Come trovare clienti se sei un avvocato: 10 cose da fare assolutamente
Consigli, suggerimenti e strategie per aiutare gli avvocati a trovare clienti online: dal sito web alla SEO, dai social network alla newsletter, ecco i migliori trucchi per essere visibili su Internet.
- L’esigenza di ogni avvocato di trovare nuovi clienti si scontra con la necessità di rispettare le regole del Codice deontologico forense.
- Esistono diversi modi legali che possono aiutare gli avvocati a rendersi più visibili online.
- Dal sito web alla SEO fino a un utilizzo mirato dei social network, ecco quali sono le soluzioni a disposizione degli avvocati per farsi conoscere oggi e avere più clienti.
Sono avvocato, ma non ho clienti. È la frase che ogni avvocato avrà esclamato a gran voce all’inizio della sua professione. Quando il sogno divenuto realtà rimane incastrato nel vicolo cieco di non sapere bene come farsi pubblicità, dal vivo e online.
Se il passaparola un tempo era il miglior biglietto da visita, la rivoluzione digitale e l’avvento dell’online marketing hanno scardinato del tutto le carte in tavola, portando molti professionisti ad avere grosse difficoltà nel processo di reperimento di clienti.
Abbiamo dunque messo insieme una serie di strategie sulle quali puntare, che possono aiutare gli avvocati a costruire la propria clientela da zero o ad ampliare quella già esistente. Prima di conoscerle nel dettaglio, passiamo però in rassegna alcune nozioni fondamentali del Codice deontologico forense.
- Procacciatore di clienti per avvocati: cosa non fare
- 1. Sito web
- 2. Content Marketing e l’importanza del blog
- 3. SEO e Local SEO
- 4. Trovare clienti per avvocati: Google ADS
- 5. Facebook e LinkedIn
- 6. Instagram
- 7. Trovare clienti per avvocati: YouTube
- 8. Newsletter
- 9. Scrivere su testate di settore
- 10. Piattaforme per trovare clienti avvocato
Procacciatore di clienti per avvocati: cosa non fare
La presenza di una concorrenza elevata e molto agguerrita non è il solo fattore che limita e rende più difficoltoso per gli avvocati il trovare nuovi clienti. Uno degli elementi da tenere in forte considerazione è, infatti, il Codice deontologico che regola la professione legale.
A questo proposito, vogliamo riportare il contenuto dell’articolo 37, titolato Divieto di accaparramento di clientela.
1. L’avvocato non deve acquisire rapporti di clientela a mezzo di agenzie o procacciatori o con modi non conformi a correttezza e decoro.
2. L’avvocato non deve offrire o corrispondere a colleghi o a terzi provvigioni o altri compensi quale corrispettivo per la presentazione di un cliente o per I ‘ottenimento di incarichi professionali.
3. Costituisce infrazione disciplinare l’offerta di omaggi o prestazioni a terzi ovvero la corresponsione o la promessa di vantaggi per ottenere difese o incarichi.
4. È vietato offrire, sia direttamente che per interposta persona, le proprie prestazioni professionali al domicilio degli utenti, nei luoghi di lavoro, di riposo, di svago e, in generale, in luoghi pubblici o aperti al pubblico.
5. È altresì vietato all’avvocato offrire, senza esserne richiesto, una prestazione personalizzata e, cioè, rivolta a una persona determinata per un specifico affare.
6. La violazione dei doveri di cui ai commi precedenti comporta l’applicazione della sanzione disciplinare della censura.
Come si può facilmente dedurre dal contenuto dell’articolo, gli avvocati devono stare molto attenti nel fare marketing (online e offline) se non vogliono rischiare di produrre l’effetto più controproducente tra tutti: quello di essere censurati.
Per maggiori approfondimenti sulla questione, invitiamo a leggere la nostra guida su Avvocati, pubblicità e legal marketing
Passiamo ora ad analizzare gli elementi che un avvocato dovrebbe sfruttare a suo vantaggio per riuscire a farsi nuovi clienti, in un mondo contrassegnato da una verità assoluta: la maggior parte del nostro tempo, oggi, lo passiamo online.
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1. Sito web
Il primo mattone da piazzare per costruire la propria presenza online è la realizzazione di un sito web, che sia performante e permetta anche di dare agli utenti utilità e valore. Da dove si può iniziare?
Esistono diverse piattaforme che permettono di mettere in piedi un sito dal nulla, anche se non si hanno particolari competenze informatiche: una delle più note e utilizzate è WordPress.
Nonostante ciò – quindi partendo dalla possibilità che si potrebbe anche fare un sito web in autonomia – l’ideale sarebbe quello di farsi aiutare da una web agency o da un libero professionista specializzato.
In questo modo, si avrebbe la certezza di avere un sito con una veste grafica di tutto rispetto e di avere tra le mani una piattaforma user-friendly, in grado di dare al proprio personal branding quello che può fare la differenza rispetto alle migliaia di siti di avvocati già presenti in rete.
Tra le altre cose, potresti anche aggiungere una pagina in cui i clienti con i quali sei venuto a contatto potrebbero scriverti delle recensioni, in modo che, chi non ti conosce, lo possa fare attraverso le parole di altri.
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2. Content Marketing e l’importanza del blog
Un sito web non dovrebbe essere una semplice vetrina in cui si parla del proprio studio legale e delle proprie esperienze professionali. Il modo migliore per attirare clienti è il blog. Fare content marketing è fondamentale.
Questa espressione – ipergettonata e utilizzata nelle agenzie di comunicazione – indica l’utilizzo dei contenuti (in questo caso, degli articoli del blog) per aumentare il traffico su un sito web.
Gli articoli da scrivere non dovranno essere casuali. Alla base, infatti, ci deve sempre essere un buon piano editoriale, che dovrebbe partire dall’ambito di specializzazione dell’avvocato – diritto civile, diritto penale, diritto dell’informazione, e così via.
Per trasformare un blog in un prodotto vincente e che funzioni sui motori di ricerca, non basta scrivere contenuti lunghi ed esaustivi. Si dovrebbe infatti cercare di:
- non utilizzare un linguaggio troppo complesso (quello che in gergo è noto come legalese) e spiegare i contenuti come se si stesse parlando con un amico al bar che non sa nulla di legge;
- imparare a scrivere per il web, quindi utilizzando tutte quelle regole di formattazione e suddivisione dei paragrafi che rendono un testo più leggibile, oltre che apprendere la base delle tecniche SEO.
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3. SEO e Local SEO
Arriviamo così a uno dei passaggi più importanti per uscire dall’anonimato sul web e diventare un avvocato che si può trovare facilmente digitando alcune informazioni sui motori di ricerca, la SEO.
La SEO – acronimo di Search Engine Optimization – rappresenta l’insieme delle attività che permettono di avere maggiore visibilità sulla SERP (Search Engine Results Page), ovvero di comparire più facilmente nel momento in cui qualcuno ci cerca online.
Da un lato, si può lavorare sulla scrittura degli articoli e rendere il proprio sito più interessante per i motori di ricerca e, di conseguenza, anche per gli utenti. Se riesci a comparire sulla prima pagina di ricerca di Google (o Bing), è molto più probabile che si leggeranno i tuoi contenuti e non quelli di un altro avvocato.
Dovrai comunque:
- curare il blog, aggiornandolo con periodicità;
- proporre contenuti di qualità, che diano qualcosa in più agli utenti.
Un altro tassello da considerare per l’indicizzazione e il miglioramento della propria presenza online è la local SEO, la quale ti servirà per intercettare il pubblico alla ricerca di un avvocato proprio nella città in cui operi.
Se, per esempio, qualcuno è interessato a trovare un avvocato divorzista a Palermo, sarà portato a scrivere su Google frasi del tipo:
- avvocato divorzista Palermo;
- studio legale Palermo;
- avvocato specializzato in divorzi Palermo.
La Local SEO permette di essere trovati partendo dalle ricerche locali che potrebbero essere fatte dagli utenti online. In questo senso, pagare un consulente per svolgere questa attività è essenziale. Un piccolo investimento da sostenere per riuscire a scalare la SERP.
4. Trovare clienti per avvocati: Google ADS
Restando in ambito legal marketing, un altro modo per trovare clienti online è l’utilizzo di Google ADS, uno strumento a pagamento che permette di creare degli annunci da posizionare sui motori di ricerca.
Il funzionamento è sempre lo stesso: un utente cerca un avvocato o uno studio legale in una specifica città o specializzato in un determinato ambito del diritto. Si imbatte nell’annuncio a pagamento del tuo studio o sito web, che comparirà online sotto la dicitura Sponsorizzato.
La formula PPC (pay-per-click) ti farà spendere soldi soltanto nel momento in cui gli utenti cliccheranno sul tuo annuncio pubblicitario.
In questo modo, al traffico organico proveniente dalle attività SEO sul tuo sito e sugli articoli del blog, si potrà aggiungere traffico a pagamento derivante proprio da questo genere di sponsorizzate.
Ricapitolando:
- costruisci (o fatti aiutare a realizzare) un sito web che non sia una semplice vetrina statica, simile a un sito anni ‘90;
- indicizzati e posizionati su Google con gli articoli del blog e curando anche i contenuti delle varie pagine del tuo sito, con un occhio di riguardo alla local SEO;
- amplifica ancor di più la tua web reputation con l’utilizzo di Google ADS, in modo da ottenere un posizionamento bilaterale.
5. Facebook e LinkedIn
A proposito di amplificazione della tua presenza online, non potrai fare legal marketing senza servirti dei social network, in particolare di Facebook e LinkedIn, dove potrai trovare più facilmente utenti che, anagraficamente, potrebbero avere bisogno di una avvocato.
I social network sono ormai noti per il loro fortissimo potere di diffusione dei contenuti (soprattutto, per il loro effetto virale) e vengono sempre più utilizzati da brand di ogni sorta per la sponsorizzazione e vendita di prodotti e servizi.
Un avvocato potrebbe quindi creare la propria pagina personale su Facebook e LinkedIn (che si differenzia dal profilo utilizzato per usi privati) e iniziare a pubblicare:
- gli articoli del blog;
- contenuti in real time, per esempio, commentando fatti di cronaca e attualità, nuove leggi e decreti: si pensi al grande polverone suscitato dal decreto antirave e a quanti post e messaggi social sono stati scritti sull’argomento.
Anche in questo caso, ci sono alcuni suggerimenti da prendere in considerazione:
- un piano editoriale potrebbe essere molto utile anche sui social network;
- l’utilizzo di hashtag permette di aumentare la visibilità dei singoli post;
- i contenuti organici non funzionano più, perché è cambiato l’algoritmo alla base dei vari social.
In questo senso, si dovrebbero dunque fare dei contenuti sponsorizzati: con piccoli budget è possibile raggiungere pubblici abbastanza ampi e, soprattutto, targettizzati, quindi trovare persone che potrebbero essere davvero alla ricerca di un legale.
6. Instagram
Se è vero che Facebook e LinkedIn sono potenzialmente popolati da un pubblico più adulto di internauti, questo non significa dover scartare a priori un social network come Instagram – con utenti in continua crescita.
Anche in questa ipotesi, i contenuti sponsorizzati – che possono apparire anche nelle Storie – sono quelli che funzionano meglio, in quanto possono essere visti da un numero maggiore di persone. Stesso discorso vale per l’utilizzo degli hashtag nel copy del post.
Cambiando social, bisognerà però pensare a un modo diverso di pubblicare i propri contenuti online. Trasformare un articolo in un post non è così difficile, nei fatti, ma bisogna cercare – vista l’enorme mole di contenuti presenti su questo social ogni giorno – di essere creativi e di puntare molto sull’immagine.
Su Instagram, poi, è d’obbligo cavalcare le tendenze: oggi sono i reel i contenuti più visti e messi più in evidenza dallo stesso algoritmo alla base del social. Se si vuole emergere, bisognerà dunque darsi da fare e imparare a fare qualcosa di totalmente nuovo – soprattutto se non si è troppo avvezzi all’utilizzo dei social.
7. Trovare clienti per avvocati: YouTube
Gli avvocati sono professionisti abituati a parlare in pubblico, con un’ottima dialettica e doti comunicative in genere superiori alla media. Quale migliore occasione, allora, di mettere in mostra le proprie competenze con dei video pubblicati su YouTube?
Ci sono diversi motivi per i quali considerare questa piattaforma:
- ancora oggi ha un ruolo di spicco nella diffusione dei contenuti online, al punto da essere il social preferito di molti creatori di contenuti;
- anche sui video di YouTube si può lavorare in ottica SEO;
- è inoltre possibile riuscire a monetizzare dai propri video.
Al di là per mero aspetto economico, i video di YouTube potrebbero essere un validissimo contenuto da inserire negli articoli del proprio blog o da pubblicare direttamente su alcuni social.
8. Newsletter
Ogni giorno riceviamo decine di newsletter. Alcune le leggiamo con interesse, altre le cestiniamo con fastidio, perché sono scritte male, non ci interessano, sono troppo lunghe.
Creare una newsletter può essere un pezzo in più per diventare ancora più forti sul web. Per riuscire a trovare degli utenti ai quali inviare delle email periodiche, potresti mettere sul tuo sito dei contenuti speciali da scaricare, semplicemente lasciando la propria mail.
Potrebbe trattarsi di:
- approfondimenti legali;
- guide gratuite su un determinato argomento;
- spiegazioni dettagliate di una tematica che hai trattato sul blog.
La newsletter potrebbe essere organizzata in modo differente, con contenuti vari ogni volta e link diretto al tuo sito. Anche stavolta, dovrai dare ampio spazio alla creatività, alla chiarezza e alla semplicità dei contenuti e pure alla parte grafica. Le immagini non possono mancare.
9. Scrivere su testate di settore
Dopo aver appreso le tecniche SEO e messo a punto una scrittura per il web efficace, un’altra cosa che potresti fare per essere ancora più visibile online è scrivere per altre testate.
Non giornali a caso, ma riviste di settore, specializzate in ambito legale. Così facendo, avresti uno spazio in più sul web, cioè una pagina autore con il tuo nome e l’elenco dei tuoi pezzi, nella quale in genere si ha anche la possibilità di mettere il link al proprio sito web.
Sarebbe davvero utile proporti come esperto legale e ideare una rubrica dedicata, dove esprimi la tua opinione su un tema o rispondi in modo articolato alle domande degli utenti.
Di questi tempi, per esempio, potresti parlare della cessione del credito, del Superbonus 110%, ma anche di aborto, eutanasia, diritti della comunità LGBTQIA+, 41-bis, ius soli e molto altro ancora.
10. Piattaforme per trovare clienti avvocato
Facendo una ricerca in rete, potresti anche imbatterti in piattaforme alle quali iscriverti per riuscire a trovare contatti diretti e nuovi clienti: uno degli esempi più moderni e innovativi è deQuo.
Nata come sito di consulenza legale online, oggi è molto di più: gli avvocati che si iscrivono possono ricevere richieste di consulenze legali dirette (via chat, scritte e telefoniche), ma anche semplici richieste di preventivo.
Tornando alla visibilità sui motori di ricerca, le pagine degli avvocati che scelgono di trovare nuovi clienti su deQuo sono ottimizzate per i motori di ricerca, in modo da offrire massima visibilità.
In più, si avrà la possibilità di ricevere consulenza dedicata sul legal marketing e su come muoversi al meglio nella complessità del mondo moderno, cogliendo per tempo le sfide di oggi e riuscendo così a sbaragliare la concorrenza, nel rispetto di norme e codici.
A quanto detto fin qui, si potranno poi aggiungere forme più tradizionali di networking, come la partecipazione a eventi di settore o la cura delle pubbliche relazioni. Il cliente è prima di tutto una persona. Bisogna imparare a conoscerla per farsi conoscere.
Trovare clienti se sei un avvocato – Domande frequenti
Ci sono diverse risorse online da sfruttare per riuscire a trovare nuovi clienti se sei un avvocato: scoprile nella nostra guida.
Per iniziare, potresti iscriverti gratuitamente su deQuo e testare le funzionalità della piattaforma.
Il legal marketing comprende l’insieme delle strategia di marketing che l’avvocato può sfruttare per farsi pubblicità, pur rispettando il Codice deontologico forense.
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