Come trasferire denaro all’estero nel rispetto del monitoraggio fiscale
Traferire denaro in uno Stato estero è possibile: in questa guida vi spieghiamo come farlo nel rispetto delle regole del monitoraggio fiscale, quindi in modo legale.
- Trasferire denaro all’estero è un’operazione che molto spesso è soggetta ad appositi controlli fiscali.
- La principale funzione dei controlli è quella di prevenire condotte illecite mediante le operazioni di trasferimento, come i reati di riciclaggio e autoriciclaggio.
- Entro certi limiti, tuttavia, la legge consente di procedere senza alcuna dichiarazione e segnalazione all’Agenzia delle entrate.
Trasferire denaro all’estero è un’attività complessa e, spesso, può destare sospetti e controlli da parte dell’Autorità finanziaria. In molti casi i controlli sono necessari, come quando un figlio si trasferisce all’estero per brevi periodi.
Il legislatore prevede poi diverse regole da rispettare per trasferire denaro all’estero: è possibile adempiere a tale onere nel rispetto delle norme sul monitoraggio fiscale. Quali sono? Nel seguente articolo provvederemo a descrivere le diverse modalità con cui è possibile trasferire denaro all’estero.
Ti diremo poi:
- quali sono i controlli che devono essere effettuati, quali dichiarazioni e segnalazioni;
- come l’Agenzia delle entrate provvede ad effettuare tali controlli e quando entrano in gioco altre autorità, come per esempio l’Agenzia delle Dogane;
- inoltre, elencheremo anche quelli che sono gli obblighi che gravano sugli intermediari finanziari.
- Trasferire denaro all’estero in sicurezza: è possibile?
- Perché è necessario controllare le operazioni?
- Trasferire denaro all’estero: come fare
- Trasferire denaro all’estero senza limiti: è possibile?
- Trasferimento denaro con Poste Italiane
- Trasferimento soldi all’estero con bonifico bancario
- Trasferimenti di denaro all’estero e controlli fiscali
- Trasferimenti di denaro all’estero tramite intermediari finanziari
- Trasferire denaro all’estero – Domande frequenti
Trasferire denaro all’estero in sicurezza: è possibile?
Potresti essere interessato, per motivi familiari o economici, a trasferire denaro all’estero. Tuttavia, tale operazione può anche comportare una serie di limiti derivanti dai controlli dell’amministrazione finanziaria e dell’autorità giudiziaria. Si ricorda, per esempio, che il trasferimento di grosse somme può allertare le autorità, che potrebbero avviare un accertamento o una verifica sulla provenienza delle somme di denaro.
In genere, i trasferimenti di denaro all’estero possono essere realizzati secondo due canali:
- canale bancario;
- società di movimento del denaro.
Nel caso in cui il denaro venga trasferito all’estero a persone fisicamente in Italia, l’operazione sarà soggetta alla normativa sul monitoraggio fiscale.
Molto spesso, questo accade quando i genitori hanno necessità di trasferire denaro ai figli, che sono all’estero per brevi periodi di tempo per questioni di studio o lavoro. Per questa ragione, i trasferimenti di denaro devono essere effettuati in modo sicuro. Dunque, è necessario conoscere quali siano gli obblighi fiscali connessi al trasferimento di denaro all’estero.
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Perché è necessario controllare le operazioni?
Il legislatore ha previsto una serie di strumenti per evitare dei meccanismi illeciti tramite queste operazioni. Normalmente, i trasferimenti di denaro all’estero sono un’operazione legale; tuttavia, dietro di essi potrebbero nascondersi operazioni di riciclaggio o autoriciclaggio di denaro.
Chi trasferisce denaro all’estero è, infatti, soggetto a una serie di obblighi previsti proprio al fine di prevenire i reati che abbiamo citato. Il D.Lgs. n.90 del 2017 ha recepito una direttiva europea, che disciplina le norme sulla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio, ovvero dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo.
La normativa prevede una serie di norme per facilitare la collaborazione tra gli Stati al fine di consentire un maggior controllo sui traffici commerciali internazionali.
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Trasferire denaro all’estero: come fare
Trasferire denaro all’estero può essere effettuato seguendo delle regole ben precise. Il legislatore ha previsto una soglia massima per i trasferimenti di capitale in contanti, cioè se si decide di spostare fisicamente denaro fuori dall’Italia, senza che scattino segnalazioni all’Agenzia delle Dogane o sia necessario procedere a dichiarazioni specifiche.
Tale soglia è individuata nei 10.000 euro, quindi fino ai 9.999,99 euro è possibile uno spostamento materiale. Laddove sia superata la soglia deve essere effettuata una dichiarazione all’Agenzia delle Dogane. Lo si potrà fare direttamente sul sito Internet apposito, procedendo al riconoscimento tramite identità digitale, SPID o CIE.
Dovrà essere comunicata la provenienza dei fondi e l’utilizzo che si intende fare di essi. Tale comunicazione deve essere effettuata entro 48 ore prima del trasferimento di denaro. Predetta comunicazione può essere fatta anche al momento del passaggio della frontiera e prima che ciò avvenga.
Se si tenta di passare la frontiera senza procedere alla comunicazione, il soggetto è sottoposto a sanzione, con ammenda che varia:
- dal 10% al 30%, se l’importo è pari a 10.000 euro;
- dal 30%al 50% se le somme sono superiori ai 10.000 euro.
Oltre alla sanzione pecuniaria, è possibile anche che il soggetto incorra in sanzioni penali, proprio in quanto le regole sono finalizzate a limitare i casi di riciclaggio.
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Trasferire denaro all’estero senza limiti: è possibile?
Come abbiamo evidenziato nel precedente paragrafo, per trasferire contante dall’Italia all’estero, esistono dei limiti se sono materialmente portate all’estero le banconote. Come fare se non si vogliono rispettare i limiti di trasferimento? È possibile procedere a trasferimenti elettronici senza dover rispettare i limiti previsti nel caso precedente.
Tramite bonifico bancario o postale, è possibile eseguire l’operazione senza dover rispettare il predetto limite. La scelta di procedere con bonifico bancario o postale dipende da diversi fattori. Inoltre, ricorrere a questo strumento può comportare indubbi vantaggi, come per esempio:
- tempistiche ridotte: il trasferimento in ambito SEPA richiede dalle 24 alle 48 ore per l’accredito su conto corrente, mentre per quanto riguarda le operazioni nel circuito BIC/SWIFT, i tempi di attesa possono arrivare anche a 7 giorni;
- sicurezza: il bonifico consente di avere maggiore certezza che il trasferimento arrivi a destinazione.
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Trasferimento denaro con Poste Italiane
Con il conto Poste italiane è possibile procedere al trasferimento di denaro all’estero con bonifico, sia con il circuito SEPA sia attraverso codice BIC/Swift.
La transazione può anche essere effettuata online, tramite app BancoPosta oppure allo sportello. Il bonifico può anche essere effettuato con diverse monete, dollaro USA, dollaro australiano, franchi svizzeri, sterlina e yen giapponese.
Il servizio implica, in genere, un costo, in base all’importo e alla tipologia di valuta. Se il bonifico è effettuato allo sportello, senza che il soggetto sia titolare di un conto corrente, le spese sono pari a 6 euro con una tempistica di accredito compresa tra i 7 e i 10 giorni.
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Trasferimento soldi all’estero con bonifico bancario
Anche i conti correnti bancari prevedono la possibilità di procedere a bonifici internazionali, soprattutto se il conto è aziendale. Per quanto riguarda i conti personali, cioè quelli utilizzati per spese quotidiane, possono sussistere alcune limitazioni, in base alla tipologia di contratto.
Per i trasferimenti di soldi all’estero è necessario avere:
- per i trasferimenti all’interno dell’Unione europea, i dati del destinatario e l’IBAN se si ricorre al circuito SEPA;
- per i trasferimenti al di fuori dell’Unione europea, è necessario il codice BIC/SWIFT.
L’importo che può essere trasferito è di regola illimitato, salvo precise condizioni contrattuali previste dal contratto di conto corrente. Non dovrai, di regola, trasmettere una dichiarazione all’Agenzia delle entrate.
Tuttavia, la banca è tenuta a segnalare uno spostamento di valuta all’estero all’Agenzia delle Entrate, se la somma trasferita supera i 5.000 euro.
Trasferimenti di denaro all’estero e controlli fiscali
Nei paragrafi precedenti abbiamo evidenziato che, spesso, l’amministrazione finanziaria è tenuta a effettuare dei controlli fiscali. La legge, come dicevamo, prevede una serie di obblighi di monitoraggio fiscale delle attività finanziarie estere.
Sono previsti obblighi a carico dei contribuenti residenti fiscalmente in Italia, sia che essi siano:
- persone fisiche;
- enti non commerciali;
- società semplici e associazioni equiparate.
Suddetti soggetti devono procedere alla compilazione del modello Redditi del quadro RW in merito alle attività estere di natura finanziaria e alle attività patrimoniali riferite al termine di ogni periodo di imposta.
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Dovranno anche essere dichiarati anche i guadagni derivanti dalle stesse attività finanziarie. Questi ricavi concorrono a formare reddito imponibile, salvo che già siano stati sottoposti a tassazione da parte degli intermediari finanziari residenti e società fiduciarie residenti.
Inoltre, per ciascun anno di imposta, i depositi bancari che superano la soglia giornaliera di saldo di 15.000 euro, sono soggetti a monitoraggio fiscale. Questi devono essere dichiarati nel quadro RW del modello Redditi PF.
Il conto in questione è, infatti, suscettibile di produrre redditi di fonte estera imponibili in Italia. Sul punto si rinvia all’articolo 2, comma 1, della Legge n. 186/14, che, per depositi e conti correnti esteri, recita:
Gli obblighi di indicazione nella dichiarazione dei redditi previsti nel comma 1 non sussistono altresì per i depositi e conti correnti bancari costituiti all’estero il cui valore massimo complessivo raggiunto nel corso del periodo d’imposta non sia superiore a € 15.000.
Inoltre, se la giacenza media del conto è maggiore di 5.000 euro, è necessario compilare il Quadro RW anche ai fini dell’IVAFE. Con questo acronimo si identifica l’imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero.
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Trasferimenti di denaro all’estero tramite intermediari finanziari
È possibile trasferire denaro all’estero anche tramite intermediari finanziari residenti. Questi sono tenuti a rispettare una serie di norme circa l’obbligo di segnalazione di operazioni rilevanti.
Le operazioni che devono essere segnalate sono quelle che costituiscono mezzi di pagamento da o verso l’estero, eseguite per conto o in favore di persone fisiche, enti non commerciali e società semplici o associazioni equiparate.
Le operazioni che sono oggetto di segnalazione all’Agenzia delle Entrate sono:
- quelle di importo pari o superiore a 5.000 euro;
- costituenti un’unica operazione o più operazioni che appaiono collegate per realizzare un’operazione frazionata;
- effettuate anche in valuta virtuale.
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Segnalazioni all’Agenzia delle Entrate: a chi spettano
Tale segnalazione all’Agenzia delle Entrate deve essere effettuata da specifici soggetti, ossia gli intermediari finanziari e altri operatori. Questi devono trasmettere le operazioni indicando il capitale trasferito. Gli intermediari devono segnalare le operazioni effettuate anche da parte di soggetti non residenti.
I soggetti tenuti alla segnalazione sono:
- le banche e gli intermediari finanziari residenti;
- le società di investimento a capitale fisso (Sicaf) introdotte dal Dlgs 44/2014;
- gli intermediari assicurativi;
- i consulenti finanziari autonomi e le società di consulenza finanziaria;
- i prestatori di servizi relativi all’utilizzo di valuta virtuale, limitatamente alle operazioni di conversione della stessa da o in valuta avente corso forzoso;
- le succursali insediate, ovvero le stabili organizzazioni di intermediari bancari e finanziari e di imprese assicurative;
- gli enti aventi sede legale e amministrazione centrale in un altro Stato membro o in uno Stato terzo (lettera t dell’articolo 3, comma 2 del Dlgs 231/2007);
- gli intermediari bancari e finanziari e le imprese assicurative aventi sede legale e amministrazione centrale in un altro Stato membro;
- gli enti stabiliti senza succursale in Italia, ovvero privi di stabile organizzazione e che operano in regime di libera prestazione di servizi (lettera u dell’articolo 3, comma 2 del D.Lgs. n. 231/2007).
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Trasferire denaro all’estero – Domande frequenti
È possibile trasferire denaro all’estero legalmente sia spostandolo fisicamente, nei limiti dei 10.000 euro, o tramite bonifico bancario o postale.
In caso di spostamento fisico di banconote di denaro all’estero, se è superata la soglia dei 10.000 euro, è necessario procedere ad una dichiarazione all’Agenzia delle dogane.
Il trasferimento di denaro all’estero mediante intermediari finanziari prevede che l’intermediario effettui una segnalazione all’Agenzia delle entrate.
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