Pensione anticipata per le mamme lavoratrici: a chi spetta?
Quali sono i casi nei quali le donne lavoratrici con figli possono ricevere delle agevolazioni per accedere alla pensione anticipata: tutte le possibilità attualmente disponibili.
- Le lavoratrici con figli hanno diritto ad alcune agevolazioni per andare in pensione in anticipo.
- Oltre alla tradizionale pensione anticipata, troviamo infatti anche un trattamento pensionistico di questo tipo riservato alla madri.
- Nella Manovra 2025, è stata poi confermata anche Opzione donna, che prevede dei vantaggi in presenza di figli.
Le donne lavoratrici con figli sono generalmente penalizzate dal punto di vista pensionistico in quanto spesso si ritrovano a scegliere tra lavoro e famiglia: da ciò possono derivare ripercussioni di non poco conto sul momento in cui possono effettivamente andare in pensione.
Il sistema previdenziale prevede comunque delle opzioni che permettono di colmare il divario pensionistico esistente fra uomini e donne, come per esempio la pensione anticipata e opzione donna.
Esistono inoltre dei bonus contributivi che consentono alle donne lavoratrici con figli di anticipare la pensione. Vediamo di seguito come funzionano e quali sono i vantaggi che si possono ottenere.
Pensione anticipata donne con figli: cos’è
Le donne lavoratrici che hanno dei figli hanno la possibilità di anticipare la data del pensionamento di alcuni mesi, grazie a uno sconto anagrafico previsto dalla legge 335 del 1995.
In particolare, all’articolo 1, comma 40, lettera C è stato fissato uno sconto all’età pensionabile per le mamme lavoratrici con figli con il quale si può avere accesso alla pensione di vecchiaia.
Oggi la pensione di vecchiaia prevede il possesso dei seguenti requisiti:
- anagrafico: 67 anni;
- contributivo: 20 anni.
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Come funziona il bonus per ogni figlio
L’agevolazione che consente di anticipare l’età pensionabile riconosce:
- 4 mesi per ogni figlio;
- fino a un periodo massimo di 12 mesi.
Una donna con tre figli può, dunque, raggiungere il requisito anagrafico previsto dalla pensione di vecchiaia a 66 anni (4 mesi per 3 figli corrispondono a 1 anno), posto che abbia versato 20 anni di contributi.
Quello che bisogna tenere in considerazione è che questa agevolazione si rivolge soltanto alle donne che rientrano nel sistema di calcolo contributivo, ovvero quelle che hanno iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996.
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Cosa succede alle altre lavoratrici?
Nel caso in cui non si rientri nel sistema contributivo puro, esiste comunque una possibilità che consiste nel ricalcolare i contributi della pensione basandosi unicamente sul sistema contributivo.
In questa ipotesi si devono possedere i seguenti requisiti:
- aver versato meno di 18 anni di contributi prima del 1996;
- avere almeno 5 anni di contributi versati dopo il 31 dicembre 1995.
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Ape Sociale: cos’è
Un’altra possibilità con la quale le donne lavoratrici con figli possono avere accesso alla pensione anticipata è rappresentata dall’Ape Sociale. In questa ipotesi bisogna avere:
- raggiunto 63 anni e 5 mesi di età;
- versato 30 o 36 anni di contributi.
Sono previsti 30 anni nei casi di disoccupazione, invalidità almeno al 74% e caregiver, mentre 36 anni valgono per i lavori gravosi. Per quanto riguarda, invece, le operaie edili, le dipendenti delle imprese edili e affini, le ceramiste, chi conduce impianti per la fornitura di articoli in ceramica e terracotta, il requisito contributivo è di 32 anni.
In questa ipotesi, alle mamme lavoratrici spetterebbe un sconto contributivo per ogni figlio pari a un anno e fino a un massimo di 2 anni.
Gli anni di contributi, a seconda della categoria di appartenenza, si abbasserebbero dunque a:
- 28 anni;
- 32 anni;
- 34 anni.
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Opzione donna e pensione anticipata
Infine, oltre alla pensione anticipata canonica – che permette alle donne di andare in pensione a prescindere dall’età se hanno versato 41 anni e 10 mesi di contributi (dei quali 35 di lavoro effettivo) – esiste anche Opzione donna.
Questa misura ha subito diverse modifiche nel tempo. Permette alle donne che hanno versato 35 anni di contributi – sia lavoratrici dipendenti sia autonome – di andare in pensione. Tuttavia, ci sono delle differenze a seconda che si abbiano o meno dei figli in relazione al requisito anagrafico.
In particolare, possono andare in pensione con Opzione donna le lavoratrici che al 31 dicembre 2024 avevano:
- 61 anni;
- 60 anni e un figlio;
- 59 anni, ma almeno due figli.
Per saperne di più, leggi Pensione opzione donna INPS: ultimissime sui requisiti e come si calcola nel 2025
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