Assegno scoperto: significato, cosa si rischia, quando è reato
Versare assegno scoperto: che succede? Quanto tempo ho per pagare? Come posso evitare il protesto? Scopri cosa fare e come evitare un protesto e l'iscrizione alla Cai.
- Un assegno scoperto, chiamato anche assegno a vuoto, nasce dalla mancanza della necessaria provvista sul proprio conto corrente.
- La provvista non è altro che la quantità di soldi con i quali coprire l’importo dell’assegno.
- Chi emette un assegno scoperto, potrebbe andare incontro a sanzioni pecuniarie non indifferenti, oltre ad essere inserito sui registri della Cai, Centrale allarmi interbancaria, non potendo così più emettere assegni per un determinato periodo di tempo.
Nonostante sia una pratica sempre meno diffusa, soprattutto tra i più giovani, quella di pagare tramite assegno rimane una possibilità offerta da molte banche, che prevedono il rilascio di un blocchetto di assegni all’apertura di un conto corrente.
Potrebbe però accadere che l’assegno emesso non sia coperto, ovvero che il conto dal quale vengono prelevati i soldi necessari per concretizzare il pagamento sia sprovvisto della quantità richiesta – o sia direttamente in rosso.
Cosa succede in caso di assegno scoperto? Cosa può fare chi lo riceve e quali sono le sanzioni che vengono applicate a chi lo ha emesso? Vediamo di seguito come funziona la normativa in vigore, partendo dalla definizione di assegno scoperto – chiamato anche assegno a vuoto o assegno senza provvista.
Assegno scoperto: cos’è
L’assegno scoperto è un titolo di credito emesso senza avere sul conto corrente collegato la quantità di denaro necessaria per coprirlo – quest’ultima prende il nome di provvista. Si scopre che l’assegno non è coperto soltanto nel momento in cui ci si reca in banca per incassarlo.
Se emetti un assegno scoperto, per esempio nel caso di atto di compravendita immobiliare, ricevi una prima comunicazione da parte della banca, la quale ti invita a trasferire sul tuo conto corrente i soldi necessari alla copertura effettiva dell’assegno.
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Assegno scoperto: segnalazione
Tale importo dovrà essere depositato con una doppia maggiorazione: sarà infatti applicata una penale, ma anche i relativi interessi. Qualora, alla scadenza del termine che ti ha dato la banca, dovessi essere ancora inadempiente, la banca farà un secondo tentativo.
Se anche il secondo tentativo dovesse risultare fallimentare, allora si procederà con il cosiddetto protesto. Il notaio, o l’ufficiale giudiziario, dichiarerà il mancato pagamento o la mancata accettazione dell’assegno.
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Cosa succede se si versa un assegno scoperto
Se emetto un assegno scoperto, cosa rischio? Intanto, è bene distinguere tra due tipologie di assegno:
- l’assegno circolare;
- l’assegno bancario.
Nell’ipotesi di assegno circolare, il problema dell’assegno scoperto non sussiste in quanto l’assegno circolare è sempre coperto poiché firmato ed emesso direttamente dalla banca, la quale garantisce l’incasso.
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Di contro, l’assegno bancario viene emesso dal titolare del conto corrente e viene coperto con i soldi depositati sullo stesso. La banca non è tenuta a pagare se il conto corrente del debitore non ha soldi a sufficienza per coprire l’assegno.
Ci sono poi delle specifiche relative all’assegno bancario:
- se viene emesso su piazza, ovvero riscosso nello stesso Comune di emissione, si può pagare entro 8 giorni;
- se invece è emesso fuori piazza, quindi è pagabile in un Comune diverso da quello in cui è stato emesso, si hanno a propria disposizione 15 giorni.
Quanto tempo ho per coprire un assegno scoperto
Abbiamo detto che, quando emetti un assegno scoperto, ricevi dalla banca una comunicazione tramite lettera raccomandata – ma se sei cliente abituale, la banca potrebbe anche contattarti telefonicamente o via mail.
Dalla ricezione di tale comunicazione, si avranno 60 giorni di tempo per regolarizzare la propria posizione pagando:
- la somma riportata sull’assegno;
- una penale fissa, pari al 10% dell’importo dell’assegno;
- gli interessi legali maturati;
- le eventuali spese di protesto.
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La comunicazione conterrà anche il preavviso di revoca ad emettere nuovi assegni, che avviene qualora non si dovesse procedere con il pagamento tardivo dell’assegno protestato.
Considerati i termini di pagamento degli assegni, si avranno:
- 68 giorni di tempo per effettuare il pagamento tardivo di un assegno su piazza (60+8);
- 75 giorni nel caso di assegno pagato fuori piazza (60 + 15).
Il calcolo si effettua a partire dalla data di emissione riportata sull’assegno.
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Assegno scoperto: conseguenze penali
L’assegno scoperto può essere considerato a tutti gli effetti una forma di frode, di conseguenza ci saranno delle sanzioni, oltre che problemi di altro tipo, legati per esempio alla possibilità di ottenere facilmente prestiti in futuro.
L’emissione di un assegno scoperto non è un reato, ma un illecito amministrativo. Pertanto, prevede l’applicazione di sanzioni pecuniarie che sono notificate dal Prefetto tramite un’ingiunzione di pagamento.
Sono previste delle sanzioni che vanno da un minimo di 516 a un massimo di 6.197 euro, oltre alla revoca della possibilità di emettere assegni bancari o postali, per un periodo compreso tra i 2 e i 5 anni – la quale tuttavia scatta soltanto qualora l’assegno emesso a vuoto avesse un importo superiore a 2.582 euro.
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In caso di protesto, inoltre:
- il proprio nominativo sarà pubblicato presso il Registro informatico dei protesti tenuto dalla Camera di Commercio;
- viene revocata l’autorizzazione a emettere assegni per 6 mesi – si dovrà quindi restituire il libretto degli assegni non ancora utilizzati;
- avviene la segnalazione alla Centrale di allarme interbancaria (Cai): diventa così praticamente impossibile riuscire ad accedere a nuovi finanziamenti, mutui o la semplice apertura di un conto corrente.
Nell’ipotesi in cui l’importo dell’assegno scoperto fosse maggiore di 51.645 euro, oppure in caso di due o più violazioni nei 5 anni precedenti, per un importo totale superiore a 10.329 euro, sarebbero applicate delle sanzioni interdittive, come l’interdizione:
- all’esercizio di un’attività professionale e imprenditoriale;
- dall’esercizio dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese.
Verrebbe anche meno la capacità di contrattare con la Pubblica Amministrazione.
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Ho ricevuto un assegno scoperto: cosa devo fare
Se ti ritrovi con un assegno scoperto, dovresti per prima cosa provare a recuperare i tuoi soldi. Potrai avviare una procedura giudiziaria tramite atto di precetto, inviando alla banca una comunicazione in cui chiedi al debitore di coprire l’assegno entro 10 giorni.
In caso di mancato pagamento, potrai procedere al protesto rivolgendosi a un notaio o a un ufficiale giudiziario. Il passaggio successivo consiste nell’avvio del procedimento che permette di pubblicare il nome del debitore nel Registro informatico dei protesti. Il debitore potrebbe a questo punto rischiare l’esecuzione forzata, quindi che si proceda al pignoramento dei suoi beni.
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Per evitare il protesto, basterà pagare quanto dovuto entro le tempistiche comunicate dalla banca. Si avranno due possibilità:
- pagare la banca, versando i soldi sul proprio conto corrente;
- dare quanto dovuto direttamente al beneficiario dell’assegno: in questa seconda opzione, il beneficiario dovrà consegnare alla banca una dichiarazione liberatoria, redatta tramite scrittura privata autenticata.
Nel momento in cui il protesto sarà cancellato dal relativo Registro informatico, il soggetto protestato potrà presentare un ricorso in tribunale per ottenere la riabilitazione, con cui si autorizza la Camera di Commercio a cancellare il proprio nome dal registro. Qualora il ricorso fosse rifiutato, si avrebbero 10 giorni per presentarlo alla Corte di appello.
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Assegno scoperto – Domande frequenti
Nell’ipotesi in cui l’assegno fosse scoperto, la banca manderà una prima comunicazione nella quale si invita chi ha emesso l’assegno a depositare quanto serva a coprirlo sul proprio conto corrente.
I termini per pagare un assegno scoperto sono di 68 e 75 giorni a seconda che si tratti di un assegno su piazza o di uno fuori piazza.
In caso di assegno scoperto, ci sono diverse cose che si possono fare: la prima consiste nel farsi aiutare dalla banca a recuperare l’importo riportato sull’assegno, con l’invio di una comunicazione al debitore.
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