Riforma pensioni Quota 103: cosa significa e come funziona

Le donne lavoratrici con figli sono generalmente penalizzate dal punto di vista pensionistico in quanto spesso si ritrovano a scegliere tra lavoro e famiglia: da ciò possono derivare ripercussioni di non poco conto sul momento in cui potranno andare in pensione.
Il sistema previdenziale prevede comunque delle opzioni che permettono di colmare il divario pensionistico esistente fra uomini e donne, come per esempio la pensione anticipata e opzione donna.
Esistono inoltre dei bonus contributivi che consentono alle donne lavoratrici con figli di anticipare la pensione. Vediamo di seguito come funzionano e quali sono i vantaggi che si possono ottenere.
Le donne lavoratrici che hanno dei figli hanno la possibilità di anticipare la data del pensionamento di alcuni mesi, grazie a uno sconto anagrafico previsto dalla legge 335 del 1995.
In particolare, nell’articolo 1, comma 40, lettera C viene previsto uno sconto all’età pensionabile per le mamme lavoratrici con figli con il quale si potrà avere accesso alla pensione di vecchiaia.
Oggi la pensione di vecchiaia prevede il possesso dei seguenti requisiti:
L’agevolazione che consente di anticipare l’età pensionabile riconosce:
Una donna con tre figli potrà dunque raggiungere il requisito anagrafico previsto dalla pensione di vecchiaia a 66 anni (4 mesi per 3 figli corrispondono a 1 anno), posto che abbia versato 20 anni di contributi.
Quello che bisogna tenere in considerazione è che questa agevolazione si rivolge soltanto alle donne che rientrano nel sistema di calcolo contributivo, ovvero quelle che hanno iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996.
Nel caso in cui non si rientrasse nel sistema contributivo puro, esiste comunque una possibilità che consiste nel ricalcolare i contributi della pensione basandosi unicamente sul sistema contributivo.
In questa ipotesi si dovranno possedere i seguenti requisiti:
Un’altra possibilità con la quale le donne lavoratrici con figli possono avere accesso alla pensione anticipata è rappresentata dall’Ape Sociale. In questa ipotesi bisognerà avere:
Sono previsti 30 anni nei casi di disoccupazione, invalidità almeno al 74% e caregivers, mentre 36 anni valgono per i lavori gravosi.
In questa ipotesi, alle mamme lavoratrici spetterebbe un sconto contributivo per ogni figlio pari a un anno e fino a un massimo di 2 anni.
Gli anni di contributi a seconda della categoria di appartenenza si abbasserebbero dunque a:
Infine, oltre alla pensione anticipata canonica, che permette alle donne di andare in pensione a prescindere dall’età se hanno versato 41 anni e 10 mesi di contributi (dei quali 35 di lavoro effettivo) esiste anche Opzione donna.
Questa misura permette alle donne che hanno versato 35 anni di contributi di andare in pensione: