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Cosa fare se ci sono errori in busta paga?

Ti sei accorto della presenza di un errore in busta paga e non sai cosa fare per contestarlo? Ecco quali sono gli strumenti a tua disposizione e quando potresti aver bisogno di un avvocato.

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  • La busta paga è un documento sul quale devono essere indicati alcuni dati obbligatori.
  • Potrebbero capitare che siano presenti degli errori, relativi per esempio al calcolo delle giornate effettivamente lavorate o alla retribuzione.
  • In casi simili, è possibile contestare la busta paga errata rivolgendosi direttamente al datore di lavoro o, nei casi più gravi, ai sindacati o a un avvocato.

Gli errori in busta paga sono una possibilità alla quale i lavoratori possono andare incontro, considerato che il cedolino paga viene elaborato da altre persone e che le persone possono sbagliare. 

Raramente capita di trovare una busta paga con errori in eccesso, ovvero a favore del lavoratore. Più frequentemente, si possono invece riscontrare inesattezze o veri e propri errori di diversa natura. 

Una busta paga può per esempio presentare imprecisioni dovute alla disattenzione di chi la compila, ma in alcuni casi potrebbe trattarsi di omissioni volontarie da parte del datore di lavoro. 

In questa guida vogliamo per prima cosa esaminare quali sono gli errori più frequenti che si possono trovare sul cedolino paga e gli strumenti legali a disposizione del lavoratore per richiedere una rettifica del contenuto – e quindi il pagamento di eventuali somme dovute. 

Quali sono gli errori più comuni in busta paga

Un errore abbastanza diffuso all’interno della busta paga è relativo al calcolo delle ore di presenza dei dipendenti, che deve comprendere il numero di ore lavorate, le ore di straordinario, le assenze, le ferie e i permessi, i riposi settimanali. 

Può quindi succedere che le ore effettivamente lavorate, comprensive dello straordinario, non vengano riportate correttamente, o che si siano errori sull’indicazione delle ferie e dei permessi. 

Le imprecisioni sulle ore di lavoro, le ferie e i permessi hanno delle ripercussioni dirette sul calcolo dello stipendio presente sul cedolino paga, che sarà più basso rispetto a quello effettivamente dovuto. 

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Errori IRPEF

Ci potrebbero essere anche degli errori sulle detrazioni IRPEF, che si calcolano applicando le aliquote IRPEF all’imponibile fiscale (quest’ultimo si ottiene sottraendo all’imponibile previdenziale i contributi INPS del lavoratore). 

Le imposte in busta paga si determinano in relazione al reddito presunto o a quello comunicato dal datore di lavoro tramite il modulo delle detrazioni (es. per coniuge e figli, per altri familiari a carico). 

Se il reddito del lavoratore è basso, non ci sono trattenute in busta paga. Il lavoratore viene considerato incapiente perché la detrazione per lavoro dipendente è maggiore dell’IRPEF lorda, quindi l’IRPEF non si deve pagare. 

Tuttavia, quando l’assenza di trattenute IRPEF in busta paga è un errore, può accadere che il lavoratore debba restituire le somme che non sono state trattenute in un secondo momento, oltre che riscontrare eventuali discrepanze sui contributi previdenziali e assistenziali. 

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Busta paga senza detrazioni

Un’altra cosa che potrebbe mancare in busta paga sono le detrazioni. Oltre alle detrazioni per lavoro dipendente, potrebbero spettare detrazioni per i figli (per figli di età pari o superiore a 21 anni che non rientrano nell’assegno unico e universale per i figli) o il coniuge a carico. 

Altri elementi che potrebbero non essere stati inseriti in busta paga sono:

  • il trattamento integrativo, che spetta ai lavoratori dipendenti che hanno un reddito annuo inferiore a 15.000 euro;
  • le trattenute addizionali o comunali, che non sempre sono dovute;
  • il TFR

Considerato per la busta paga non è di facile lettura per i dipendenti, soprattutto per quelli che hanno iniziato a lavorare da poco, non è semplice riuscire a individuare la presenza di errori o dimenticanze. Quali sono allora le tutele a disposizione dei lavoratori? A chi è possibile rivolgersi per verificare che la busta paga sia corretta?

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Recupero errori in busta paga: come funziona

Se ti sei reso conto della presenza di un errore nella busta paga, hai il diritto di contestarla e di chiedere una rettifica al tuo datore di lavoro, ai sensi di quanto previsto dall’art. 39 dello Statuto del lavoratori

Sia chi ci siano sbagli relativi al conteggio di ore e giornate lavorate, o di ferie e permessi, sia che si tratti di un’altra tipologie di errore, la prima cosa che puoi fare è rivolgersi al tuo datore di lavoro o all’amministrazione, quindi a chi si occupa dell’elaborazione dei cedolini paga, inviando una richiesta formale tramite email o per posta. 

Se dovessi avere il sospetto che l’errore sia intenzionale e che, oltre a un errore materiale, sia stato commesso un illecito (come la mancata applicazione delle trattenute fiscali) puoi chiedere supporto a un sindacato oppure a un avvocato del lavoro

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Errori in busta paga: prescrizione

Se vuoi contestare una busta paga errata, ricorda che ci sono dei termini di prescrizione da rispettare:

  • le irregolarità che riguardano la contribuzione si prescrivono in 5 anni, ai sensi dell’art. 2948 del codice civile;
  • se gli errori riguardano invece la mancata fruizione di ferie e permessi, il diritto di contestazione si prescrive dopo 10 anni.

Il termine di prescrizione non decorre dal momento dell’emissione della busta paga, ma dalla cessazione del rapporto di lavoro. 

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Errore in busta paga: chi paga?

Generalmente, la persona responsabile in caso di errori in busta paga è il datore di lavoro. Il suo compito è infatti quello di verificare che il cedolino paga sia conforme alla normativa in vigore e, se il lavoratore ha individuato delle anomalie in merito alla retribuzione, quindi ha ricevuto un compenso inferiore, gli dovrà pagare la differenza. 

Il datore di lavoro può:

  • correggere l’errore entro il sedicesimo giorno a quello successivo al quale fa riferimento la busta paga;
  • se non riesce a intervenire tempestivamente, deve fare un conguaglio sulla busta paga successiva, addebitando gli importi dovuti e inserendo le voci mancanti. 

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Chi paga gli errori del consulente del lavoro?

Il più delle volte della busta paga non si occupa il datore di lavoro, ma un consulente del lavoro o un commercialista. Anche in questa ipotesi, la responsabilità che i dipendenti ricevano una retribuzione corretta e che il cedolino paga non presenti errori è a carico del datore di lavoro, che potrà però rivalersi su terze parti in caso di sbagli.

Il consulente del lavoro, che è tenuto a operare con diligenza, accuratezza e precisione, può quindi essere chiamato a rispondere civilmente di eventuali danni patrimoniali provocati al lavoratore, ma potrebbe rischiare anche conseguenze penali, in presenza di dolo o colpa grave (art. 2236 cc). 

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Sanzioni per busta paga errata

Il datore di lavoro è soggetto a sanzioni nel caso di mancata o errata registrazione dei dati della busta paga, che si possono applicare in presenza di due presupposti:

  1. l’errore non è materiale, quindi il datore di lavoro lo ha compiuto in modo volontario;
  2. le ore pagate non corrispondono a quelle effettivamente lavorate, oppure nella busta paga non sono state inserite le indennità previste dal CCNL del lavoratore. 

Di seguito riportiamo una tabella riassuntiva delle sanzioni previste a seconda dei casi. 

Importo sanzioneQuando si applica
Da 150 a 1.500 euroPiccoli errori di calcolo delle ore lavorate o della retribuzione che coinvolgono un numero ridotto di lavoratori
Da 500 a 3.000 euroLe infrazioni commesse riguardano più di 5 lavoratori o si estendono per un periodo superiore a 6 mesi
Da 1.000 e 6.000 euroLe infrazioni commesse riguardano più di 10 lavoratori o si estendono per un periodo superiore a 12 mesi

Hai notato che la tua busta paga presenta degli errori, ma il tuo datore di lavoro non ha accettato la tua richiesta di rettifica? Scrivi a un avvocato specializzato in diritto del lavoro per far valere i tuoi diritti e ottenere ciò che ti spetta. 

Errori in busta paga – Domande frequenti

Cosa fare se mancano soldi in busta paga?

Puoi contestare la retribuzione indicata in busta paga, se errata e inferiore rispetto a quanto dovuto, inviando una richiesta formale al tuo datore di lavoro. 

Come faccio a sapere se la mia busta paga è corretta?

Ti consigliamo di rivolgerti a un commercialista o a una persona competente e in grado di leggere correttamente la tua busta paga

Quanto costa una causa al datore di lavoro?

Il costo da sostenere per una causa al proprio datore di lavoro dipende dal valore della causa. In media, all’avvocato spetta un onorario compreso tra i 3.000 e i 5.000 euro. 

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Gregorio Gentile
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Appassionato di scrittura per il web e di diritti dei lavoratori, collabora con la redazione di deQuo per alimentare il suo desiderio di giustizia nel mondo.
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