Congedo di paternità in Italia: come funziona, chi paga, quanto dura e le novità della Consulta
Come funziona il congedo di paternità in Italia? Quali sono le differenze rispetto agli altri Paesi europei? Vediamo qual è il quadro normativo attuale, quanto dura e come fare per richiederlo.
- Il congedo di paternità è previsto all’art. 27-bis, T.U. maternità/paternità, d.lgs. 151/2001) .
- Questa tipologia di congedo può essere obbligatoria o facoltativa, ovvero alternativa al congedo di maternità.
- La Consulta ha di recente approvato l’obbligo del congedo di paternità anche per la madre intenzionale.
Viviamo in una società in cui si lotta ogni giorno per la parità di genere, ma ci sono delle situazioni in cui l’immobilismo permane e i ruoli continuano a essere ancorati al passato. È il caso di indennità quali il congedo di maternità e di paternità, che in Italia sono ancora ben distanti dall’adeguarsi a un mondo che evolve e si adatta a nuovi paradigmi e situazioni familiari.
Per comprendere quanto il congedo di paternità sia ancora lontano dal contribuire allo sviluppo di un mondo in cui madre e padre abbiano davvero la stessa funzione – e lo stesso peso – nella crescita dei figli, analizziamo come funziona oggi nel nostro Paese e quali sono le differenze rispetto ad altri Stati dell’Unione europea.
- Cos’è il congedo di paternità obbligatorio
- Quanti giorni dura il congedo di paternità?
- Cos’è il congedo di paternità alternativo
- Congedo di paternità e madre intenzionale: cosa cambia
- Congedo di paternità: retribuzione
- Come richiedere il congedo di paternità
- Congedo di paternità in Europa: cosa succede negli altri Stati
Cos’è il congedo di paternità obbligatorio
Il congedo di paternità è un periodo di astensione dal lavoro che può essere fruito dal padre lavoratore dipendente – anche adottivo o affidatario – entro e non oltre il 5° mese di vita del figlio.
Non ne hanno diritto:
- i lavoratori autonomi;
- i padri iscritti alla gestione separata INPS.
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Quanti giorni dura il congedo di paternità?
Nel corso del tempo la sua durata ha subito degli aumenti. In particolare:
- con la legge di Bilancio 2017 si è passati da 2 a 4 giorni obbligatori previsti per l’anno solare 2018;
- con la legge di Bilancio 2019, il numero dei giorni di congedo obbligatorio è salito a 5;
- la legge di Bilancio 2020 ha fissato a 7 i giorni obbligatori previsti per l’anno solare 2020;
- con la legge di Bilancio 2021, infine, i giorni totali sono diventati 10. In più, è stata concesso la possibilità di poter fruire del congedo anche nel caso di morte perinatale del figlio.
Attualmente, dunque, il congedo di paternità obbligatorio ha una durata di 10 giorni, i quali si possono prendere tra 2 mesi prima della data presunta del parto e i 5 mesi successivi alla nascita – o all’ingresso del minore in famiglia nel caso di adozione nazionale/internazionale, affidamento o collocamento temporaneo. La durata viene estesa per altri 20 giorni nel caso di parto plurimo.
Si può usufruire anche del congedo di paternità frazionato a giorni, ma non di quello frazionato a ore e nell’ipotesi di morte perinatale del figlio.
Cos’è il congedo di paternità alternativo
Il congedo di paternità obbligatorio rappresenta un diritto autonomo da parte del padre, che spetta indipendentemente dal congedo di maternità. Esiste anche un’altra tipologia di congedo di paternità, ovvero quello alternativo.
Lo stesso può essere fruito nel momento in cui la madre sceglie di:
- rinunciare al congedo di maternità, in modo tale o parziale, compilando online una dichiarazione di responsabilità;
- non riconoscere il figlio.
Nel primo caso, il congedo dura per il tempo che non è stato utilizzato dalla madre, mentre nel secondo è pari a 3 mesi dopo il parto. I giorni di congedo di paternità alternativo sono compatibili con quelli di congedo obbligatorio.
Congedo di paternità e madre intenzionale: cosa cambia
Una delle novità più significative sul congedo di paternità arriva, nei giorni scorsi, da una sentenza della Consulta, la quale ha riconosciuto per la prima volta il diritto al congedo di paternità obbligatorio anche alla “madre intenzionale”, ovvero alla seconda mamma (quella non biologica) in una relazione omosessuale tra donne.
La Corte ha ritenuto “manifestatamene irragionevole” la disparità di trattamento qualora la coppia sia formata da persone dello stesso sesso – in questo caso due donne iscritte nei registri dello stato civile e riconosciute legalmente come genitori di un minore concepito tramite tecniche di procreazione medicalmente assistita.
Una coppia formata da due madri, infatti, che condivide un progetto di genitorialità, è perfettamente equiparabile a una coppia eterosessuale. La madre intenzionale può essere trattata come la figura paterna e avere accesso al congedo di paternità in quanto:
- è idonea ad assumersi la responsabilità genitoriale nei confronti del figlio della madre biologica;
- ha preso l’impegno di prendersene cura, ovvero di mettere al primo posto l’interesse del minore.
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Congedo di paternità: retribuzione
Il congedo di paternità prevede per il suo beneficiario un’indennità giornaliera, che viene erogata dall’INPS, la quale corrisponde al 100% della sua retribuzione da lavoratore dipendente.
La domanda per comunicare la data in cui si ha intenzione di usufruire del congedo deve essere inviata al proprio datore di lavoro con un anticipo di almeno 5 giorni, considerando la data presunta del parto.
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Come richiedere il congedo di paternità
Come si chiede, dunque, il congedo di paternità? La richiesta deve essere inviata, in forma scritta, al proprio datore di lavoro in modo tale da comunicare le date in cui si intende beneficiare del periodo di astensione dal lavoro.
Per i pagamenti che si ricevono direttamente dall’INPS, si deve presentare la richiesta direttamente online, accedendo alla sezione dedicata.
In alternativa, è possibile:
- rivolgersi al Contact Center, disponibile al numero 803 164, gratuito da rete fissa, o allo 06 164 164 da rete mobile;
- inviare la richiesta tramite gli enti di patronato e gli intermediari dell’Istituto.
Differenza tra congedo parentale e congedo di paternità
Il congedo parentale è una possibilità che può essere richiesta da entrambi i genitori, fino al compimento de dodicesimo anno di vita da parte del figlio, o dal dodicesimo anno di inserimento in famiglia nel caso dei bambini adottati.
Questa forma di congedo è stata introdotta per permettere ai genitori di potersi occupare della cura dei figli: nel caso in cui fossero portatori di handicap, la sua validità viene quadruplicata.
Ha una durata totale di 11 mesi (che si possono sfruttare anche in modo frammentato), 6 dei quali spettano alla madre e 7 al padre. A differenza del congedo di paternità, con il congedo parentale il lavoratore percepirà il 30% della sua ultima busta paga – i primi 3 mesi vengono però retribuiti all’80%.
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Congedo di paternità in Europa: cosa succede negli altri Stati
La situazione del resto d’Europa è leggermente migliore della nostra, almeno in alcuni Paesi. Per esempio:
- in Svezia, il congedo parentale ha una durata di 480 giorni, 90 giorni dei quali spettano alla madre e altrettanti al padre – gli altri possono essere suddivisi equamente;
- in Finlandia, il congedo genitoriale dura 160 giorni per entrambi i genitori, senza distinzioni;
- in Norvegia esiste il congedo parentale obbligatorio non trasferibile per il padre dal 1993, e si estende per 10 settimane.
Nella vicina Spagna, invece, sono state approvate, nel 2023, 16 settimane di congedo uguali per entrambi i genitori, mentre in Francia, nel mese di gennaio 2025, è stata annunciata l’introduzione di 16 settimane di congedo obbligatorio, sia per la mamma, sia per il papà.
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Congedo di paternità – Domande frequenti
Il congedo parentale spetta al padre soltanto nel caso in cui sia un lavoratore dipendente, come accade anche per il congedo di paternità.
Il congedo di paternità ha una durata differente a seconda che sia obbligatorio o alternativo: scopri cosa cambia.
Il congedo di paternità viene erogato dall’INPS: scopri a quanto ammonta la retribuzione spettante al padre.
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