Taser: cos’è e come funziona
È legale avere un taser in Italia? Sì, se sei un Carabiniere o un poliziotto. Ma quali sono i casi in cui può essere utilizzato davvero e quali i limiti da non superare?
- L’utilizzo del taser da parte delle Forze dell’Ordine è legale, nel rispetto di alcuni limiti.
- Non se ne può, infatti, fare un uso arbitrario e colpire con violenza qualcuno a proprio piacimento.
- Anche i comuni cittadini con il porto d’armi possono, su autorizzazione, procedere con l’acquisto del taser.
In questi ultimi giorni, ci sono stati due diversi episodi di cronaca accomunati dallo stesso destino: due persone sono morte, in luoghi diversi, ma a distanza ravvicinata, a causa dell’utilizzo del taser da parte delle Forze dell’Ordine.
La prima, 57 anni, è morta a Olbia, dopo che alcuni militari l’avevano immobilizzata con un taser. La seconda ha perso la vita domenica 17 agosto, dopo essere stata colpita ripetutamente dai Carabinieri con la pistola elettrica.
Le procure che si stanno occupando dei singoli casi hanno aperto un fascicolo per omicidio colposo, in un contesto infiammato da un acceso dibattito: il taser è considerata un’arma non letale, ma è davvero così?
Purtroppo, i precedenti non mancano, anche se in passato non è sempre stato possibile accertare il nesso tra la morte di altre persone e la scarica elettrica. Un ripassino sull’argomento, che alcuni considerano uno “strumento di tortura legalizzato“, non può fare male.
Taser: cos’è
Il taser, acronimo di Thomas A. Swift’s Electronic Rifle (se non ne avete mai visto uno dal vivo, è altamente probabile che lo ricordiate per le scene di qualche film) è una pistola elettrica con la quale vengono rilasciate delle scariche al fine di immobilizzare il soggetto che le riceve.
Si tratta di un dispositivo che, tramite l’emissione di impulsi elettrici, è in grado di bloccare in modo temporaneo le funzioni motorie della vittima, in quanto provoca una contrazione involontaria dei muscoli.
Di fatto, è un’arma a tutti gli effetti, nonostante non sia considerata letale. Oggi possono utilizzarla i privati cittadini, in possesso di porto d’armi, e le Forze dell’Ordine, ma unicamente come strumento di difesa e non di offesa.
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Cosa succede quando vieni colpito da un taser?
Cosa ti fa il teaser? Il taser può essere azionato nella modalità dart mode, oppure in quella drive-stun mode. La prima è quella meno intensa, che permette di bloccare i muscoli della persona sulla quale viene adoperato (che comunque rimane lucida) tramite un voltaggio non particolarmente elevato.
Il drive-stun mode, invece, è una modalità più invasiva, ai limiti della tortura. Provoca, infatti, parecchio dolore e, se il dispositivo viene premuto ripetutamente, può causare anche delle bruciature.
Sono proprio questi i casi nei quali il teaser viene considerato uno strumento illegale, che, quando usato in modo sproporzionato rispetto al suo scopo, potrebbe pure generare nel soggetto che viene colpito una reazione violenta e aggressiva.
In più, è stato riscontrato che l’uso del taser non è privo di rischi, specie su quelle persone che presentano cardiopatie e altre vulnerabilità. Sono stati accertati diversi casi di morte scaturita dalle scariche elettriche. Nonostante questo, il taser è legale in più di 80 Paesi nel mondo.
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Il taser è in dotazione ai Carabinieri e alla Polizia?
Nel nostro Paese, il teaser fa parte del pacchetto di armi a disposizione degli agenti e dei militari che hanno seguito specifici corsi di formazione, specie quelli che si occupano di primo intervento, come i Carabinieri del reparto Radiomobile.
Le Forze dell’Ordine possono utilizzare il taser ai sensi della legge n. 146/2014, anno in cui è partita una prima fase di sperimentazione. Dal 2022, comunque, la pistola elettronica viene distribuita alla maggior parte dei poliziotti e dei Carabinieri.
Il problema nasce, fondamentalmente, dall’utilizzo che se ne fa (come in tutto). Se un agente lo usa per bloccare un criminale che sta commettendo violenza verso un’altra persona, allora lo sta impiegando in maniera corretta.
Ma quando se ne avvale per disperdere la folla durante una manifestazione, per esempio, non sussistono neanche le condizioni per poter verificare le condizioni fisiche della persona alla quale la scossa è stata indirizzata, cosa che invece la legge impone di fare.
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Quali sono i limiti di utilizzo del taser da parte delle Forze dell’Ordine?
Chi può indirizzare su qualcuno un taser in modo legittimo, quindi, deve comunque rispettare i limiti imposti dalla legge, ovvero il protocollo di utilizzo previsto dal Ministero degli Interni, altrimenti starebbe abusando della propria posizione privilegiata e cadrebbe anche nella tortura.
Il corretto utilizzo del taser prevede che la distanza di sicurezza rispetto alla persona colpita debba essere tra i 3 e i 7 metri. Chi lo usa, inoltre, non deve farlo a sorpresa, ma rendere sempre evidente a chi sarà colpito l’intenzione di servirsi dello strumento.
Secondo il protocollo citato, ci sono 3 principi fondamentali alla base dell’utilizzo del taser, ovvero è possibile servirsene se:
- c’è proporzione rispetto al pericolo che si ha di fronte;
- è necessario ricorrere a un’arma;
- si riscontra adeguatezza in relazione alla minaccia.
I puntatori laser del taser, invece, possono essere adoperati come deterrente, per esempio per convincere un dato soggetto a interrompere una determinata azione, e dovrebbero sempre precedere l’utilizzo vero a proprio dell’arma.
Le Forze dell’Ordine, poi, dovrebbero costantemente tenere in considerazione il contesto nel quale intervengono, le conseguenze di una possibile caduta, le eventuali condizione di vulnerabilità del soggetto che intendono colpire (es. una gravidanza o una disabilità motoria). In più, il protocollo elaborato dal Ministero prevederebbe che, dopo ogni uso, indipendentemente dallo stato in cui versa la “vittima”, si dovrebbe richiedere l’intervento del personale sanitario.
Nel momento in cui il taser non viene utilizzato per respingere una violenza o vincere una resistenza, allora se ne sta facendo un uso improprio, ben al di là della legalità. L’agente può, in tali circostanze, essere messo sotto accusa.
I privati possono usare il taser?
Dato che si tratta di un’arma, il taser può essere acquistato (su autorizzazione) soltanto dai cittadini privati che hanno il porto d’armi, che lo possono utilizzare unicamente per legittima difesa.
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Taser – Domande frequenti
Un taser economico può avere un costo di 60 euro, mentre un modello di più alto livello può raggiungere i 500 euro.
Il taser, che non deve essere utilizzato su zone quali testa, collo, occhi e genitali, potrebbe essere rischioso per alcuni soggetti, come gli anziani o chi ha problemi di cuore.
Le scariche di un taser hanno una durata di circa 5 secondi.
Se il taser viene utilizzato nella modalità più intensa, può risultare doloroso e provocare delle bruciature.
In Italia, ci sono ben 5.000 taser in dotazione, non solo alla Polizia di Stato, ai Carabinieri e alla Guardia di Finanza, ma anche alla polizia locale.
Il taser può essere considerato illegale quando viene utilizzato da un privato cittadino senza porto d’armi o da un agente in modo violento e non come strumento di difesa.
La distanza di azione di un taser si aggira tra i 7 e gli 11 metri.
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