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Cosa succede se non pago una multa?

Se non paghi una multa, la somma che sarai tenuto a pagare potrebbe considerevolmente aumentare. Sai di quanto? Cosa può fare l'amministrazione pubblica? Tu come puoi difenderti? Vediamolo insieme.

  • La multa può essere ricevuta per varie ragioni, tra cui le violazioni del codice della strada
  • Il suo importo è ridotto nell’ammontare se pagato entro 5 giorni dalla comunicazione.
  • È possibile impugnare una multa davanti al Giudice di Pace, entro 30 giorni, o davanti al Prefetto, entro 60 giorni.

Quando si riceve una multa, la regola prevede che debba essere tempestivamente pagata. Se così non fosse ne deriverebbero una serie di conseguenze, come il pagamento di interessi e sanzioni aggiuntive.

In questo articolo cercheremo di spiegare quello che può accadere in caso di mancato pagamento di una multa. In particolare, ci soffermeremo anche su:

  • come queste possano essere contestate;
  • quando non è più dovuto il pagamento.

Cercheremo, quindi, di darti le informazioni minime sufficienti ad evitare pagamenti ingiustificati o, all’opposto, procedere al pagamento senza subire conseguenze negative ulteriori. 

Cosa accade se non pago una multa?

La multa deve essere pagata entro i termini indicati. Se non viene pagata o comunque è pagata in ritardo, possono esserci delle conseguenze anche gravose.

In primo luogo, saranno applicate delle sanzioni, ma potrebbe anche essere avviato un procedimento da parte dell’Agenzia delle entrate, che potrebbe concludersi anche con il pignoramento. 

La multa deve essere pagata entro termini specifici. In particolare:

  • se pagata entro 5 giorni dalla notifica, si avrà uno sconto del 30% – l’importo è già indicato in un apposito bollettino allegato al verbale
  • se pagata entro 60 giorni, si paga in “misura ridotta” – anche in questo caso è presente un bollettino già compilato;
  • se pagata dopo 60 giorni, si paga la “misura intera”, ovvero quasi il doppio rispetto all’importo indicato nel verbale. È importante sapere che basta un solo giorno di ritardo per far scattare l’aumento. Inoltre, ogni sei mesi scattano interessi pari al 10%.

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Quando è notificata la multa?

Le multe potrebbero essere sia comunicate al momento in cui è accertata la trasgressione, sia comunicate successivamente, con notifica a casa. La notificazione deve essere effettuata nel termine di 90 giorni dalla constatazione dell’illecito. Il termine di 90 giorni inizia a decorrere dal momento in cui l’agente ha disposto la multa, fino all’invio della notifica.

Tale termine si intende interrotto quando l’ufficio postale riceve la comunicazione. Quindi, non deve essere effettivamente notificata al cittadino. Se il termine è trascorso, senza che sia notificata la multa, il cittadino può rifiutarsi di pagare. 

Se ritiene che non sia dovuto il pagamento deve, però, procedere a ricorso:

  1. entro 30 giorni al Giudice di Pace;
  2. entro 60 giorni al Prefetto.

Trascorsi i termini, non sarà più possibile fare ricorso. Per questa ragione, si invita il cittadino a prendere atto dell’esigenza di impugnare la multa in tempi rapidi. In tal modo, se decide che non ha intenzione di fare ricorso, potrà anche beneficiare dello conto del 30% procedendo al pagamento entro 5 giorni

multa non pagata

Opposizione giudiziaria 

È possibile presentare ricorso al Giudice di Pace contro le sanzioni, se l’importo della controversia non supera i 15.483,71 euro. Tuttavia, se la multa è dovuta a violazione del codice della strada, la competenza è sempre del Giudice di Pace, indipendentemente dal relativo valore. 

Questa è un’alternativa alla presentazione del ricorso al prefetto. Si distingue in:

  • ricorso avverso il verbale di accertamento;
  • ricorso avverso la cartella esattoriale che viene inviata quando la multa non è pagata.

È possibile fare ricorso anche nei confronti dell’ordinanza del prefetto che rigetta il ricorso rispetto alla multa.

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In tema di opposizione, vi sono una molteplicità di regole da rispettare:

  • il cittadino che ha già pagato perde la facoltà di fare ricorso;
  • non è possibile presentare ricorso avverso la decurtazione dei punti sulla patente;
  • non si può presentare ricorso contro l’avviso di violazione, cioè la multa che ti viene immediatamente comunicata alla violazione. Questo è il caso in cui trovi la multa sul parabrezza dell’automobile;
  • il ricorrente è tenuto a trasmettere copia del ricorso all’organo di polizia che ha emesso la contravvenzione;
  • non si può fare ricorso solo contro la sanzione; per esempio, se è applicata la sanzione della sospensione della pena, che è una sanzione accessoria, non si può fare ricorso solo contro questa sanzione.

Il ricorso deve essere presentato entro 30 giorni dalla data di contestazione della multa su strada o dalla notifica della stessa.

Per quanto riguarda il ricorso avverso le cartelle esattoriali, possono essere presentate solo per errori materiali della cartella o vizi di notificazione

Qualora avessi bisogno di chiedere un parere approfondito sulla contestazione di una multa, ti consigliamo di rivolgerti agli avvocati iscritti su deQuo

multa non pagata cosa rischio

Ricorso multa al prefetto 

Il ricorso al Prefetto, invece, può essere effettuato nel termine di 60 giorni. In questo caso, si ritiene che il ricorso dovrebbe preferibilmente contenere:

  • la competente autorità prefettizia cui è diretto;
  • i dati anagrafici del ricorrente;
  • gli estremi del verbale impugnato e della sua contestazione o notificazione;
  • i motivi per i quali si propone il ricorso;
  • l’eventuale richiesta di un’audizione personale;
  • le conclusioni;
  • la firma del ricorrente.

Rispetto all’opposizione in sede giudiziaria, questa procedura dovrebbe essere più celere e non richiede l’assistenza dell’avvocato. Tuttavia, comunque, ti consigliamo di rivolgerti a un professionista.

Ti consigliamo di approfondire l’argomento leggendo anche: Ricorso al prefetto per la contestazione di una multa

Multa non pagata: di quanto aumenta

Il mancato o tempestivo pagamento di una multa comporta in genere un aumento dell’importo originario. Questo, come già evidenziato nei precedenti paragrafi, si verifica quando la multa non è pagata entro i 60 giorni a disposizione per il pagamento, oppure quando è scaduto il termine.

Il valore della multa subisce un aumento derivante da:

  • le sanzioni per il ritardo;
  • gli interessi maturati sull’importo dovuto.

Questo aumento è pari, per quanto riguarda gli interessi, al 10%. Il calcolo degli interessi è periodico, cioè è realizzato ogni 6 mesi. Ciò comporta che ogni 6 mesi vi è un aumento del valore della multa del 10%. 

Nonostante la scadenza del termine di 60 giorni, al cittadino non è precluso il pagamento, sebbene è preferibile adempiere nei tempi indicati. 

Multe non pagate: prescrizione

Il cittadino può sottrarsi al pagamento della multa anche in caso di prescrizione. Infatti, la Pubblica amministrazione può riscuotere le multe fino a cinque anni dalla loro emissione. Se è decorso tale periodo, l’amministrazione non può procedere alla riscossione. Tuttavia, soprattutto per le multe da violazione del codice della strada, questa è un’ipotesi che raramente si verifica. 

Da quando inizia a decorrere questo tempo per la prescrizione? Anche in questo caso le alternative sono due:

  1. dalla data della notifica diretta della multa;
  2. dalla data della notifica tramite raccomandata della multa.

La funzione della prescrizione è di evitare che controversie di lunga data restino pendenti e possano comportare anche l’avvio di procedimenti giudiziari. La prescrizione della multa può, tuttavia, subire interruzioni. Questo si verifica se la Pubblica amministrazione compie un atto e fa valere la propria pretesa. 

prescrizione multa

A seguito dell’interruzione, il termine decorre da capo: ciò significa che devono trascorrere almeno 5 anni affinché vi sia prescrizione. 

L’interruzione si può verificare anche in caso di:

  • ricorso al Prefetto;
  • opposizione al Giudice di Pace.

Questo vale sia in caso di opposizione al verbale sia di ricorso avverso la cartella di pagamento inviata dall’Agenzia delle entrate

Per approfondire l’argomento leggi anche: Prescrizione: significato, tipologie, riforma

Multa non pagata dopo 2 anni

Per quanto riguarda le multe non pagate entro due anni, dobbiamo fare delle precisazioni. In questo caso, non è ancora prescritto il termine per adempiere

Tuttavia, si rammenta che, per qualsiasi cartella, l’ente esattoriale deve notificare la cartella entro due anni da quando il ruolo è stato dichiarato esecutivo.

Multa non pagata dopo 3 anni

Se la multa non è pagata e sono trascorsi 3 anni, questa ancora non si è prescritta. L’ente potrebbe anche notificare un avviso bonario: in questo caso la prescrizione si interrompe e riprende a decorrere il termine di cinque anni da capo.

Multa non pagata dopo 5 anni

Trascorsi 5 anni, infine, la multa si prescrive. In questo caso, non potrà più essere fatto valere il diritto dall’amministrazione.

Tuttavia, la prescrizione non opera automaticamente. Tale effetto può essere fatto valere:

  • tramite domanda di sgravio alla polizia, attraverso l’autotutela:
  • facendo ricorso al Prefetto;
  • facendo ricorso al Giudice di Pace.’

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multa scaduta

Come faccio a pagare una multa scaduta?

Le multe scadute possono essere pagate anche tardivamente. In questo caso, tuttavia, saranno pagate secondo gli aumenti che sono stati indicati per sanzioni ed interessi. È comunque possibile chiedere anche la rateizzazione della multa

L’automobilista può anche procedere al pagamento periodico della somma dovuta, aumentata della sanzione e degli interessi. Tuttavia devono ricorrere alcune condizioni:

  • la multa deve essere di importo superiore a 200 euro;
  • il proprio reddito imponibile non deve superare i 10.628,16 euro. Se il soggetto colpito dalla sanzione convive con il coniuge o con altri familiari, il limite viene elevato di una somma pari a 1.032,91 euro per ogni familiare convivente;
  • la multa deve essere riferita a un unico verbale e quindi non è possibile rateizzare l’importo totale di diverse multe;
  • la multa non deve essere già stata impugnata davanti al giudice di pace o al Prefetto.

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Cosa succede se prendo troppe multe?

Può capitare di ricevere molte multe, anche per la stessa infrazione. Cosa succede in questa evenienza? Le ipotesi che possono verificarsi sono molteplici.

Può capitare, infatti, che se si ricevono più multe siano applicate delle sanzioni accessorie come il ritiro della patente. Per esempio, se supero i limiti di velocità più volte:

  • se il superamento è fino a 59 km/h, allora può essere comminata la sospensione della patente;
  • se il superamento è di oltre i 60 km/h, allora la patente può anche essere ritirata.

Se si ricevono più multe per la stessa infrazione, si ritiene che queste siano assorbite. È possibile, infatti, che sia applicata una maggiorazione sulla sanzione che viene irrogata, al fine di sanzionare tutte le condotte e le infrazioni.

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Multa non pagata – domande frequenti

Cosa succede se non pago una sanzione amministrativa?

Se non è pagata una sanzione amministrativa, il cittadino dovrà pagare una somma aggiuntiva derivante dagli interessi maturati e dall’ulteriore sanzione per il ritardo

Cosa succede se non pago una multa dopo 5 anni?

Se la multa non è pagata entro il termine di 5 anni, il diritto di credito dell’amministrazione si prescrive e la somma non è più dovuta

Cosa succede se ricevo più multe per infrazioni dello stesso tipo?

Se si ricevono più multe per infrazioni dello stesso tipo, è possibile pagare una sola multa con importo maggiorato.

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Avv. Clelia Tesone
Avvocato civilista
Laureatasi in Giurisprudenza con la votazione di 110 e Lode presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e con approfondita conoscenza delle materie del Diritto Civile e del Diritto Amministrativo. Ha brillantemente conseguito l’abilitazione alla professione di avvocato, a seguito dell’espletamento della pratica forense in diritto civile e il tirocinio ex art. 73 d.l. 69/2013 presso la Procura della Repubblica di Napoli Nord.
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