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Se ho già preso la disoccupazione posso riprenderla?

Quali sono i casi in cui in Italia si ha diritto alla disoccupazione? I requisiti da possedere per avere accesso alla NASpI e quante volte si può fare domanda.

diritto alla disoccupazione
  • I lavoratori che sono stati licenziati in modo unilaterale hanno diritto a ricevere la disoccupazione NASpI.
  • La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego è stata introdotta dal Jobs Act, ovvero dal Decreto Legislativo 22 del 2015.
  • Ci sono specifici requisiti che permettono di riceverla: il primo è rappresentato dallo stato di disoccupazione involontario.

Quando si parla di disoccupazione, sono tante le domande e i dubbi che possono sorgere, soprattutto quando il periodo di erogazione è terminato. 

Si può richiedere la disoccupazione per la seconda volta? Si può presentare una nuova domanda in caso di NASpI decaduta? Cosa si può chiedere subito dopo?

In queste righe analizzeremo come funziona il diritto alla disoccupazione e quante volte si può prendere. 

Come funziona la disoccupazione NASpI

La legge italiana prevede che in presenza di situazioni che non dipendono dalla volontà del lavoratore e che lo portino alla perdita del lavoro – ovvero di quella che prende il nome di disoccupazione involontaria – è prevista l’erogazione di una prestazione sociale

Il particolare, dal 1° maggio 2015 è in vigore un’indennità di disoccupazione chiamata NASpI, acronimo di nuova assicurazione sociale per l’impiego, la quale spetta proprio nei casi in cui la perdita di lavoro non dipenda in modo diretto dal professionista. Viene erogata direttamente dall’INPS sul conto corrente del beneficiario. 

A questo punto è lecito chiedersi se si potrà avere diritto alla NASpI in tutti i casi nei quali si perderà il lavoro in modo non volontario, oppure se esistono dei limiti oltre i quali si perderà il diritto alla disoccupazione. In altri termini, quante volte si può chiedere l’indennità di disoccupazione?

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Disoccupazione: requisiti per ottenerla

Rispondendo subito alla domanda posta, nella pratica non esistono limiti quantitativi relativi al numero di volte in cui è possibile ottenere l’indennità di disoccupazione, ma si dovrà essere ogni volta in possesso dei requisiti necessari per richiederla.

Nel caso della NASpI, per esempio, la potranno ricevere soltanto i lavoratori che hanno un contratto di lavoro subordinato, tra i quali rientrano anche gli apprendisti, i soci lavoratori di cooperativa, i lavoratori del settore artistico e i dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni. 

Non vi avranno diritto (anche nel caso di perdita involontaria del lavoro):

  • gli operai agricoli;
  • i lavoratori titolari di assegno ordinario di invalidità;
  • i lavoratori che hanno raggiunto i requisiti pensionistici;
  • i lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno stagionale;
  • i lavoratori a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni. 

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quante volte si può prendere la disoccupazione

Quante volte si può chiedere la disoccupazione

Tornando al punto di partenza, ovvero al numero di volte in cui si avrà la possibilità di ricevere la disoccupazione NASpI, come già precisato le domande che si possono presentare sono illimitate.

L’importante è che, di volta in volta, vengano rispettati i seguenti requisiti:

  • il lavoratore deve essere stato licenziato e non deve essersi dimesso in modo volontario o aver lasciato il lavoro con una risoluzione consensuale, a meno che tali conseguenze non siano state determinate da condizioni non dipendenti dalla volontà del lavoratore;
  • si dovrà aver versato almeno 13 settimane di contributi INPS nei 4 anni precedenti all’inizio dello stato di disoccupazione;
  • si dovrà aver lavorato almeno per 30 giornate effettive nei 12 mesi che precedono la cessazione del rapporto di lavoro. 

Come si calcolano le 13 settimane lavorative

Nel calcolo delle 13 settimane lavorative previste per poter fare domanda di disoccupazione, non vengono calcolati i periodi:

  • in cui si lavorava in Stati esteri con i quali l’Italia abbia stipulato accordi bilaterali in materia di sicurezza sociale;
  • di malattia o infortunio sul lavoro nei quali si riceve un’integrazione della retribuzione dal datore di lavoro;
  • di maternità obbligatoria e congedo parentale per i quali sia stata versata la contribuzione;
  • di assenze derivanti da permessi e congedi legati alla legge 104;
  • di cassa integrazione ordinaria, straordinaria o in deroga;
  • di lavoro all’estero in Paese non convenzionati;
  • di aspettativa sindacale. 

Tutte la casistiche citate in elenco non vengono prese in considerazione neanche per il calcolo delle 30 giornate di lavoro da effettuare nel corso degli ultimi 12 mesi. 

Se avessi necessità di un parere da parte di un avvocato esperto in diritto del lavoro, per esempio in caso di licenziamento ingiusto, non esitare a contattare uno degli avvocati presenti su deQuo per ricevere una consulenza legale online.

licenziamento e disoccupazione

Disoccupazione NASpI: domanda

Per quanto riguarda la presentazione della domanda di disoccupazione, esiste un importante requisito temporale da rispettare: quest’ultima non deve, infatti, essere presentata oltre 68 giorni di tempo dal momento in cui è terminato il rapporto di lavoro. 

Al fine di non perdere nessuna giornata e ricevere fin da subito il pagamento, si consiglia di presentarla entro 8 giorni dalla cessazione della propria attività lavorativa

I lavoratori dovranno accedere al sito dell’INPS e allegare la DID (Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro) nel momento in cui presenteranno la domanda per la NASpI online.

In alternativa sarà possibile:

  1. chiamare il numero del Contact Center 803 164, gratuito da rete fissa, oppure il numero 06164164 da rete mobile;
  2. rivolgersi a un ente di patronato che invierà la richiesta dell’indennità di disoccupazione tramite i propri servizi telematici.

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Quanto è la disoccupazione minima?

Non esiste un importo minimo nel caso della disoccupazione: al contrario esiste un importo massimo di NASpI al quale si può avere accesso. 

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Gregorio Gentile
Consulente del lavoro
Appassionato di scrittura per il web e di diritti dei lavoratori, collabora con la redazione di deQuo per alimentare il suo desiderio di giustizia nel mondo.
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