Vai al contenuto

Reato di tortura in Italia: l’art. 613-bis cp e i tentativi di abrogazione

L’introduzione del reato di tortura in Italia e le modifiche al Codice Penale: vediamo da quando la tortura è diventata illegale in Italia, cosa prevede oggi il nostro codice penale e cosa è stato ipotizzato da Fratelli d'Italia.

reato di tortura
  • Il reato di tortura è stato introdotto in Italia nel 2017.
  • Oggi viene punito dall’art. 613-bis del codice penale.
  • La disposizione ha accolto la Convenzione ONU del 1984, con la quale si chiedeva ai singoli Stati di introdurre una norma per punire il reato di tortura.

Il termine tortura viene utilizzato per indicare una forma di coercizione fisica o psicologica che viene inflitta al fine di punire un prigioniero oppure di ottenere una confessione o informazioni specifiche. 

Nel diritto penale preclassico, la tortura era considerata un mezzo da utilizzare al fine di ottenere una prova: non era dunque ritenuta una pena o una punizione corporale, sebbene in Italia fosse largamente diffusa fino alla metà del XX secolo come strumento per punire i carcerati. 

In Italia, il reato contro la tortura è stato introdotto nel Codice Penale soltanto a partire dal 2017: scopriamone le caratteristiche e analizziamo quali sono le discrepanze presenti tra la norma italiana e la Convenzione ONU, che è stata sottoscritta anche dal nostro Paese.

Tra le intenzioni del Governo attuale, ci sarebbe comunque quella di modificare l’attuale legge contro la tortura, cosa che, secondo il presidente di Antigone Patrizio Gonnella, consisterebbe in un messaggio di impunità che metterebbe di nuovo l’Italia fuori dalla legalità e dalla comunità internazionale.

Reato di tortura: la legge n. 110/17

Il reato di tortura fa parte del Codice Penale italiano grazie alla legge n. 110/17: trova disciplina giuridica negli articoli 613 bis e 613 ter del Codice Penale. Il provvedimento ha portato l’Italia ad adeguarsi alla Convenzione ONU, con la quale gli Stati firmatari si impegnavano a introdurre il reato di tortura nel loro diritto penale. 

In particolare, l’articolo 613 bis recita che:

Chiunque, con violenze o minacce gravi, ovvero agendo con crudeltà, cagiona acute sofferenze fisiche o un verificabile trauma psichico a una persona privata della libertà personale o affidata alla sua custodia, potestà, vigilanza, controllo, cura o assistenza, ovvero che si trovi in condizioni di minorata difesa, è punito con la pena della reclusione da quattro a dieci anni se il fatto è commesso mediante più condotte ovvero se comporta un trattamento inumano e degradante per la dignità della persona.

Se i fatti indicati al primo comma sono commessi da un pubblico ufficiale o da un incaricato di un pubblico servizio, con abuso dei poteri o in violazione dei doveri inerenti alla funzione o al servizio, la pena è della reclusione da 5 e a 12 anni.

Il comma precedente non si applica, invece, nel caso di sofferenze risultanti unicamente dall’esecuzione di legittime misure privative o limitative di diritti.

Nell’ipotesi in cui, dalle violenze commesse derivi:

  • una lesione personale, le pene di cui ai commi precedenti sono aumentate: nel caso di lesione personale grave, sono aumentate di un terzo, mentre se la lesione personale è gravissima sono aumentate della metà.
  • la morte quale conseguenza non voluta, la pena è della reclusione di anni trenta. Se il colpevole cagiona volontariamente la morte, invece, la pena è dell’ergastolo.
Consulenza Legale Online

Vuoi una consulenza legale sull'argomento? Chiedi Gratis ad un Avvocato

  • +3000 avvocati pronti ad ascoltarti
  • Consulenza Legale Online - Telefonica, in webcam, scritta o semplice preventivo gratuito
  • Anonimato e Riservatezza - La tua consulenza verrà letta solo dall'avvocato che accetterà di rispondere

Richiedi una Consulenza

Istigazione alla tortura

L’articolo 613 ter del Codice penale disciplina l’istigazione alla tortura. In particolare, il testo recita che:

Il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio il quale, nell’esercizio delle funzioni o del servizio, istiga in modo concretamente idoneo altro pubblico ufficiale o altro incaricato di un pubblico servizio a commettere il delitto di tortura, se l’istigazione non è accolta ovvero se l’istigazione è accolta ma il delitto non è commesso, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni,

Potrebbe interessarti anche Quali sono i Paesi in cui l’omosessualità è reato

istigazione alla tortura

Limiti dell’attuale reato di tortura

La legge contro la tortura introdotta in Italia ha suscitato non poche perplessità in relazione a diversi punti. In primo luogo, per il fatto che il reato è configurabile solo in presenza di più condotte, mentre si dovrebbe prescindere dalla pluralità delle condotte per contestare il reato. 

La Convenzione ONU, inoltre, non prevede alcuna forma specifica di condotta, mentre nel c.p. italiano si legge che la tortura debba essere realizzata con violenza, minacce gravi o con crudeltà. 

In più si fa riferimento al fatto le conseguenze arrecate alla vittima debbano essere “acute sofferenze fisiche o un verificabile danno psichico”: in questo caso, l’esigenza di verificare il danno potrebbe essere un ostacolo vero e proprio all’applicazione della norma

Un’altra difformità rispetto alla Convezione ONU riguarda la tipologia di reato, che in Italia viene considerato comune in quanto può essere commesso da chiunque, mentre la convenzione ONU prevede il reato di tortura come reato proprio del pubblico ufficiale

Ti consigliamo di leggere anche Reato di omicidio: le differenze presenti nel Codice Penale

Reato di tortura e Convenzione ONU

La Convenzione ONU è stata approvata a New York il 10 dicembre 1984 ed è entrata in vigore il 26 giugno 1987, sotto il nome “Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti”: è stata introdotta al fine di difendere i diritti umani

Gli Stati aderenti alla Convenzione:

  • autorizzano l’ONU a fare visite a sorpresa nelle strutture carcerarie al fine di verificare il reale rispetto dei diritti umani;
  • prevedono il diritto di asilo per chi, facendo ritorno in Patria, potrebbe rischiare di essere torturato. 

La tortura viene espressamente vietata anche dalla Convenzione per i diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, del 4 novembre 1950. Nonostante ciò, sono tanti i Paesi nel mondo nei quali la tortura è ancora ampiamente praticata, soprattutto nei confronti dei prigionieri politici e con forme che vengono spesso nascoste alla stampa e al resto della società.

LEGGI ANCHE Quali sono i Paesi in cui l’aborto è illegale

reato di tortura in italia

Reato di tortura: riforma e abolizione

Sebbene l’Italia abbia sottoscritto fin da subito la Convenzione ONU, sono stati necessari diversi solleciti internazionali e petizioni dal basso per giungere infine alla legge del 2017 che ha introdotto il reato di tortura, dopo 30 anni dalla firma della Convenzione. 

Per comprendere quanto la nuova legge italiana sia traballante è sufficiente fare alcune considerazioni: per esempio, molti dei fatti commessi dalle Forze dell’ordine italiane durante il G8 di Genova erano stati condannati come tortura dalla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo. L’attuale legge italiana non sarebbe applicabile alla maggior parte dei casi relativi a quell’episodio. 

L’Italia è stata invitata dal Comitato ONU a modificare la propria legge perché non conforme alle disposizioni della Convenzione ONU: purtroppo, ad oggi, ciò non è ancora avvenuto e c’è il rischio che il reato venga persino abrogato. Secondo Fratelli d’Italia, infatti, le pene previste sarebbe sproporzionate rispetto a quelle applicate per i reati che puniscono le condotte di minaccia, lesioni, percosse, ecc.

Molti processi non sarebbe però stati possibili senza l’attuale legge. La prima condanna per il reato di tortura in Italia è avvenuta il 15 gennaio 2021: è stata emessa dal Tribunale di Ferrara nei confronti di un agente della polizia penitenziaria. Resta invece ignorata la proposta di introdurre i codici identificativi alfanumerici degli agenti, stampati sulle divise, per renderli riconoscibili e, dunque, punibili, in caso di violenze e pestaggi.

Reato di tortura – Domande frequenti

Quanti anni si rischiano in caso di tortura?

La tortura in Italia è punita con la reclusine da 4 a 10 anni, ma sono previste delle circostanze aggravanti disciplinate dall’art. 613 bis del Codice penale.

Da quanto la tortura è illegale in Italia?

La tortura è diventata un reato in Italia soltanto nel 2017, con l’introduzione dell’articolo 613-bis del codice penale.

Quali sono gli Stati in cui la tortura è ancora illegale?

Nel mondo, ci sono oggi più di 100 Paesi in cui le pratiche di tortura vengono praticate in modo legale.

Consulenza Legale Online

Vuoi una consulenza legale sull'argomento? Chiedi Gratis ad un Avvocato

  • +3000 avvocati pronti ad ascoltarti
  • Consulenza Legale Online - Telefonica, in webcam, scritta o semplice preventivo gratuito
  • Anonimato e Riservatezza - La tua consulenza verrà letta solo dall'avvocato che accetterà di rispondere

Richiedi una Consulenza

Immagine profilo autore
Maria Saia
Esperta di diritti delle donne
Ha respirato per più di 20 anni la stessa aria di Falcone e Borsellino e ne condivide, ancora oggi, il sogno utopico di un mondo senza mafie e ingiustizie. Non a caso, “È la giustizia, non la carità, che manca nel mondo” è una delle sue citazioni preferite. Su deQuo, scrive di bonus e agevolazioni statali e di diritti della persona - in particolare, di diritti delle donne.
Cerca
Effettua una ricerca all'interno del nostro blog, tra centinaia di articoli, guide e notizie
Ti serve il parere di un Avvocato sull'argomento?
Prova subito il nostro servizio di consulenza online. Più di 3000 avvocati pronti a rispondere alle tue richieste. Invia la tua richiesta.
Richiedi Consulenza

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter settimanale per ricevere informazioni e notizie dal mondo legal.

Decorazione
Hai altre domande sull'argomento?
Se hai qualche dubbio da risolvere, chiedi una consulenza online a uno dei nostri Avvocati
Richiedi Consulenza

Altro su Diritto penale

Approfondimenti, novità e guide su Diritto penale

Leggi tutti
abuso d'ufficio novità
05 Dicembre 2025
Consiglio e Parlamento UE hanno raggiunto un accordo su una nuova Direttiva Anticorruzione. La Direttiva prevede l'introduzione obbligatoria del reato di "esercizio illecito di funzione pubblica", l'equivalente sostanziale dell'abuso d'ufficio (articolo 323 del Codice Penale), che il Governo Meloni aveva abrogato nel 2024. Gli Stati membri, inclusa l'Italia, avranno due…
doxing cos'è
05 Dicembre 2025
Il doxing è una pratica illegale che consiste nella raccolta e diffusione di dati e informazioni personali, senza l’acquisizione del preventivo consenso da parte del soggetto avente diritto. Il doxing può configurare sia un illecito civile sia un reato; Nel doxing a essere illegale non è l’accesso in un sistema…
fare sesso con minorenne reato
02 Dicembre 2025
L’età minima per compiere atti sessuali prevista dal nostro codice penale è di anni 14, che diventa di anni 16 se l’altro soggetto è l'ascendente, il genitore, anche adottivo, o il di lui convivente, il tutore, ovvero altra persona cui, per ragioni di cura, di educazione, di istruzione, di vigilanza…
pandorogate cosa rischia chiara ferragni
26 Novembre 2025
Il cosiddetto pandoro-gate è lo scandalo mediatico e giudiziario scoppiato intorno a Chiara Ferragni verso la fine del 2023. La vicenda riguarda, in primis, la campagna promozionale del pandoro Balocco Pink Christmas, prodotto in collaborazione con Balocco nel 2021, a cui si sono aggiunte successive indagini anche sulle uova di…
cosa cambia con la nuova legge sul consenso
25 Novembre 2025
Attesa per oggi, 25 novembre 2025, giornata internazionale contro l’eliminazione della violenza contro le donne, l’approvazione da parte del Senato del provvedimento che cambia l’art. 609-bis del Codice penale sulla violenza sessuale. La legge che modifica il reato di violenza sessuale, inserendo del testo dell'articolo la nozione di "consenso libero…
come difendersi in caso di maltrattamenti in famiglia
24 Novembre 2025
Subire dei maltrattamenti in famiglia mette la vittima in una situazione scomoda. Non sempre si riesce a riconoscere di essere vittime di un reato e, il più delle volte, non si ha il coraggio di denunciare. L'art. 572 del codice penale offre una tutela giuridica per chi ha subito questa…