Dark Web: cos’è, come accedere e cosa si rischia
Cosa si intende per Dark Web? Vediamo come funziona il lato oscuro di Internet, cosa cambia rispetto al Deep Web e cosa possono rischiare gli internauti che lo utilizzano.
- Il Dark Web costituisce quella parte di Internet non indicizzata sui motori di ricerca.
- È conosciuto fondamentalmente per le minacce che potrebbe contenere.
- Dato che i dati del Dark Web sono contenuti sulle delle darknet (reti oscure), per accedervi è necessaria l’autorizzazione o l’utilizzo di specifici software.
Nel corso degli ultimi 25 anni, Internet ha subito notevoli evoluzioni. Era il 1998, per esempio, quando veniva inventato quello che per molti di noi è diventato fondamentale nella vita di tutti i giorni, anche dal punto di vista lavorativo: Google.
Accanto alle forme più tradizionali di utilizzo della rete, ci sono stati sviluppi un po’ più discutibili, come per esempio quello che ha portato alla nascita del cosiddetto Dark Web.
ConosciutO da molti solo come termine e da altri come un mondo da scoprire ed esplorare, come tutto ciò che è oscuro, il Dark Web si è posto spesso al centro delle cronache dei giornali per i pericoli che potrebbe comportare.
Se i giovani possono considerarlo come un posto affascinante, che merita almeno un accesso nella vita, forse non sono altrettanto consapevoli dei possibili rischi ai quali potrebbero andare incontro, non solo dal punto di vista della protezione dei dati, ma anche sotto l’aspetto legale.
Per questo motivo, abbiamo deciso di scrivere una guida che permetta di conoscere, per sommi capi, il funzionamento del Dark Web, cosa accedervi e gli aspetti legati alla sua liceità e pericolosità.
Dark Web: cos’è
Il lato oscuro dell’Internet, il Dark Web, è rappresentato dai contenuti che non vengono indicizzati dai motori di ricerca. Quando cerchiamo qualcosa su Internet, infatti, ci sono due cose che facciamo di solito:
- accedere al link diretto di un sito o una pagina che conosciamo già;
- cercare su un motore di ricerca (non solo Google) quello che ci interessa.
Per accedere al Dark Web, invece, non basta tutto questo. I contenuti presenti in questo universo si trovano infatti su delle darknet, reti oscure che si possono raggiungere tramite l’utilizzo di specifici software o di un’apposita autorizzazione. Non a caso, è proprio sul Dark Web che si possono trovare merci e materiali illegali, come per esempio armi.
Il Dark Internet comprende tutto quello che si trova sulla rete onion, la quale è composta da nodi chiamati onion router (T.O.R.). Si tratta, in pratica, di una rete anonima che permette di nascondere l’indirizzo IP. Per accedervi, servirà un router in grado di utilizzare la T.O.R.
Il Dark Web è stato creato nel 1999 da Ian Clarke, uno studente americano dell’università di Edimburgo. Il ragazzo realizzò la Freenet, una piattaforma online libera, con due obiettivi: garantire l’anonimato dei suoi utilizzatori e la libera circolazione di qualsiasi tipologia di contenuto. Il progetto TOR (The Onion Routing project), con cui è stato reso possibile a tutti di navigare in anonimato, in particolare nei Paesi in cui le reti Internet vengono solitamente censurate, nacque invece nel 2002. Oggi Tor è alla base del Dark Web ed è possibile accedervi tramite VPN in modo più semplice rispetto al passato.
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Differenza tra Dark Web e Deep Web
Capita spesso che i termini Dark Web e Deep Web (profondo web) vengano confusi e utilizzati come sinonimi. Per questo è importante fare chiarezza.
Il Deep Web rappresenta una parte consistente di Internet, ovvero una percentuale compresa tra l’89 e il 97%. I contenuti che troviamo tramite i motori di ricerca rappresentano davvero una minuscola porzione del tutto.
Fanno per esempio parte del Deep Web:
- i dati relativi a email, SMS, video, immagini, transazioni bancarie – per esempio, le foto che carichiamo su Facebook in privato;
- i siti appena creati;
- i siti privati;
- i dati salvati in cloud;
- le pagine Internet alle quali è possibile accedere solo tramite login – si pensi alle varie aree personali di una qualsiasi tipologia di servizio.
Quando si mette un contenuto online, si può quindi evitare che lo stesso venga indicizzato e finisca con il popolare i database dei motori di ricerca.
Il Dark Web rappresenta un sottoinsieme del Deep Web, oscuro perché al suo interno si trovano solitamente attività illegali. Questo ci fa capire che il web, per come lo conosciamo e utilizziamo nella vita di tutti i giorni, è soltanto la punta dell’iceberg.
Parlando in termini percentuali, il Dark Web rappresenta circa il 6% dei dati che si trovano online, il Deep Web il 90%. Il resto, il cosiddetto Open Web, consiste in quello che siamo soliti cercare sui motori di ricerca.
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Dark Web: come accedere
Abbiamo detto che sul Dark Web è possibile navigare in totale anonimato. Per questa ragione, questa parte di Internet pullula di attività illecite e ha destato nel corso del tempo non poche preoccupazioni.
Chiunque ha la possibilità di accedere al Dark Web. Il sito BanklessTimes ha rivelato che, nel solo mese di aprile 2023, 2,7 milioni di persone hanno navigato in questa parte di Internet. Il 56,8% delle attività portate a termine, però, risulta illegale.
Per accedere al Dark Web, si dovrà utilizzare il browser Tor o un altro dark web browser. Tor viene al momento utilizzato ogni giorno da ben 2,5 milioni di persone.
Questo software permette di anonimizzare la navigazione. Come funziona? In pratica:
- la sua rete rende anonimi gli utenti che vi accedono;
- poi procede alla crittografia dei dati, inviandoli tramite l’utilizzo di nodi diversi;
- il messaggio di un mittente viene crittografato in strati. Non arriva a destinazione in modo diretto, ma viene inoltrato tramite nodi, costituiti dai computer dei vari utenti di Tor.
Ogni nodo conosce l’identità del nodo che lo precede e di quello che lo segue, ma non memorizza in alcun modo i vari anelli della rete. Nel corso di questo “viaggio tra nodi”, ad ogni passaggio tra uno e l’altro viene eliminato un livello di crittografia.
Ci sono dunque due informazioni fondamentali da ricordare:
- che è praticamente quasi impossibile riuscire a tracciare l’intero viaggio di un messaggio, quindi individuare quale sia la persona che lo ha inviato;
- che proprio per la sua struttura così articolata, la connessione sul Dark Web sarà più lenta rispetto a quella dell’Open Web.
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Cosa si può fare nel Dark Web
Come accennato nelle righe precedenti, il Dark Web è diventato terreno fertile di attività illegali e criminose.
Al suo interno, è infatti possibile imbattersi in:
- armi o droghe in vendita;
- traffico di sesso;
- commercio di contrabbando di farmaci;
- materiale pedopornografico;
- compravendita di merce contraffatta e di servizi illegali, come per esempio la vendita di materiali protetti da copyright.
Il Dark Web viene spesso anche utilizzato per mettere a punto le principali frodi che circolano poi in rete, ma anche dagli hacker, che si riuniscono per pianificare probabili attacchi futuri.
Un lato positivo potrebbe invece essere quello di trovarsi in uno spazio virtuale senza censura, in cui è possibile aggirare le regole imposte dalla propria nazione e poter così discutere di qualsiasi argomento, senza la paura di essere zittiti.
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Il Dark Web è illegale?
Com’è noto, quello che fa la differenza non è tanto lo strumento che si utilizza, ma il modo. Navigare sul Dark Web non rappresenta di per sé un reato. Lo diventa nell’ipotesi in cui venga utilizzato per perpetrare delle condotte criminose.
Si commette per esempio un reato se si acquistano prodotti di contrabbando, se si scarica materiale pedopornografico, se si promuovono attività legate al terrorismo, se si comprano o vendono armi e droghe.
I reati che vengono commessi sul Dark Web vanno incontro a una pena maggiore rispetto a quella che spetterebbe per lo stesso reato commesso in un altro scenario.
Il Dark Web è pericoloso?
Un discorso a parte merita la presunta pericolosità del Dark Web. Ci sono sicuramente dei rischi in quanto, al suo interno, il cybercrime è particolarmente diffuso.
In particolare, i rischi principali potrebbero essere:
- la presenza di malware;
- subire un cyberattacco, che potrebbe portare alla perdita di dati sensibili o a un vero e proprio furto di identità online;
- essere truffati da qualcuno, per esempio attraverso il ben noto phishing, o per il fatto non c’è nessuna garanzia che un acquisto fatto sul Dark Web sia reale.
Inoltre, se è vero che si può navigare in anonimato, la propria privacy è comunque a rischio. Per questo motivo, per chi lo utilizza, sarebbe sempre meglio dotarsi di una VPN. Una buona scelta potrebbe essere NordVPN.
Questa rete virtuale privata offre due servizi molto interessanti per chi usa il Dark Web:
- la Threat Protection, che garantisce massima sicurezza dalle possibili minacce della rete;
- il Dark Web Monitor, con cui è possibile scoprire se le proprie informazioni personali siano state rubate, proteggendo ancor di più la propria privacy.
Infine, vogliamo comunque sottolineare un possibile utilizzo vantaggioso del Dark Web. L’anonimato alla base dello stesso lo rende lo strumento di comunicazione perfetto per chi vive in un Paese in cui la censura è all’ordine del giorno, che potrebbe rischiare anche la vita per aver pubblicato un determinato contenuto (contrario al Governo) online.
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Dark web – Domande frequenti
Non è vero che il dark web è illegale: sono illegali e dunque perseguibili penalmente alcune delle attività che vi si possono svolgere.
Una delle caratteristiche fondamentali del dark web è quella di garantire l’anonimato dei suoi utilizzatori. In pratica, l’indirizzo IP è nascosto.
Esempi di attività illegali del dark web sono il traffico di droghe, di armi e di sesso, oltre che la vendita di oggetti contraffatti.
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