Il cognome del padre al figlio non sarà più automatico: la svolta in Italia

La parola caregiver si sente nominare sempre più spesso nel corso degli ultimi tempi.
Il suo significato letterale è quello di “colui che dà le cure”: si tratta di una figura che si prende cura di altre persone.
Vediamo di preciso chi sono i caregivers in Italia, in quali casi si rientra in tale definizione e quali sono le agevolazioni alle quali possono avere accesso oggi nel nostro Paese.
Si parla di caregiver familiare per riferirsi a quella persona che, a titolo gratuito e al di fuori di quella che è la sua professione, si occupa di assistere un genitore, un figlio, un familiare disabile o che non sia autosufficiente.
Secondo le stime Istat, in Italia ci sono almeno 8,5 milioni di caregivers, che corrispondono al 17% della popolazione. Di questa percentuale, il 14,9% è composto dai familiari delle persone che hanno bisogno di cura e assistenza costante.
Il 60% dei caregivers è disoccupato, il 40% ha un’età compresa tra i 46 e i 60 anni, mentre il 30% ha meno di 45 anni. Sempre sulla base dei dati forniti da Istat, sappiamo che:
Ai sensi del DDL 1461, il caregiver è una “persona che assiste e si prende cura del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto ai sensi della legge 20 maggio 2016, n. 76, di un familiare o di un affine entro il secondo grado, ovvero, nei soli casi indicati dall’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o sia titolare di indennità di accompagnamento ai sensi della legge 11 febbraio 1980, n. 18”.
I requisiti per diventare caregiver prevedono che si debba prestare assistenza continuativa e gratuita. Non è necessario avere un legame di parentela con il soggetto assistito né essere conviventi. Il caregiver può dunque essere anche un amico non convivente.
All’articolo 2 del Disegno di Legge n. 2266, Legge quadro nazionale per il riconoscimento e la valorizzazione del caregiver familiare (2 marzo 2016), si legge che il caregiver è la persona che volontariamente, in modo gratuito e responsabile, si prende cura di una persona non autosufficiente o comunque in condizioni di necessario ausilio di lunga durata, non in grado di prendersi cura di sé.
Nella pratica il lavoro del caregiver consiste:
Il caregiver è una persona che si occupa anche dell’igiene personale del suo assistito, in tutti quei casi in cui quest’ultimo non sia autosufficiente, nonché dei pasti e di tutto ciò che può riguardare la cura del soggetto con disabilità o qualsiasi altra patologia.
Nonostante il lavoro del caregiver risulti abbastanza faticoso non solo dal punto di vista fisico, ma anche sotto il profilo psicologico, non è ancora stata approvata una legge che permetta di offrire maggiori tutele a questa figura.
Dal punto di vista legislativo, l’unica tutela attualmente prevista a sostegno dei caregivers è inserita nella legge 104, la quale prevede:
Per quanto riguarda, invece, il bonus e le agevolazioni per i caregivers, la legge di Bilancio 2018 aveva introdotto un fondo statale da 20 milioni di euro all’anno fino al 2020, ma non è mai stato approvato alcun decreto per l’erogazione del bonus da 1.900 euro che era stato previsto dal Testo unico per i caregivers.
In aggiunta, non è stato mai né discusso né tantomeno approvato il testo n. 1461, che include una proposta di legge contenente “Disposizioni per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare”.
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In assenza di disposizioni nazionali a sostegno dei caregivers, le Regioni si stanno muovendo per offrire un supporto economico alle persone che ogni giorno si occupano dei propri familiari.
In particolare, dal 2014 in Emilia Romagna è presente una legge regionale che prevede “Norme per il riconoscimento e il sostegno del caregiver familiare”: tale norma riconosce la figura del careviger, integrandola all’interno dei servizi assistenziali e socio-sanitari.
Grazie al fondo regionale per la non autosufficienza, inoltre, la Regione ha introdotto un assegno di cura spettante al caregiver, che viene erogato su base mensile.
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L’unico riconoscimento della figura del caregiver presente attualmente in Italia è rappresentato dalla legge 104.
Il caregiver essere definito come la persona che ogni giorno si occupa dell’assistenza gratuita e volontaria di un parente non più autosufficiente.