Mandato di arresto europeo: che cos’è e come funziona il MAE
Che cos'è un mandato di arresto europeo? Quando si applica? Che differenze ci sono con l'estradizione? Nel seguente articolo daremo risposta a tutti questi interrogativi e spiegheremo al meglio la disciplina del MAE.
- Il mandato di arresto europeo è una sorta di estradizione, la cui disciplina trova applicazione nei Paesi dell’Unione europea.
- Si applica per i reati per cui è prevista una pena non inferiore a 12 mesi o è stata applicata una sanzione o misura di sicurezza non inferiore a 4 mesi.
- È un provvedimento che viene adottato in base alla decisione di un giudice.
Il mandato di arresto europeo è disciplinato dal Decreto n. 69 del 2005, che ha dato attuazione ad una decisione quadro 2002/584 del Consiglio europeo. È uno strumento con cui si procede a consegnare l’autore di un rEato, salvo casi eccezionali, allo Stato membro che ne faccia richiesta. Dunque, è una sorta di estradizione.
Nel seguente articolo procederemo a spiegarti nel dettaglio che cos’è il mandato di arresto europeo, a cosa serve e quando può essere applicato. Inoltre, ti illustreremo alcuni principi che regolano il MAE e, soprattutto, quali sono i limiti, anche rispetto ai reati che comportano l’adozione del mandato europeo. Infine, indicheremo alcune differenze rispetto all’estradizione, in particolare per quanto riguarda la semplificazione del procedimento.
- Mandato di arresto europeo: cos’è e quali Stati hanno aderito
- Quando scatta il mandato di arresto europeo?
- Mandato di arresto europeo: procedura
- Quali semplificazioni sono state apportate al procedimento?
- Mandato di arresto europeo: estradizione
- Mandato di arresto europeo: per quali reati
- Mandato di arresto europeo: doppia incriminazione
- Mandato di arresto europeo: obbligo di rifiuto
Mandato di arresto europeo: cos’è e quali Stati hanno aderito
Il mandato di arresto europeo è una sorta di estradizione, il cui procedimento è semplificato e può essere adottato solo nell’ambito degli Stati membri dell’Unione Europea. Si qualifica come “una decisione giudiziaria emessa da uno Stato membro dell’Unione Europea”, al fine di consentire l’esercizio dell’azione penale, l’esecuzione di una pena o di una misura di sicurezza.
Il mandato di arresto europeo opera:
- quando è l’Autorità giudiziaria italiana a richiedere l’arresto all’estero di una persona;
- quando il mandato di arresto è richiesto da un’autorità giudiziaria straniera e si chiede la consegna di una persona all’autorità italiana.
È uno strumento processuale che non ha alcuna finalità istruttoria. Ha realizzato una semplificazione procedurale delle regole previste per l’estradizione.
Il mandato di arresto europeo opera rispetto agli Stati dell’Unione Europea, quindi Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria.
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Quando scatta il mandato di arresto europeo?
Per adottare un mandato di arresto europeo devono essere accertati alcuni specifici requisiti. Per procedere alla consegna è necessario che:
- sia stata emessa una sentenza definitiva di condanna o un provvedimento cautelare all’estero in base alla quale sia adottato il mandato;
- l’autorità straniera deve aver formulato una richiesta all’autorità nazionale tenuta alla consegna, che contenga specifici elementi.
Quali sono gli elementi della richiesta?
La richiesta di mandato di arresto europeo deve contenere una serie di elementi specifici:
- identità e cittadinanza del ricercato;
- nome, indirizzo, numero di telefono e di fax, indirizzo di posta elettronica dell’Autorità Giudiziaria emittente;
- indicazione dell’esistenza di una sentenza esecutiva, di un provvedimento cautelare o di qualsiasi altra decisione giudiziaria esecutiva che abbia la stessa forza e rientri nel campo di applicazione degli artt. 7 e 8 della Legge;
- natura e qualificazione giuridica del reato;
- descrizione delle circostanze inerenti alla commissione del reato, compresi il momento, il luogo ed il grado di partecipazione del ricercato;
- pena inflitta, se vi è una sentenza definitiva, ovvero, negli altri casi, pena minima e massima stabilita dalla legge dello Stato di emissione;
- altre conseguenze del reato, per quanto possibile.
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Mandato di arresto europeo: procedura
Come evidenziato nei precedenti paragrafi la procedura del mandato di arresto europeo è stata molto semplificata. Il MAE si attua con una decisione giudiziaria emessa da uno Stato membro in vista dell’arresto e della consegna, da eseguirsi a cura di un altro Stato membro, di una persona fisica ricercata.
Di solito l’autorità emittente comunica il mandato d’arresto europeo direttamente all’autorità giudiziaria dell’esecuzione, per questo implicando un elevato livello di fiducia tra gli stati membri e il reciproco riconoscimento delle decisioni giudiziarie. La procedura prevede che la persona destinataria del MAE sia fermata dalle autorità del Paese cui compete mettere in esecuzione il provvedimento. Essa è consegnata al paese che lo ha emesso.
Ciò presuppone che detta persona sia stata sottoposta, in uno degli Stati membri, ad una condanna definitiva a pena detentiva di durata pari o superiore a quattro mesi o ad una decisione precedente rispetto alla sentenza, che permetta di applicare la misura della custodia cautelare.
Quali semplificazioni sono state apportate al procedimento?
Come dicevamo, il procedimento è stato semplificato rispetto all’estradizione. In primo luogo, manca il filtro politico. La decisione di consegnare un soggetto è esclusivamente rimessa all’autorità giudiziaria. Non vi è alcuna interferenza politica.
È competente la Corte d’Appello nel cui distretto l’imputato o il condannato ha la residenza, la dimora o il domicilio al momento in cui il provvedimento è ricevuto dall’Autorità giudiziaria:
- se non è possibile individuare la competenza in base a questi criteri, è competente la Corte d’Appello di Roma;
- se il Mandato di arresto europeo ha come destinatari più persone, è competente la Corte d’Appello dove hanno residenza, dimora o domicilio, la maggior parte dei destinatari;
- se la persona è stata arrestata, ha ancora competenza la Corte D’appello di Roma.
C’è una limitazione anche sui motivi di rifiuto della consegna, che possono essere solo quelli previsti dalla legge all’art. 18 L. n. 69 del 2005. Tra questi, per esempio, vi è:
- l’esser stata la sentenza emessa in violazione dei principi di un processo equo per violazione di irrinunciabili garanzie processuali, come il divieto di ne bis in idem;
- il caso in cui il MAE concerna reati che la legge italiana considera commessi in tutto o in parte nel suo territorio.
Altra ipotesi in cui può essere rifiutata la consegna è il caso di minori o donne incinte o madri di prole di età inferiore ai 3 anni. Inoltre, non è necessaria la doppia punibilità, cioè che il reato sia punito nei due Stati, quello che esegue e quello che autorizza il mandato. Per alcuni reati gravi, come associazione per delinquere, è prevista la consegna obbligatoria.
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Mandato di arresto europeo: estradizione
Come abbiamo già affermato nei precedenti paragrafi, vi è una netta differenza tra estradizione e mandato di arresto europeo. L’estradizione è uno strumento di diritto penale. Svolge la principale funzione di consentire la collaborazione giudiziaria tra gli Stati. Dunque, ha una funzione equivalente a quella del mandato di arresto europeo.
Si può ricorrere all’estradizione quando uno Stato ritiene che sia necessario giudicare un soggetto in base alla proprie leggi. In questo caso, lo Stato chiede ad altro in cui si trova il soggetto da estradare di consegnarlo. In genere, questo accade quando il soggetto ha commesso un reato e si è rifugiato in altro Stato per sottrarsi alla giustizia.
L’istituto è soggetto anche ad apposite norme della costituzione, in particolare gli artt. 10 e 26 citano espressamente l’estradizione. Tuttavia, la sua disciplina si trova anche in altre disposizioni, sia sovranazionali, come i trattati internazionali, sia nazionali, come gli artt. 13 e 697 c.p.p.
Il mandato di arresto europeo, come abbiamo visto, svolge la stessa funzione. La principale differenza è che il MAE è adottato solo dagli stati europei. Inoltre, il MAE è sottratto a qualsiasi valutazione di tipo politico, mentre nel caso dell’estradizione è prevista una decisione dell’autorità politica, cioè del Ministro della giustizia, previo provvedimento del giudice.
La Costituzione, inoltre, esclude che l’estradizione sia concessa per reati politici. Inoltre, la stessa è vietata:
- se la persona è stata o sarà sottoposta a un procedimento che non assicura il rispetto dei diritti fondamentali;
- quando vi è ragione di ritenere che l’imputato o il condannato verrà sottoposto a pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti o comunque ad atti che configurano violazione di uno dei diritti fondamentali della persona.
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Mandato di arresto europeo: per quali reati
Una delle condizioni per l’adozione del mandato di arresto europeo riguarda i limiti edittali dei reati per i quali è stata emessa la condanna o può essere adottata la misura di sicurezza.
Il MAE può essere adottato rispetto ai casi di condanna per fatti puniti con una pena o con una misura di sicurezza privativa della libertà non inferiore a 12 mesi o, in caso di condanna a pena o a una misura cautelare non inferiore a 4 mesi.
Non sono soggette a queste regole i seguenti reati:
- partecipazione a un’organizzazione criminale;
- terrorismo;
- tratta di esseri umani;
- sfruttamento sessuale dei bambini e pornografia infantile;
- traffico illecito di stupefacenti e sostanze psicotrope;
- traffico illecito di armi, munizioni ed esplosivi;
- corruzione;
- frode, compresa la frode che lede gli interessi finanziari delle Comunità europee ai sensi della convenzione del 26 luglio 1995 relativa alla tutela degli interessi finanziari delle Comunità europee;
- riciclaggio di proventi di reato;
- falsificazione di monete, compresa la contraffazione dell’euro;
- criminalità informatica;
- criminalità ambientale, compreso il traffico illecito di specie animali protette e il
- traffico illecito di specie e di essenze vegetali protette;
- favoreggiamento dell’ingresso e del soggiorno illegali;
- omicidio volontario, lesioni personali gravi;
- traffico illecito di organi e tessuti umani;
- rapimento, sequestro e presa di ostaggi;
- razzismo e xenofobia;
- furti organizzati o con l’uso di armi;
- traffico illecito di beni culturali, compresi gli oggetti d’antiquariato e le opere d’arte;
- truffa;
- racket e estorsioni;
- contraffazione e pirateria in materia di prodotti;
- falsificazione di atti amministrativi e traffico di documenti falsi;
- falsificazione di mezzi di pagamento;
- traffico illecito di sostanze ormonali ed altri fattori di crescita;
- traffico illecito di materie nucleari e radioattive;
- traffico di veicoli rubati;
- stupro;
- incendio volontario;
- reati che rientrano nella competenza giurisdizionale della Corte penale internazionale;
- dirottamento di aereo/nave;
- sabotaggio.
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Mandato di arresto europeo: doppia incriminazione
Secondo l’art. 7 del decreto n. 69 del 2005, affinché possa essere adottato un mandato di arresto europeo, la condotta per cui si procede deve costituire reato in entrambi gli Stati coinvolti.
Questo è detto principio della doppia incriminazione o doppia punibilità. Se manca tale requisito non è possibile procedere ad eseguire il mandato di arresto europeo, quindi è esclusa la consegna del soggetto destinatario della misura. Tale principio della doppia incriminazione non opera per i reati che abbiamo elencato nel precedente paragrafo.
Mandato di arresto europeo: obbligo di rifiuto
In alcuni casi, la richiesta di mandato europeo di arresto deve essere necessariamente rifiutata. Questi sono stati elencati dal decreto 69 del 2005.
Ciò accade se:
- il reato contestato nel mandato d’arresto europeo è estinto per amnistia ai sensi della legge italiana, quando vi è la giurisdizione dello Stato italiano sul fatto;
- risulta che nei confronti della persona ricercata, per gli stessi fatti, sono stati emessi, in Italia, sentenza o decreto penale irrevocabili o sentenza di non luogo a procedere non più soggetta a impugnazione o, in altro Stato membro dell’Unione europea, sentenza definitiva, purché, in caso di condanna, la pena sia stata già eseguita, ovvero sia in corso di esecuzione, ovvero non possa più essere eseguita in forza delle leggi dello Stato che ha emesso la condanna;
- la persona oggetto del mandato d’arresto europeo era minore di anni 14 al momento della commissione del reato.
Mandato di arresto europeo – domande frequenti
Il mandato di arresto europeo si adotta in caso di sentenza di condanna o misura cautelare, per reati per cui è prevista la detenzione per un periodo non inferiore a 12 mesi o se viene applicata una misura di sicurezza per un periodo non inferiore a 4 mesi.
Il mandato di arresto europeo è una forma di estradizione applicata dagli Stati dell’Unione europea, che consente di ottenere la consegna dell’autore di un reato.
Il mandato di arresto europeo, a differenza dell’estradizione, non comporta una valutazione politica della scelta di consegnare o meno il soggetto destinatario
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