Omegle: cos’era e perché è stato chiuso
Omegle è stata una piattaforma di videochat anonime molto nota a livello internazionale: ecco i motivi per i quali non esiste più e quali erano i rischi ai quali si poteva andare facilmente incontro.
Omegle è stato un sito web in cui si potevano conoscere persone online. È ricordato per la facilità di utilizzo: si poteva infatti chattare con utenti assegnati in modo casuale, in modalità Testo, Video o entrambe.
La particolarità del sito consisteva nel poter utilizzare il servizio senza doversi registrare: veniva così garantito totale anonimato. Si poteva chattare con utenti accoppiati in base ai propri interessi – se aggiunti – oppure con chiunque, in modo del tutto randomico.
Cosa può succedere su un sito dove non viene richiesto alcun login, quindi dove sia possibile accedere senza rivelare la propria identità? Vediamo qual è stato l’iter che ha portato alla chiusura di Omegle, nel novembre del 2023, e quali sono i reati che venivano generalmente commessi.
Omegle: dal successo alla chiusura
Buona parte dei siti di online dating e delle app di incontri più utilizzati da giovani e meno giovani prevedono di fornire alcune informazioni iniziali, quali il nome e la data di nascita.
Alcuni offrono anche la possibilità di effettuare il social login, quindi di loggarsi direttamente da un social network come Facebook, e di potersi iscrivere solamente dopo aver caricato un paio di foto profilo.
Utilizzare un’app di dating, però, significa esporsi al rischio di imbattersi in profili falsi e possibili malintenzionati con maggiore frequenza rispetto a quello che potrebbe accadere camminando per strada.
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Perché Omegle ha chiuso?
Omegle ha avuto un certo successo durante i primi mesi della pandemia, dando modo a persone di tutto il mondo di conoscersi dietro allo schermo. Consentiva di iscriversi dichiarando semplicemente di avere più di 18 anni – salvo che anche i giovani di età tra i 13 e i 17 anni potevano partecipare alle chat con il consenso dei genitori.
Il sito è stato chiuso nel novembre del 2023, dopo l’annuncio del suo fondatore Leif K-Brooks, e dopo ben 14 anni di attività. Il motivo? I continui abusi nel suo utilizzo da parte di molti utenti. Omegle si è infatti pian piano trasformato in un covo di mascalzoni e terreno fertile per i pedofili alla ricerca di potenziali vittime.
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Le lacune di Omegle
Omegle è stato ribattezzato da alcuni quotidiani come il social più pericoloso al mondo. Prima di passare in rassegna i reati che sono stati commessi nel tempo sulla piattaforma, vediamo quali erano alcuni dei suoi punti di debolezza per gli utilizzatori, soprattutto per quelli in buona fede.
Intanto, il fatto che si potessero conoscere gli utenti direttamente in videochat esponeva a diversi pericoli:
- quello di essere registrati a propria insaputa e di finire chissà dove tra chat del telefono e internet;
- trovarsi di fronte a materiale pornografico non richiesto.
Il sito era carente per l’assenza di strumenti di moderazione essenziali, come la possibilità di segnalare un utente o un contenuto, di bloccare qualcuno, di disattivare l’audio o di filtrare le chat testuali o le videochat.
Tra le altre cose, era anche possibile accedere a una chat tramite una Modalità spia: in pratica, si poteva fare una domanda a due persone che stavano conversando in una chat privata.
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Quali reati si potevano commettere su Omegle?
La nomea della piattaforma ci ha portato a voler elencare alcuni dei reati più comuni commessi da determinati soggetti su Omegle.com. Intanto, una delle pratiche più diffuse consisteva nel fingere la propria identità.
Un conto è infatti parlare con qualcuno in anonimato, un altro è quello in cui si finge di essere qualcun altro. Si potrebbe in questo caso rischiare di essere puniti per il reato di sostituzione di persona.
Nei casi peggiori, la piattaforma è stata utilizzata come strumento per adescare minori: fingersi qualcuno della stessa età per catturare l’attenzione di qualcun altro in chat, ma avendo intenzioni ben diverse, potrebbe essere più semplice di quello che si può immaginare.
Tra gli altri reati piuttosto diffusi su Omegle, c’erano:
- la violazione della privacy altrui, in tutti i casi in cui venivano catturate foto o video e condivise con altri, senza il consenso della persona ripresa;
- minacce e offese in chat – una semplice ingiuria rappresenta invece solo un illecito civile;
- ricatto: molto spesso, quello praticato su questo genere di piattaforme è un ricatto a sfondo sessuale, quindi si convince qualcuno con cui si ha una relazione virtuale a praticare autoerotismo in videochat, per riprenderlo e infine costringerlo a inviare dei soldi se non vuole che le sue foto (o video) finiscano online, alla mercé di tutti.
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