CNF – Consiglio Nazionale Forense: cos’è e cosa fa
Sai che cos'è il Consiglio Nazionale forense (CNF)? Qual è il ruolo che svolge? Cosa si intende per deontologia? L'avvocato è responsabile se non adempie ai proprio doveri deontologici? Cercheremo di rispondere in breve a queste domande nel seguente articolo.
- Il Consiglio Nazionale Forense (CNF) è un organo elettivo, resta in carico per quattro anni.
- Svolge una funzione di coordinamento, controllo e normazione dell’attività svolta dal professionista forense.
- È anche dotato di poteri giurisdizionali, soprattutto in tema di responsabilità disciplinare del professionista.
Quante volte sei incappato dell’acronimo CNF? Questo significa letteralmente Consiglio nazionale forense, organo fondamentale nella gestione dell’attività dell’avvocato. È quindi un’istituzione molto importante nell’amministrazione della giustizia, che svolge molteplici funzioni, come quelle giurisdizionali – le chiariremo di seguito. Per esempio, una delle principali funzioni è quella di adottare il codice deontologico.
L’organo principale del CNF è il Consiglio di presidenza, formato da un Presidente, che oggi è Francesco Greco, due vicepresidenti, un segretario e un depositario. Se ti interessa saperne di più anche se non sei un avvocato, in questa guida analizzeremo quali sono le funzioni del CNF, come si compone e come viene eletto.
CNF: cos’è
Il Consiglio nazionale forense è un organo che ha sede presso il Ministero della Giustizia e dura in carica quattro anni. I suoi componenti non possono essere eletti consecutivamente più di due volte nel rispetto dell’equilibrio tra i generi. Il Consiglio uscente resta in carica per il disbrigo degli affari correnti fino all’insediamento del Consiglio neoeletto.
Il CNF è composto da avvocati iscritti all’albo speciale per il patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori. Il meccanismo di elezione dei componenti è basato sull’elezione da parte dei componenti dei Consigli dell’ordine, riuniti su base distrettuale, a loro volta eletti dagli iscritti all’albo.
Integra un sistema elettorale che dovrebbe risultare idoneo a selezionare candidati di profilo, tale da non dare adito a dubbi circa la possibilità di condizionamenti e interferenze nell’esercizio delle funzioni. Risulta eletto chi ha riportato il maggior numero di voti. Non può appartenere per più di due mandati consecutivi allo stesso ordine circondariale il componente eletto in tali distretti.
In tutti i distretti il voto è comunque espresso per un solo candidato. In ogni caso, a parità di voti, è eletto il candidato più anziano di iscrizione. Le elezioni per la nomina dei componenti del CNF devono svolgersi nei 15 giorni prima della scadenza del Consiglio in carica. La proclamazione dei risultati è fatta dal Consiglio in carica, il quale cessa dalle sue funzioni alla prima riunione del nuovo Consiglio convocato dal presidente in carica.
Il CNF elegge il presidente, due vicepresidenti, il segretario e il tesoriere, i quali formano il Consiglio di presidenza. Nomina, inoltre, i componenti delle commissioni e degli altri organi previsti dal regolamento.
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CNF: compiti e attività
L’art. 35 L. 247 del 2012 elenca in modo dettagliato le competenze del CNF. In particolare, è l’organo di autogoverno delle classe forense che:
- ha in via esclusiva la rappresentanza istituzionale dell’avvocatura a livello nazionale;
- conserva una limitata potestà regolamentare, potendo emanare gli atti funzionali al suo funzionamento e, ove occorra, a quello degli ordini circondariali;
- può adottare e aggiornare il codice deontologico;
- provvede alla tenuta dell’albo speciale per il patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori, dell’elenco nazionale degli avvocati e delle associazioni specialistiche maggiormente rappresentative;
- promuove le attività di coordinamento dei consigli degli ordini territoriali;
- propone al ministro le tariffe professionali;
- collabora con i singoli Consigli per la conservazione e la tutela dell’indipendenza e del decoro professionale;
- esprime pareri su richiesta del ministro in materia di disegni di legge sulla professione e l’amministrazione della giustizia, ma anche in merito alla previdenza forense;
- istituisce e disciplina l’osservatorio permanente sull’esercizio della giurisdizione, designa i rappresentanti della categoria presso commissioni e organi nazionali e internazionali.
Funzioni giurisdizionali del CNF
Il Consiglio nazionale forense, inoltre, svolge anche funzioni giurisdizionali, in quanto:
- pronuncia sui reclami contro i provvedimenti disciplinari, nonché in materia di albi, elenchi e registri e rilascio del certificato di compiuta pratica. Al ricorso proposto davanti al CNF contro i provvedimenti disciplinari non si applica l’art. 342 cpc sull’atto di appello né il principio di autosufficienza del ricorso, poiché esso introduce un giudizio che non è limitato alla verifica della legittimità del provvedimento, ma è esteso anche al merito, sicché nulla impedisce al CNF di prendere in esame, nella sua interezza, la documentazione prodotta nel corso del procedimento;
- pronuncia sui ricorsi relativi alle elezioni dei consigli dell’ordine;
- risolve i conflitti di competenza tra ordini circondariali;
- esercita le funzioni disciplinari nei confronti dei propri componenti, quando il consiglio distrettuale di disciplina competente abbia deliberato l’apertura del procedimento disciplinare.
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Chi sono i membri del Consiglio di presidenza CNF
Ad oggi i membri del consiglio di presidenza sono:
- Francesco Greco: è il presidente del Consiglio nazionale forense per il quadriennio 2023 – 2026. Succede a Maria Masi, la quale è stata la prima presidente donna nella storia dell’istituzione;
- i due vicepresidenti eletti sono Patrizia Corona (Foro di Trento) e Francesco Napoli (Foro di Palmi) del distretto di Reggio Calabria;
- il segretario è Giovanna Ollà (Foro di Rimini) del distretto di Corte di Appello di Bologna;
- il tesoriere è Donato Di Campli (Foro di Pescara), in rappresentanza del distretto di Corte di Appello de L’Aquila.
Commissioni CNF
Il CNF può costituire commissioni e gruppi di lavoro composti dai membri del Consiglio ed esperti esterni, come professori universitari che insegnano disciplina giuridiche specifiche.
Tali commissioni hanno la funzione di elaborare proposte di riforma in specifiche materie da presentare al legislatore. A tal fine, la commissione tiene conto del quadro normativo nazionale, sovranazionale e giurisprudenziale.
Formazione dell’avvocato: che ruolo ha il CNF?
Il CNF ha anche delineato le linee guida per i corsi di formazione degli specialisti. Il legislatore ha infatti previsto che, per accedere alla professione forense, i praticanti avvocato devono seguire dei corsi di specializzazione per accedere all’esame di Stato.
I corsi di specializzazione hanno una durata minima di 2 anni. Questi, inoltre, sono organizzati dalle Università in collaborazione con CNF, ordini e associazioni specialistiche forensi.
Ciascun praticante può conseguire fino a 3 specializzazioni in massimo 2 dei 3 ambiti, ossia il settore civile, penale o amministrativo.
Per approfondire ti suggeriamo anche: Il consiglio nazionale forense pubblica le linee guida sui corsi di specializzazione
CNF e ricerca avvocato
Il sito del Consiglio nazionale forense presenta diverse funzioni. In primo luogo, una serie di dati che è gestita dai titolari e dai singoli consigli dell’ordine. La legge stessa prevede l’onere di provvedere all’aggiornamento costante dei dati, degli Albi, delle iscrizioni, modifiche, annotazioni e cancellazioni.
Tale sistema prende il nome di SIC, cioè sistema informatico centrale. Non riporta le informazioni rispetto agli avvocati sospesi dall’esercizio della professione o cancellati per mancanza di esercizio effettivo e continuativo, abituale e prevalente della professione.
I dati personali sono diffusi mediante reti di comunicazione elettronica. Costituisce illecito perseguibile l’utilizzo di dati degli iscritti per attività pubblicitaria. Eventuali procedure di raccolta di dati e informazioni non può essere svolta al fine di adempiere ad attività di marketing.
L’uso delle informazioni è prevalentemente personale e non a carattere commerciale. Il materiale pubblicato sul sito è coperto da copyright. È altresì possibile accedere alla sezione Ricerca avvocato. Questa è una funzione del portale europeo della giustizia elettronica, e-justice.
Tramite la stessa è possibile trovare agevolmente un avvocato in tutta l’UE. Quindi non è solo destinata a rintracciare avvocati che operano in Italia, ma in tutta l’Unione europea. Il Find a lawyer è un motore di ricerca che ti consente di consultare gli albi di 17 Paesi, tra cui l’Italia.
Per approfondire la questione, leggi anche: Accesso giustizia: come funziona il Portale dei Servizi Telematici del Ministero della Giustizia
CNF e difese d’ufficio
Talvolta, può anche accadere che una delle parti non abbia un difensore, o non l’abbia ancora nominato. In determinati procedimenti, tuttavia, il difensore è obbligatorio, quindi viene nominato un avvocato iscritto all’apposito elenco dei difensori d’ufficio.
Il difensore d’ufficio ha l’obbligo di prestare il patrocinio, ha diritto comunque alla retribuzione. Infatti, la difesa d’ufficio non necessariamente implica il gratuito patrocinio, il quale è soggetto ad autonoma richiesta. Quindi il cliente deve pagare l’avvocato anche se è assegnato d’ufficio.
L’avvocato d’ufficio deve però informare il proprio assistito della possibilità di nominare un difensore di fiducia. È poi tenuto ad una serie di oneri:
- deve comunicare se è impossibilitato a offrire la propria prestazione;
- deve garantire la reperibilità se è inserito in turni;
- non può abbandonare la difesa, ma se vuole rinunciare al mandato deve comunicarlo alla controparte mediante raccomandata o PEC.
Se sei interessato a nominare un difensore di fiducia, ti consigliamo a contattare uno degli avvocati iscritti all’Albo presenti su deQuo.
CNF e gestionale difese d’ufficio
Il CNF gestisce poi il c.d. Gestionale difese d’ufficio, GDU, che consente di presentare le istanze di permanenza, iscrizione, sospensione e cancellazione per l’elenco unico nazionale dei difensori d’ufficio.
Per utilizzare il sistema è necessario avere la disponibilità di un sistema di forma digitale, che emetta il certificato di autenticazione e sottoscrizione. Per farlo, puoi accedere al portale dal sito del Consiglio nazionale forense. Nella sezione apposita sulle difese, in basso a sinistra troverai il collegamento alla piattaforma per la presentazione delle istanze.
Dovrai:
- per accedere all’area riservata, dove presentare l’istanza, cliccare su Accesso con smart card;
- cliccare sulla voce di menu relativa all’istanza di tuo interesse.
LEGGI ANCHE: Come trovare un cliente se sei avvocato
CNF e Riforma Cartabia: cosa cambia?
Nell’ultimo anno ci sono stati significativi interventi in tema di riforma del processo, la ben nota Riforma Cartabia.
Questa individua due macro gruppi di disposizioni, l’una che incide sul processo civile, l’altra sul processo penale.
In tema di gestione degli ordini professionali, non ci sono grandi cambiamenti. Sono solo stati introdotti alcuni doveri in capo all’avvocato. Per esempio, rispetto alla notificazione, è imposto al professionista di provvedere tramite PEC.
È stato poi riformulato l’art. 147 c.p.c., il quale prevede la possibilità di notifica senza limiti di orario, se con sistemi telematici di comunicazione.
Normativa professionale CNF
La principale fonte che regola l’attività professionale è il codice deontologico. Il codice di deontologia forense è approvato dal CNF. Esso è in vigore 60 giorni dopo la pubblicazione.
Con delibera del Consiglio Nazionale forense è stato recentemente modificato l’art. 20 che amplia la disciplina della responsabilità. È stato anche previsto che all’atto di conferimento dell’incarico, l’avvocato deve informare chiaramente la parte assistita della possibilità di avvalersi del procedimento di negoziazione assistita.
Per iscritto può anche avvalersi del procedimento di mediazione. Deve essere anche informata dei percorsi alternativi al contenzioso giudiziario previsti dalla legge.
Il codice non ha carattere normativo, essendo costituito da un insieme di regole che gli organi di governo degli avvocati si sono dati per attuare i valori caratterizzanti la propria professione e garantire la libertà, la sicurezza e l’inviolabilità della difesa.
Le norme si applicano a tutti gli avvocati e i praticanti avvocati nella loro attività, nei reciproci rapporti e nei rapporti con i terzi. Costituiscono fonti integrative del precetto legislativo che attribuisce al CNF il potere di disciplinare, con funzione di giurisdizione speciale, e sono interpretabili direttamente dalla Cassazione.
L’interpretazione diretta delle norme del codice da parte della Cassazione non viola l’autonomia dell’ordine. Concorrono con le norme del codice le norme dell’ordinamento civile e quello penale. In particolare, il codice civile regola la disciplina della responsabilità per violazione degli obblighi derivanti da contratto di opera intellettuale, che è quello concluso dall’avvocato con il proprio assistito.
Possono poi configurarsi anche alcuni reati nell’ambito dell’attività dell’avvocato. Tra questi ricordiamo per esempio:
- l’art. 380 c.p. sul patrocinio infedele o consulenza infedele, che consiste nel fatto del difensore o del consulente tecnico che, rendendosi infedele ai suoi doveri professionali, arreca un danno agli interessi della parte da lui difesa;
- l’art. 381 c.p., il quale punisce il difensore o il consulente tecnico che, in un procedimento davanti l’autorità giudiziaria, presti contemporaneamente anche per interposta persona, il suo patrocinio o la sua consulenza a favore della parte contraria.
Deontologia CNF
Il codice deontologico prevede una serie di doveri e obblighi comportamentali in capo all’avvocato. L’attività di questo, infatti, deve essere ispirata ai doveri di indipendenza, probità, dignità, decoro, correttezza e competenza, nel rispetto dei principi della corretta e leale concorrenza, tenendo conto della rilevanza costituzionale e sociale dell’attività difensiva.
A titolo esemplificativo, sono violati tali doveri quando l’avvocato:
- compie una serie di violazioni e falsificazioni;
- richiede un prestito di denaro al proprio cliente;
- richiede l’esecutorietà di un decreto ingiuntivo non eseguibile,
- rivolga all’indirizzo del legale di controparte espressioni offensive;
- non partecipa all’udienza per altri concomitanti impegni professionali senza garantire un’adeguata sostituzione;
- pone in essere condotte estorsive.
L’avvocato deve poi svolgere la propria attività professionale con coscienza e diligenza assicurando la qualità della prestazione professionale. È tenuto a mantenere il massimo riserbo su fatti e circostanze in qualsiasi modo apprese nell’attività di rappresentanza e assistenza in giudizio.
L’avvocato deve poi mantenere un rapporto corretto anche nei rapporti con i colleghi e i magistrati. Può esporre con vigore le proprie ragioni, utilizzando tutti gli strumenti a sua disposizione, senza tuttavia superare il limite invalicabile costituito dal divieto di assumere comportamenti non improntati alla dignità e al rispetto del giudice e del suo operato.
CNF e gestionale negoziazione assistita
Il c.d. gestionale di negoziazione assistita è un archivio nel quale sono conservati i dati relativi alle procedure di negoziazione. Il Consiglio Nazionale Forense non ha accesso a dati specifici e al contenuto.
Può avere accesso soltanto a dati numerici e anonimi, inerenti la quantità di accordi depositati e le materie oggetto degli stessi, senza possibilità alcuna di prendere visione dei dati sensibili ivi contenuti, ovvero del testo stesso degli accordi.
Il professionista deve provvedere al relativo deposito nel gestionale. Per accedere al gestionale è necessario avere una PEC, che viene fornita al Consiglio dell’Ordine al momento del deposito.
In tale comunicazione dovranno essere indicati:
- testo accordo;
- nota di deposito;
- indicazione dei dati principali.
Il COA provvede invece ad archiviare la documentazione.
CNF- Domande frequenti H
Il CNF coordina e regola l’attività del professionista forense, per il tramite dei Consigli dell’ordine distrettuale.
Francesco Greco è il presidente del Consiglio nazionale forense per il quadriennio 2023 – 2026.
L’attività dell’avvocato deve essere ispirata ai doveri di indipendenza, probità, dignità, decoro, correttezza e competenza.
Vuoi una consulenza legale sull'argomento? Chiedi Gratis ad un Avvocato
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