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Riconoscimento dei figli naturali: procedura, regole ed effetti

Il riconoscimento dei figli naturali è un atto con cui un genitore dichiara formalmente di essere il padre o la madre di un figlio nato al di fuori del vincolo matrimoniale. Questo istituto giuridico riveste un'importanza fondamentale vista l’attuale diffusione di schemi di convivenza diversi dalla famiglia in senso tradizionale.

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  • Il riconoscimento di un figlio nato al di fuori del matrimonio può essere effettuato dai genitori contemporaneamente o in via autonoma.
  • Può avvenire con la nascita o in un momento successivo.
  • Per poter riconoscere un figlio è necessario aver compiuto i sedici anni di età.

Nel corso degli anni, la normativa italiana in tema di figli naturali ha subito diverse modifiche, culminate nella riforma Cartabia, che ha armonizzato e reso più chiare alcune procedure, rendendole più rapide e uniformi, con un’attenzione crescente alla tutela del minore.

Nell’ottica della parità tra figli nati nel matrimonio e naturali, è stata invece determinante la normativa introdotta con la Legge 10 dicembre 2012, n. 219, che ha abolito qualsiasi sorta di discriminazione. Ogni figlio ha pari dignità a prescindere dalle modalità di concepimento.

Il riconoscimento dei figli naturali è un istituto previsto dagli articoli 250 e seguenti del codice civile, che ne disciplinano effetti e modalità. Vediamo nel dettaglio come funziona, in quali casi è necessario, e quali conseguenze ne derivano.

Che cos’è il riconoscimento del figlio naturale

È figlio naturale il figlio nato al di fuori del matrimonio al quale, più precisamente, non spetti lo stato di figlio legittimo. Il figlio naturale può restare tale, oppure può essere riconosciuto da uno o da entrambi i genitori. 

Il riconoscimento di un figlio naturale è un atto formale unilaterale, personalissimo e volontario, che può essere compiuto dai genitori congiuntamente o separatamente, secondo le modalità previste all’articolo 254 del Codice civile. Il riconoscimento da parte del padre e della madre è consentito anche se già uniti in matrimonio con altra persona all’epoca del concepimento. Il riconoscimento può avvenire alla nascita o in un momento successivo, cioè anche dopo anni.

La dichiarazione effettuata da entrambi i genitori insieme o da ciascuno separatamente deve corrispondere a veridicità ed è volta a formalizzare l’esistenza di un rapporto biologico di filiazione.

Deve essere compiuto dai genitori interessati: non si ammette nessuna forma di rappresentanza e non può essere soggetto a condizioni o termini.

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Come si riconosce un figlio naturale

Il riconoscimento di un figlio naturale si effettua attraverso una dichiarazione formale con le seguenti modalità:

  • riconoscimento al momento della nascita: i genitori possono entrambi dichiarare il riconoscimento già in occasione della dichiarazione di nascita, presso l’ospedale o l’ufficio di stato civile. In questo caso, il figlio sarà automaticamente registrato come figlio di entrambi;
  • riconoscimento successivo: se solo uno dei due genitori ha inizialmente riconosciuto il figlio (solitamente la madre), l’altro potrà farlo successivamente. Si ammette dunque il riconoscimento con una dichiarazione posteriore rispetto alla nascita, davanti all’ufficiale di stato civile o in un atto pubblico o mediante testamento, qualunque sia la forma di questo. Siamo di fronte a un caso molto frequente. Una madre riconosce il figlio al momento della nascita, ma il padre potrà farlo in seguito in quanto al momento non è presente o non intende subito riconoscerlo;
  • riconoscimento prenatale: esso ha lo scopo di ufficializzare il rapporto di filiazione qualora uno o entrambi i genitori non possano effettuarlo per qualsiasi motivazione al momento della nascita.

Il riconoscimento è una dichiarazione che può essere rilasciata purché il dichiarante abbia compiuto il sedicesimo anno d’età, salva diversa autorizzazione da parte del Giudice che valuti le circostanze e l’interesse del figlio.

Il riconoscimento del figlio che ha compiuto quattordici anni non produce effetto senza il suo consenso. È richiesto anche il consenso dell’altro genitore che per primo lo abbia riconosciuto.

Il riconoscimento del figlio nato tra persone aventi un vincolo di parentela o affinità può essere riconosciuto previa autorizzazione del giudice, che terrà conto dell’interesse del figlio. Non è mai ammesso un riconoscimento in contrasto con lo stato di figlio in cui la persona si trova.

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Impugnazione riconoscimento figlio naturale

Il riconoscimento dei figli naturali può essere impugnato con azione imprescrittibile dall’autore del riconoscimento, da colui che è stato riconosciuto e da chiunque vi abbia interesse per difetto di veridicità. Può essere altresì impugnato per violenza dall’autore del riconoscimento entro un anno dalla cessazione della violenza.

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Quali sono gli effetti del riconoscimento di un figlio naturale

Il riconoscimento di un figlio è un atto irrevocabile. Quando è contenuto nel testamento, produce effetti dal giorno della morte del testatore, anche qualora il testamento sia stato successivamente revocato.

Esso comporta:

  • l’attribuzione del cognome (con possibilità di doppio cognome);
  • l’obbligo di mantenimento da parte del genitore;
  • i diritti successori;
  • l’instaurazione di un rapporto giuridico di parentela con tutta la famiglia del genitore;
  • il diritto all’eredità e agli alimenti.

Il figlio riconosciuto ha inoltre diritto ad avere un rapporto personale con il genitore e può eventualmente agire per ottenere il collocamento presso di lui o un contributo economico. Gli effetti derivanti dal riconoscimento sono prodotti nei confronti dei genitori da cui fu fatto e nei confronti della parentela.

Quale cognome prende il figlio nato fuori dal matrimonio?

Il figlio assume il cognome del genitore che per primo lo ha riconosciuto. Se è stato riconosciuto contemporaneamente da entrambi i genitori, assume il cognome del padre, ma la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la parte della norma che non dà ai genitori la possibilità, di comune accordo, di trasmettere al figlio, al momento della nascita, anche il cognome della madre.

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Come funziona il riconoscimento del figlio maggiorenne

Quando il figlio ha già compiuto 18 anni, il riconoscimento è possibile solo con il consenso dello stesso. Il genitore che intende riconoscerlo dovrà:

  • presentare dichiarazione all’ufficiale di stato civile;
  • notificare il riconoscimento al figlio, che potrà accettare o rifiutare entro 30 giorni.

In caso di mancata risposta, il riconoscimento è inefficace. Il figlio ha, dunque, pieno potere decisionale e può anche rifiutare di essere riconosciuto.

Cosa succede se il figlio è stato già riconosciuto da un altro uomo?

Il riconoscimento di un figlio non è sempre possibile. Se un figlio è già stato riconosciuto da un altro uomo (anche se non è il vero padre biologico), non è ammesso un secondo riconoscimento da parte di un altro soggetto.

In questo caso, l’unico modo per modificare lo status è:

  • agire con un’azione di disconoscimento di paternità (se il riconoscimento è falso);
  • oppure con un’azione di accertamento giudiziale della paternità biologica.

Queste azioni vanno intraprese davanti al tribunale ordinario e richiedono prove, come ad esempio l’esame del DNA.

Se vuoi una consulenza legale sull’argomento, puoi rivolgerti ad un avvocato che sia esperto in diritto di famiglia, il quale potrà fornirti i dettagli in merito alle procedure che devono essere adottate.

quanto tempo ha un padre per riconoscere un figlio

Riconoscimento dopo la morte del figlio: cosa sapere

Se il figlio muore prima di essere stato riconosciuto, il genitore non può più compiere validamente l’atto, se non in due casi, ovvero se:

  • il figlio ha lasciato discendenti (nipoti):
  • è in corso un’azione di accertamento della paternità già promossa dal figlio prima della morte.

Il riconoscimento postumo, in questi casi, può avere effetti sul piano successorio o ai fini del ricongiungimento con la discendenza.

Scopri di più su Azione di disconoscimento paternità del figlio: come funziona

Riconoscimento figlio naturale e novità Riforma Cartabia

La Riforma Cartabia (D.Lgs. 149/2022), entrata in vigore nel 2023, ha introdotto alcune importanti novità anche in materia di filiazione naturale e riconoscimento. tra le quali ricordiamo:

  • l’unificazione dei riti: ora tutte le controversie in materia di stato personale e filiazione seguono un unico rito processuale semplificato e specializzato davanti al tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie;
  • la centralità del minore: la riforma ha rafforzato il principio del superiore interesse del minore, rendendo più rapide le procedure per autorizzare il riconoscimento da parte del genitore naturale in caso di minore età;
  • la maggiore tutela nei casi complessi: nelle ipotesi di conflitto tra più riconoscimenti o opposizioni, è previsto un intervento più rapido del giudice, che valuta l’interesse del figlio e può anche nominare un curatore speciale.

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Riconoscimento figlio naturale – domande frequenti

È obbligatorio riconoscere un figlio naturale?

No, ma se il genitore non lo fa spontaneamente, il figlio può agire per ottenere l’accertamento giudiziale della paternità o maternità.

Posso riconoscere un figlio nato da una relazione extraconiugale?

Sì, è possibile. Tuttavia, se il figlio è già stato riconosciuto dal marito della madre (nei casi in cui vige la presunzione di paternità), si dovrà prima disconoscere quella paternità.

Il figlio riconosciuto può chiedere gli alimenti o l’eredità?

Sì, il riconoscimento attribuisce tutti i diritti successori e l’obbligo di mantenimento. Il figlio può anche chiedere gli arretrati del mantenimento.

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Avv. Manuela Margilio
Esperta di diritto immobiliare, successioni, fiscalità.
Laureata in giurisprudenza a Torino. Dopo aver lavorato presso diversi studi legali, attualmente mi occupo di assicurazioni e scrivo sul web approfondendo tematiche sulle quali nel tempo mi sono specializzata.
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