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Malversazione a danno dello Stato: cos’è e come viene punita

Quale reato compie chi dopo aver ricevuto finanziamenti o contributi da un ente pubblico non li utilizzi per gli scopi a cui erano destinati? Ecco cosa si intende per malversazione di erogazioni pubbliche, come viene punito questo reato e qual è la differenza rispetto all'indebito utilizzo.

malversazione

Il reato di malversazione in un primo momento prevedeva due diverse tipologie di reato:

  1. la malversazione a danno di privati;
  2. la malversazione a danno dello Stato. 

La malversazione a danno di privati (articolo 315 c.p.) è stata abolita dalla legge 86/1990. Prevedeva che:

Il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che si appropria o, comunque, distrae, a profitto proprio o di un terzo, denaro o qualsiasi cosa mobile non appartenente alla pubblica Amministrazione, di cui egli ha il possesso per ragione del suo ufficio o servizio, è punito con la reclusione da tre a otto anni e con la multa non inferiore a lire duecentomila. Si applicano le disposizioni del capoverso dell’articolo precedente

Resta invece in vigore la malversazione ai danni dello Stato, disciplinata dall’articolo 316-bis del Codice penale

Vediamo di seguito di cosa si tratta, quando si configura e come viene punito chi commette malversazione e la differenza con altri reati contro lo Stato, quali l’indebita percezione di pubbliche erogazioni, il peculato, la corruzione, la concussione

Che cos’è il reato di malversazione?

Il reato di malversazione a danno dello Stato, ovvero la malversazione di erogazione pubbliche, trova disciplina giuridica all’articolo 316 bis del Codice penale, nel quale si legge che:

Chiunque, estraneo alla pubblica amministrazione, avendo ottenuto dallo Stato o da altro ente pubblico o dalle Comunità Europee contributi, sovvenzioni, finanziamenti, mutui agevolati o altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, destinati alla realizzazione di una o più finalità, non li destina alle finalità previste, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni.

Quindi la malversazione punisce l’utilizzo improprio di fondi statali per scopi che non hanno nulla a che vedere con la loro effettiva destinazione. L’obiettivo di questo articolo è la tutela dei finanziamenti pubblici. 

Alle pena si aggiunge, molto spesso, anche la confisca dei beni, in alcuni casi per equivalente, 

LEGGI ANCHE Quando si configura il reato di peculato?

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Caratteristiche del reato di malversazione

Il bene giuridico tutelato dal delitto di malversazione è la corretta gestione dei soldi pubblici che vengono destinati all’incentivazione economica dello Stato. 

Si tratta di un reato comune, che può essere commesso da chiunque, quindi anche da chi non lavora nella Pubblica amministrazione, che sia però beneficiario di un finanziamento statale o ricevuto dall’Unione europea o da un ente pubblico di altro tipo – dunque di importi che avevano un vincolo di destinazione. 

Il delitto si configura non solo nel caso in cui la somma ricevuta venga utilizzata con una finalità differente rispetto a quella prevista dalla legge (reato commissivo), ma anche in quello in cui non la si utilizzi, tenendola per esempio ferma sul proprio conto corrente (reato omissivo). 

L’elemento soggettivo del reato di malversazione è sempre il dolo, in quanto chi utilizza risorse derivanti da un finanziamento pubblico per altre finalità lo fa in modo intenzionale e con la volontà di perseguire i propri interessi. 

La malversazione è un reato istantaneo e non permanente. Ai sensi dell’articolo 323 bis c.p., alla condotta delittuosa, può comunque essere applicata una circostanza attenuante, che prevede una riduzione della pena.

LEGGI ANCHE Che differenza c’è tra concussione e corruzione?

malversazione indebita percezione

Differenza tra malversazione e indebita percezione

L’indebita percezione di erogazioni pubbliche è regolata dall’articolo 316-ter c.p. e, a differenza del reato di malversazione, prevede che:

Salvo che il fatto costituisca il reato previsto dall’articolo 640 bis, chiunque mediante l’utilizzo o la presentazione di dichiarazioni o di documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero mediante l’omissione di informazioni dovute, consegue indebitamente, per sé o per altri, contributi, sovvenzioni, finanziamenti, mutui agevolati o altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati dallo Stato, da altri enti pubblici o dalle Comunità europee è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. La pena è della reclusione da uno a quattro anni se il fatto è commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di un pubblico servizio con abuso della sua qualità o dei suoi poteri. La pena è della reclusione da sei mesi a quattro anni se il fatto offende gli interessi finanziari dell’Unione europea e il danno o il profitto sono superiori a euro 100.000.

Quando la somma indebitamente percepita è pari o inferiore a euro 3.999,96 si applica soltanto la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro da euro 5.164 a euro 25.822. Tale sanzione non può comunque superare il triplo del beneficio conseguito

In altre parole, in questo caso il danno fatto nei confronti dello Stato consiste nel percepire delle somme pubbliche tramite la presentazione di documenti falsi, oppure omettendo informazioni invece necessarie. 

Leggi anche Frode fiscale: quando si verifica

Malversazione – Domande frequenti

Come viene punita la malversazione? 

Il reato 316-bis c.p. prevede che il reato di malversazione di erogazioni pubbliche venga punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni.

Quando si configura reato di appropriazione indebita?

In Italia, l’appropriazione indebita è un reato disciplinato dall’articolo 646 c.p: clicca per conoscere quando si verifica e come viene punito.

Qual è la pena prevista dall’art 316 bis cp per il caso di commissione del reato di malversazione a danno dello Stato?

La pena prevista per il reato di malversazione è la reclusione da 6 mesi a 4 anni.

La malversazione è un reato proprio o comune?

La malversazione è un reato proprio in quanto può essere commesso unicamente da chi ha ricevuto denaro da un finanziamento pubblico.

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Maria Vittoria Simoni
Esperta di diritto penale
Neo laureata in legge, sogna di diventare un giorno magistrato. Nel frattempo, scrive per la redazione di deQuo, condividendo le sue conoscenze giuridiche online.
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