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Cosa succede quando c’è la legge marziale

Cosa è la legge marziale? Quando può essere applicata? Di cosa si tratta? La legge marziale è un regime di emergenza. È ammesso dalla Costituzione italiana? Diamo risposta a tutti i quesiti nel successivo articolo.

legge marziale 2
  • La legge marziale è un regime di emergenza adottato in caso di guerra o grandi calamità naturali.
  • Lo Stato di guerra deve essere deliberato dalle Camere e ratificato dal Presidente della Repubblica. Con la sua dichiarazione si attribuiscono poteri al Governo.
  • Comporta la sospensione di alcuni diritti costituzionali e norme dello Stato di diritto.

La legge marziale è un regime peculiare adottato nei casi di emergenza, come per guerre o altre situazioni anche generate da calamità naturali.

Comporta la sospensione di alcune norme fondamentali e diritti dei cittadini. Nel corso della storia, è stata adottata durante la seconda guerra mondiale, negli anni ‘80 in Polonia e, di recente, anche da parte dell’Ucraina e dalla Russia.

In questo articolo descriveremo quali sono le misure adottabili, cosa comporta per i cittadini e faremo anche alcuni esempi, per tentare di chiarire cosa prevede l’adozione della legge marziale

Legge marziale: significato

La locuzione legge marziale si riferisce ad un particolare regime normativo vigente nel momento in cui sussiste un’emergenza come un guerra. Tramite la dichiarazione con cui si adotta la legge marziale si ha una sospensione dei diritti civili e delle ordinarie regole che regolano lo Stato di diritto.

Possono, quindi, essere sospesi anche determinati principi costituzionali ritenuti fondamentali nell’ordinamento. 

Il termine marziale deriva da Marte, cioè il dio della guerra romano, ciò perché l’adozione dell’istituto è generalmente collegata alla dichiarazione dello stato di guerra. 

Nella storia, la legge marziale è stata adottata da diversi Stati:

  • tra il 1981 e il 1983 in Polonia, per contrastare i sostenitori del movimento Solidarnosc;
  • in Cina nel 1989;
  • in Thailandia nel 2014
  • in Ucraina nel 2018 e nel 2022;
  • nel Nagorno Karabakh nel 2020;
  • in Russia nel 2022.

LEGGI ANCHE: Come funziona l’elezione del Presidente della Repubblica italiana?

legge marziale  in russia
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Legge marziale: cosa comporta

Ogni Stato prevede delle proprie disposizioni che regolano il regime definito come legge marziale. Tuttavia, esse hanno caratteristiche comuni. In primo luogo, come già sostenuto, comportano la sospensione di molte delle leggi vigenti nei periodi di pace. 

La legge marziale, infatti, presuppone la sospensione delle regole principali che caratterizzano uno Stato di diritto e incide anche su libertà fondamentali, come le libertà di circolazione e di riunione.

Sono aggravate le pene per i reati, resi più celeri gli arresti. Si adotta, in genere, la procedura sommaria per i processi e in casi estremi si può introdurre la pena di morte.

L’amministrazione della giustizia è poi riservata ai Tribunali militari. È, quindi, sospesa l’operatività del settore giustizia.  Stessa sorte è riservata anche alle principali grazie costituzionali dei cittadini.

La ragione è da rintracciare nell’esigenza di concentrare il potere di governo e gestione in capo all’esecutivo. In questo modo, si consente di gestire la situazione di emergenza con maggiore tempestività ed efficacia. 

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Quali sono i limiti della legge marziale?

La legge marziale è comunque soggetta a dei limiti. In particolare, l’art. 4 del Patto internazionale sui diritti civili e politici del 1966 prevede che:

In caso di pericolo pubblico eccezionale, che minacci l’esistenza della nazione e venga proclamato un atto ufficiale, gli Stati Parti del presente Patto possono prendere misure le quali deroghino agli obblighi imposti dal presente Patto, nei limiti in cui la situazione strettamente lo esiga, e purché tali misure non siano incompatibili con gli altri obblighi imposti agli Stati medesimi dal diritto internazionale e non comportino una discriminazione fondata unicamente sulla razza, sul colore, sul sesso, sulla lingua, sulla religione o sull’origine sociale. 2. La suddetta disposizione non autorizza alcuna deroga agli articoli 6, 7, 8 (paragrafi 1 e 2), 11, 15, 16 e 18. 3. Ogni Stato Parte del presente Patto che si avvalga del diritto di deroga deve informare immediatamente, tramite il Segretario generale delle Nazioni Unite, gli altri Stati Parti del presente Patto sia delle disposizioni alle quali ha derogato sia dei motivi che hanno provocato la deroga. Una nuova comunicazione deve essere fatta, per lo stesso tramite, alla data in cui la deroga medesima viene fatta cessare.

Legge marziale: costituzione italiana

La Costituzione italiana ripudia la guerra all’art. 11, che dispone:

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Tuttavia, si ammette l’adozione della legge marziale. Afferma la stessa Costituzione che in caso di guerra:

Mediante la dichiarazione sono conferiti tutti i poteri necessari al Governo per far fronte all’emergenza. 

legge marziale costituzione

Quando si applica la legge marziale?

La legge marziale può essere dichiarata solo a certe condizioni. In particolare si applica:

  • quando lo Stato è in guerra;
  • in presenza di esigenze di ordine pubblico, come calamità naturali;
  • quando si intende creare una dittatura militare dopo un colpo di Stato;
  • ove scoppi una rivoluzione.

Legge marziale Italia: chiamata alle armi

L’ordinamento interno ripudia la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti internazionali. Come abbiamo già accennato, ciò è espressamente previsto all’art 11 Cost. Da qui, è derivata l’esigenza di evitare forme di leva obbligatoria o anche di chiamata alle armi, laddove si tratti di guerre offensive.

Diverso è il caso delle c.d. guerre difensive, cioè che scaturiscono dalla necessità di difendersi da un’aggressione di uno Stato straniero. 

Si ritiene ammissibile in due casi:

  1. entrata in guerra dopo la deliberazione del Parlamento;​
  2. grave crisi internazionale in cui l’Italia si trova coinvolta. Questa condizione si realizza, per esempio, se la Nato entra in guerra. Per via della sua appartenenza alla Nato, se un Paese membro della stessa dovesse essere attaccato, l’Italia dovrebbe automaticamente intervenire in via difensiva.

Nella seconda ipotesi, le decisioni militari sono assunte di comune accordo da tutti i Paesi appartenenti alla Nato. È sufficiente, affinché vi sia la reazione dell’organizzazione, che sia attaccato uno Stato membro, non necessariamente sul suo territorio. 

L’art. 6 del Trattato dispone la possibilità di intervento in caso di attacco contro le forze, le navi e gli aeromobili che si trovino su questi territori o in qualsiasi altra regione d’Europa o nel mare Mediterraneo.

Per approfondire l’argomento leggi anche: Cos’è la NATO?

Cosa prevede la legge marziale in Ucraina?

Con lo scoppio della guerra in Ucraina a seguito dell’invasione della Russia, il presidente Zelensky ha dichiarato l’adozione della legge marziale. Lo scopo perseguito era di garantire:

  1. la difesa del Paese;
  2. la sicurezza pubblica;
  3. gli interessi statali.

L’adozione della legge marziale ha comportato l’adozione di alcune misure quali:

  • trasferimenti forzati dei cittadini;
  • limitazioni agli spostamenti in entrata e in uscita del Paese e delle quattro regioni;
  • mobilitazione della popolazione totale o parziale;
  • reclutamento di cittadini;
  • concessione di maggiori poteri ai governatori;
  • censura militare di spedizioni e messaggi;
  • controllo delle conversazioni telefoniche;
  • fermo di veicoli e cittadini per un massimo di 30 giorni;
  • coprifuoco;
  • possibilità di procedere a perquisizioni personali dei cittadini e delle loro abitazioni;
  • sequestri di immobili per esigenze di carattere generale. 

Alcune di queste misure erano già state adottate in conseguenza dell’invasione e della dichiarazione di indipendenza di alcune aree dell’Ucraina, nel 2018. 

LEGGI ANCHE: Quali sono i crimini di guerra: definizione, esempi, conseguenze, competenza

legge marziale

Che cos’è la legge marziale in Russia?

Anche la Russia, nell’ottobre del 2022, ha adottato il regime della legge marziale. L’ultima volta che Mosca aveva preso tale decisione fu durante la seconda guerra mondiale, quando ancora la Russia era Unione Sovietica. 

Durante il periodo dell’Unione Sovietica, infatti, Mosca non aveva mai preso tale decisione, nonostante si fosse trovata ad affrontare diversi conflitti.

Il presidente russo Putin ha deciso di adottare il regime nelle quattro regioni occupate di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhya. La scelta è stata assunta mediante alcuni referendum, che però non sono stati riconosciuti dalla comunità internazionale.

Con l’adozione della legge marziale, i leader delle regioni hanno acquistato il completo dominio delle aree. 

Legge marziale – domande frequenti

Cosa prevede la legge marziale?

La legge marziale comporta la sospensione di alcune norme fondamentali dell’ordinamento di uno Stato di diritto. 

Quanto può durare la legge marziale?

La legge marziale può durare complessivamente tre anni.

Cosa comporta la legge marziale in Russia?

L’adozione della legge marziale in Russia ha comportato la sottoposizione delle aree invase dell’Ucraina al controllo del Governo di Mosca. 

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Avv. Clelia Tesone
Avvocato civilista
Laureatasi in Giurisprudenza con la votazione di 110 e Lode presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e con approfondita conoscenza delle materie del Diritto Civile e del Diritto Amministrativo. Ha brillantemente conseguito l’abilitazione alla professione di avvocato, a seguito dell’espletamento della pratica forense in diritto civile e il tirocinio ex art. 73 d.l. 69/2013 presso la Procura della Repubblica di Napoli Nord.
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