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Depenalizzazione reati: quali reati sono stati aboliti o trasformati in illeciti

Il significato della depenalizzazione e l'elenco dei reati depenalizzati dalla legge, che ha portato, tra gli altri, all'eliminazione dei reati cosiddetti "bagatellari". Di recente, la depenalizzazione ha toccato anche il reato di abuso d'ufficio.

depenalizzazione reati
  • La depenalizzazione è un fenomeno con cui si procede a trasformare una condotta da illecito penale in illecito amministrativo o in una condotta totalmente lecita per l’ordinamento.
  • Nel 2016, ci fu una significativa depenalizzazione, che ha comportato la modifica di molteplici fattispecie, ritenute non più urgenti o sinonimo di pericolo per l’ordinamento.
  • Di recente, si è ampiamente discusso della depenalizzazione dell’abuso d’ufficio.

In ossequio alla legge n. 67/2014 (deleghe al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio), il Consiglio dei Ministri del 15 gennaio 2016 ha approvato in esame definitivo un decreto legislativo recante disposizioni in materia di depenalizzazione dei reati.

Il decreto ha derubricato determinati reati in illeciti amministrativi, con la conseguenza che essi non sono più puniti con una sanzione penale (e quindi non sono più qualificati reati), ma con una sanzione pecuniaria di tipo amministrativo. Per un altro verso, inoltre, l’intervento di depenalizzazione ha abrogato alcuni reati che sono diventati illeciti civili.

Significato della depenalizzazione

Lo scopo della riforma è stato evidentemente quello di rendere più certa l’applicazione della sanzione a fronte di determinati comportamenti e, quindi, di rafforzare l’efficacia deterrente del nostro sistema giuridico.

Ciò sulla base del presupposto che, per contrastare la commissione di determinati illeciti, abbia maggiore efficacia preventiva una sanzione certa in tempi brevi piuttosto che la minaccia di un processo penale che, per il tipo di illecito e i tempi che lo caratterizzano, rischia di tradursi nella non applicazione di alcuna sanzione.

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Quali sono i reati depenalizzati e trasformati in illeciti amministrativi?

Prima di tutto, il Governo ha derubricato in illeciti amministrativi tutti i reati per i quali è prevista la sola pena della multa o dell’ammenda in vigore al di fuori del codice penale, nonché una serie di reati presenti invece nel codice penale.

Ecco alcuni dei reati non contenuti nel codice penale, puniti con la sola pena della multa o ammenda, depenalizzati:

  • guida senza patente;
  • atti contrari alla pubblica decenza;
  • noleggio di materiale coperto da copyright;
  • installazione e uso di impianti abusivi di distribuzione carburante;
  • omesso versamento di ritenute previdenziali entro la somma di € 10.000.

D’ora in poi, tutti questi reati saranno puniti con la sola sanzione amministrativa che potrà andare, a seconda della norma violata, da un minimo di 5mila a un massimo di 30mila euro. I relativi procedimenti, inoltre, non saranno più incardinati dalle Procure, bensì saranno svolti all’interno delle Prefetture.

La depenalizzazione ha toccato anche alcune fattispecie previste nel codice penale, che sono state modificate e a cui si applicano, adesso, pene pecuniarie diverse, specifiche per le diverse fattispecie. Le norme penali modificate sono per esempio:

  • art. 527 c.p. (Atti osceni);
  • art. 528 c.p. (Pubblicazioni e spettacoli osceni);
  • art. 652 c.p. (Rifiuto di prestare la propria opera in occasione di un tumulto);
  • art. 661 c.p. (Abuso della credulità popolare);
  • art. 668 c.p. (Rappresentazioni teatrali o cinematografiche abusive);
  • art. 726 c.p. (Atti contrari alla pubblica decenza).

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quali reati sono stati depenalizzati

Depenalizzazione reati previsti da alcune leggi

L’intervento del Governo, inoltre, ha previsto espressamente la depenalizzazione di alcune determinate fattispecie previste in leggi speciali, che sono state modificate. Esse sono:

  • l. 8 gennaio 1931, n. 234, “Norme per l’impianto e uso di apparecchi radioelettrici privati e per il rilascio delle licenze di costruzione, vendita e montaggio di materiali radioelettrici”;
  • l. 22 aprile 1941, n. 633, “Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio”;
  • d.lgs.lgt. 10 agosto 1945, n. 506, “Disposizioni circa la denunzia dei beni che sono stati oggetti di confische, sequestri, o altri atti di disposizione adottati sotto l’impero del sedicente governo repubblicano”;
  • l. 28 novembre 1965, n. 1329, “Provvedimenti per l’acquisto di nuove macchine utensili”;
  • d.l. 26 ottobre 1970, n. 745, conv., con modificazioni, dalla l. 18 dicembre 1970, n. 1034, “Provvedimenti straordinari per la ripresa economica“;
  • d.l. 12 settembre 1983, n. 463, conv., con modificazioni, nella l. 11 novembre 1983, n. 638, “Misure urgenti in materia previdenziale e sanitaria“;
  • d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope”, limitatamente all’art. 28, comma 2. È stata depenalizzata la condotta del soggetto che, legalmente autorizzato alla coltivazione delle previste piante, non osserva le prescrizioni impartitegli.

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Elenco completo reati depenalizzati nel 2016

Per completezza di informazione, citiamo tutti i reati che sono stati depenalizzati nel 2016.

Abusiva concessione in noleggio (art. 171-quater l. n. 633/1941)
Abuso della credulità popolare (art. 661)
Alterazione del contrassegno di macchine (art. 15 l. n. 1329/1965)
Altri casi di contrabbando (art. 292 d.p.r. n. 43/1973)
Appropriazione di cose smarrite, del tesoro o di cose avute per errore o caso fortuito (art. 647)
Atti contrari alla pubblica decenza. Turpiloquio (art. 726)
Atti osceni (art. 527, 1° comma)
Atto privato (art. 488)
Contrabbando nei depositi doganali (art. 288 d.p.r. n. 43/1973)
Contrabbando nel cabotaggio e nella circolazione (art. 289 d.p.r. n. 43/1973)
Contrabbando nel movimento delle merci attraverso i confini di terra e gli spazi doganali (art. 282 d.p.r. n. 43/1973)
Contrabbando nel movimento delle merci nei laghi di confine (art. 283 d.p.r. n. 43/1973)
Contrabbando nel movimento delle merci per via aerea (art. 285 d.p.r. n. 43/1973)
Contrabbando nel movimento marittimo delle merci (art. 284 d.p.r. n. 43/1973)
Contrabbando nell’esportazione di merci ammesse a restituzione di diritti (art. 290 d.p.r. n. 43/1973)
Contrabbando nell’importazione od esportazione temporanea (art. 291 d.p.r. n. 43/1973)
Contrabbando nelle zone extradoganali (art. 286 d.p.r. n. 43/1973)
Contrabbando per indebito uso di merci importate con agevolazioni doganali (art. 287 d.p.r. n. 43/1973)
Danneggiamento semplice (art. 635, 1° comma)
Emissione di assegno da parte dell’istituto non autorizzato o con autorizzazione revocata (art. 117 r.d. n. 1736/1933)
Falsità in foglio firmato in bianco. Atto privato (art. 486)
Falsità in scrittura privata (art. 485)
Falsità su un foglio firmato in bianco diverse da quelle previste dall’articolo 486
Guida senza patente (art. 116, 15° comma, d.lgs. n. 285/1992)
Impedito controllo ai revisori (art. 29 d. lgs. n. 39/2010)
Installazione o esercizio di impianti in mancanza di concessione
Interruzione volontaria della propria gravidanza senza l’osservanza delle modalità indicate dalla legge (art. 19, 2° comma, l. n. 194/1978)
Mancato rispetto dell’autorizzazione alla coltivazione di stupefacenti per uso terapeutico (art. 28, 2° comma, d.p.r. n. 309/1990)
Omessa identificazione (art. 55, 1° comma, d. lgs. n. 231/2007)
Omessa registrazione (art. 55, 4° comma, d. lgs. n. 231/2007)
Omessa trasmissione dell’elenco dei protesti cambiari da parte del p.u. (art. 235 R.d. n. 267/1942)
Omesso versamento delle ritenute previdenziali e assistenziali (art. 2 d.l. n. 463/1983)
Omissione di denuncia di beni (art. 3 d.lgs. luogotenenziale n. 506/1945)
Pena per il contrabbando in caso di mancato o incompleto accertamento dell’oggetto del reato (art. 294 d.p.r. n. 43/1973)
Pubblicazioni e spettacoli osceni (art. 528, 1° e 2° comma)
Rappresentazioni teatrali o cinematografiche abusive (art. 668, 1°, 2° e 3° comma)
Rifiuto di prestare la propria opera in occasione di un tumulto (art. 652, 1° e 2° comma)
Soppressione, distruzione e occultamento di scritture private vere (art. 490)
Sottrazione di cose comuni (art. 627)
Uso di atto falso. Atto privato (art. 489, 2° comma)
Violazione delle norme per l’impianto e l’uso di apparecchi radioelettrici privati (art. 11 R.d. n. 234/1931)
Cosa succede all'abuso d'ufficio?

Reati esclusi dalla depenalizzazione

Sono stati esclusi dall’intervento di depenalizzazione, rimanendo così dentro il sistema penale, i reati che pur prevedendo la sola pena della multa o dell’ammenda si riferiscono alle norme su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sicurezza pubblica, ambiente territorio e paesaggio, giochi d’azzardo e scommesse, elezioni e finanziamento ai partiti, armi.

È stato escluso dalla depenalizzazione anche il reato di immigrazione clandestina che sarà oggetto di un autonomo intervento organico sul tema immigrazione.

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Reati abrogati e trasformati in illeciti civili

Il Cdm del 15 gennaio 2016 ha altresì approvato un decreto legislativo per l’abrogazione di alcuni reati e l’introduzione di corrispondenti illeciti civili.

Il catalogo dei reati abrogati e contestualmente trasformati in illeciti civili comprende l’ingiuria, il furto del bene da parte di chi ne è comproprietario e in danno degli altri comproprietari, l’appropriazione di cose smarrite. Per questo gruppo di illeciti la sanzione va da cento a ottomila euro. Raddoppia invece la sanzione civile per gli illeciti relativi all’uso di scritture private falsificate o la distruzione di scritture private.

D’ora in poi, dunque, la persona danneggiata può ricorrere al giudice civile per ottenere il risarcimento del danno; il giudice, riconosciuto l’obbligo di risarcimento, può applicare in aggiunta una sanzione pecuniaria che sarà incassata dall’erario dello Stato e devoluta alla Cassa delle ammende per essere destinata a interventi di riqualificazione edilizia giudiziaria.

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DDL Nordio: l’abrogazione dell’abuso d’ufficio

Giunge al termine il lungo dibattito sull’abrogazione dell’abuso d’ufficio (art. 323 cp). La questione, ampiamente dibattuta dallo scorso 12 luglio 2023, è sorta con la presentazione del disegno di legge da parte dello stesso Ministro della Giustizia, Nordio. Nell’allegata relazione al disegno di legge, si evidenziano i dati relativi all’applicazione dell’abuso d’ufficio.

Solo nel 2021, per esempio, si legge che su 4.745 iscrizioni nel registro degli indagati sono seguite:

  • 121 archiviazioni;
  • 18 condanne in dibattimento;
  • 9 condanne innanzi al Giudice per le indagini preliminari;
  • 35 sentenze di patteggiamento.

Come evidenziato dal ministro Nordio, su circa 5000 procedimenti, le condanne emanate per abuso d’ufficio sono circa una decina, a testimonianza del fatto che questo è un reato che non sempre trova poi riscontro nella realtà. Negli anni, sono sorti molteplici dubbi interpretativi sulla norma in questione e sull’estensione del campo di applicazione.

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Burocrazia difensiva

Nella sua formulazione iniziale, l’art. 323 c.p. è decisamente poco chiaro e specifico nel significato: ciò ha comportato un’indiscriminata applicazione della norma. La conseguenza principale prodottasi è stato il cosiddetto fenomeno della burocrazia difensiva.

Con ciò si intende il timore da parte degli appartenenti alla pubblica amministrazione di prendere decisioni che possano condurre a procedimenti penali e quindi alla responsabilità per gli atti compiuti. Ciò può condurre al rischio di blocco nell’attività amministrativa, rendendo perfino impossibile procedere a realizzare i programmi previsti dall’amministrazione.

Proprio per questa ragione, negli anni, si è tentato di circoscrivere l’ambito di applicazione dell’art. 323 c.p., proprio al fine di espungere dall’ambito di applicazione gli atti che siano espressione di discrezionalità amministrativa.

Allo stato dei fatti, tuttavia, la norma, anche con l’ultima modifica del 2020, è apparsa foriera di dubbio. Ne è conseguita la decisione del Ministro della Giustizia di eliminarla in modo definitivo, cercando di superare il rischio della burocrazia difensiva.

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Depenalizzazione reati – Domande frequenti

Cosa vuol dire depenalizzazione dei reati?

La depenalizzazione consiste nella trasformazione di un reato in un illecito amministrativo, com’è accaduto nel caso dell’ingiuria.

Quando un reato viene depenalizzato?

La depenalizzazione di un reato comporta l’applicazione di una sanzione civile pecuniaria e non di una sanzione di tipo penale.

Perché è stato depenalizzato l’abuso d’ufficio?

L’abuso d’ufficio è stato depenalizzato perché comporta il rischio della cosiddetta burocrazia difensiva, con il blocco dell’attività amministrativa.

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Maria Vittoria Simoni
Esperta di diritto penale
Neo laureata in legge, sogna di diventare un giorno magistrato. Nel frattempo, scrive per la redazione di deQuo, condividendo le sue conoscenze giuridiche online.
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