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Si può uscire dall’OMS?

Il 20 gennaio 2025 gli Stati Uniti d’America hanno annunciato la loro uscita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, con un ordine esecutivo firmato dal neoeletto Presidente Donald Trump. La notizia ha generato non poca apprensione a livello globale: in questo articolo chiariremo come avviene l’uscita dall’OMS e quali sono le conseguenze di una simile decisione.

uscita dall'oms cosa comporta
  • La decisione degli Stati Uniti di uscire dall’OMS sta generando un dibattito a livello mondiale sul futuro dell’organizzazione.
  • Il rischio principale è l’indebolimento e la perdita di fondi per l’OMS, soprattutto se anche altri paesi dovessero uscire dall’OMS.
  • La costituzione dell’OMS non prevede la possibilità di ritiri volontari, quindi le modalità di uscita possono variare a seconda dello Stato Membro.

La notizia dell’uscita degli Stati Uniti dall’OMS ha generato molte preoccupazioni per le ripercussioni che questa decisione potrebbe avere sul funzionamento e sul futuro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la quale ha un ruolo decisivo nella gestione delle minacce sanitarie globali. 

Sono inoltre sorti numerosi dubbi e perplessità circa la possibilità di uscire dall’OMS, sia per quanto riguarda le modalità e le conseguenze di una simile scelta, sia perché vi sono alcuni Paesi che sembrerebbero voler seguire l’esempio degli Stati Uniti, lasciando l’Organizzazione.

Perché è importante aderire all’Organizzazione Mondiale della Sanità e quali sono i rischi a livello nazionale e globale in questa eventualità? Ma soprattutto, come funziona l’eventuale ritiro di uno Stato? Ricapitoliamo quanto è successo nelle ultime settimane e i possibili sviluppi futuri.

Cos’è l’OMS in breve

L’OMS è l’Organizzazione Mondiale della Sanità (in inglese WHO, World Health Organization), i cui compiti più importanti sono:

  • gestire emergenze sanitarie a livello globale, come le epidemie;
  • fornire assistenza ai Paesi più poveri, aiutando a distribuire vaccini e trattamenti medici non reperibili; 
  • definire linee guida per la cura di moltissime malattie, tra cui, ai soli fini esemplificativi, il cancro e le patologie che interessano la salute mentale.

L’Organizzazione è stata fondata nel 1948 e conta oggi l’adesione di 194 Paesi.

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Cosa comporta l’uscita di uno Stato dall’OMS?

I rischi nel caso di uscita dall’OMS di Paesi importanti come gli Stati Uniti, oppure di altre nazioni, ha diverse conseguenze. In primo luogo, possiamo citare la perdita di fondi per le attività sopra descritte, che indebolirebbe l’intera Organizzazione, ma non solo. 

Uscire dall’OMS vuol dire anche, per gli ex Stati Membri, non partecipare più ai protocolli per la gestione delle emergenze sanitarie e non avere più voce in capitolo nella loro gestione, oltre che un inevitabile isolamento.

Inoltre, l’uscita dall’OMS di Paesi molto attivi nel campo della ricerca, come gli Stati Uniti, potrebbe comportare la ridotta partecipazione di diversi studiosi alle ricerche per la cura di molte malattie.

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Perché gli Stati Uniti hanno deciso di uscire dall’OMS?

Gli Stati Uniti avevano già tentato di uscire dall’OMS nel 2020. In particolare, il Presidente degli Stati Uniti – anche allora Donald Trump – aveva comunicato il proprio malcontento nei confronti dell’OMS, per i seguenti motivi:

  1. una cattiva la gestione della pandemia da parte dell’Organizzazione;
  2. un supposto trattamento “di favore”, nei confronti della Cina, accusata di aver causato la pandemia da Covid-19, nonché di fornire pochi fondi all’OMS;
  3. la contribuzione degli Stati Uniti all’Organizzazione, ritenuta troppo onerosa. Gli Stati Uniti versano infatti all’OMS circa 110 miliardi di dollari l’anno, tra contributi obbligatori e volontari.

Pertanto, nel 2020 Donald Trump firmò un primo ordine esecutivo, il quale non ha avuto seguito in virtù della fine del suo primo mandato alla Presidenza degli Stati Uniti. Difatti, il presidente Joe Biden annullò la decisione quando entrò in carica, nel gennaio 2021.

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Come avviene l’uscita dall’OMS

In realtà, la costituzione dell’OMS non prevede la possibilità di ritiri volontari. Le modalità di uscita sono dunque determinate dai singoli Stati Membri.

Nel caso degli Stati Uniti, il Congresso, al momento dell’adesione iniziale all’organizzazione, aveva specificato che, per lasciarla, sarebbe stato necessario un preavviso di un anno e il pagamento di tutte le quote arretrate, ed è stato grazie a questa previsione che è stato possibile evitare l’uscita dall’organizzazione nel 2021.

Al momento, tuttavia, non è chiaro se servirà l’approvazione del Congresso per rendere effettiva l’uscita degli Stati Uniti dall’OMS. Ad ogni modo, la decisione non sarà in vigore prima del gennaio 2026.

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ci si può ritirare dall'oms?

L‘uscita di altri Paesi dall’OMS

La scelta degli Stati Uniti di uscire dall’OMS sembrerebbe aver aperto la possibilità, ad oggi solo ipotetica, che anche altri Paesi possano in futuro uscire dall’Organizzazione.

Anche l’Argentina, per esempio, ha annunciato l’uscita dall’OMS il 29 gennaio 2025. In un comunicato ufficiale, il Presidente Milei ha accusato l’agenzia sanitaria di aver imposto quarantene infinite senza basi scientifiche, contribuendo a una delle peggiori catastrofi economiche della storia

Inoltre, come Trump, anche il Presidente Milei ha giustificato la propria decisione con l’intento di assicurare una maggior sovranità nazionale al proprio Paese, oltre che lamentando l’eccessiva onerosità dei contributi da versare all’OMS.

Tuttavia, l’Argentina eroga fondi molto più limitati rispetto agli Stati Uniti (circa 10 miliardi di dollari l’anno) e una parte significativa dei fondi dell’OMS proviene anche da donazioni volontarie che risultano provenire in misura molto ridotta da Buenos Aires.

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Il caso Italia

Ha fatto molto discutere nel nostro Paese, invece, la proposta di legge presentata dalla Lega Nord in merito ad un’eventuale uscita dell’Italia dall’OMS.

Il testo del disegno di legge non è attualmente disponibile ma, secondo quanto riferito in conferenza stampa da alcuni esponenti del partito, punta ad abrogare il decreto legislativo del 1947 con cui l’Italia ha aderito al protocollo dell’OMS.

In realtà, il Ministro della Salute Schillaci, durante un question time alla Camera dei Deputati, ha chiarito subito che l’uscita dell’Italia dall’organizzazione non è nell’agenda di Governo, ma che è necessario un dibattito sul suo funzionamento e sul ruolo dell’Italia, con particolare riferimento all’allocazione delle risorse e alla governance dell’Organizzazione.

Isolarsi dalla comunità internazionale, per il Ministro, non appare attualmente una strada percorribile

Uscita da OMS – Domande frequenti

È verosimile un’uscita dell’Italia dall’OMS?

No, considerato che la proposta della Lega non ha incontrato il parere favorevole delle opposizioni e neppure dell’intera maggioranza, al momento l’uscita dell’Italia dall’OMS non appare verosimile. 

Altri Paesi potrebbero uscire dall’OMS?

Altri Paesi, come l’Argentina, potrebbero seguire la linea adottata da Trump e uscire dall’OMS. Ciò potrebbe accadere negli Stati i cui governi hanno manifestato l’intento di recuperare la sovranità nazionale a scapito delle organizzazioni internazionali.

Cosa accadrebbe se altri Paesi uscissero dall’OMS?

Uno dei rischi principali potrebbe essere la perdita di fondi, ma anche l’uscita di alcuni Stati da protocolli di ricerca che sono stati fondamentali per la cura di alcune malattie. Per esempio, gli Stati Uniti hanno avuto un ruolo fondamentale nella ricerca della cura contro l’HIV.

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Avv. Rossella Russo
Esperta di diritto del lavoro e della previdenza sociale
L’Avv. Rossella Russo ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Napoli Federico II nel dicembre 2018 ed è iscritta all’albo degli Avvocati del Foro di Santa Maria Capua Vetere dal 2022. Nel 2023, ha frequentato il Master di II livello in diritto del lavoro presso l’Università degli Studi di Roma – La Sapienza. Si dedica principalmente al diritto del lavoro e della previdenza sociale e ha collaborato con studi legali operanti nel settore in ambito nazionale ed internazionale. Si occupa inoltre di diritto civile, con riferimento in particolare alla contrattualistica, risarcimento danni e tutela dei consumatori.
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