Differenza tra revoca, sospensione e ritiro patente
Il ritiro, la sospensione e la revoca della patente non sono esattamente la stessa cosa: vediamo nel dettaglio quali sono le differenze, in cosa consistono e quando è possibile fare ricorso.
- Le infrazioni al Codice della Strada possono comportare conseguenze poco piacevoli, come la revoca, la sospensione o il ritiro della patente.
- Nonostante qualcuno possa utilizzare questi termini come sinonimi, in realtà indicano concetti differenti.
- In aggiunta, sono caratterizzati da livelli di gravità differenti: in alcuni casi sarà infatti necessario dover rifare l’esame della patente da zero.
Si sente spesso parlare di revoca, sospensione e ritiro della patente, ma a volte capita di fare confusione tra i tre termine e si finisca con l’utilizzarli come sinonimi.
Per questo motivo, in questa guida abbia scelto di prendere in esame le differenze che intercorrono tra la revoca, la sospensione e il ritiro della patente, le quali possono verificarsi per motivazioni differenti.
Sospensione della patente: cos’è
Gli automobilisti che violano le norme del Codice della strada non possono rischiare soltanto il pagamento di una multa e la decurtazione dei punti della patente.
Tra le varie sanzioni accessorie che possono essere applicate qualora si commettessero delle gravi infrazioni rientra anche la sospensione della patente.
La sospensione consiste nel fatto che la patente venga messa in stand-by per un determinato periodo di tempo: si tratta sempre di una sanzione amministrativa accessoria che accompagna una sanzione amministrativa penale.
I casi più frequenti nei quali si può verificare la sospensione della patente sono:
- la guida in stato di ebbrezza;
- il superamento del limite di velocità di almeno oltre 40 chilometri orari oltre a quanto consentito in una data strada.
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Quanto dura la sospensione della patente?
La sospensione della patente può avere una durata minima di 15 giorni fino a una massima di 5 anni, a seconda della gravità dell’infrazione che è stata commessa.
Può essere disposta:
- dal Prefetto;
- dall’Autorità Giudiziaria;
- dalla Motorizzazione Civile.
La sospensione può essere applicata per un periodo che va da 1 a 3 mesi nei casi di recidiva, ovvero qualora vengano commesse due violazioni identiche nel corso di due anni, quali per esempio il mancato rispetto del divieto di sorpasso, oppure della distanza di sicurezza o della precedenza.
In caso di infrazione di una delle norme del Codice della strada che comportino la sospensione della patente, l’agente che la accerta procede con il ritiro della patente, lasciando al conducente un permesso provvisorio che gli permetterà di depositare il veicolo in un luogo ben preciso.
Il Prefetto avrà a sua disposizione 15 giorni di tempo per emanare l’ordinanza di sospensione della patente, decretandone la durata. La patente sarà restituita al termine del periodo di sospensione.
Qualora, invece, si ritenesse di aver subito una sospensione ingiusta, si potrà procedere presentando un ricorso:
- al Prefetto, entro 60 giorni di tempo;
- al Giudice di Pace, entro 30 giorni di tempo.
In questo caso, se lo ritieni opportuno, non esitare a contattare un avvocato online per ricevere assistenza nella presentazione del ricorso.
Ritiro della patente: motivi
Come anticipato nelle righe precedenti, il ritiro della patente avviene in modo immediato nel momento in cui vengano riscontrate delle irregolarità per le quali è prevista la sospensione della patente.
In questa ipotesi, il ritiro del documento di guida continuerà fino al momento in cui sarà emanato il provvedimento di sospensione della patente da parte dell’autorità competente.
Il ritiro, dunque, non è una sanzione ma un provvedimento amministrativo che ha la funzione di salvaguardare gli altri automobilisti.
Oltre che per guida in stato di ebbrezza, con l’uso del cellulare o per superamento dei limiti di velocità, il ritiro può anche avvenire quando si becca una persona con la patente scaduta: in questo caso, si potrà tornare a guidare soltanto dopo aver provveduto al suo rinnovo.
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In cosa consiste la revoca della patente
Ancora diverso è il caso della revoca della patente, la quale consiste in un provvedimento che ha carattere permanente e può essere sia sanzionatorio sia non sanzionatorio: la regola comporta il fatto che l’utente non possa più guidare.
Può verificarsi:
- come sanzione amministrativa che si applica nel caso in cui vengano commessi reati alla guida particolarmente gravi, come per esempio l’omicidio stradale colposo;
- qualora si continui a guidare nonostante sia stato emesso il provvedimento di sospensione della patente.
La revoca non sanzionatoria è quella che avviene nel momento in cui si perdono i requisiti fisici e psichici necessari per potersi mettere alla guida: in questa evenienza, la patente si può recuperare tornando in possesso dei suddetti requisiti, ovvero sottoponendosi a una visita psicofisica.
Nel caso in cui abbia invece carattere sanzionatorio, come per esempio quello in cui la patente venga revocata perché si perdono tutti i punti a causa delle continue infrazioni, ci sarà la revisione della patente, ovvero si dovrà sostenere nuovamente l’esame di abilitazione alla guida al fine di poter riavere la patente.
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Quanto tempo dura la revoca della patente?
Ciò sarà possibile solo al termine del periodo di revoca, che è pari a 2 anni e che aumenta a 3 anni nel caso in cui la revoca derivi da guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti.
La revoca della patente può avvenire anche:
- quando è stata ottenuta una nuova patente rilasciata da uno Stato estero;
- qualora il titolare sia stato dichiarato socialmente pericoloso.
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Fare ricorso contro la revoca
Qualora si ritenesse che di aver subito la revoca della patente in modo ingiusto, è possibile fare ricorso: ecco qual è la procedura da seguire a seconda dei casi.
Tipologia di ricorso | Tempistiche |
Ricorso al ministero dell’Interno se la revoca è stata disposta dalla Motorizzazione civile | entro 20 giorni di tempo |
Ricorso al Giudice di Pace se la revoca è derivata dalla presunta perdita dei requisiti psicofisici | entro 30 giorni di tempo |
Ricorso al Tar nel caso di revoca per violazioni del Codice della Strada | entro 60 giorni di tempo |
Differenza tra revoca, ritiro e sospensione patente
Alla luce di quanto esposto fin qui, è possibile sintetizzare che le differenze tra ritiro, sospensione e patente siano le seguenti:
- il ritiro è il provvedimento meno grave e rappresenta l’atto materiale per mezzo del quale le Forze dell’Ordine trattengono il documento di abilitazione alla guida;
- la sospensione è una sanzione accessoria provvisoria, al termine della quale si potrà riottenere la patente;
- la revoca è il provvedimento più grave, per il quale potrebbe essere necessario dover rifare una seconda volta l’esame di guida se si vuole riavere la patente.
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Revoca, sospensione e ritiro patente – Domande frequenti
Per rispondere a questa domanda senza fare confusione tra i termini, ti invitiamo a leggere la nostra guida sulle differenze tra revoca, sospensione e ritiro della patente.
Il ritiro della patente è una sanzione amministrativa che deriva da un intervento delle Forze dell’ordine, mentre la sospensione è un provvedimento più grave, disposto dal Prefetto o dall’Autorità giudiziaria.
Il conducente al quale la patente sia stata sospesa, potrà presentare un’istanza al prefetto al fine di ottenere un permesso di guida solo per determinate fasce orarie, come quelle relative al tragitto tra casa a lavoro, e viceversa.
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