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Chat erotica: quando è reato?

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  • Uno dei fenomeni più diffusi tra i giovani è lo scambio di foto raffiguranti se stessi o altri in atteggiamenti intimi.
  • Talvolta, la chat erotica può essere foriera di molti rischi, come anche di incorrere in una responsabilità penale.
  • Da ultimo, la Cassazione ha esaminato il caso del soggetto che partecipa ad una chat erotica su Telegram, dove era caricato materiale pedopornografico.

Scambiarsi messaggini a sfondo sessuale può rappresentare un reato? Talvolta, il cosiddetto sexting potrebbe integrare una condotta costituente reato. La questione diventa complessa e rischiosa quando nelle foto sono raffigurati minori: anche nell’ipotesi in cui sia prestato il consenso del minore, infatti, potrebbe esserci reato.

In altre occasioni, la sola partecipazione ad una chat erotica può integrare una detenzione illecita di materiale illegale. Nel seguente articolo ti spieghiamo quando partecipare ad una chat erotica integra o meno reato.

In particolare, vogliamo spiegarti quelle che sono le ultime evoluzioni giurisprudenziali sul punto. L’evoluzione tecnologica, infatti, ha determinato l’esigenza di rimeditare alcuni concetti, tra cui, per esempio, proprio quello di detenzione.

Chat erotica: quando è reato?

Uno dei fenomeni più comuni degli ultimi anni, soprattutto tra i giovani, è quello di scambiarsi delle foto intime su WhatsApp o Telegram, tramite chat erotiche. Tuttavia, talvolta questa condotta potrebbe anche integrare un reato.

Infatti, spesso, questo scambio di foto avviene anche tra minorenni, o minorenni e maggiorenni. La detenzione e lo scambio di foto che ritraggono minori può anche costituire un reato avente ad oggetto materiale pedopornografico

Negli ultimi anni, la Cassazione si è molto occupata del tema in questione, cercando di circoscrivere le fattispecie di reato integrate dalla condotta di produzione, divulgazione e detenzione di selfie pedopornografici.

In particolare, la Corte si è occupata proprio della responsabilità penale di minori che scambiano foto via chat. La questione era se il consenso del minore, ritratto in atteggiamenti intimi, scriminasse la condotta di produzione e divulgazione.

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Rispetto alla produzione, la Corte asserisce che non costituisce reato la condotta di chi produce materiale pedopornografico con il consenso del minore se:

  • destinato ad uso domestico, cioè se la produzione è finalizzata ad uso personale;
  • il consenso è stato prestato liberamente, nell’ambito di un rapporto paritario.

Diverso, invece, è stato l’esito a cui è giunta la Cassazione rispetto alla divulgazione. Infatti, in tal caso, la condotta è punibile, nonostante il consenso del minore. 

Tale conclusione si fonda sul maggior disvalore della condotta divulgativa, che:

  1. aumenta il materiale pornografico in circolazione;
  2. alimenta il mercato della pedopornografia, in danno dell’intera categoria dei minori, esposti ad un maggior rischio di abusi.

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Il caso della chat erotica di Telegram

Da ultimo, per esempio, si è occupata proprio della detenzione di foto pedopornografiche su una chat di Telegram, accessibile al pubblico. L’imputato partecipava, attivamente, ad una chat sull’app denominata Famiglia e abusi, in cui si scambiavano foto ritraenti minori in atti sessualmente espliciti.

L’imputato, al pari di ogni componente della chat, poteva:

  • avere accesso, mediante le proprie credenziali, al materiale salvato nell’archivio, sul cloud di Telegram, accessibile a chiunque in qualsiasi momento;
  • procedere a scambiare foto con altri utenti presenti nella suddetta chat.

Secondo la difesa, tuttavia, il fatto che le foto non fossero scaricate nella memoria del cellulare, tramite download, non consentiva di configurare il reato di detenzione previsto dall’art. 600 quater c.p.

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Cosa si intende per materiale pedopornografico?

Per stabilire quando una chat erotica integra reato, dobbiamo chiarire alcuni concetti. In primo luogo, vogliamo interrogarci su cosa si intenda per materiale pedopornografico

Con ciò ci si riferisce a rappresentazioni fotografiche o cinematografiche che implicano la partecipazione di un minore a scene o contesti a sfondo sessuale. Secondo un orientamento non costituiscono materiale pedopornografico le rappresentazioni che hanno ad oggetto nudità o che non hanno attinenza con la sfera sessuale. Tuttavia, sul punto sussistono orientamenti contrastanti.

La definizione di materiale pedopornografico è contenuta nell’art. 600 ter c.p. All’ultimo comma si prevede che:

Ai fini di cui al presente articolo per pornografia minorile si intende ogni rappresentazione, con qualunque mezzo, di un minore degli anni diciotto coinvolto in attività sessuali esplicite, reali o simulate, o qualunque rappresentazione degli organi sessuali di un minore di anni diciotto per scopi sessuali.

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Chat erotica Telegram: caratteristiche

Una delle peculiarità del caso concreto, che ne ha reso complessa la qualificazione giuridica, riguarda le caratteristiche di predetta chat erotica su Telegram. Quindi, intendiamo soffermarci sulle caratteristiche salienti della chat.

La chat sexy in questione è una chat di gruppo. Queste, normalmente, possono essere:

  • chat aperte, rinvenibili mediante motore di ricerca, alle quali è possibile accedere e unirsi di propria iniziativa semplicemente cliccando sul nome del gruppo;
  • chat private, rinvenibili da utenti esterni attraverso la ricerca integrata e a cui si può prendere parte solo grazie a un link di invito o comunque su iniziativa dell’amministratore del gruppo.

In ogni caso, una volta entrato nelle chat, qualunque partecipante ha accesso a tutte le conversazioni e a tutti i contenuti condivisi. Quindi, è possibile anche leggere le conversazioni precedenti e visionare file, foto, video e partecipare alle conversazioni.

Ciò significa che tutti i contenuti, che una volta immessi vengono automaticamente salvati con il sistema cloud storage nella chat del gruppo, diventano patrimonio comune di ogni componente del gruppo stesso. Quindi, ciascun componente è libero di accedervi, consultarli, condividerli al pari di ogni detentore individuale.

Approfondisci l’argomento leggendo anche: Inoltrare foto o messaggi WhatsApp è reato?

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Quando la detenzione di materiale pedopornografico è penalmente rilevante

Il reato del 600 quater c.p. punisce la condotta di chi detiene materiale pedopornografico. Cosa significa detenzione? Da un punto di vista civilistico, il detentore è colui che ha il potere di gestione e godimento della res, nella consapevolezza che esercita suddette facoltà nell’interesse di altri.

Da una prospettiva meramente civilistica, la detenzione consiste nella mera disponibilità materiale, non rilevando l’animus soggettivo mediante il quale si esercita il potere di gestione. Tale concetto, poi, è stato reinterpretato anche alla luce dell’evoluzione tecnologica, in quanto è evidente che la maggior parte dei beni, soprattutto quelli di valore, hanno natura immateriale.

Anche in questo caso, si tratta di beni immateriali, giacché il materiale pedopornografico non assume formato cartaceo, infatti si tratta di file conservati in un archivio della chat erotica. Il problema nel caso di specie è che il soggetto non ne avesse effettivamente la gestione, perché il materiale non era stato scaricato.

Tuttavia, nel 2021, è stato introdotto il comma 3 all’art. 600 quater c.p. La norma anticipa la soglia di punibilità della condotta detentiva ad un momento antecedente, cioè al mero accesso a siti contenenti materiale pedopornografico, in assenza di giustificato motivo.

La condotta del comma 3 si distingue dalla detenzione, che prevede una pena più grave. In questo caso, infatti, è necessario non solo che il soggetto abbia la possibilità di visionare i file, ma che siano utilizzabili liberamente a proprio piacimento.

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Chat erotica: è detenzione penalmente rilevante?

Ora, descritte alcune caratteristiche essenziali della fattispecie, possiamo stabilire se la partecipazione ad una chat erotica integri il comma 3 dell’art. 600 quater c.p., o la più grave fattispecie della detenzione.

Questo quesito ha già in sé risposta ad altra domanda, cioè se la partecipazione a una chat erotica sia reato. La giurisprudenza dà per scontato che la partecipazione ad una chat sexy dove è presente materiale pedopornografico costituisca reato. Si tratta di capire se la condotta sia più o meno grave. 

Per dare risposta a questa domanda, dobbiamo però evidenziare che:

  • una volta che i file vengano immessi su una chat di gruppo da qualunque partecipante e conseguentemente salvati nel cloud della chat stessa, diventano automaticamente fruibili da qualunque altro partecipante, accedendo liberamente alla cartella dei media ivi archiviati;
  • l’utente può sia limitarsi a visionarli, sia, invece, disporne a suo piacimento, condividendoli con altri soggetti.

Ciò significa che il soggetto, quando accede alla chat erotica su Telegram, ha una libera fruibilità del materiale. Di conseguenza ha la piena disponibilità del materiale:

  • anche se non ha scaricato il materiale sul proprio smartphone o su altro supporto o non ne ha la disponibilità materiale;
  • se ha accesso incondizionato al materiale in archivio;
  • qualora abbia fatto accesso consapevole al gruppo;
  • anche ove non sia stato lui a caricare il materiale.

Si deve in conclusione affermare che integri la detenzione penalmente rilevante ai sensi dell’art. 600 quater comma 1 c.p. la disponibilità di file di contenuto pedopornografico archiviati sul cloud storage di una chat di gruppo.

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Quando c’è una consapevole partecipazione alla chat erotica?

Una delle condizioni che abbiamo elencato nel precedente paragrafo, affinché sia integrato il reato di detenzione di materiale pedopornografico, è la consapevole partecipazione.

La consapevolezza è un elemento relativo alla sfera psicologica del soggetto. La Cassazione ha sostenuto che, per accertare suddetto elemento, si debba tenere conto:

  • dell’esclusiva presenza di materiale pedopornografico e file raffiguranti scene di bambini in atteggiamenti sessualmente espliciti;
  • della condotta dell’agente che partecipava attivamente alla vita del gruppo, inoltrando video ed immagini ritraenti il nipotino appena nato nudo, accompagnati da commenti di natura erotica.

Potresti reperire informazioni che ti sono utili nel seguente articolo: Polizia Postale: cosa fa e quando contattarla per una denuncia

Chat erotica – domande frequenti

Quando partecipare ad una chat erotica costituisce reato?

Partecipare ad una chat erotica costituisce reato quando ci si scambia materiale pedopornografico. In particolare, possono essere integrati i reati di divulgazione o detenzione di materiale pedopornografico.

Partecipare ad un chat erotica su Telegram che reato integra?

La partecipazione ad una chat erotica su Telegram, strumentale allo scambio di materiale pedopornografico, integra detenzione di materiale illecito, anche se file e foto non sono scaricati.

Quando c’è consapevolezza di partecipare ad una chat erotica?

Vi è consapevolezza di partecipare a una chat erotica se finalizzata allo scambio di materiale pedopornografico e se vi è una partecipazione attiva allo scambio da parte del soggetto.

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Avv. Clelia Tesone
Avvocato civilista
Laureatasi in Giurisprudenza con la votazione di 110 e Lode presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e con approfondita conoscenza delle materie del Diritto Civile e del Diritto Amministrativo. Ha brillantemente conseguito l’abilitazione alla professione di avvocato, a seguito dell’espletamento della pratica forense in diritto civile e il tirocinio ex art. 73 d.l. 69/2013 presso la Procura della Repubblica di Napoli Nord.
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