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TARI 2023: cos’è, calcolo, scadenza

Cosa significa l'acronimo TARI, quali sono le scadenze da rispettare, chi è tenuto a pagare questa tassa e chi è l'ente che si occupa della gestione dei rifiuti, al quale rivolgersi in caso di dimenticanze o inadempienze.

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  • TARI è l’acronimo di Tassa Rifiuti.
  • In vigore dal 2014, ha raggruppato e sostituito le precedenti tassazioni similari. 
  • Non esistono regole valide per tutti, ma c’è una normativa di riferimento alla quale attenersi.

La TARI, ovvero la tassa che si paga per lo smaltimento dei rifiuti, ha sostituito, con la legge di Stabilità del 2014, le precedenti tassazioni simili, quali TIA (Tariffa di igiene ambientale), TARSU (Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani) e TARES (Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi).

Nonostante si tratti di una tassa prevista in tutta Italia, le regole relative a calcolo, versamenti e scadenza variano in relazione al singolo Comune in cui viene effettuata la raccolta dei rifiuti. 

Nonostante si debba fare riferimento alle istruzioni solitamente riportate sul sito del proprio Comune di residenza, in questa guida vogliamo analizzare gli aspetti comuni che definiscono oggi la TARI, quindi la normativa di riferimento.

Che cosa è la TARI e chi la deve pagare?

La TARI è stata prevista dalla Legge di Stabilità 2014. In particolare, al comma 641 si legge che la TARI si paga per:

il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. Sono escluse dalla TARI le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, non operative, e le aree comuni condominiali di cui all’articolo 1117 del codice civile che non siano detenute o occupate in via esclusiva.

Al comma 642, viene poi stabilito che 

La TARI è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. In caso di pluralità di possessori o di detentori, essi sono tenuti in solido all’adempimento dell’unica obbligazione tributaria.

I contribuenti che producono rifiuti urbani, dunque, sono tenuti al pagamento di questa tassa, che non è dovuta soltanto nell’ipotesi in cui si avesse la residenza da qualche parte, ma anche il domicilio – si pensi a una casa in cui si viva in affitto, senza però avervi trasferito la propria residenza. 

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Scadenza TARI

In merito alla scadenza, la stessa è variabile in relazione al singolo Comune: la tassa potrà essere sostenuta sia in un’unica soluzione, sia a rate

Molto spesso, sono previste 3 scadenza, ovvero 3 acconti da pagare:

  1. entro fine aprile;
  2. entro fine del mese di luglio;
  3. entro la fine dell’anno.

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TARI: come si calcola?

Per quel che riguarda il calcolo della tassa sui rifiuti, la normativa di riferimento prevede che

Per l’applicazione della TARI si considerano le superfici dichiarate o accertate ai fini dei precedenti prelievi sui rifiuti. Relativamente all’attività di accertamento, il comune, per le unità immobiliari iscritte o iscrivibili nel catasto edilizio urbano, può considerare come superficie assoggettabile alla TARI quella pari all’80 per cento della superficie catastale determinata secondo i criteri stabiliti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 1998, n. 138.

La TARI potrà essere poi pagata in vari modi, come per esempio:

  • tramite il tradizionale bollettino postale;
  • tramite F24, inserendo il codice tributo 3944 alla sezione IMU ed altri tributi locali;
  • tramite MAV. 

Sono stati poi introdotti altri codici tributo da utilizzare per il pagamento della TEFA, tributo scorporato, che fino al 2020, veniva pagato assieme alla TARI, oltre che eventuali interessi e sanzioni, ovvero i codici TEFA (tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente), TEFN (interessi) e TEFZ (sanzioni)

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Tari: agevolazioni e riduzioni in vigore

Bonus Tari – Agevolazioni A chi spetta
Bonus Tari introdotto dal Decreto fiscale 2020Contribuenti con ISEE basso, non superiore a 8.265 euro, oppure famiglie numerose con ISEE inferiore a 20.000, ma anche ai percettori di reddito o pensione di cittadinanza
Riduzioni obbligatorie introdotte dalla Legge di Stabilità 2014, comma 656
Previste in caso di:
– mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti: riduzione del 20%;
– effettuazione del servizio di cui alla TARI in grave violazione della disciplina di riferimento;
– interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall’autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone 
Riduzioni facoltative introdotte dalla Legge di Stabilità 2014, comma 659 
Potrebbe essere applicate nei casi seguenti:
– abitazioni con unico occupante;
– abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale od altro uso limitato e discontinuo;
– locali, diversi dalle abitazioni, ed aree scoperte adibiti ad uso stagionale o ad uso non continuativo, ma ricorrente;
– abitazioni occupate da soggetti che risiedano o abbiano la dimora, per più di 6 mesi all’anno, all’estero;
– fabbricati rurali ad uso abitativo.

La legge di Bilancio 2021 ha poi previsto la riduzione della TARI di un terzo per i pensionati esteri. Nell’ipotesi di errori nel calcolo della TARI, poi, si avrebbe diritto a ricevere un rimborso o uno sgravio sul versamento immediatamente successivo.

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TARI – Domande frequenti

Come si calcola la TARI 2023?

Per conoscere come calcolare la TARI, si dovrà fare riferimento alla normativa che l’ha introdotta: scopri di più nella nostra guida. 

Cosa succede se non si paga la tassa sui rifiuti?

Il mancato pagamento della tassa sui rifiuti prevede l’applicazione di una sanzione amministrativa. 

Come si fa a vedere se ho pagato la TARI?

Si dovrà fare riferimento all’ente preposto alla raccolta dei rifiuti nel paese in cui si abita. 

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