Usurpazione di funzioni pubbliche vs rifiuto e omissione di atti d’ufficio

I delitti contro la Pubblica Amministrazione sono una particolare categoria di delitti presente nel Codice Penale italiano, alla base dei quali vigono i principi costituzionali di buon andamento e imparzialità da parte dei funzionari pubblici e dell’intero apparato statale.
Si trovano nel titolo II del libro II del Codice Penale e si suddividono in due macrocategorie:
Di
seguito saranno elencati tutti i delitti contro la Pubblica
Amministrazione, all’interno della quale rientrano tutte le
amministrazioni statali, le istituzioni scolastiche, gli enti
territoriali, quale le Regioni, le Province e i Comuni, gli enti
pubblici, nazionali e locali, compresi quelli che compongono il
Servizio Sanitario Nazionale.
I
delitti contro la Pubblica Amministrazione commessi da funzionari
pubblici o da incaricati di pubblico servizio sono i seguenti:
Tra i reati comuni, invece, ovvero quelli che possono essere commessi da qualsiasi cittadino contro la Pubblica Amministrazione, ci sono:
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Il reato di peculato si verifica nel momento in cui il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio si appropria del denaro o di altra cosa mobile altrui, dei quali dispone in virtù del suo ufficio o servizio.
Un esempio di peculato consiste nell’utilizzo, per scopi personali, dell’auto o della carta di credito aziendale. Viene punito con la reclusione da 4 anni a 10 anni e 6 mesi. Il caso di peculato d’uso, che si verifica quando il funzionario pubblico si appropria di un bene per farne un uso momentaneo, viene punito con la reclusione dai 3 ai 6 anni.
La malversazione ai danni dello Stato avviene quando “Chiunque, estraneo alla pubblica amministrazione, avendo ottenuto dallo Stato o da altro ente pubblico o dalle Comunità europee contributi, sovvenzioni o finanziamenti destinati a favorire iniziative dirette alla realizzazione di opere od allo svolgimento di attività di pubblico interesse, non li destina alle predette finalità”. I colpevoli sono puniti con la reclusione da 6 mesi a 4 anni.
La concussione si verifica quando il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio abusa delle proprie qualità o poteri per costringere o indurre qualcuno a dare o promettere indebitamente denaro o altre utilità a lui o a un terzo soggetto.
La concussione è un reato proprio poiché può essere commesso soltanto da un funzionario della Pubblica Amministrazione: viene punito con la reclusione da 4 a 12 anni. Un esempio molto noto di concussione è la cosiddetta “mazzetta”.
Il
reato di corruzione può essere esercitato in modi differenti:
Un altro reato che ha a che fare con la corruzione è quello di istigazione alla corruzione, che si verifica quando si cerca di corrompere qualcuno, ma non ci si riesce: in questo caso specifico, la pena prevista per il reato di corruzione viene ridotta di un terzo.
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Questo reato viene commesso nel momento in cui un pubblico ufficiale o l’incarico di un pubblico servizio produce un danno o un vantaggio di tipo patrimoniale che è in contrasto con le norme di legge o di regolamento: un caso molto comune è quello in cui si affida un incarico lavorativo a un proprio familiare.
In questa evenienza è prevista la reclusione da 1 a 4 anni, ma ci possono essere delle maggiorazioni della pena nei casi più gravi.
Si tratta di due delitti che trovano applicazione nell’articolo 328 del Codice Penale, nel quale si legge che “Il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni“.
“Fuori dei casi previsti dal primo comma, il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che entro trenta giorni dalla richiesta di chi vi abbia interesse non compie l’atto del suo ufficio e non risponde per esporre le ragioni del ritardo, è punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino a euro 1.032. Tale richiesta deve essere redatta in forma scritta ed il termine di trenta giorni decorre dalla ricezione della richiesta stessa”.
Nel nostro articolo abbiamo elencati tutti i reati presenti nel Codice penale italiano che vengono commessi contro la Pubblica amministrazione.
I reati contro la Pubblica amministrazione si trovano nel titolo II del libro II del Codice Penale e si suddividono in reati propri, ovvero quelli commessi da un pubblico ufficiale che opera all’interno della Pubblica Amministrazione, e reati comuni, ovvero commessi dal privato cittadino contro la Pubblica Amministrazione.
Tra i reati contro la Pubblica Amministrazione commessi dai dipendenti pubblici si annoverano peculato, concussione, corruzione, abuso d’ufficio, rifiuto e omissione d’ufficio e usurpazione di funzioni pubbliche.