Apertura testamento: come è stato diviso il patrimonio di Silvio Berlusconi
Il testamento di Berlusconi è stato aperto. In realtà, nei fatti, il Cavaliere ha scritto di suo pugno ben 3 testamenti: scopriamone il contenuto e analizziamo alcuni aspetti che hanno destato non poche perplessità.
Il testamento di Silvio Berlusconi è stato aperto mercoledì 5 luglio, nello studio del notaio Roveda. Erano presenti due testimoni: l’avvocato Luca Fossati, come rappresentante dei figli Marina e Pier Silvio, e l’avvocato Carlo Rimini, che ha invece rappresentato i figli Barbara, Eleonora e Luigi.
Alla sua morte, Berlusconi era detentore di poco più del 61% di Fininvest, che di suo possiede:
- il 53% di Mondadori;
- il 50% circa di Mfe-MediaForEurope;
- il 30% di Banca Mediolanum.
La restante parte di Fininvest era già divisa tra i suoi 5 figli, ovvero:
- il 7,65% a Marina;
- il 7,65% a Pier Silvio;
- un altro 21% agli altri 3 figli.
Come è stata spartita la sua quota di Finivest? Cosa ne è stato del resto del patrimonio? Chi sono i soggetti ai quali sono state fatte delle donazioni in denaro, a parte i membri della famiglia Berlusconi? Partiamo da un dato molto interessante: la presenza di ben 3 testamenti.
I tre testamenti di Berlusconi
Presso il notaio Roveda di Milano, sono stati depositati 3 testamenti:
- il primo risale al 2 ottobre 2006 e si riferisce all’eredità lasciata ai figli;
- il secondo ha come data il 5 ottobre 2020: in questo testamento è stato aggiunto un lasciato al fratello Paolo Berlusconi;
- il terzo documento è stato redatto nella forma di una lettera e risale al 19 gennaio 2022: è qui che sono stati fatti i nomi di Marta Fascina, l’ultima compagna di Berlusconi, e Marcello Dell’Utri.
Dal primo testamento emerge che ai figli Marina e Pier Silvio è stato lasciato il controllo del 53% di Fininvest. Dal secondo, si legge che al fratello Paolo sono stati lasciati 100 milioni di euro. Dal terzo, infine, son venuti fuori 100 milioni di euro per Marta Fascina e 30 milioni per Marcello Dell’Utri – per il bene che gli ho voluto e per quello che loro hanno voluto a me, ha scritto Berlusconi.
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Il curioso caso del terzo testamento
Sulla base di quanto rilevato dalla grafologa forense Patrizia Giachin, dall’analisi della scrittura dell’ex premier emergono alcune divergenze tra i primi due testamenti e l’ultimo, ovvero quello del gennaio 2022. Questo testamento è una lettera che è stata scritta a mano prima di un ricovero al San Raffaele.
Cara Marina, Pier Silvio, Barbara e Eleonora, sto andando al San Raffaele, se non dovessi tornare vi prego di prendere atto di quanto segue.
Il premier conclude dicendo Grazie, tanto amore a tutti voi, il vostro papà. La lettera è scritta su carta intestata ‘Silvio Berlusconi’ e ‘Villa San Martino’. Il figlio Luigi non viene nominato.
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I dubbi sul terzo testamento
Sono stati diversi, negli anni, i testamenti impugnati dagli eredi, che hanno previsto l’analisi del documento. Non è ancora questo il caso del testamento di Berlusconi, ma nel frattempo sono diversi i rumor che si stanno diffondendo in rete. Sono state infatti individuate alcune anomalie rispetto ai primi due documenti.
Si parte, in primo luogo, da evidenti differenze nella grafia, che potrebbero però essere dovute sia all’età, sia allo stato in cui l’ex premier si trovava al momento della redazione del testo – ricordiamo che lo ha scritto prima di essere ricoverato in ospedale.
Sono state, in particolare, esaminate le parole dalle, Berlusconi, per, quello, papà: le stesse sono contrassegnate da tratti d’avvio e segni aggiuntivi. Tali segni – due ascendenti e due discendenti – potrebbero essere legati a una certa indecisione, perché non sono presenti negli altri due testamenti. Tuttavia, soltanto una verifica approfondita del documento potrebbe provare a dare maggiori certezze.
Nella tabella che segue sono state raccolte le altre imprecisioni e particolarità individuate nel testamento del 2022.
Anomalia | In cosa consiste |
la firma ristretta | rispetto alla classica firma di Berlusconi, molto grande rispetto al resto del testo, con la S e la B molto marcate, la firma presente in questo testamento è più piccola, quasi una sigla |
il numero 2 | è tracciato in maniera diversa |
la parola milioni | è stata scritta in 3 modi diversi in 3 sole righe. In particolare, accanto al nome di Marta Fascina appare molto più piccola e posizionata più in basso rispetto al numero 100 |
la parola Pier Silvio | il nome del figlio Pier Silvio è stato scritto tutto attaccato e con due S |
la parola dovrestre | la V della parola dovreste è stata scritta in modo insolito e la sillaba “ste” risulta staccata dalle altre. Inoltre, il condizionale è un modo molto insolito per un testamento |
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Cosa succede in caso di impugnazione del testamento di Berlusconi?
Attualmente non ci sono stati scontri dopo l’apertura del testamento. La famiglia di Berlusconi è rimasta compatta nel dolore e non ha ancora manifestato alcuna intenzione di procedere con l’impugnazione del testamento (l’ultimo, nello specifico).
Nel frattempo i giornali impazzano su un “ultimatum” a Marta Fascina per lasciare Villa Arcore e sull’ipotesi di trovare un accordo stragiudiziale per lasciare all’ultima donna del Cavaliere una somma più bassa di 100 milioni – che potrebbe corrispondere alla metà.
Nell’ipotesi di un’evoluzione differente, gli eredi potrebbero davvero decidere di impugnare il testamento: a quel punto, i consulenti grafologici dovrebbero mettersi all’opera per analizzare la veridicità del documento, attraverso il confronto con testi autografi e indagini che, se positive, potrebbero portare ad annullare il terzo testamento.
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