Sequestro preventivo: cos’è, come funziona, quanto dura e come si cancella
Che cosa è il sequestro preventivo? Come si richiede? Quale sono le finalità di questa misura e quali differenze ci sono tra sequestro civile e penale? In questo articolo indicheremo le caratteristiche principali di tale istituto.
- Il sequestro preventivo (art. 321 c.p.p.) è una misura cautelare reale. Viene eseguito su beni mobili, immobili, crediti e strumenti finanziari per evitare che vengano utilizzati a fini illeciti.
- Il sequestro preventivo è revocato quando vengono meno i presupposti che ne giustificano l’adozione (es. sentenza di proscioglimento).
- Il riesame del decreto di sequestro può essere richiesto da chiunque vi abbia interesse entro dieci giorni dall’esecuzione.
Il sequestro preventivo è una misura cautelare reale, cioè una di quelle misure previste dal codice di procedura penale che incidono sui beni patrimoniali: il sequestro preventivo e quello conservativo. Tali misure creano l’indisponibilità di cose o di beni e sono strumentali (e cioè appunto cautelari) al perseguimento di finalità ulteriori.
Queste possono consistere nel fine di garantire l’esecuzione della sentenza definitiva (finalità conservativa), ovvero nel fine di impedire che l’uso di una cosa pertinente a reato possa agevolare le conseguenze di esso o la commissione di altri reati (finalità preventiva).
Al contrario delle misure cautelari personali, le misure reali sono applicabili anche in relazione a reati contravvenzionali (es. sequestro preventivo di un manufatto in corso di costruzione abusiva). In particolare, il sequestro preventivo, che sarà oggetto del presente articolo, ha una finalità di coercizione reale, volta ad interrompere l’iter criminoso o a impedire la commissione di nuovi reati.
- Cos’è il sequestro preventivo?
- Quali sono i presupposti del sequestro preventivo?
- Revoca sequestro preventivo
- Sequestro preventivo penale: quali sono le finalità
- Riesame sequestro preventivo
- Sequestro preventivo civile
- Sequestro preventivo conto corrente
- Quali sono le differenze tra confisca e sequestro?
- Dissequestro
Cos’è il sequestro preventivo?
Il sequestro preventivo è una misura cautelare reale prevista dal codice di procedura penale (art. 321 c.p.p.), finalizzata a impedire che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le conseguenze dello stesso (es. un immobile costruito abusivamente) o agevolare la commissione di altri reati (es. un’abitazione ove si esercita la prostituzione).
Un caso particolare di sequestro preventivo è quello introdotto con l’art. 1 d.l. n. 8 del 1991. In presenza di un sequestro di persona a scopo di estorsione, il giudice, su richiesta del pubblico ministero, dispone il sequestro dei beni della vittima, dei familiari e di altre persone “quando vi è il fondato motivo di ritenere che tali beni possano essere utilizzati direttamente o indirettamente, per far conseguire agli autori del delitto il prezzo della liberazione della vittima”.
Le modalità di esecuzione del sequestro sono disciplinate dalle disposizioni di attuazione del codice, su cui ha inciso la riforma introdotta dalla legge 15. 07. 2009 n. 94 (c.d. pacchetto sicurezza).
In particolare, il vincolo del sequestro si esegue:
- sui mobili e sui crediti;
- sugli immobili o mobili registrati;
- sui beni aziendali organizzati per l’esercizio di un’impresa;
- sulle azioni e sulle quote sociali;
- sugli strumenti finanziari dematerializzati.
LEGGI ANCHE Le misure di prevenzione e il giudizio di pericolosità
Vuoi una consulenza legale sull'argomento? Chiedi Gratis ad un Avvocato
- +3000 avvocati pronti ad ascoltarti
- Consulenza Legale Online - Telefonica, in webcam, scritta o semplice preventivo gratuito
- Anonimato e Riservatezza - La tua consulenza verrà letta solo dall'avvocato che accetterà di rispondere
Quali sono i presupposti del sequestro preventivo?
I presupposti per l’applicazione del sequestro preventivo sono:
- il fumus del reato, cioè che si proceda in ordine ad un fatto che corrisponda ad una fattispecie astratta di reato;
- il periculum in mora, ovvero la concreta possibilità che la disponibilità del bene possa compromettere le esigenze preventive.
Il sequestro può essere obbligatorio o facoltativo:
- è obbligatorio “quando vi è pericolo che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le conseguenze di esso o agevolare la commissione di altri reati”.
- è invece facoltativo quando, pur in assenza del periculum in mora, vi sono cose di cui è consentita la confisca e di cui è preferibile non lasciare la disponibilità all’imputato in pendenza del procedimento.
Potrebbe interessarti anche Sequestro preventivo di immobili: cos’è e come funziona
Revoca sequestro preventivo
Il sequestro preventivo è immediatamente revocato quando risultano mancanti o venuti meno i presupposti del provvedimento cautelare, e quindi se cessano le necessità di protezione e tutela della collettività, che costituiscono il presupposto dell’istituto (art. 321, terzo comma, c.p.p.)
Chi revoca il sequestro preventivo? La revoca può essere disposta dal giudice su richiesta del pubblico ministero o della parte interessata. Durante le indagini preliminari, il pubblico ministero può procedere direttamente alla revoca con un decreto motivato, qualora vengano meno le suddette condizioni.
Inoltre, il pubblico ministero può presentare al giudice le proprie valutazioni in merito a una eventuale richiesta di revoca presentata dall’interessato, esprimendo il proprio parere circa il possibile rigetto di tale richiesta.
Scopri di più su Messa in mora del creditore: cos’è, esempio, procedura
Sequestro preventivo penale: quali sono le finalità
Le misure cautelari reali previste dal codice penale sono forme di cautela reale preventive e conservative poste a tutela degli interessi (futuri e incerti) patrimoniali, nascenti dall’illecito penale.
Le esigenze cui risponde il sequestro preventivo penale sono:
- reintegrazione patrimoniale, coordinata agli interessi patrimoniali comunque connessi, sostanzialmente o processualmente, al reato nel caso di sequestro conservativo;
- prevenzione speciale, intesa ad evitare la prosecuzione dell’illecito, in connessione specifica con l’accertamento penale in corso nel caso di sequestro preventivo.
Si tratta, pertanto, di finalità extraprocessuali distinte da quelle del sequestro probatorio (art. 253 c.p.p.).
Il sequestro conservativo, differentemente da quello preventivo, ha la finalità di garantire il credito e di assicurarne la realizzazione se“vi è fondata ragione di ritenere che manchino o si disperdano le garanzie per il pagamento della pena pecuniaria, delle spese di procedimento e di ogni altra somma dovuta all’erario dello Stato” (art. 316 c.p.p.).
Attraverso la giuridica indisponibilità dei beni sequestrati (da cui discende l’inefficacia di eventuali alienazioni), il sequestro conservativo ha la finalità di garantire l’adempimento di obbligazioni, connesse al reato, gravanti sull’imputato.
Approfondisci leggendo la nostra guida su Arresto: cos’è e che differenza c’è con il fermo
Riesame sequestro preventivo
Avverso il decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice e l’ordinanza di sequestro conservativo è consentito proporre richiesta di riesame da parte di chiunque di abbia interesse, concetto che ricomprende la persona alla quale le cose sono state sequestrate nonché quella che avrebbe diritto alla loro restituzione.
La richiesta, che non ha effetti sospensivi del provvedimento, va presentata entro 10 giorni dall’esecuzione o dalla conoscenza dell’avvenuto sequestro. L’enunciazione dei motivi può non esservi, così come ai motivi originari possono esserne aggiunti di ulteriori.
LEGGI ANCHE Quanto tempo può durare la custodia cautelare
Sequestro preventivo civile
Il sequestro preventivo civile è una misura cautelare prevista nel processo civile per evitare che la controparte disponga dei beni che potrebbero essere oggetto di futura esecuzione forzata, qualora la causa sia decisa a favore del richiedente. Il codice di procedura civile prevede due tipi di sequestro: quello conservativo e il sequestro giudiziario.
Quanto all’efficacia, l’effetto del vincolo creato dal sequestro conservativo è l’inefficacia nei confronti del creditore procedente degli atti di disposizione aventi ad oggetto la cosa sequestrata, in conformità delle regole stabilite per il pignoramento.
Legittimato a richiedere tale provvedimento al giudice è colui che si pretende creditore, anche se il credito che egli vanta non sia né liquido né inesigibile. Il fondato timore di un futuro pregiudizio rappresenta il periculum in mora, condizione che legittima la concessione del sequestro.
Esso può desumersi sia da elementi oggettivi riguardanti la consistenza del patrimonio del debitore, sia da elementi soggettivi emergenti da circostanze che rendano verosimile il timore di perdere la garanzia del credito. Per l’autorizzazione del sequestro occorre la valutazione sommaria della esistenza del presupposto del fumus boni iuris, quale probabile esistenza del credito.
Potrebbe interessarti anche Costituzione di parte civile: cos’è, quando si fa, quando conviene
Sequestro preventivo conto corrente
Il sequestro preventivo, quale misura cautelare, consente all’autorità giudiziaria di impedire che il reato sia portato a ulteriori conseguenze o di assicurare la confisca dei beni che costituiscono il profitto del reato stesso. Consideriamo un esempio di sequestro preventivo su un conto corrente.
Un soggetto è indagato per il reato di truffa aggravata (art. 640 c.p.). Durante l’indagine, emerge che l’indagato ha depositato una somma di denaro significativa su un conto corrente derivante dalle attività illecite. In questo contesto, il pubblico ministero chiede al giudice per le indagini preliminari (GIP) di emettere un decreto di sequestro preventivo del conto corrente dell’indagato per evitare che il denaro venga dissipato. Il GIP, valutate le circostanze, emette un decreto di sequestro preventivo, il quale deve indicare chiaramente i beni oggetto del sequestro e le ragioni che ne giustificano l’adozione.
Una volta emesso, il decreto di sequestro preventivo viene notificato alla banca dove è acceso il conto corrente e al titolare del conto. La banca è quindi tenuta a bloccare immediatamente il conto corrente, impedendo qualsiasi operazione di prelievo o trasferimento di denaro. L’indagato può impugnare il decreto di sequestro preventivo davanti al Tribunale del Riesame entro dieci giorni dalla notifica. Il Tribunale può confermare, annullare o modificare il provvedimento.
Se l’indagato viene condannato per il reato di truffa aggravata, il denaro sequestrato può essere confiscato. La confisca è disposta dal giudice penale nella sentenza di condanna e ha l’effetto di trasferire la proprietà dei beni allo Stato. Tale misura cautelare rappresenta un importante strumento giuridico per prevenire l’ulteriore propagazione delle conseguenze di un reato e per garantire che i beni derivanti da attività illecite possano essere recuperati e trasferiti allo Stato in caso di condanna.
Scopri di più su Pignoramento conto corrente del coniuge in comunione dei beni
Quali sono le differenze tra confisca e sequestro?
Il sequestro è volto a impedire che il bene sequestrato venga utilizzato per attività illecite, che si disperda o che il suo possesso comprometta l’accertamento della verità – in quest’ultimo caso, si tratta di sequestro probatorio, per assicurare la conservazione di un corpo del reato o di cose pertinenti al reato, necessarie per l’accertamento dei fatti (art. 253 c.p.p.).
La confisca, invece, è una misura definitiva che consiste nel trasferimento coattivo e senza compenso di un bene dal patrimonio del privato a quello dello Stato. Può essere:
- obbligatoria, prevista per determinati reati come droga e armi;
- facoltativa, disposta dal giudice in presenza di determinate circostanze (art. 240 c.p.);
- o per equivalente, dove, in caso di impossibilità di sequestrare il bene direttamente collegato al reato, è possibile confiscare altri beni di valore equivalente.
Le principali differenze tra sequestro e confisca risiedono nelle loro finalità, temporalità, destinatari e procedure. Il sequestro ha una finalità preventiva o probatoria, mentre la confisca ha una finalità punitiva e deterrente. Temporalmente, il sequestro è temporaneo, mentre la confisca è permanente.
Riguardo i destinatari, il sequestro lascia il bene al di fuori della disponibilità del proprietario per la durata del procedimento, mentre la confisca trasferisce definitivamente la proprietà del bene allo Stato. Infine, il sequestro può essere disposto dal giudice o dall’autorità di pubblica sicurezza, mentre la confisca è disposta solo dal giudice con una sentenza definitiva.
Potrebbe interessarti anche La confisca di prevenzione antimafia e la (mancata) tutela del terzo promissario acquirente del bene confiscato
Sono per esempio oggetto di confisca, che avviene soltanto dopo la sentenza del giudice, i beni relativi ai reati contro la Pubblica Amministrazione, tra i quali rientrano per esempio:
Quanto può durare il sequestro preventivo?
Il sequestro preventivo è attivo fino a quando il procedimento penale è ancora in corso: dato che in Italia è in vigore la presunzione di innocenza, si dovrà attendere la conclusione del processo prima di applicare la misura della confisca.
Dissequestro
La mancanza delle finalità, cui è preordinato il sequestro preventivo, comporta che questo non ha più ragione d’essere allorché i suoi presupposti vengono meno. Qualora si ritenga che il provvedimento del Giudice non sia legittimo, si può fare ricorso al tribunale del riesame, in modo tale da provare a ottenere la restituzione del bene sequestrato.
L’istanza di restituzione può essere presentata da:
- indagati/imputati;
- difensori delle parti;
- soggetti terzi proprietari del bene sequestrato.
Il dissequestro della cosa, nel caso in cui vengano meno i presupposti della misura cautelare, è ordinato dallo stesso P.M. nella fase delle indagini preliminari; se questi non intende concedere il dissequestro, deve trasmettere gli atti al GIP per la decisione contro il proprio parere. Nella fase del giudizio, l’eventuale dissequestro è disposto dal giudice.
Si dovrà presentare la prova del proprio diritto a ottenere il dissequestro e si dovranno anche pagare le spese di custodia e di conservazione di quanto sequestrato.
LEGGI ANCHE Misure cautelari reali: cosa sono il sequestro conservativo e preventivo
Sequestro preventivo – Domande frequenti
Il sequestro preventivo perde efficacia se il giudice non emette l’ordinanza di convalida entro dieci giorni dalla ricezione della richiesta.
Mentre il sequestro preventivo è una misura cautelare reale applicata per evitare che si commetta un altro reato, il sequestro probatorio rappresenta uno dei mezzi della prova.
Il codice di procedura penale distingue tra sequestro conservativo per garantire risarcimenti, giudiziario per contese legali e preventivo per impedire l’uso di beni illeciti.
Il sequestro preventivo viene disposto da Pubblico Ministero, con decreto motivato, quando non è possibile attendere il provvedimento del giudice, oppure direttamente dalla polizia giudiziaria in manca del decreto del PM.
Nell’ipotesi di verbale di sequestro non ancora convalidato, si potrà comunicare all’Autorità giudiziaria la mancata convalida del sequestro, dalla quale deriva la successiva cancellazione.
Vuoi una consulenza legale sull'argomento? Chiedi Gratis ad un Avvocato
- +3000 avvocati pronti ad ascoltarti
- Consulenza Legale Online - Telefonica, in webcam, scritta o semplice preventivo gratuito
- Anonimato e Riservatezza - La tua consulenza verrà letta solo dall'avvocato che accetterà di rispondere