Ricorso al prefetto per la contestazione di una multa
Come funziona il ricorso al prefetto per contestare una multa, quali sono i costi, quando invece si può fare ricorso al Giudice di Pace.
- Il ricorso al prefetto è una delle procedure che possono essere messe in pratica dai cittadini per contestare una multa, ovvero una sanzione amministrativa ricevuta per una violazione delle regole del Codice della Strada.
- Un ricorso non viene, ovviamente presentato in ogni evenienza, ma nei casi in cui la multa è considerata illegittima o viziata e dunque il pagamento della sanzione non risulta corretto da parte dell’automobilista.
- L’unica casistica contro la quale non si può fare ricorso è quella in cui vengono decurtati i punti sulla patente.
Esistono, nello specifico, tre tipologie di ricorsi contro una multa illegittima:
- in autotutela;
- davanti al Prefetto;
- davanti al Giudice di Pace.
Quali sono i casi nei quali si procede con il ricorso al Prefetto? E come funziona l’iter di impugnazione? Vediamo di seguito cosa cambia rispetto al procedimento nel quale il cittadino può proteggersi in autonomia.
- Ricorso al prefetto per multa: quando è illegittima
- Ricorso al prefetto: tempi di risposta
- Come funziona il ricorso al prefetto per multa
- Quali multe possono essere contestate?
- Quanto tempo ha il Prefetto per rispondere
- Cosa succede se il Prefetto rigetta il ricorso
- Ricorso al prefetto per multa: silenzio assenso
Ricorso al prefetto per multa: quando è illegittima
Una multa illegittima è quella che presenta dei vizi e che quindi può essere annullata tramite un ricorso. I vizi di forma possono consistere:
- nella mancanza o nell’errata indicazione della data e dell’ora nella quale è avvenuta l’infrazione;
- nell’errata indicazione delle generalità del conducente;
- nell’errata indicazione della targa del veicolo o del modello;
- nella presenza di un errore in merito alla sanzione da pagare.
L’annullamento di una multa ha valore retroattivo: ciò che significa che è come se la multa non fosse mai stata emessa. Quando si verifica il ricorso in autotutela, il cittadino ha il diritto di poter contestare la multa rivolgendosi direttamente all’Ente che l’ha emanata.
Ci sono casi molto Comuni nei quali si verificano errori commessi dall’Ente, che ha il potere ma soprattutto il dovere di provvedere alla correzione e all’annullamento della multa in questione, come per esempio quelli in cui:
- arriva una multa per una macchina che è stata venduta e il cui proprietario è dunque un’altra persona;
- arriva due volte lo stesso verbale per la stessa infrazione;
- la targa indicata nella multa non è quella del proprio veicolo.
Vuoi una consulenza legale sull'argomento? Chiedi Gratis ad un Avvocato
- +3000 avvocati pronti ad ascoltarti
- Consulenza Legale Online - Telefonica, in webcam, scritta o semplice preventivo gratuito
- Anonimato e Riservatezza - La tua consulenza verrà letta solo dall'avvocato che accetterà di rispondere
Ricorso al prefetto: tempi di risposta
Diverso è invece il caso nel quale ci si rivolge al Prefetto per la contestazione di una multa. Intanto, si hanno a disposizione 60 giorni di tempo per fare ricorso al Prefetto dal momento in cui la contravvenzione è stata notificata.
Tale termine di 60 giorni decorre:
- dal giorno in cui è stata commessa la violazione nel caso in cui si fosse stati fermati dalla polizia o dai carabinieri;
- dal momento in cui è stata ricevuta la multa in casa, in tutti gli altri casi;
- se, in questa seconda ipotesi, non si fosse in casa nel momento in cui si riceve la raccomandata, viene recapitato un avviso di giacenza e si potrà recuperare la multa alla Posta. In questa evenienza, la decorrenza scatta dal momento del ritiro;
- se il ritiro avviene dopo il 10° giorno, a prescindere da quando si verifica nel concreto, la decorrenza scatta comunque a partire dall’undicesimo giorno.
Come funziona il ricorso al prefetto per multa
Il ricorso al Prefetto contro una multa può essere inviato tramite una raccomandata con ricevuta di ritorno o in alternativa via PEC della Prefettura di competenza del luogo in cui si abita:
- il Prefetto avrà il compito di occuparsi della sua trasmissione all’ufficio o al comando che l’ha emessa, allegando anche i documenti del ricorrente;
- l’ufficio dovrà trasmettere gli elementi tecnici che potranno mettere il Prefetto nelle condizioni di decidere se rigettare o confermare il ricorso;
- in alternativa si può scegliere di inviare il ricorso all’ufficio o all’organo che ha emesso la multa, che procederà con l’invio al Prefetto.
Ma come si scrivere la contestazione di una multa? Sono disponibili diversi modelli fac-simile per fare ricorso al Prefetto e ognuno può essere personalizzato in base alle proprie necessità.
LEGGI ANCHE Che differenza c’è tra multa, sanzione amministrativa e ammenda
Procedura
Il ricorso al Prefetto:
- può essere scritto al PC, su carta semplice;
- non ha bolli;
- deve essere firmato a penna dal ricorrente, che non può delegare nessuno per la firma;
- deve contenere la data.
Si consiglia di inserire sempre nell’intestazione dell’atto di impugnazione la dicitura “Ricorso al Prefetto avverso contravvenzione per violazione del codice della strada”.
Nel caso di invio tramite PEC:
- non si può utilizzare quella di un amico, ma il nome riportato sulla PEC deve essere quello del ricorrente;
- nel caso in cui ci si facesse aiutare da un avvocato nell’invio della PEC, allora sul ricorso deve essere presente la firma del legale.
LEGGI ANCHE Differenza tra revoca, sospensione e ritiro della patente
Quali multe possono essere contestate?
Ecco quali sono le tipologie di multe illegittime per le quali è possibile inviare una contestazione al Prefetto al fine di ottenerne l’annullamento.
I dati del proprietario non corrispondono a quelli sulla multa |
La multa è stata notificata dopo 90 giorni dal momento in cui si è svolta l’infrazione |
Non viene indicata la norma che è stata violata |
Non viene indicato l’agente accertatore |
Mancano le indicazioni di giorno, ora e luogo in cui è stata commessa la violazione |
Il cartello da rispettare è completamente coperto o è stato distrutto da cause esterne |
L’auto si trovava in un altro luogo rispetto a quanto riportato sulla contravvenzione |
Il fatto è accaduto diversamente rispetto a quanto riportato sul verbale |
Quanto tempo ha il Prefetto per rispondere
I tempi di risposta del Prefetto variano a seconda che la contestazione sia stata ricevuta direttamente o sia stata inviata dall’autorità che ha emanato il verbale. Nel primo caso, quando il ricorso viene spedito al Prefetto, quest’ultimo dispone di 210 giorni di tempo per prendere una decisione.
Dal momento in cui riceve l’atto di impugnazione, il Prefetto:
- ha 30 giorni di tempo per inviare il ricorso all’ufficio o al comando che ha emanato la contravvenzione;
- l’ufficio ha a sua volta 60 giorni di tempo per fare l’istruttoria e ritrasmettere gli atti al Prefetto, con le note tecniche del caso;
- nei 120 giorni successivi, il Prefetto dovrà emettere una decisione in merito all’accoglimento o al rigetto del ricorso. Nel primo caso viene emessa un’ordinanza motivata di archiviazione degli atti, mentre nel secondo un’ordinanza-ingiunzione che obbliga il ricorrente al pagamento della multa.
Nel secondo caso, i tempi sono differenti. Se si spedisce il ricorso all’organo che ha emesso il verbale, quest’ultimo:
- deve inviare la Prefetto l’atto, entro 60 giorni;
- il Prefetto dispone poi di 120 giorni di tempo per decidere sul da farsi;
- la comunicazione va inoltrata all’automobilista entro 150 giorni.
LEGGI ANCHE Come funziona il ricorso al TAR
Cosa succede se il Prefetto rigetta il ricorso
Nell’ipotesi in cui il Prefetto dovesse rigettare il ricorso contro la multa, l’automobilista sarà tenuto a pagarla in misura piena, ovvero per un importo superiore rispetto a quello inizialmente indicato sul verbale, che molto spesso corrisponde al doppio della cifra di partenza.
Il ricorrente ha 30 giorni di tempo per procedere con il pagamento della multa: in questi 30 giorni ha però anche la possibilità di fare ricorso al Giudice di Pace.
Diverso è invece il caso in cui il Prefetto non risponda all’impugnazione del ricorrente nei termini che sono previsti dalla Legge. Cosa succede in questi casi?
Ricorso al prefetto per multa: silenzio assenso
In pratica, il ricorso è considerato accolto e non è più possibile procedere con nessun atto di pignoramento o di fermo amministrativo del veicolo che è stato multato. Viene applicata una regola chiamata “silenzio assenso”.
In caso di mancata risposta da parte del Prefetto al ricorso nei tempi stabiliti dalla legge, l’automobilista ha il diritto di rivolgersi al Giudice di Pace nel caso in cui dovesse ricevere una cartella di pagamento da parte dell’Agente per una riscossione, un fermo del veicolo o un pignoramento.
Ricorso al Prefetto – Domande frequenti
Il ricorso al Prefetto per la contestazione di una multa considerata illegittima deve essere inviato entro 60 giorni di tempo dal momento in cui si riceve la notifica della contravvenzione.
Nel caso in cui il Prefetto non dovesse rispondere nel rispetto dei termini previsti, entra in gioco la cosiddetta regola del silenzio assenso, in base alla quale il ricorso viene considerato accettato.
Nell’ipotesi in cui il Prefetto dovesse rigettare il ricorso contro una multa, emetterà un’ordinanza di ingiunzione attraverso la quale il ricorrente sarà obbligato a pagare la multa in misura integrale, entro 30 giorni dalla notifica.
Vuoi una consulenza legale sull'argomento? Chiedi Gratis ad un Avvocato
- +3000 avvocati pronti ad ascoltarti
- Consulenza Legale Online - Telefonica, in webcam, scritta o semplice preventivo gratuito
- Anonimato e Riservatezza - La tua consulenza verrà letta solo dall'avvocato che accetterà di rispondere