Divulgare screenshot di una conversazione: quando è reato?
Qual è il legame tra uno screenshot e la violazione della privacy di una persona? Cosa si può condivere senza commettere un reato? Vediamolo.
- Inviare ad altri lo screenshot di una conversazione privata non è sempre un reato.
- Ha molta importanza, in questo senso, il contenuto della chat.
- Facendolo, si potrebbero configurare diversi reati, quali diffamazione e violazione della privacy.
Gli screenshot, quindi le foto allo schermo che scattiamo direttamente dal nostro cellulare, sono diventati parte della nostra vita quotidiana. Quando ne mandiamo uno a qualcuno, il contenuto dello scatto va a finire, in pochi secondi, dal nostro dispositivo elettronico a quello di altre persone.
Questo significa che, dal momento in cui viene inviato, non è più possibile controllarne la diffusione – un po’ come accade per l’invio di foto intime nel reato di revenge porn. Chi invia lo screenshot, in molti casi, non si rende conto delle conseguenze alle quali può andare incontro, specialmente se si tratta della schermata di una conversazione privata.
Ti starai forse domandando se far leggere messaggi privati a terzi costituisca un reato. Partiamo intanto dal ricordare quali sono i diritti costituzionali che si devono rispettare, se non si vuole sfociare nel penale, e poi analizziamo la questione.
Diffondere chat private: quali diritti vengono violati
I diritti che si possono violare inviando lo screenshot di una conversazione a soggetti terzi sono diversi. Si tratta in particolare del:
- diritto alla privacy;
- diritto all’identità personale;
- diritto all’onore e alla reputazione;
- diritto al nome e all’immagine;
- diritto all’oblio.
A questi, si aggiunge anche l’inviolabilità e l’universalità della libertà di corrispondenza, che è fa parte delle libertà fondamentali di ogni individuo.
L’art. 15 della nostra Costituzione recita infatti che:
La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili. La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.
A proposito della segretezza della corrispondenza, esiste anche un apposito reato, disciplinato dall’art. 618 cp, sulla “Rivelazione del contenuto di corrispondenza”, punito, a querela della persona offesa, con la reclusione fino a 6 mesi o la multa da 103 a 516 euro.
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Divulgazione messaggi chat privata tramite screenshot: quando è reato?
Potrebbe trattarsi dello screenshot di una conversazione privata su WhatsApp, così come su una chat su Facebook o Instagram: la piattaforma utilizzata non fa alcuna differenza. Ciò che conta è il contenuto dei messaggi inviati.
Se si fa uno screenshot e lo si memorizza sul proprio telefono senza inviarlo a nessuno, non si sta commettendo nessun reato. Il discorso cambia, invece, se si vuole ricattare, chiedendo soldi o altro, la persona con cui si è avuta la conversazione, minacciandola di rivelarne il contenuto. In questo caso, si starebbe commettendo il reato di minaccia.
Nell’ipotesi in cui decidessi, invece, di inviare lo screenshot ad altre persone, potresti:
- violare la privacy del tuo interlocutore;
- andare incontro al trattamento illecito dei dati personali;
- ledere la reputazione di quella persona.
Vediamo più nel dettaglio le varie ipotesi
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Screenshot conversazioni e violazione della privacy
Inviare uno screenshot ad altri soggetti è illegale se nella chat sono contenuti dati personali. In questa eventualità, si realizza sia una violazione della privacy, sia il trattamento illecito dei dati personali.
Ciò si verifica, per esempio, se nella conversazione era presente il nome e il cognome della persona con cui si stava parlando in chat, oppure altri dati sensibili (la sua mail, il suo indirizzo di casa, il suo numero di telefono).
Lo screenshot può inoltre rappresentare una violazione della riservatezza altrui quando al suo interno siano contenute informazioni sulla vita privata dell’autore, come può essere l’orientamento sessuale, una malattia o situazioni che potrebbero portarlo a subire una discriminazione.
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Cosa si rischia per violazione della privacy
La vittima che ha subito una lesione del proprio diritto alla privacy e alla riservatezza può presentare denuncia al Garante della privacy per quanto riguarda il mancato rispetto della protezione dei dati personali.
La violazione della privacy permette di fare causa civile alla persona che ha condiviso lo screenshot al fine di ottenere:
- il risarcimento per il danno subito, che potrà essere non solo di tipo patrimoniale, ma anche morale ed esistenziale;
- la rimozione della pubblicazione dello screenshot, se per esempio questo è stato postato online.
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Lesione della reputazione
L’invio dello screenshot a terzi può, inoltre, rappresentare una lesione della reputazione e dell’onore altrui, ovvero colpire in modo diretto l’immagine e la dignità di una certa persona. Affinché possa configurarsi il reato di diffamazione, però, la chat deve essere condivisa con almeno due persone.
Quindi, se si sta condividendo con il proprio migliore amico l’esito di una notte brava con un’altra amica, in cui ci sono contenuti piccantini, non si sta commettendo nessun reato. Lo stesso non può dirsi se lo stesso contenuto viene diffuso su una chat in cui siano presenti più persone.
Ricordiamo che il reato di diffamazione (art. 595 cp) è punito con:
- la reclusione fino a 1 anno;
- oppure, con la multa fino a 1.032 euro.
Le pene aumentano in caso di diffamazione a mezzo stampa o se l’offesa è rivolta a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario.
Si potrebbe, inoltre, essere querelati anche per la diffusione di riprese e registrazioni fraudolente (art. 617 septies cp) e anche nel caso in cui si divugalssero, a scopo diffamatorio o violando la privacy, delle registrazioni vocali (tipo gli audio di WhatsApp).
Ti ricordiamo che qualora fossi vittima di questo genere di situazioni, puoi rivolgerti alle Autorità, per esempio, portando con te un testimone che ha ricevuto lo screenshot di una tua chat privata. Se la tua fosse una situazione particolarmente delicata, ti invitiamo invece a richiedere un parere legale a un avvocato penalista.
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