Si può andare in pensione in anticipo versando i contributi volontari?
È possibile pagare i contributi mancanti per andare in pensione? Ecco come funziona il riscatto dei contributi e quando è possibile andare in pensione anticipata tramite il versamento di contributi volontari.
- La pensione anticipata ordinaria permette ai cittadini e alle cittadine di andare in pensione prima rispetto all’età prevista per la pensione di vecchiaia.
- Ci sono, poi, altre forme di pensionamento anticipato, come Opzione donna, che presentano requisiti particolari e si rivolgono soltanto a determinate categorie.
- Oltre a ciò, esistono delle alternative con le quali è possibile versare i contributi volontari per andare in pensione prima: un esempio è il riscatto degli anni di laurea.
Attualmente, in Italia, esiste la possibilità di andare in pensione in anticipo senza aver raggiunto un limite di età: gli uomini potranno farlo dopo aver versato 42 anni e 20 mesi di contributi, mentre per le donne sono previsti 41 anni e 10 mesi.
Esistono poi altre forme di pensione anticipata, come per esempio Quota 103, Ape sociale, oppure opzione donna. Restando in tema di pagamento dei contributi per la pensione anticipata, si può andare in pensione in anticipo versando i contributi mancanti?
È possibile effettuare il versamento dei contributi volontari in un’unica soluzione, in modo tale che siano retroattivi? Vediamo di seguito quello che è possibile fare.
Si possono pagare i contributi mancanti per andare in pensione?
Come regola generale, è possibile andare in pensione in anticipo soltanto nel caso in cui i contributi che mancano per raggiungere il requisito contributivo richiesto possano essere riscattati.
Nella pratica, dunque, devono esserci dei periodi pregressi che possono essere coperti tramite il pagamento di un onere per il loro riscatto: non è possibile invece coprire in anticipo periodi futuri, neanche attraverso il versamento dei contributi volontari.
Nelle prossime righe sarà analizzata da un lato la possibilità di andare in pensione in anticipo col riscatto e tutto quello che c’è da sapere a proposito del versamento dei contributi volontari.
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Quando si possono riscattare i contributi
Ci sono alcuni casi nei quali è possibile riscattare gli anni necessari al raggiungimento del requisito contributivo previsto per la pensione anticipata.
Un primo caso consiste nel riscatto degli anni di laurea, per i quali valgono le seguenti regole:
- non potranno essere conteggiati eventuali anni fuori corso;
- si dovrà avere conseguito il titolo di studio;
- gli anni in cui si studiava non dovranno coincidere con periodi in cui sono già stati versati dei contributi perché magari si studiava e si lavorava contemporaneamente.
Si possono riscattare anche i contributi che si collocano tra un rapporto di lavoro a tempo determinato o stagionale e quello successivo, per il tutti gli anni dopo il 31 dicembre 1996. La stessa regola è valida per i periodi non lavorati e nell’ipotesi di lavoro part-time.
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Pensione in anticipo con il riscatto dei contributi
Si può ricorrere al riscatto dei contributi anche nel caso della pensione di vecchiaia, per la quale al requisito anagrafico di 67 anni di età, si aggiunge quello di almeno 20 anni di contributi.
Gli altri casi nei quali è possibile procedere con il riscatto dei contributi sono:
- i periodi per i quali il datore di lavoro non ha versato i contributi;
- i periodi lavorati all’estero in Paesi nei quali non sono in vigore convenzioni previdenziali con l’Italia;
- i periodi successivi al 31 dicembre 1996 in cui il rapporto di lavoro è stato interrotto con diritto alla conservazione del posto,
- i periodi di aspettativa non retribuita a causa di gravi motivi familiari;
- i periodi di maternità facoltativa al di fuori del rapporto di lavoro;
- i periodi di formazione professionale, di studio e di ricerca, miranti all’ottenimento di titoli, attestati o competenze necessari per l’assunzione o per la progressione in carriera, se successivi al 31 dicembre 1996;
- i periodi di servizio civile volontario o di lavori socialmente utili effettuati a partire dal 1° gennaio 2009;
- gli anni di praticantato effettuati dai Promotori finanziari;
- i lavori svolti con contratto di collaborazione coordinata e continuativa prima del 1° aprile 1996.
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Conviene smettere di lavorare e pagare contributi volontari?
Come anticipato in apertura, non è possibile andare subito in pensione anticipata tramite il versamento di contributi volontari utili a perfezionare i requisiti contributivi mancanti.
I contributi volontari, infatti, sono uno strumento che viene messo a disposizione dall’INPS per i lavoratori che:
- hanno perso l’impiego;
- vogliono continuare a maturare i requisiti di assicurazione e contribuzione che servono per andare in pensione e, al contempo, aumentare l’importo della pensione.
Possono versare i contributi volontari anche i lavoratori che hanno un contratto part-time e che sono dunque scoperti in alcuni periodi. Lo strumento si rivolge:
- sia ai lavoratori autonomi sia ai dipendenti;
- a chi è iscritto all’INPS o ad altre forme di previdenza.
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Contributi volontari e requisiti richiesti
Il requisito da possedere per poter versare i contributi volontari consiste nell’aver maturato almeno 5 anni di contributi, dei quali 3 dovranno essere stati versati negli ultimi 5 anni.
I contributi volontari possono coprire:
- periodi arretrati;
- periodi correnti, ma in questo caso il pagamento deve essere versato entro il trimestre solare successivo, altrimenti il diritto decade.
Non è invece possibile per periodi futuri in quanto devono essere sempre presenti dei buchi contributivi. I contributi volontari possono essere sfruttati per la determinazione di tutte le forme di pensione diretta, come l’assegno ordinario di invalidità, o indiretta, come la pensione di reversibilità.
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Contributi volontari gestione privata
In pratica, i contributi volontari possono essere versati dalle seguenti categorie di lavoratori:
- dipendenti e autonomi purché non iscritti all’INPS o ad altre forme di previdenza;
- parasubordinati purché non iscritti alla Gestione Separata o ad altre forme di previdenza obbligatoria;
- professionisti purché non iscritti all’apposita Cassa di previdenza o ad altre forme di previdenza obbligatoria;
- lavoratori dei fondi speciali di previdenza (telefonici, elettrici, personale di volo, ecc.) purché non iscritti ai rispettivi Fondi o ad altra forma di previdenza obbligatoria;
- titolari di assegno ordinario di invalidità o di pensione indiretta (ai superstiti o reversibilità).
In aggiunta, hanno la possibilità di versare i contributi volontari anche i lavoratori e i pensionati iscritti a forme di previdenza diverse da quelle dell’INPS, autorizzati prima del 1° luglio 1972, i coltivatori diretti, mezzadri e coloni autorizzati nell’Assicurazione Generale Obbligatoria precedente al 19 febbraio 1983, gli artigiani e i commercianti autorizzati nell’Assicurazione Generale Obbligatoria con decorrenza anteriore al 1° marzo 1983, i liberi professionisti autorizzati nell’Assicurazione Generale Obbligatoria con decorrenza anteriore al 19 febbraio 1983.
Il pagamento può essere effettuato online, sul sito dell’INPS, alla sezione “Versamenti volontari“, tramite carta di credito/debito, conto corrente oppure PagoPA. In alternativa, si può pagare presso tutti i bar, edicole, ricevitorie, tabaccherie, supermercati, ecc., aderenti al circuito PagoPA.
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