Polizia morale: in quali Paesi esiste e come opera
La polizia morale è un corpo delle forze armate che esiste in alcuni Paesi, tra cui quelli arabi. In questa guida ti spieghiamo di cosa si occupa e la differenza con la polizia religiosa.
- La Polizia morale è un corpo delle Forze dell’ordine che viene istituito per controllare e reprimere la violazione di regole della morale comune.
- Molto spesso, la polizia morale è anche polizia religiosa, nelle cosiddette teocrazie, cioè negli Stati dove il Governo dello Stato e della religione coincidono.
- Il nostro ordinamento costituzionale non consente di costituire questo corpo di polizia. Era un tempo prevista la squadra del buon costume, ma con la funzione di reprimere alcuni reati.
La polizia morale è particolarmente diffusa in alcuni Paesi arabi, dove molto spesso regole della morale o religiose diventano perseguibili alla stregua di reati. Questo accade principalmente nelle teocrazie, dove la polizia morale coincide spesso con le polizia religiosa.
Quali regole devono far rispettare? In molti casi si tratta di regole che riguardano il vestiario – per esempio, le donne devono portare il velo – oppure regole di condotta, come quella per cui, sempre alle donne, non è ammesso uscire di casa senza essere accompagnate da un parente uomo.
Nel seguente articolo ti spiegheremo cos’è la polizia morale e qual è la differenza con la polizia religiosa. Ti faremo alcuni esempi, anche noti alla cronaca, come quello della polizia iraniana, che è stata autrice di delitti efferati, messi in atto per reprimere le recenti proteste.
Infine, ti diremo anche se il nostro ordinamento costituzionale ammetta la possibilità di istituire questi corpi di polizia e ci soffermeremo ad analizzare quella che è definita come squadra del buon costume.
Polizia morale: cos’è
La polizia morale è un corpo dell’ordine che si occupa di vigilare sul rispetto delle regole della morale e il codice di abbigliamento normalmente previsto in alcuni Stati arabi, tra cui l’Iran. La più nota, soprattutto in questi tempi, infatti, è proprio la polizia morale iraniana.
Il compito di questo corpo di polizia non è quello di prevenire o intervenire in caso di illeciti penali, sommosse o disordini pubblici, ma di verificare il rispetto della cosiddetta Sharia, la legge che nella religione islamica impone il rispetto di alcune regole di comportamento e di vita dettate da Dio.
Per esempio, la regola più nota è la seguente:
Secondo la legge iraniana, le donne sono obbligate a coprirsi i capelli con un velo e indossare abiti lunghi e larghi per mascherare la propria figura. Chi viola queste regole viene punito dalla polizia morale.
La polizia morale, tuttavia, presente anche in altri Stati, si occupa non solo di queste regole, che non sempre sono presenti, ma anche di quelle che sono le cosiddette regole del buon costume, ovvero l’insieme dei principi morali vigenti in un determinato momento storico in un Paese.
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Polizia morale e polizia religiosa: differenze
La polizia religiosa è un corpo delle forze dell’ordine tipicamente istituito in Paesi teocratici, ossia una forma di governo dove la gestione delle questioni religiose e di quelle laiche coincide. In questi Stati, spesso, la polizia morale è anche un polizia religiosa, perché il corpo di polizia non si occupa solo del controllo delle regole della morale comune, ma anche del rispetto delle norme religiose.
La maggior parte di questa tipologia di forza di polizia esiste nei Paesi arabi o, comunque, di religione islamica. In questi Stati, la polizia religiosa si occupa di verificare che siano rispettate le regole della legge religiosa.
Per esempio:
- in Arabia Saudita è stato istituito un organo di polizia religiosa, che è denominato Comitato per l’imposizione della virtù e l’intermediazione del vizio;
- in Iran, invece, come più volte evidenziato, c’è una polizia morale e religiosa, la cosidetta Basij e la Gasht-e Ershad.
Corpi di polizia religiosa si trovano, però, anche in altri Paesi che non sono teocrazie in senso proprio. Invece, in Vietnam, esiste un corpo della polizia che si occupa di controllare un gruppo di estremisti religiosi.
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Cosa fa la polizia morale?
Abbiamo parlare sia della polizia morale sia della polizia religiosa, proprio perché in alcune ipotesi le due figure si sovrappongono, soprattutto nei Paesi arabi o nelle teocrazie.
In queste realtà, dove le regole religiose spesso sono anche punite con sanzioni particolarmente afflittive, questi reparti di polizia morale sono autorizzati ad utilizzare anche la forza per reprimere violazioni di tipo morale.
La polizia morale può anche arrestare le persone sorprese in flagranza di reato, che trasgrediscono in pubblico le regole sul vestiario, o anche altre regole della morale. La polizia morale dipende, solitamente, da una questura morale, la quale a sua volta è alle dipendenze del Governo.
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Esempi di polizia morale
Possiamo fare ora alcuni esempio di polizia morale, anche per capire come opera e che cosa fa in concreto. La prima che possiamo esaminare è il Comitato per l’imposizione della virtù e l’interdizione del vizio. Questo comitato è la polizia religiosa saudita, i cui agenti hanno il compito di controllare il rispetto della Sharia in Arabia saudita.
Tale polizia ha ampi poteri di irrompere nelle case private per controllare il tasso di religiosità delle famiglie. Quindi possono anche svolgere ispezioni e controlli a campione.
Il Basij è, invece, una forza paramilitare iraniana fondata nel 1979, subordinata all’Esercito dei guardiani della rivoluzione islamica. In genere, vi partecipano i ragazzi giovani di sesso maschile, con età almeno superiore ai 12 anni, oppure uomini anziani, quindi soggetti con età non adeguata a svolgere attività di servizio militare regolare.
Il Basij è però noto per aver condotto attacchi a ondate contro gli iracheni durante la guerra tra Iran e Iraq. Attualmente, è comunque una forza armata ausiliaria, che svolge attività di servizio sociale, inteso come controllo del rispetto della morale islamica e dei dissidenti religiosi.
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In Italia sarebbe ammissibile la polizia morale?
La polizia morale in Italia non potrebbe mai essere introdotta, se non tramite una sovvertimento del sistema costituzionale. Infatti, nel nostro ordinamento, sussistono molti principi che costituiscono un ostacolo a queste forme di controllo sulla popolazione.
In primo luogo, l’Italia è uno Stato laico, non una teocrazia, cioè uno Stato in cui non vi è una religione ufficiale. Inoltre, la Costituzione garantisce ai cittadini di professare liberamente qualsiasi religione nei limiti del buon costume.
Altro principio che costituisce un ostacolo all’introduzione di una polizia morale è il principio di libertà di espressione, che si estrinseca sia nell’esprimere opinioni, sia nel modo di vestire e di agire nella propria vita privata.
Proprio per queste ragioni, si ritiene che non sia ammissibile una forma di controllo né di tipo morale né religioso, cioè di controllo di regole relative al modo di vestire, pensare e alla religione che si professa.
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La buon costume è una polizia morale?
Nel nostro ordinamento era però prevista una squadra che aveva il nome di buon costume. Di cosa si tratta? Non si trattava di una forma di polizia morale, ma di un corpo di polizia che si occupava della repressione di alcuni specifici reati.
Era un corpo di polizia femminile, istituito nel 1959, con la legge Merlin, per il controllo e la repressione di alcuni reati. Questa squadra è stata soppressa e sostituita nel 2001, con il riordino delle squadre di polizia, da una sezione specializzata di ciascuna squadra mobile.
I reati di cui si occupa questa sezione sono, per esempio, il contrasto della criminalità extracomunitaria e prostituzione, ridefinendo così il precedente concetto di “buon costume”.
In realtà, la prostituzione in quanto tale, in Italia, è legale. Costituisce, invece, reato lo sfruttamento della prostituzione e il favoreggiamento. Comunque, la locuzione buon costume è ancora utilizzata per questa sezione, che non è però più composta solo da agenti donna.
Nelle città di grandi dimensioni era generalmente inquadrata nella IV sezione Narcotici e buon costume della Squadra mobile. Oggi, invece, le competenze della vecchia squadra buon costume sono passate, almeno in parte, alla sezione Reati contro i minori e reati a sfondo sessuale. Quindi, nelle realtà di medie dimensioni, se ne occupa la II sezione Criminalità diffusa extracomunitaria e prostituzione“
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Polizia morale – Domande frequenti
La polizia morale è un corpo di polizia che si occupa di reprimere alcune condotte che violano regole della morale comune o della morale religiosa.
Talvolta, la polizia morale è anche un corpo di polizia religiosa che si occupa di controllare il rispetto di alcune regole religiose. Esistono corpi di polizia religiosa in alcune teocrazie.
La squadra buon costume non era una squadra di polizia morale, ma una squadra, composta di soli agenti donna, che si occupava della repressione di alcuni reati come quelli di sfruttamento o favoreggiamento della prostituzione.
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