Atto pubblico: definizione nel Codice Civile, esempio, requisiti
Cosa significa atto pubblico? Quali sono le sue caratteristiche? Analizziamo nel dettaglio il contenuto del codice civile e quali sono le differenze rispetto alla scrittura privata autenticata.
- L‘atto pubblico in sede civilistica è un atto che prova la verità di quanto in esso contenuto fino a querela di falso.
- L’atto pubblico in sede penale, invece, è qualsiasi atto proveniente da un pubblico ufficiale.
- L’atto deve essere emesso da un notaio o altro soggetto che abbia capacità certificativa per poter essere considerato valido.
Capita spesso che alcuni concetti giuridici non siano particolarmente chiari, risultando spesso davvero difficili da capire. Tra questi, possiamo trovare per esempio quello di atto giuridico.
La disciplina dell’atto in questione è contenuta nell’art. 2699 c.c., il quale richiede specifici requisiti che devono essere garantiti dall’atto. Ove questi siano presenti, che valore ha l’atto pubblico? Nelle prossime righe, descriveremo le caratteristiche principali dell’atto pubblico e qual è la differenza rispetto alla scrittura privata autenticata.
Cos’è l’atto pubblico
L’atto pubblico, chiamato anche atto autentico o scrittura pubblica, è un documento con determinate caratteristiche giuridiche, che costituisce prova legale: il suo valore probatorio può essere contestato attraverso un procedimento giurisdizionale che prende il nome di querela di falso.
Nella maggior parte degli ordinamenti giuridici civil law, si tratta di un atto che avviene alla presenza di un notaio oppure di un funzionario pubblico: qualsiasi atto giuridico privato può avvenire sotto forma di atto pubblico notarile e, per alcuni atti, si tratta dell’unico modo per dimostrare la validità stessa dell’atto o della prova legale.
Negli ordinamenti di common law, invece, non esistendo la figura del notaio, l’atto pubblico può riguardare unicamente gli atti giuridici per mezzo dei quali gli uffici pubblici esercitano le loro funzioni.
L’atto pubblico deve avere due specifici requisiti:
- deve essere redatto da un notaio o da un pubblico ufficiale dotato di potere certificativo;
- deve avere i requisiti richiamati dall’art. 2699 c.c., cioè prevedere la locuzione “richieste formalità”.
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Il contenuto
Un atto pubblico potrà contenere:
- atti giuridici compiuti da un soggetto diverso rispetto a quello che lo redige, come per esempio un testamento;
- fatti giuridici, come nel caso degli atti dello stato civile;
- atti giuridici compiuti dalla persona che redige l’atto, come nel caso di un provvedimento.
In via eccezionale, oltre al notaio e al pubblico ufficiale, un atto pubblico può avvenire alla presenza di una delle seguenti figure:
- il segretario comunale;
- il cancelliere, ma solo nel caso di verbali di causa;
- l’ufficiale giudiziario;
- il cancelliere che provvede al deposito della sentenza.
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Definizione nel Codice Civile
Nell’articolo 2699 c.c., l’atto pubblico viene definito come “il documento redatto, con le richieste formalità, da un notaio o da altro pubblico ufficiale autorizzato ad attribuirgli pubblica fede nel luogo dove l’atto è formato“.
Il termine pubblico ufficiale viene utilizzato per indicare il soggetto che esercita una funzione legislativa, amministrativa o giudiziaria con o senza rapporto di impiego con lo Stato o altro ente pubblico.
Il notaio, invece, è il soggetto al quale è affidato ex lege il potere di documentazione pubblica: l’atto pubblico deve essere redatto dal notaio territorialmente competente, altrimenti non avrà validità.
Atto pubblico e valore probatorio
Ai sensi dell’articolo 2700 c.c., l’atto pubblico ha efficacia di prova legale “fino a querela di falso, della provenienza del documento dal pubblico ufficiale che lo ha formato, nonché delle dichiarazioni delle parti e degli altri fatti che il pubblico ufficiale attesta avvenuti in sua presenza o da lui compiuti“.
L’efficacia comprende:
- l’autore dell’atto;
- le data e il luogo in cui è stato redatto;
- le dichiarazioni delle parti;
- le circostanze verificatisi alla presenza del pubblico ufficiale;
- i fatti compiuti dal pubblico ufficiale.
Gli elementi appena elencati costituiscono l’estrinseco del documento; l’efficacia legale non copre, invece, ciò che rappresenta l’intrinseco del documento, ovvero:
- la veridicità delle dichiarazioni che il pubblico ufficiale ha ricevuto;
- l’esperimento di qualsiasi mezzo di prova;
- le valutazioni soggettive, i giudizi e gli apprezzamenti del pubblico ufficiale;
- le dichiarazioni del pubblico ufficiale sui fatti che ammette di conoscere anteriormente alla formazione dell’atto pubblico.
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Atto pubblico e la querela di falso
Tramite la querela di falso si supera il valore probatorio dell’atto pubblico. È una procedura disciplinata espressamente dal codice di procedura civile agli artt. 221 ss. Rappresenta un giudizio di competenza del Tribunale, in composizione collegiale, con cui si chiede al giudice di accertare che il documento non sia veritiero nel contenuto.
È proponibile in ogni stato e grado del giudizio, al fine di ottenere un accertamento con sentenza e deve contenere gli elementi di prova che accertano il falso. La parte può indicare qualsiasi mezzo di prova che sia idoneo a provare la falsità. Può essere presentata personalmente dalla parte o tramite procuratore speciale.
La querela di falso può quindi avere ad oggetto:
- l’atto pubblico;
- la scrittura privata autenticata o riconosciuta;
- la scrittura privata verificata.
La domanda può essere proposta sia in via principale sia incidentale. Nel primo caso, l’istanza è autonoma domanda e deve essere presentata mediante atto di citazione. La domanda può essere proposta anche in via incidentale nel caso in cui il documento sia stato già prodotto in giudizio.
Per approfondire l’argomento ti consigliamo di leggere la nostra guida su: Che cos’è la querela di falso
L’atto pubblico nel diritto penale
Dal punto di vista della norma penale, fanno parte del concetto di atto pubblico:
- tutti gli atti pubblici di cui all’art. 2699 del Codice civile;
- tutti i documenti interni di un pubblico ufficio che abbiano carattere probatorio e rilevanza esterna ai fini della documentazione di fatti inerenti all’attività dell’ufficio cui è addetto l’autore;
- qualsiasi documento che costituisca corrispondenza ufficiale di organi della pubblica amministrazione;
- qualsiasi documento redatto da un pubblico impiegato incaricato di un pubblico servizio nell’esercizio delle sue attribuzioni.
La nozione penalistica di atto pubblico è una nozione diversa da quella civilistica. Per atto pubblico ai fini penali si intende qualsiasi atto redatto da pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni. Dunque, è diversa dalla civilistica, dove l’atto pubblico fa pubblica fade, cioè che fa piena prova di ciò che il pubblico ufficiale afferma essere avvenuto in sua presenza.
Quindi presuppone che non solo venga redatto da un pubblico ufficiale, ma anche da un soggetto che ha questo potere di attribuirgli la piena prova o fidefacenza. L’atto del notaio fa piena prova dell’estrinseco, ovvero non di quello che le parti dicono, ma del fatto che l’hanno detto.
La fidefacenza comporta la prova legale che può essere superata solo con querela di falso. Penalisticamente, l’atto pubblico è tale anche se non c’è fidefacenza: l’esistenza della fidefacenza può comportare un’aggravante.
Falso in atto pubblico
I principali reati che riguardano l’atto pubblico sono i reati di falso. Il falso in atto pubblico conosce due versioni principali:
- il falso ideologico;
- il falso materiale.
Il falso ideologico è l’atto pubblico che contiene dichiarazioni non vere. Il pubblico ufficiale dichiara una cosa falsa: l’atto redatto dal pubblico ufficiale non è contraffatto, ma è ideologicamente falso. Per esempio, dico che al compimento di un atto avevano partecipato sia Tizio sia Caio, mentre Caio non era presente.
L’atto in falso materiale avviene tramite contraffazione o alterazione che sono le due principali condotte. La contraffazione consiste nel creare una divergenza tra colui che appare autore dell’atto e colui che l’ha fatto. Chi procede a contraffazione crea la sembianze di un atto pubblico inesistente.
Puoi approfondire l’argomento è possibile leggere: Reato di falso in atto pubblico commesso da un pubblico ufficiale
I requisiti
Essendo un documento che rientra nella categoria delle prove documentali, l’atto pubblico deve possedere alcuni requisiti specifici, quali il fatto di essere redatto da un notaio o da un pubblico ufficiale e quello di rispettare le “richieste formalità”, come si legge nell’articolo 2699 c.c.
Nello specifico, le caratteristiche che non possono mancare in un atto pubblico sono:
- la sua pubblica fede;
- il suo valore probatorio fino a querela di falso.
Oltre all’ipotesi di falso in atto pubblico o di falsa dichiarazione, altri scenari che prevedono la nullità dell’atto sono rappresentati:
- dalla mancanza della sottoscrizione da parte del notaio;
- dalla mancanza della data e del luogo in cui è stato redatto.
In assenza di sottoscrizione, l’atto pubblico perde valore legale, ma può essere considerato una scrittura privata, dietro al consenso delle parti.
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Atto pubblico e scrittura privata
Un atto pubblico può essere convertito in scrittura privata in base a quanto stabilito dall’articolo 2701 del Codice Civile, ovvero quando:
- sia affetto da un vizio di natura meramente formale e non sostanziale;
- sia stato sottoscritto dalle parti.
L’atto pubblico così convertito assume l’efficacia probatoria riconosciuta alla scrittura privata, che è minore rispetto alla prova legale riconosciuta all’atto pubblico.
Per saperne di più, ti invitiamo a leggere la nostra guida sulla scrittura privata
Atto pubblico – Domande frequenti
L’atto pubblico può essere redatto non solo dal notaio, ma anche da un pubblico ufficiale.
La definizione di atto pubblico è contenuta nell’articolo 2699 del Codice Civile: leggi la nostra guida sull’atto pubblico per saperne di più.
La querela di falso, per mezzo della quale ci si può opporre a un atto pubblico, può essere proposta tramite un atto di citazione.
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