasione dell’Ucraina.
Tale divieto, che sarà in vigore dal 1° gennaio 2024, si applica a tutti gli Stati membri: saranno vietati i diamanti originari della Russia (quindi diamanti naturali e sintetici o gioielli con diamanti), quelli in transito in Russia e i diamanti russi lavorati in Paesi terzi. L’unico caso esente dalla restituzione è quello in cui i diamanti siano destinati a scopi industriali.
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Violazioni sanzioni UE
In questo momento, gli Stati membri hanno concetti diversi di cosa sia una violazione delle misure restrittive e della natura delle sanzioni previste in caso di violazione.
In considerazione della complessità del tema, il 28 novembre 2022 il Consiglio europeo ha scelto di aggiungere la violazione delle misure restrittive alla lista dei reati dell’UE inclusa nel trattato sul funzionamento dell’Unione europea.
Il 9 giugno 2023, il Consiglio ha infine concordato la tipologia di comportamento che rappresenta reato, ovvero quali siano i reati che si commettono per violazione delle misure restrittive e le sanzioni previste.
Tra i reati troviamo per esempio quello di aiutare le persone che non possono viaggiare in UE a farlo, oppure il commercio di quei beni che siano oggetto di determinate misure restrittive.
Le sanzioni dissuasive, per evitare che vengano commesse azioni delittuose, dovranno invece essere commisurate al tipo di reato commesso, e dovranno essere effettive e proporzionate.
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