Infortunio sul lavoro: come ottenere il risarcimento del danno

Il riscatto degli anni di laurea consiste nella possibilità per i possessori di un titolo di studio di poter riscattare ai fini pensionistici i contributi dei corsi universitari.
Possono farlo:
Come funziona il riscatto degli anni di laurea? Quanto costa? Quali sono i requisiti che bisogna possedere per poter presentare la domanda? Vediamo qual è il quadro generale in Italia e in quali casi non è valido.
Attraverso il meccanismo di riscatto degli anni di laurea, è possibile far valere gli anni di studio come contributi per la pensione. Per presentare la relativa domanda all’INPS, bisognerà:
Tale compenso viene calcolato dall’INPS in base alle
condizioni che regolano la liquidazione della pensione, che possono fare
riferimento al meccanismo di tipo retributivo o a quello di tipo contributivo:
Il riscatto degli anni di laurea permette di:
Nel caso dei lavoratori over 45, è possibile:
Gli anni di laurea possono essere riscattati da:
Possono essere riscattati fino a 5 anni di studi e, in base alla nuova circolare INPS n. 6 del 22 gennaio 2020, possono farlo anche i soggetti che hanno più di 45 anni che:
Il riscatto degli anni di laurea permette, nella pratica, di poter anticipare gli anni della pensione di almeno 4 o 5 anni. Ma quali sono i titoli che possono essere riscattati e a quanto ammonta l’onere del riscatto?
I titoli di studio che possono essere riscattati, anche in modo parziale, sono i seguenti:
Gli anni di laurea possono essere riscattati dai titolari di
un titolo di studio che siano:
La Legge di Bilancio n. 232/2016 ha fatto sì che possano essere cumulati i contributi versati in gestioni diverse, che comprendono anche i periodi dedicati allo studio, ai fini del calcolo della pensione di vecchiaia o della pensione anticipata.
Tale cumulo è gratuito per gli iscritti a 2 o più forme di assicurazione obbligatoria che siano lavoratori dipendenti, autonomi e iscritti alla gestione separata INPS o ad altre forme sostitutive della stessa.
Anche gli inoccupati con un titolo di studio hanno il diritto di richiedere il riscatto degli anni di laurea:
Il totale massimo di anni di studio post-diploma che possono essere riscattati sono 5. I periodi che vengono dunque esclusi dal riscatto sono relativi:
Il riscatto degli anni di laurea può essere una soluzione molto vantaggiosa per il raggiungimento degli anni di contributi necessari alla pensione anticipata o che si devono versare per la pensione di vecchiaia.
In generale, è necessario distinguere tra il riscatto di laurea ordinario e quello agevolato. Nel primo caso, il calcolo dei contributi da versare viene effettuato tenendo conto dell’anno in cui si presenta la domanda e della retribuzione che si ha in quel momento, nel caso in cui si fosse nel regime contributivo; in altre parole, è come se i contributi venissero versati in relazione al periodo di presentazione della domanda.
Per sapere in anticipo quali siano i costi effettivi del riscatto degli anni di laurea ai fini pensionistici e valutarne l’effettiva convenienza, è possibile utilizzare il simulatore presente sul sito dell’INPS, attraverso il quale si potranno conoscere anche:
Tal strumento potrà essere utilizzato in forma anonima, senza dover utilizzare le credenziali INPS,
Per esempio, se un lavoratore ha un reddito di 25.000 euro lordi e un’aliquota al 15% (perché è un lavoratore autonomo in regime forfettario), per riscattare 5 anni di laurea dovrà pagare 25.000 euro moltiplicato per 0,15, moltiplicato per 5, ovvero 18.750 euro – che possono essere pagati in 120 rate mensili.
Diverso è il calcolo se si rientra nel sistema di tipo retributivo, in quanto vengono presi in considerazione fattori differenti, quali l’età, il sesso, le retribuzioni percepite negli anni, il periodo da riscattare.
Nel caso di riscatto agevolato, fino alla fine del 2021, è prevista una somma fissa di 5.264,49 euro da pagare su ciascun anno, fatta eccezione degli anni fuori corso, rateizzabile in 60 rate, e la possibilità di ottenere una detrazione sulla dichiarazione dei redditi.
Nella pratica, si tratta:
Il riscatto degli anni di laurea permette di avere diritto ad alcune detrazioni fiscali: i lavoratori under 45 potranno infatti detrarre il 100% delle spese sostenute per il riscatto degli anni di laurea dalla dichiarazione dei redditi.
Le detrazioni previste per gli altri beneficiari:
La domanda per il riscatto degli anni di laurea deve essere presentata all’INPS, unicamente per via telematica: bisognerà possedere il PIN dispositivo o lo SPID per avere accesso ai servizi online presenti sul sito dell’INPS .
È possibile rivolgersi a un CAF o contattare il Contact center dell’INPS per ricevere assistenza e supporto:
L’onere del riscatto si effettua tramite gli Avvisi di pagamento pagoPa e si può pagare:
In alternativa, sarà possibile pagare anche tramite addebito diretto sul proprio conto corrente.
I trattamenti pensionistici anticipati presenti nella Legge di Bilancio 2022, ovvero Quota 102 e Opzione Donna, prevedono la possibilità di poter usufruire del riscatto della laurea agevolato (detto anche Light) per andare in pensione in anticipo.
Nel corso delle ultime settimane, la stessa INPS ha dato il via a una campagna di comunicazione sulla possibilità di trasformare gli anni di università in anni di contributi. I soggetti interessati, nel caso di pensioni anticipate, sono quelli che hanno iniziato il proprio percorso universitario prima del 1996.
Nell’ipotesi in cui, questi ultimi, dovessero riscattare la laurea in forma light, potrebbero andare incontro a una riduzione dell’assegno pensionistico, in quanto dovranno rinunciare al sistema misto (che prevede il calcolo della pensione per gli anni antecedenti il ’96 con il sistema retributivo e quelli successivi con il metodo contributivo) a favore di quello di tipo contributivo.
Il riscatto degli anni di laurea prevede l’invio di un’apposita domanda all’INPS: clicca per conoscere come funziona.
Le modalità per pagare il riscatto degli anni di laurea sono molteplici: scopri quali sono.
Il calcolo dell’onere del riscatto dipende dal fatto che si rientri nel sistema contributivo o retributivo: ecco cosa sapere in merito.