Bonus caregiver: quali sono le novità del 2025
Tra i vari contributi messi a disposizione dallo Stato, troviamo anche il cosiddetto “bonus caregiver”. Vediamo chi sono i soggetti che possono richiederlo e in che modo.
- Il bonus caregiver è stato rinnovato anche per il 2025, con una nuova veste.
- I soggetti che prestano supporto ai familiari non autosufficienti ai sensi della legge 104 riceveranno non solo un contributo economico maggiorato rispetto agli scorsi anni.
- Sono infatti previsti pure permessi lavorativi e un assegno di inclusione.
Caregiver, letteralmente “donatore di cure”, è una persona che offre supporto quotidiano a un familiare che si trova in una condizione di difficoltà, come una persona anziana o con una disabilità.
Un compito non semplice, per il quale lo Stato ha previsto una ricompensa tramite la creazione del bonus caregiver. Si tratta di un contributo economico e sociale, attraverso il quale si vuole riconoscere il valore del lavoro di cura non retribuito.
Chi assiste ogni giorno una persona in una situazione di fragilità si prende un impegno di non poco conto e ha, fortunatamente, la possibilità di ricevere un supporto statale. Ma quanto deve essere l’ISEE per il bonus caregiver? Come funziona il nuovo bonus 1.000 euro per i caregiver di disabili titolari di Legge 104? Vediamo come funziona la relativa domanda.
In cosa consiste il bonus caregiver
Il bonus caregiver comprende diversi benefici, che non consistono unicamente in un sussidio di tipo economico. Chi si prende cura di un familiare con una disabilità riconosciuta per la legge 104, requisito da possedere per richiedere il sussidio, ha diritto anche ad altre tipologie di sostegno.
In primo luogo, il bonus è un contributo economico variabile tra i 550 e i 1.050 euro al mese, in relazione all’ISEE del caregiver e alla gravità della disabilità della persona assistita.
Spettano poi:
- l’esonero dagli obblighi di attivazione lavorativa nel caso in cui si fosse beneficiari dell’assegno di inclusione se si ha nel proprio nucleo familiare un soggetto con disabilità, ricevendo una carta per spendere quanto incluso nel sussidio;
- le agevolazioni fiscali previste dalla legge 104 – per esempio, non si paga il bollo auto, il canone RAI e le tasse scolastiche;
- altre agevolazioni lavorative, tra le quali rientrano i permessi retribuiti pari a 3 giorni al mese, il congedo straordinario, la richiesta di part-time;
- percorsi sociali e formativi miranti a migliorare la qualità di vita del caregiver;
- l’Home Care Premium (HCP), che prevede dei rimborsi nel caso in cui si assumesse un assistente domiciliare a pagamento.
I caregiver di familiari che beneficiano della legge 104 che prendono l’assegno di inclusione, riceveranno una maggiorazione pari al 40%, in relazione all’aumento automatico del coefficiente di 0,40 nella scala di equivalenza. La soglia ISEE per riceverlo è stata inoltre innalzata a 10.140 euro, in modo tale che la misura possa essere ricevuta da un numero maggiore di famiglie.
Ricordiamo che, con l’assegno di inclusione, è possibile pagare le spese per i dispositivi medici, l’assistenza domiciliare, gli ausili sanitari, le spese per il benessere quotidiano e una parte dei costi che non sono coperti dal SSN.
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Pensione anticipata per i caregiver
Tra le misure a sostegno dei caregiver, troviamo anche due diverse tipologie di pensione anticipata:
- Opzione donna, con la quale le lavoratrici caregiver potranno accedere a questa forma di pensione anticipata con un anticipo di due anni;
- APE sociale, per il quale i caregiver che assistono familiare con un handicap grave possono andare in pensione prima se hanno raggiunto i 63 anni e 5 mesi. L’indennità prevista è fino a 1.500 euro al mese, con un reddito annuo non superiore ai 5.000 euro.
L’APE è prevista anche per i disoccupati e gli invalidi civili.
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Chi ha diritto al bonus caregiver?
I contributi destinati alle persone che offrono sostegno continuo a chi purtroppo non è più autonomo spettano se si possiedono specifici requisiti. Per prima cosa, il familiare assistito deve avere una disabilità grave ai sensi di quanto previsto dalla legge 104.
Deve inoltre trattarsi di un familiare convivente, o di qualcuno che comunque svolge questa mansione in modo continuativo, e gratuito. In alcune Regioni, la domanda può essere presentata dalle badanti e, più in generale, anche dai caregiver con i quali non ci sono legami di parentela. In aggiunta,
Ogni caregiver che presenta domanda per accedere ai benefici in vigore deve dimostrare di avere questo ruolo rispetto a un assistito con la legge 104, tramite la presentazione di una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, con la quale si attesa l’attività di cura, oltre che i documenti ISEE e sanitari dell’assistito.
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Come posso richiedere il bonus caregiver 2025?
Trattandosi di un contributo erogato dall’INPS, il bonus caregiver deve essere richiesto tramite il sito dell’ente, anche tramite il supporto di un CAF o di un patronato. Per fare domanda online, è sufficiente loggarsi tramite SPID, CIE o CNS.
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