Assegno di inclusione (ADI) 2025: a chi spetta, requisiti, a quanto ammonta, quando fare domanda
Qual è la differenza tra reddito di cittadinanza e assegno di inclusione? Ecco quando arriva, a chi spetta, quali sono i requisiti da rispettare, come si richiede.
- A partire dal 1° gennaio 2024, il Reddito di Cittadinanza è stato sostituito dal cosiddetto assegno di inclusione.
- I requisiti di accesso per il 2025 sono stati leggermente modificati dalla legge di Bilancio 2025 (legge n. 207 del 30 dicembre 2024).
- L’importo minimo che si può ricevere resta pari a 480 euro annui.
L’assegno di inclusione è la misura con cui è avvenuta la sostituzione effettiva del Reddito di cittadinanza, a partire dal 1° gennaio 2024. L’importo non potrà essere inferiore a 480 euro annui.
Il testo del Decreto Lavoro pubblicato in Gazzetta ufficiale ha reso noti i criteri che permettono di calcolare l’assegno di inclusione. Come il Reddito di Cittadinanza, anche l’assegno di inclusione può essere inteso come un’integrazione al reddito che viene percepito, fino al raggiungimento di una determinata cifra – la quale varia in relazione al singolo nucleo familiare.
Sono diverse le domande sorte in relazione al nuovo contributo statale. In particolare, in molti si sono chiesti se ci sarà un vantaggio per chi lo riceve o se, invece, si tratterà di una misura peggiorativa rispetto a quella in vigore in precedenza.
Analizziamo allora:
- che cos’è l’assegno di inclusione 2025;
- quanto deve essere l’ISEE per avere l’assegno di inclusione;
- come si calcola e quanto dura.
- Cos’è l’assegno di inclusione (ADI)
- Assegno di inclusione: requisiti ISEE e anagrafici
- Assegno di inclusione INPS: requisiti economici
- Requisiti patrimoniali
- Assegno di inclusione e scala di equivalenza
- Assegno di inclusione: esempio importi
- Assegno di inclusione (ADI): domanda
- Quanto dura l’assegno di inclusione?
- Assegno di inclusione e supporto formazione lavoro INPS
- Assegno di inclusione e carta di inclusione
- Decadenza assegno di inclusione
Cos’è l’assegno di inclusione (ADI)
L’assegno di inclusione è una misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, condizionata alla prova dei mezzi e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa.
Per calcolare gli importi dell’assegno, si dovrà partire dalla formula [(6.500 euro * parametro di scala di equivalenza) – Reddito familiare) + canone di locazione se presente]/12. A cambiare, però, rispetto al Reddito di Cittadinanza, sono state le regole per il calcolo della scala di equivalenza.
L’assegno di inclusione potrà essere incrementato nel caso in cui si ricevano altre misure, quali:
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Assegno di inclusione: requisiti ISEE e anagrafici
A chi spetta l’assegno di inclusione? I requisiti ISEE da non superare sono di 10.140 euro annui. L’importo che si riceverà rappresenta una misura di integrazione al reddito, che non viene però erogata a tutte le famiglie con ISEE rientrante nei canoni.
La domanda potrà essere presentata solo dai nuclei familiari che comprendano almeno:
- un minorenne;
- un soggetto con una disabilità, ai sensi del regolamento di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159;
- over 60, ovvero persona che abbia più di 60 anni;
- un soggetto in condizioni di svantaggio, inserito in un programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.
Si dovrà inoltre essere in possesso della cittadinanza italiana o europea, o di un permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo. Si dovrà avere la residenza in Italia da almeno 5 anni, dei quali gli ultimi 2 in modo continuativo.
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Assegno di inclusione INPS: requisiti economici
Quali sono i requisiti per prendere l’assegno di inclusione? Oltre al valore ISEE citato, ci sono altri requisiti economici che vengono presi in considerazione, come per esempio un valore del reddito familiare più basso di 6.500 euro annui moltiplicato per il parametro della scala di equivalenza corrispondente.
Nel caso di nucleo familiare formato da over 67, oppure da una persona che ha più di 67 anni e altri familiari in condizioni di disabilità, la soglia massima di reddito familiare da considerare è pari a 8.190 euro annui. Tale importo arriva a 10.140 euro nel caso in cui si abitasse in affitto.
Requisiti patrimoniali
In aggiunta, si considerano anche i requisiti patrimoniali:
- il valore del patrimonio mobiliare non deve superare i 6.000 euro, aumentati di 2.000 euro per ogni componente del nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro (incrementabili ancora di 1.000 euro per ogni minorenne dopo il primo figlio);
- tali soglie possono essere maggiorate di 5.000 euro per ogni membro della famiglia con una disabilità, e di 7.500 euro per ogni componente in condizione di disabilità grave e di non autosufficienza.
Per rientrare tra i beneficiari, non si dovrà neanche essere intestatari di autoveicoli con una cilindrata maggiore di 250 cc, immatricolati nei 36 mesi precedenti, fatta eccezione per le agevolazioni fiscali previste per le persone con disabilità.
Stesso discorso vale per l’eventuale intestazione o disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto, o di aeromobili, in base a quanto previsto dal regio decreto 30 marzo 1942, n. 327, recante il “Codice della navigazione”.
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Chi non può fare domanda per l’assegno di inclusione?
La domanda non potrà essere presentata:
- qualora si fosse sottoposti a una misura cautelare personale o a una misura di prevenzione;
- nell’ipotesi di una sentenza definitiva di condanna a proprio carico o una procedura come il patteggiamento, nei 10 anni precedenti la richiesta.
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Assegno di inclusione e scala di equivalenza
Il valore di partenza assegnato al richiedente è pari a 1. Tale valore viene incrementato in base a quanto indicato nella tabella che segue, fino a un massimo di 2,2, ulteriormente elevato a 2,3 in presenza di familiari che si trovano in condizione di disabilità grave o non autosufficienza.
Tipologia di soggetto | Valore da aggiungere a 1 |
Ogni componente con disabilità o non autosufficiente | 0,5 |
Over 60 | 0,4 |
Qualsiasi altro componente maggiorenne che abbia carichi di cura, nei confronti per esempio di un disabile o di un minore di 3 anni, oppure di più di 3 minori | 0,4 |
Ciascun altro componente in condizione di grave disagio bio-psicosociale e inserito in programmi di cura e di assistenza certificati dalla pubblica amministrazione | 0,30 |
Minori | 0,15 fino a due 0,10 per ogni altro figlio minore di età, dopo il secondo |
Maggiore sarà il valore del parametro della scala di equivalenza, più alta sarà l’integrazione che si potrà ricevere.
Assegno di inclusione: esempio importi
Supponiamo il caso di una famiglia in cui ci siano due adulti, di cui uno ha più di 60 anni, con un reddito familiare di 1.500 euro. Il loro parametro della scala di equivalenza sarà di 1,4.
TIPOLOGIA DI NUCLEO FAMILIARE | PARAMETRO DI SCALA DI EQUIVALENZA |
1 maggiorenne e 1 minore | 1,15 |
1 maggiorenne e 2 minori | 1,30 |
2 maggiorenni di cui 1 over 60 | 1,4 |
2 maggiorenni e 2 minori, di cui uno con meno di 3 anni | 1,7 |
2 maggiorenni e 3 figli minori | 1,8 |
3 maggiorenni di cui 1 disabile grave | 1,9 |
L’importo dell’assegno di inclusione non può essere inferiore a 480 euro mensili. Per il 2025, copre fino a un massimo di 6.500 euro all’anno, che diventano 8.190 euro per le faglie composte da:
- persone che hanno un’età pari di età o superiore a 67;
- oppure persone di età pari o superiore a 67 anni e altri familiari che si trovano in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza.
L’assegno di inclusione, poi, permette di ricevere fino a un massimo di 3.40 euro annui di rimborso del canone di locazione (per le persone in affitto dunque), che diventano 1.950 euro annui per i nuclei composti da soli over 67, oppure da un over 67 e altri componenti della famiglia con una grave disabilità o una condizione di non autosufficienza.
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Assegno di inclusione (ADI): domanda
La domanda per ricevere l’assegno di inclusione potrà essere presentata:
- direttamente sul sito dell’INPS, tramite SPID, CIE o CNS;
- tramite il supporto di CAF e patronati.
In concomitanza alla domanda, si prevede la sottoscrizione del PAD (Patto di Attivazione Digitale). Il PAD del nucleo familiare deve essere compilato sulla piattaforma SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa).
Esso:
- fornisce e certifica i contatti ai quali fare riferimento per la convocazione da parte dei servizi competenti;
- autorizza la trasmissione dei dati;
- rappresenta un impegno da parte del richiedente a presentarsi al 1° appuntamento con i servizi sociali, entro 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD.
Seguiranno i necessari controlli amministrativi della domanda, con l’analisi dei requisiti previsti. In caso di esito positivo e di PAD del nucleo familiare sottoscritto, la domanda sarà considerata accolta.
Per maggiori dettagli, rimandiamo al tutorial ufficiale dell’INPS sull’assegno di inclusione.
Quanto dura l’assegno di inclusione?
Quanti mesi dura l’ADI? La durata massima dell’assegno di inclusione è di 18 mensilità. Alla scadenza:
- potrà essere rinnovato per periodi di 12 mensilità, attualmente senza limiti;
- tra la scadenza e il nuovo rinnovo ci dovrà sempre essere almeno un mese di sospensione.
I soggetti occupabili, di età compresa tra i 18 e i 59 anni, dovranno accettare, pena la decadenza del beneficio, la prima offerta di lavoro a tempo pieno o parziale, non inferiore al 60% dell’orario a tempo pieno, che sia:
- a tempo indeterminato, su tutto il territorio nazionale;
- a tempo determinato, anche con un contratto di somministrazione, se il luogo di lavoro non dista più di 80 km dal proprio domicilio.
Non si avrà diritto all’assegno nell’ipotesi di dimissioni volontarie, nei 12 mesi successivi, a meno che le dimissioni non siano avvenute per giusta causa, oppure con la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro.
Il Governo metterà poi in piedi un sistema di vigilanza e controllo, tramite il personale ispettivo dell’Ispettorato nazionale del lavoro (INL), dell’INPS, della Guardia di finanza e dei Carabinieri, per l’applicazione delle relative sanzioni – generalmente consistono nella perdita del beneficio o nella restituzione di quanto eventualmente percepito in modo indebito.
Sono state inoltre previste delle agevolazioni sotto forma di esonero dai contributi previdenziali per le aziende che assumono i percettori dell’assegno di inclusione, ma anche per i patronati, gli enti e le associazioni senza fini di lucro che assumano una persona con disabilità.
Assegno di inclusione e supporto formazione lavoro INPS
Ci sono poi altri due modi per incrementare l’assegno di inclusione:
- il supporto per la formazione e il lavoro;
- l’assegno universale per i figli a carico.
Nel primo caso, chi ha un’età compresa tra i 18 e i 59 anni e si trova in condizioni di povertà assoluta, partecipi ai programmi formativi, ma che non possieda i requisiti per poter accedere all’assegno di inclusione, oppure che sia stato escluso, in quanto occupabile, dai nuovi parametri della scala di equivalenza, potrà richiedere un contributo differente.
Si tratta di 350 euro al mese, che si potranno utilizzare per massimo 12 mesi, per sostenere la partecipazione a progetti di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale. Sarà necessario registrarsi su una piattaforma nazionale, rilasciando una dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro e sottoscrivendo un patto di servizio personalizzato. Si riceveranno così offerte di lavoro specifiche.
Per quanto riguarda, invece, l’Assegno unico per i figli a carico, tale importo non rappresenterà più un’integrazione, come previsto con il Reddito di Cittadinanza, ma un’aggiunta, quindi sarà erogato per intero a chi lo riceve già o rientri nei parametri per poterlo ricevere per la prima volta.
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Assegno di inclusione e carta di inclusione
Il contributo economico viene erogato tramite la cosiddetta “Carta di inclusione” o “Carta ADI“, con la quale sarà possibile:
- effettuare acquisti di beni e servizi presso i POS degli esercizi commerciali in Italia convenzionati con il circuito MasterCard che rientrano nelle categorie di spesa previste dalla normativa di riferimento;
- effettuare un bonifico mensile SEPA/Postagiro presso gli Uffici Postali per pagare la rata dell’affitto, in favore del locatore indicato nel contratto di locazione o dell’intermediario che ha concesso il mutuo;
- pagare le utenze domestiche presso gli Uffici Postali (con bollettini o MAV postali), oltre che usufruire delle agevolazioni sulle tariffe elettriche e la compensazione per la fornitura di gas naturale riconosciute alle famiglie economicamente svantaggiate;
- effettuare prelievi di contante, entro il limite mensile di 100 euro moltiplicato per la scala di equivalenza. Qualora la carta venga assegnata a singoli maggiorenni, il limite di prelievo di contanti sarà sempre pari a 100 euro.
La carta ADI consente di acquistare ogni genere di beni di consumo e servizi, tranne quelli elencati di seguito:
- giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità;
- acquisto, noleggio e leasing di navi e imbarcazioni da diporto, nonché servizi portuali;
- armi;
- materiale pornografico e beni e servizi per adulti;
- servizi finanziari e creditizi;
- servizi di trasferimento di denaro;
- servizi assicurativi;
- articoli di gioielleria;
- articoli di pellicceria;
- acquisti presso gallerie d’arte e affini;
- acquisti in club privati;
- acquisto di sigarette, anche elettroniche, di derivati del fumo;
- giochi pirotecnici;
- prodotti alcolici.
L’utilizzo della carta è inoltre vietato all’estero e per gli acquisti on-line o mediante servizi di direct-marketing.
Decadenza assegno di inclusione
È previsto il decadimento dell’assegno di inclusione nei casi in cui il richiedente:
- non si presenti presso i servizi sociali o il servizio per il lavoro competente nel termine fissato, senza un giustificato motivo;
- non sottoscriva il patto per l’inclusione o il patto di servizio personalizzato;
- non partecipi, in assenza di giustificato motivo, alle iniziative di carattere formativo o di riqualificazione o ad altra iniziativa di politica attiva o di attivazione, comunque denominate, nei quali è inserito dai servizi per il lavoro, secondo quanto previsto dal patto di servizio personalizzato, oppure nei casi in cui non rispetti gli impegni concordati con i servizi sociali nell’ambito del percorso personalizzato, ovvero non frequenti regolarmente un percorso di istruzione degli adulti di primo livello, o comunque funzionale all’adempimento dell’obbligo di istruzione;
- non accetti, senza giustificato motivo, un’offerta di lavoro che abbia le caratteristiche i cui all’art. 9 del D.L. Lavoro 2023;
- effettui comunicazioni mendaci in modo da determinare un beneficio economico maggiore;
- non presenti una dichiarazione sostitutiva unica (anche DSU) aggiornata in caso di variazione del nucleo familiare;
- sia trovato a svolgere attività di lavoro, senza aver provveduto alle dovute comunicazioni.
In caso di decadenza del beneficio, si dovranno anche restituire tutti gli importi indebitamente percepiti.
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Sanzioni
Viene punito con la reclusione da 2 a 6 anni chi:
- presenta dichiarazioni mendaci;
- esibisce documenti falsi.
Nel caso in cui non si comunichi la variazione di reddito, patrimonio e degli altri requisiti da possedere, invece, la reclusione prevista va da 1 a 3 anni.
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Fonte:
- https://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/decreto-lavoro/Pagine/assegno-di-inclusione
- https://www.lavoro.gov.it/adi/comunicazione/news/adi-e-sfl-cosa-cambia-con-la-legge-di-bilancio
- https://www.inps.it/it/it/dettaglio-scheda.schede-servizio-strumento.schede-servizi.assegno-di-inclusione-(adi).html
Assegno di inclusione – Domande frequenti
Per ricevere l’assegno di inclusione sarà necessario rientrare in specifici requisiti reddituali (e non solo): scopri quali sono nella nostra guida.
Il reddito ISEE per avere l’assegno di inclusione non dovrà superare i 10.140 euro annui, ma ci sono delle eccezioni e delle maggiorazioni.
L’importo dell’assegno di inclusione varia in relazione al proprio nucleo familiare e al cosiddetto parametro della scala di equivalenza, dal quale dipende molto il calcolo del totale massimo mensile.
L’assegno di inclusione parte da un importo minimo di 480 euro.
Sì, anche le persone senza fissa dimora potranno richiedere l’assegno di inclusione. Si consiglia comunque sempre di dichiarare una residenza ufficiale. A questo proposito, leggi la nostra guida sulla residenza senza fissa dimora.
L’assegno di inclusione arriverà in data 17 gennaio 2025 per la mensilità di dicembre 2024 e il 27 gennaio 2025 per i pagamenti del mese di gennaio.
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