Quando si può andare in pensione anticipata per invalidità?
Quali sono i requisiti da rispettare per ricevere un trattamento pensionistico in anticipo a causa di un'invalidità: tutti i casi attualmente in vigore.
- La pensione anticipata per invalidità è una tipologia di pensione anticipata di vecchiaia.
- Viene riconosciuta dall’INPS e si può richiedere in presenza di un’invalidità pari almeno all’80%.
- Esistono molte altre tipologie di pensione anticipata legate a una condizione di invalidità.
La pensione anticipata per invalidità INPS è una forma di prepensionamento alla quale possono avere accesso i lavoratori invalidi.
Il livello di invalidità del lavoratore deve essere accertato dalla commissione medica dell’INPS, che ne stabilisce l’eventuale capacità lavorativa residua.
In questa guida presenteremo quali sono i requisiti di età e di invalidità dei quali è necessario essere in possesso per poter avere accesso a questa forma di pensione anticipata.
Cos’è la pensione di vecchiaia anticipata per invalidità
La pensione di vecchiaia anticipata per invalidità INPS è un trattamento pensionistico riservato ai lavoratori con un’invalidità pari, almeno, all’80%.
Il trattamento permette di andare in pensione con 20 anni di contributi:
- a 56 anni per le donne:
- a 61 anni per gli uomini.
Questa tipologia di pensione può essere richiesta solamente dai lavoratori dipendenti del settore privato, ovvero da quelli iscritti all’AGO che rientrano nel sistema contributi misto. Non vi rientrano quindi i lavoratori autonomi o i lavoratori dipendenti del settore pubblico.
Ai lavoratori con invalidità superiore al 74% è inoltre riconosciuta, ai sensi della legge 388 del 2000, la possibilità di ottenere una maggiorazione contributiva. Nello specifico, si possono richiedere due mesi di contribuzione figurativa per ogni anno di lavoro svolto, fino a un massimo di 5 anni. Tale maggiorazione non avviene in modo automatico, ma può essere richiesta presentando la relativa domanda.
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Come funziona la pensione anticipata per invalidità
La pensione anticipata per invalidità può essere ottenuta se si ha un’invalidità che sia almeno pari al 74%. Non si tratta di una prestazione previdenziale, quindi non dipende dai contributi che sono stati versati. Al contrario, è una prestazione di tipo assistenziale che corrisponde alla cosiddetta “pensione di invalidità civile”.
Nello specifico:
- se si ha un reddito non superiore a 5.725,46 euro annui, si ha diritto alla pensione di invalidità parziale, la quale viene erogata per 13 mensilità;
- se, invece, l’invalidità arriva al 100%, si può richiedere la pensione di invalidità civile per invalidi totali, versata sempre per 13 mensilità, a condizione che il reddito del beneficiario non superi i 19.461,12 euro annui.
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Pensione anticipata per invalidità di tipo contributivo
In caso di invalidità al 74%, si ha comunque la possibilità di poter accedere a trattamenti pensionistici che si basano sui contributi versati, tra i quali rientrano:
- l’assegno ordinario di invalidità;
- la pensione anticipata precoci;
- l’Ape sociale.
Vediamo di seguito quali sono le caratteristiche delle tre tipologie di pensione anticipata per invalidità citate.
1. Assegno ordinario di invalidità
Gli invalidi al 74% possono ricevere l’assegno ordinario di invalidità, ma devono essere in possesso di almeno 5 anni di contributi INPS, dei quali 3 versati negli ultimi 5 anni, e di un’anzianità assicurativa di almeno 5 anni.
L’invalidità civile non corrisponde, però, all’invalidità al lavoro necessaria per ricevere l’assegno ordinario di invalidità e che dovrà essere superiore ai due terzi.
L’assegno ordinario di invalidità non è una pensione vera e propria e ha una durata massima di 3 anni, con possibilità di rinnovo da parte del beneficiario.
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2. Pensione anticipata lavoratori precoci
I lavoratori precoci sono quelli in possesso di 12 mesi di contributi versati prima del compimento del 19° anno di età: se hanno un’invalidità civile di almeno il 74%, possono avere accesso alla pensione anticipata lavoratori precoci.
Questo trattamento pensionistico si può ottenere:
- con 41 anni di contributi;
- in caso di lavoratori iscritti alla previdenza obbligatoria prima del 1996.
Questa tipologia di pensione si può ricevere anche in regime di cumulo, ovvero sommando le contribuzioni versate presso gestioni previdenziali differenti, e viene erogata con una finestra mobile di 3 mesi.
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3. Ape sociale
Ape sociale è una prestazione di accompagnamento alla pensione di vecchiaia, riconosciuta agli invalidi civili almeno al 74%. Come suggerisce il nome stesso – Ape sta per anticipo pensionistico – permette di anticipare la pensione di vecchiaia.
Può essere ottenuta da chi ha almeno 63 anni di età e ha versato 30 anni di contributi. Le lavoratrici con figli potranno ricevere la riduzione dei contributi pari a un anno per ogni figlio, fino a un massimo di 2 anni.
L’Ape sociale non viene più corrisposta al compimento dei 67 anni di età, ovvero la soglia anagrafica prevista nella pensione di vecchiaia.
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