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Screenshot Facebook: quando è reato?

Inviare lo screenshot di una conversazione privata su Facebook integra qualche reato? E quello di un post su un gruppo? Vediamo cosa dice la legge in merito.

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  • La pubblicazione di uno screenshot di Facebook non è sempre un reato.
  • Bisogna però stare molto attenti al suo contenuto, perché si potrebbe commettere un illecito trattamento di dati personali.
  • Anche la denuncia di un contenuto offensivo ricevuto in chat postando il relativo screenshot online non è il mezzo più indicato per farsi giustizia.

Quello dello screenshot è uno spauracchio che attanaglia tanti utenti della rete: non a caso, tra le domande più richieste online ci sono “Se faccio uno screenshot di un post Facebook si vede?”, oppure “Cosa succede se faccio uno screenshot a una storia?”.

Da un lato, gli screenshot hanno velocizzato in un certo senso la condivisione di informazioni e in certi casi possono essere molto utili. Se fai uno screenshot a una conversazione e la conservi sul tuo smartphone, non stai facendo niente di illecito. 

Dall’altro, la diffusione di uno screenshot potrebbe portare alla commissione di alcuni reati. Ci siamo dunque questi: quando inviare uno screenshot di Facebook (Instagram o WhatsApp) ad altri utenti è un reato? Quali condotte lesive si potrebbero commettere? Cosa si rischia? Vediamolo insieme. 

Inviare uno screenshot di Facebook è reato? 

L’invio di uno screenshot di Facebook ad altri non è di per sé un reato. Quello a cui bisogna prestare sempre attenzione è, però, il contenuto della conversazione, oltre all’intenzione con la quale si sceglie di divulgarla. 

Lo screenshot potrebbe infatti contenere informazioni personali, come il nome e cognome di una determinata persona e la sua foto profilo. Si violerebbe, così, la sua privacy. A questo proposito, leggi Violazione della privacy: articolo 167, esempi, cosa si rischia per il reato, risarcimento.

Se hai bisogno di supporto legale perché qualcuno ha condiviso uno screenshot con le tue informazioni personali, scrivi a un avvocato online per una consulenza via chat.

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Violazione privacy: quando si configura

Chi ha diffuso lo screenshot potrebbe quindi subire delle ripercussioni per trattamento illecito di dati personali, che è un reato disciplinato dall’art. 167 del decreto legislativo n. 196/2003 (Codice della privacy).

Il primo comma dell’articolo stabilisce che, se una persona viola la privacy altrui, al fine di trarre un profitto per sé o per altri o procurando un danno all’interessato, è punito con la reclusione da 6 mesi a 1 anno e 6 mesi. 

Va da sé che, per denunciare questa condotta illecita e ottenere un risarcimento, occorre riuscire a dimostrare di aver effettivamente subito un danno concreto come conseguenza della condivisione dello screenshot. 

Approfondisci leggendo anche la nostra guida Inviare screenshot è reato?

Divulgare conversazioni private su WhatsApp

Prendiamo il caso della condivisione di una chat privata (di Facebook, WhatsApp o altra app di messaggistica istantanea) su un gruppo Messenger o WhatsApp. Come regola generale, se lo screenshot contiene informazioni personali, dati sensibili o messaggi diffamatori, la condivisione senza il consenso dell’interessato non è lecita

Questa regola è valida anche nel caso in cui si inoltrassero messaggi vocali contenenti informazioni riservate e personali ad altri.

Quando c’è reato di diffamazione su FB?

Un altro reato che potrebbe palesarsi, poi, è quello di diffamazione, che si configura se l’intento della pubblicazione dello screenshot è quello di ledere la reputazione altrui. Considerato che la pubblicazione su Facebook, specie se con un post pubblico, raggiunge un numero significativo di persone, si tratterebbe di diffamazione aggravata – per la quale è prevista la pena della reclusione da 6 mesi a 3 anni o la multa non inferiore a 516 euro.

Approfondisci leggendo anche Diffamazione su Internet e a mezzo stampa: quando è commessa e cosa si rischia

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Inviare screenshot di Facebook per una denuncia: quando è lecito?

Supponiamo che una data persona abbia insultato, offeso o minacciato altri in una chat privata su Messenger o su un gruppo Facebook. 

Si può utilizzare lo screenshot, divulgandolo, per esempio facendo proprio un post su Facebook, per denunciarla? Sul punto, si possono distinguere diverse ipotesi, relative allo screenshot di:

  1. un post su un gruppo Facebook;
  2. una chat privata. 

Scopri di più su Posso denunciare qualcuno per un commento offensivo su Facebook?

1. Gruppi Facebook

I gruppi di Facebook possono essere visibili o nascosti. I gruppi visibili possono essere trovati da chiunque dalla barra di ricerca del social network. A quelli chiusi, invece, possono accedere soltanto i membri che ne fanno parte, che devono essere invitati dall’amministratore. 

I gruppi visibili possono essere:

  • pubblici: anche chi non è iscritto al gruppo può vedere i post;
  • privati: bisogna iscriversi per poter visualizzare i contenuti presenti al suo interno o per poter interagire con gli altri utenti. 

Tornando alla questione screenshot, se il gruppo è pubblico, potrebbero non esserci particolari problemi nella sua condivisione, che deve comunque sempre avvenire nel rispetto di quanto detto nel paragrafo precedente. 

Se, invece, il gruppo è privato le cose cambiano, in quanto se si pubblica una conversazione si sta violando la privacy degli utenti iscritti al gruppo. 

Potrebbe interessarti anche Diffamazione via mail: competenza territoriale e procedibilità

2. Chat su Messenger

Una chat su Messenger, cioè una conversazione privata tra due o più utenti, è equiparata dalla legge alla corrispondenza. Di conseguenza, il suo contenuto è coperto dal segreto e qualsiasi divulgazione o pubblicazione senza il consenso delle persone coinvolte potrebbe comportare le conseguenze legali che abbiamo citato.

LEGGI ANCHE È legale fare screenshot su Instagram

Divulgare messaggi privati per denunciare qualcuno

Utilizzare uno screenshot di una conversazione con qualcuno al fine di denunciarlo online per aver ricevuto messaggi diffamatori o minacciosi, ovvero pubblicandolo su un social, può portare alla violazione della sua privacy, perché vengono resi pubblici i suoi dati personali. 

Per ovviare a questo “problema”, si potrebbe decidere di oscurare tali informazioni (quindi di coprire nome, cognome e foto), ma si perderebbe in questo modo il senso della denuncia, ossia di ricondurre l’autore al fatto criminoso commesso

L’unica strada legale alla quale ricorrere è, in questo caso, la denuncia/querela alle autorità competenti, che consiste nel presentare lo screenshot alla Polizia o ai Carabinieri, l’unico modo corretto per avere giustizia.  

screenshot facebook reato

Quando si viola il diritto d’autore?

Un altro caso che potrebbe configurarsi su Facebook è legato alla condivisione del post scritto di un’altra persona, anche con un semplice copia-incolla. Quando si utilizza l’apposita funzione di condivisione presente sul social, viene sempre integrato il nome dell’autore del post originario

Se, invece, si decide di copiare e incollare un dato contenuto senza citare il suo autore, si sta commettendo una violazione del diritto d’autore. Questo significa che è sempre necessario inserire il nome della persona che ha scritto un dato contenuto. 

È anche lecito citare il testo di qualcun altro per inserire poi le proprie considerazioni personali, a patto che queste non sfocino in un’offesa gratuita e personale o un attacco diretto al suo autore. 

Potrebbe interessarti anche Violazione diritto d’autore: come funziona il risarcimento del danno

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Maria Vittoria Simoni
Esperta di diritto penale
Neo laureata in legge, sogna di diventare un giorno magistrato. Nel frattempo, scrive per la redazione di deQuo, condividendo le sue conoscenze giuridiche online.
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