Cosa significa riconoscere uno Stato dal punto di vista giuridico? Il caso Palestina
Procedure giuridiche e scelte politiche: come funziona il riconoscimento di uno Stato e cosa implica per il futuro della Palestina.
- Riconoscere uno Stato dal punto di vista giuridico significa attribuire sovranità a una determinata entità.
- Lo Stato ha una popolazione permanente, un territorio ben definito, un Governo e la capacità di intrattenere rapporti istituzionali con altri membri della Comunità internazionale.
- Il riconoscimento della Palestina è ancora lontano dal diventare realtà.
L’attuale situazione geopolitica porta all’attenzione un tema molto delicato e con importanti risvolti socio-politici, ovvero cosa significa riconoscere uno Stato dal punto di vista giuridico e quali siano le relative procedure.
Riconoscere uno Stato non è solo una questione politica, ma è un fatto di estrema rilevanza per le implicazioni che comporta in termini di attribuzione della soggettività giuridica e individuazione di un contesto territoriale che, inevitabilmente, impatta su realtà già formate e affermate da diverso tempo.
Il caso della Palestina, e in particolare della Striscia di Gaza, rappresenta un esempio emblematico di come i criteri formali di statualità possano scontrarsi con dinamiche geopolitiche e diplomatiche, dando origine a situazioni di ambiguità giuridica e mancanza di piena legittimazione internazionale.
Cosa si intende per Stato
Preliminarmente è utile chiarire cosa il diritto internazionale intende per Stato. Al riguardo, il primo riferimento normativo è rappresentato dalla Convenzione di Montevideo del 1933 che, all’art. 1, definisce lo Stato come una entità formata da:
- popolazione permanente;
- un territorio definito;
- un Governo;
- la capacità di intrattenere rapporti con altri Stati.
Più recentemente, la Commissione Badinter, ovvero una Commissione Arbitrale creata nel 1991 dal Consiglio dei Ministri della CEE (l’attuale UE) per fornire pareri legali sulla disintegrazione della Jugoslavia, si è espressa in merito alla definizione di Stato, ricalcando sostanzialmente il dettato della Convenzione di Montevideo e affermando che lo Stato è una comunità, consistente in un territorio e una popolazione, sotto una autorità politica organizzata e avente sovranità.
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Cos’è il riconoscimento di uno stato
Riconoscere uno Stato significa accettare l’esistenza di un soggetto giuridico da un punto di vista internazionale, a cui è attribuita sovranità, nell’ambito di un circoscritto territorio e nei confronti della popolazione che vi abita, con la conseguenza che si considera ammessa nella comunità internazionale e si intrattengono relazioni diplomatiche.
In altri termini, il riconoscimento è un atto formale, con il quale si conferisce legittimità internazionale a una nuova entità statale.
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Teorie sul riconoscimento di uno Stato
Il riconoscimento della sovranità statale, nel corso dei decenni, è stato oggetto di ampio dibattito. Ciò essenzialmente perché l’affermazione di una entità statale è una questione dai diversi risvolti e che interessa diversi ambiti di materia.
Al riguardo, nel tempo, si sono avvicendate differenti teorie che, in modo diverso, in alcuni casi contrapposto, hanno interpretato quando può dirsi completato il percorso verso l’attribuzione di personalità statale.
In particolare, le teorie che sin dal principio hanno ottenuto maggiore seguito e sono a oggi maggiormente accreditate sono due, ovvero la teoria costitutiva e la teoria dichiarativa. Vediamole.
1. Teoria costitutiva
Secondo la teoria costitutiva, al fine di riconoscere uno Stato, occorre la sussistenza di una sorta di consenso da parte di altri Stati. In altri termini, il conferimento della personalità giuridica per la nascita di un nuovo Stato presuppone il riconoscimento da parte di altri Stati.
Tale tesi presenta criticità applicative di non poco conto, poiché, laddove afferma la necessaria approvazione di un altro Stato, ai fini del riconoscimento, manifesta i suoi limiti in caso di conflitto fra popoli. Altra non trascurabile problematica di tale approccio riguarda l’ipotesi in cui solo una parte degli Stati o anche uno solo a livello internazionale riconoscano la sovranità statale. In tal caso, secondo molti, si configura l’ipotesi di una sovranità limitata, a cui è ben definito quali poteri è possibile esercitare.
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2. Teoria dichiarativa
Approccio differente è sostenuto dalla teoria dichiarativa, secondo la quale il riconoscimento di una sovranità statale non presuppone il consenso da parte degli altri Stati.
Nello specifico, secondo la teoria dichiarativa, uno Stato può riconoscersi tale in presenza di una situazione di fatto e azioni che dimostrano il suo controllo effettivo sul territorio e sulla popolazione. Secondo questa tesi, lo Stato può, dunque, costituirsi legalmente da solo.
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Come avviene (davvero) il riconoscimento di uno Stato
Nel contesto internazionale, il riconoscimento di uno Stato non si realizza nel rigoroso rispetto delle procedure della teoria dichiarativa o della teoria costitutiva. Nella maggior parte dei casi, peraltro non particolarmente numerosi e frequenti, il riconoscimento di uno Stato avviene non solo a seguito di un consenso o di un atto unilaterale di un Paese, ma anche in considerazione della presa di posizione dello Stato stesso. Sovente l’affermazione della sovranità statale è anticipata da motivazioni politiche che influenzano la decisione di riconoscimento.
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Il riconoscimento internazionale dello Stato della Palestina
Il tema del riconoscimento di uno Stato è tornato quanto mai attuale in ragione del conflitto tra Israele e Hamas, che si spera sia effettivamente finito, con la firma dell’accordo del cessate il fuoco, di qualche giorno fa (9 ottobre). Il punto dell’affermazione della Palestina è una questione centrale nel conflitto stesso e questo in considerazione anche delle eventuali tutele che avrebbero potuto essere attivate dalla comunità internazionale.
A conferma del fatto che, nella prassi internazionale, il riconoscimento di uno Stato è subordinato sia al consenso degli altri Stati, sia all’autodeterminazione del Paese stesso, vi è proprio il caso dello Stato della Palestina che, nel 1988, per il tramite del leader palestinese Yasser Arafat, proclamò unilateralmente lo Stato palestinese, con capitale Gerusalemme.
Prima del 7 ottobre 2023, i Paesi membri delle Nazioni Unite che, a seguito dell’autoproclamazione, riconoscevano lo Stato di Palestina erano 147 su 193.
Dallo scorso settembre si sono aggiunti Francia, Regno Unito, Andorra, Belgio, Lussemburgo, Portogallo, Malta, San Marino, Australia e Canada. L’Italia e gli Stati Uniti non sono ancora fra i Paesi che hanno riconosciuto lo Stato della Palestina.
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