TFR non pagato: come recuperarlo con l’aiuto di un avvocato
Quali sono le azioni stragiudiziali e giudiziali che si possono intraprendere per recuperare il TFR non pagato dal proprio datore di lavoro: dalla lettera di diffida alla denuncia all'Ispettorato del lavoro.
Il TFR (trattamento di fine rapporto) è l’indennità che spetta al lavoratore dipendente (anche in caso di contratto di apprendistato o qualora fosse socio di cooperative) al termine del rapporto di lavoro.
Potrebbe però capitare che il proprio datore di lavoro non paghi il TFR. Non tutti i rapporti di lavoro si concludono allo stesso modo e potrebbe così succedere che l’azienda chiuda per fallimento, quindi non si trovi nelle condizioni di poter pagare il TFR ai propri dipendenti.
Cosa è possibile fare in questi casi? Si deve presentare una denuncia all’Ispettorato del lavoro per mancato pagamento del TFR? Bisogna contattare l’INPS o fare direttamente causa al datore di lavoro?
In questa guida analizzeremo la questione, esplicitando i diversi rimedi ai quali il lavoratore può fare affidamento per recuperare il TFR che non ha ricevuto, che rappresenta, invece, una garanzia economica da rispettare.
Cercheremo allora di rispondere a domande quali:
- come recuperare il TFR non pagato;
- quando si perde il diritto al TFR;
- quanto tempo ci vuole per recuperare il TFR;
- chi contattare se non arriva il TFR.
Cosa fare se il datore non ti paga il TFR?
Partiamo col dire che ci sono diverse motivazioni per le quali il TFR potrebbe non essere stato pagato dalla propria azienda. Com’è noto, il TFR è una quota accantonata ogni anno dalla retribuzione del lavoratore, che diventa esigibile nel momento in cui il rapporto di lavoro cessa.
Potrebbe però succedere che il TFR non venga pagato per:
- ritardo o negligenza del datore di lavoro;
- una controversia contrattuale;
- insolvenza aziendale (l’azienda potrebbe non avere i soldi per provvedere al pagamento del TFR).
Nell’ultimo caso, è possibile rivolgersi al Fondo di garanzia dell’INPS, mentre negli altri due potrebbe essere utile l’intervento di un avvocato per tentare, per prima cosa, la via della conciliazione e far valere i propri diritti.
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Quanto tempo ha un datore di lavoro per pagare il TFR?
Quanto tempo si ha per avere il TFR dopo il licenziamento? I contratti collettivi nazionali di lavoro prevedono tempi variabili, che vanno dai 30 ai 45 giorni dopo la cessazione del rapporto di lavoro.
Se tale termine non viene rispettato, il datore di lavoro rischia di dover pagare al lavoratore anche gli interessi maturati per ogni giorno di ritardo.
Di norma, comunque, il TFR va pagato con l’ultima busta paga, in un’unica soluzione. Eventuali pagamenti rateizzati non sono leciti.
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Come sollecitare il pagamento del TFR?
Come fare a recuperare il TFR lasciato in azienda? Cosa fare quando il datore di lavoro non paga il TFR? In un primo momento, si tenta sempre la strada della conciliazione, attraverso l’invio di un sollecito formale.
Si potrebbe quindi contattare un avvocato per l’invio di una lettera di diffida con la quale si richiede il pagamento del TFR, che ricordiamo ha un termine di prescrizione pari a 5 anni.
In caso di esito negativo, ci si potrebbe poi rivolgere a un giudice del lavoro per richiedere un decreto ingiuntivo, al quale potrebbe seguire un eventuale pignoramento. Nel momento in cui il decreto ingiuntivo per recupero TFR viene notificato, il datore di lavoro ha a sua disposizione 40 giorni di tempo per effettuare il pagamento.
Il datore di lavoro, però, potrebbe opporsi al decreto ingiuntivo, allungando ancor di più i tempi del procedimento.
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TFR non pagato: cosa fare INPS
Come funziona il recupero del TFR di una società in liquidazione? In questo caso, interviene la legge n. 297 del 1982, che ha istituito il Fondo di garanzia del TFR e dei crediti di lavoro, il quale permette di recuperare anche le ultime 3 mensilità non pagate.
Possono accedervi tutti i lavoratori che abbiano cessato un rapporto di lavoro subordinato, compresi gli apprendisti, i dirigenti di aziende industriali e, dal 1° luglio 2022, anche i giornalisti professionisti, pubblicisti e praticanti, nonché gli eredi, ai sensi dell’art. 2122 del Codice civile (Indennità in caso di morte).
Le procedure concorsuali che permettono di accedere al Fondo di garanzia sono:
- la liquidazione giudiziale/fallimento;
- il concordato preventivo;
- la liquidazione coatta amministrativa;
- l’amministrazione straordinaria.
- il concordato semplificato.
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Denuncia Ispettorato del lavoro per mancato pagamento TFR
Abbiamo detto che affidarsi a un avvocato per tentare di recuperare il proprio TFR prevede in genere l’invio di una lettera di diffida, nella quale si concede al datore di lavoro un periodo di tempo entro il quale adempiere ai suoi doveri.
In caso di esito negativo, si procederebbe con la procedura di esecuzione forzata per recuperare in modo coattivo il proprio credito, procedura che, però, prevede in genere tempi abbastanza lunghi e garanzie incerte.
Prima di procedere con l’esecuzione forzata, si potrebbe tentare una strada alternativa, che consiste in una denuncia all’Ispettorato del lavoro per mancato pagamento del TFR. Ci si dovrà rivolgere all’Ispettorato competente nel territorio in cui si abita. Si aprirà dunque un’istruttoria interna per verificare la veridicità di quanto presentato nella denuncia e partiranno delle ispezioni.
Questa specifica denuncia ha, in genere, un impatto significativo nel tentativo di recuperare il TFR: le aziende, di solito, non amano le ispezioni, dalle quali potrebbero risultare delle irregolarità, quindi la denuncia all’Ispettorato del lavoro potrebbe essere l’incentivo giusto per ricevere quanto spetta di diritto.
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Costo avvocato recupero TFR
Sono in molti a domandarsi se per recuperare il proprio TFR abbia più senso rivolgersi a un avvocato o a un sindacato. Cosa cambia nei fatti? Il sindacato, a differenza dell’avvocato, non ha potere di agire in giudizio. Cercherebbe, dunque, di aiutare il lavoratore con un tentativo bonario stragiudiziale, che ha solitamente esiti negativi.
Per proporre l’azione giudiziale dinanzi al giudice del lavoro, invece, è indispensabile la presenza di un avvocato. In merito al costo da sostenere, dipende molto dal singolo caso. Se la lettera di diffida dell’avvocato dovesse risultare vincente, allora si dovrebbe pagare il professionista solo per questo contributo.
Se, in caso contrario, ci dovesse essere un processo, alla parcella dell’avvocato si dovrebbero aggiungere altri costi, quali le tasse di iscrizione a ruolo, l’imposta di registro, il contributo unificato, ecc.
Alcuni avvocati, comunque, potrebbero accettare di farsi pagare soltanto al termine del giudizio, facendosi versare solo un piccolo anticipo. Se il cliente vince la causa, infatti, le spese legali sarebbero di competenza del datore di lavoro.
In ogni caso, può fare davvero la differenza affidarsi a un avvocato esperto in cause di lavoro, specializzato nella tutela dei diritti dei lavoratori: su deQuo puoi valutare i profili di diversi professionisti specializzati in diritto del lavoro e scegliere il legale più in linea con le tue esigenze, trovando così soluzioni efficaci e rapide per recuperare il tuo TFR.
Costo avvocato recupero TFR – Domande frequenti
Il termine per ricevere il TFR è indicato sul contratto collettivo nazionale di lavoro: in genere varia tra i 30 e i 45 giorni di tempo.
Il trattamento di fine rapporto va in prescrizione in 5 anni.
Se il datore di lavoro non dovesse pagare il TFR al termine del rapporto di lavoro è possibile intervenire con il supporto di un avvocato del lavoro.
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