Qual è la differenza tra avvocato d’ufficio e di fiducia?
Che differenza c'è tra difensore di fiducia e d'ufficio? Chi provvede a pagare il difensore d'ufficio? Come si sceglie? Ecco come funziona la nomina di un avvocato d'ufficio e chi lo paga.
- L’avvocato d’ufficio e l’avvocato di fiducia svolgono le medesime attività, ossia assistono l’imputato in giudizio.
- L’avvocato d’ufficio e di fiducia differiscono solo per la nomina, ossia se essa avviene ad opera dell’imputato o del magistrato.
- Sia l’avvocato d’ufficio sia quello di fiducia devono essere adeguatamente retribuiti dal cliente, salvo le ipotesi di gratuito patrocinio.
Molto spesso, nella prassi, si confonde l’avvocato di fiducia con quello d’ufficio oppure non se ne conoscono le differenze. In realtà, sono poche le differenze tra le due tipologie di avvocati: la principale riguarda la loro nomina.
L’avvocato d’ufficio, al pari di quello di fiducia, è tenuto a tutti gli obblighi che prevede il codice deontologico. Non vi sono eccezioni neanche dal punto di vista della retribuzione.
Nel seguente articolo, ci occuperemo, in primo luogo, delle differenze tra avvocato di fiducia e d’ufficio e ci soffermeremo, in seguito, sulla disciplina dell’avvocato di fiducia.
Avvocato d’ufficio e di fiducia: quali sono le differenze?
La differenza tra avvocato d’ufficio e di fiducia è molto semplice. L’avvocato di fiducia è nominato dall’indagato o imputato, mentre l’avvocato d’ufficio è nominato dalla Procura o dal giudice.
L’art. 97 c.p.p. prevede che, se l’imputato è privo di difensore o lo si è perso successivamente, il giudice deve provvedere a nominarne uno d’ufficio. In tal modo, l’imputato o indagato non resta mai privo di difesa.
Per quale motivo si nomina l’avvocato d’ufficio? La difesa nel processo penale è obbligatoria: ciò implica che l’imputato non possa mai restare privo di difensore. Quando accade, si procede d’ufficio. Tale regola consente di assicurare il diritto costituzionale alla difesa, espressamente previsto dall’art. 24 cost.
L’avvocato nominato d’ufficio, tuttavia, può anche instaurare un rapporto di fiducia con il difeso. In questa eventualità, l’imputato può anche procedere a conferire nomina d’ufficio.
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Come si nomina l’avvocato d’ufficio?
Il magistrato che procede alla nomina sceglie il difensore d’ufficio da appositi elenchi, tenuti, ai sensi dell’art. 29 delle disposizioni transitorie, dal Consiglio dell’ordine degli avvocati. Tale elenco contiene i nominativi in ordine alfabetico di coloro che abbiano fatto richiesta di iscrizione. Quando ci si può iscrivere all’elenco?
Per iscriversi all’elenco, l’avvocato deve possedere alcuni requisiti, ossia:
- avere preso parte a un corso biennale di formazione e aggiornamento professionale in materia penale, organizzato dal Consiglio dell’ordine circondariale o da una Camera penale territoriale o dall’Unione delle Camere penali, della durata complessiva di almeno 90 ore e con superamento di esame finale;
- essere iscritto all’albo da almeno cinque anni e avere esperienza in materia penale, comprovata dalla produzione d’idonea documentazione;
- aver conseguito il titolo di specialista in diritto penale, secondo quanto previsto dall’articolo 9 della legge 31 dicembre 2012, n. 247.
L’avvocato in possesso di uno dei suddetti requisiti deve presentare la domanda per l’iscrizione all’elenco nazionale al Consiglio dell’Ordine circondariale a cui appartiene.
Sulla richiesta di iscrizione, il COA è chiamato a rendere parere e a inviarlo, insieme alla domanda, al CNF, che può anche rigettare la domanda. L’avvocato può però opporsi, come previsto dall’articolo 7 del decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199.
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Come rimanere iscritto all’albo degli avvocati d’ufficio
L’avvocato, per rimanere iscritto all’albo degli avvocati d’ufficio, deve conservare alcuni requisiti e rispettare le seguienti condizioni:
- non deve riportare sanzioni disciplinari definitive superiori all’ammonimento;
- deve esercitare in modo continuativo attività nel settore penale comprovata dalla partecipazione ad almeno 10 udienze camerali o dibattimentali per anno, escluse quelle di solo rinvio.
La documentazione comprovante la sussistenza delle condizioni citate deve essere annualmente comunicata al Consiglio dell’ordine circondariale. L’avvocato dovrà anche munirsi di un parere allegato, da trasmettere al Consiglio nazionale forense.
Se detta comunicazione non è effettuata, il consiglio nazionale può procedere alla cancellazione del difensore dall’elenco dei difensori d’ufficio. L’iscrizione nell’elenco nazionale ha una durata minima di due anni, per cui, anche se un avvocato vuole cancellarsi, non può farlo prima del decorso di tale termine.
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Avvocato immediatamente reperibile: chi è
La figura del difensore d’ufficio non deve essere confusa con quella dell’avvocato d’ufficio immediatamente reperibile (errore piuttosto comune).
In genere, si tratta di un avvocato che viene nominato direttamente in udienza. Si ricorre a tale procedura, per esempio, se l’imputato compare senza essere assistito da nessuno in quella specifica udienza. Essendo la difesa legale obbligatoria, è necessario procedere alla nomina di un avvocato presente in aula.
La nomina viene effettuata direttamente dal giudice in aula, con il compito di sostituire l’avvocato di fiducia o d’ufficio per la singola udienza. L’avvocato immediatamente reperibile ha diritto al compenso per l’attività svolta in udienza – solitamente, viene chiesto un mero rinvio ad altra data dell’udienza stessa.
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Chi paga l’avvocato d’ufficio?
A differenza di quanto si possa pensare, il difensore d’ufficio deve essere retribuito dal soggetto verso il quale è prestata l’attività professionale. Su questo punto, quindi, non vi è alcuna differenza rispetto all’avvocato di fiducia, il quale è altrettanto retribuito dal cliente.
Il cliente potrebbe, al più, fare istanza di accesso al gratuito patrocinio. Per i soggetti meno abbienti, se rispettati alcuni parametri ISEE, le spese legali graveranno direttamente sullo Stato, che si accolla le spese.
Il gratuito patrocinio può essere impiegato per le seguenti attività:
- nel processo civile, amministrativo, contabile, tributario e negli affari di volontaria giurisdizione, per la difesa del cittadino non abbiente quando le sue ragioni risultino non manifestamente infondate;
- nel processo penale per la difesa del cittadino non abbiente, indagato, imputato, condannato, persona offesa da reato, danneggiato che intenda costituirsi parte civile, responsabile civile ovvero civilmente obbligato per la pena pecuniaria.
Il soggetto in difficoltà può chiedere l’ammissione al gratuito patrocinio:
- per difendersi: per esempio, nel caso in cui sia convenuto in giudizio da altri;
- per agire: per esempio, per tutelare un suo diritto;
- in ogni stato e grado del processo.
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Gratuito patrocinio: quando spetta
L’istanza di accesso al gratuito patrocinio potrebbe essere negata. Ciò potrebbe accadere quando le ragioni per cui sono avanzate dal richiedente siano pretestuose. L’accesso al gratuito patrocinio presuppone necessariamente che vi sia una concreta esigenza economica da parte del soggetto richiedente, giacché le spese sono a carico della collettività.
Il richiedente non può nominare più di un difensore, sia che si tratti di procedimento penale sia civile. La limitazione nasce dal presupposto che non è possibile imporre il pagamento dell’onorario ad un soggetto quando questo ne sia impossibilitato. Ne consegue, quindi, che chi vuole avvalersi del patrocinio a spese dello Stato può scegliere un solo avvocato. Da ciò è possibile desumere che l’ammissione al gratuito patrocinio è esclusa se il richiedente è assistito da più di un difensore.
Possono accedere al gratuito patrocinio:
- i cittadini italiani;
- gli stranieri e gli apolidi residenti nello Stato;
- l’indagato, l’imputato, il condannato, l’offeso dal reato, il danneggiato che intendano costituirsi parte civile, il responsabile civile o civilmente obbligato per l’ammenda;
- colui che (offeso dal reato – danneggiato) intenda esercitare azione civile per risarcimento del danno e restituzioni derivanti da reato.
Inoltre, è richiesto anche un requisito di reddito, il quale deve essere risultante dall’ultima dichiarazione e non deve essere superiore a € 11.746,68 (Decreto del Ministero della Giustizia 23.07.2020 pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 24 del 30 gennaio 2021).
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Come funziona il gratuito patrocinio?
Una volta ammesso al gratuito patrocinio, il cittadino ha diritto all’assistenza gratuita in ogni fase del procedimento penale, per esempio:
- nella fase dell’esecuzione;
- nel procedimento di revisione;
- nei processi di revocazione e opposizione di terzo;
- nei processi relativi all’applicazione di misure di sicurezza o di prevenzione o per quelli di competenza del tribunale di sorveglianza (sempre che l’interessato possa o debba essere assistito da un difensore).
Nei procedimenti civili, invece, è ammesso il gratuito patrocinio per il risarcimento del danno o restituzioni derivanti da reato, quando le ragioni non risultino manifestamente infondate. L’ammissione al patrocinio a spese dello Stato ha effetti per tutti i gradi di giurisdizione.
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Avvocato d’ufficio e di fiducia – Domande frequenti
Il difensore d’ufficio è nominato dal magistrato titolare del procedimento.
Il difensore di fiducia, a differenza dell’avvocato d’ufficio, è nominato dall’imputato stesso del procedimento.
L’avvocato immediatamente reperibile è nominato in caso di assenza del difensore legittimo in giudizio.
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