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Quando si cancella un prestito non pagato?

Può capitare per diverse motivazioni, che si salti il pagamento di uno o più rate di un prestito: cosa succede al debitore? Quando si cancella il finanziamento? Scoprilo nella nostra guida.

quando si prescrive un prestito non pagato
  • Ritardi o mancati pagamenti delle rate di un prestito personale possono avere conseguenze serie. 
  • Il tal caso è fondamentale essere proattivi, comunicare con la banca e cercare soluzioni sostenibili per onorare i propri impegni.
  • È comunque bene ricordare che anche il prestito va incontro a prescrizione.

Per comprare un’auto, sostenere le spese universitarie del figlio fuori sede o anche quel viaggio all’estero tanto agognato: sono tanti i motivi per cui si ricorre ai prestiti personali.

Secondo l’ultima analisi del Barometro CRIF (fonte EURISC), nei primi 9 mesi del 2024 le richieste di prestiti da parte delle famiglie registrano una leggera contrazione, pari al -1,1%. L’importo medio si attesta intorno a 9.260 euro, con un aumento del 9,1% rispetto allo stesso periodo del 2023. 

Non è raro che, in alcuni periodi, possa diventare difficile pagare una o più rate, per esempio perché si perde momentaneamente il lavoro. Cosa succede se non si paga il prestito? Che conseguenze ci sono? Quando, invece, si cancella? Scoprilo nella nostra guida.

Prestito non pagato: cosa succede

Una domanda che sorge quando si contrae un prestito è cosa accade se non si dovesse riuscire, per qualsiasi motivo, a pagare le relative rate. Innanzitutto, se si paga una rata del prestito con ritardo, la banca o la finanziaria può applicare delle sanzioni, ossia interessi di mora, che aumentano il costo totale del prestito. L’importo di queste penali è generalmente specificato nel contratto sottoscritto con la finanziaria.

Un ritardo nel pagamento, poi, potrebbe essere segnalato al CRIF, la Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria (il principale sistema di informazione creditizia in Italia) o ad altri registri di cattivi pagatori. Questa segnalazione, però, avviene di solito solo dopo un ritardo significativo o reiterato.

Se il mancato pagamento si prolunga o riguarda più rate consecutive, le conseguenze diventano più serie. Intanto, dopo un certo numero di rate non pagate (di solito due o tre consecutive), la banca segnala il cliente come cattivo pagatore. Questa segnalazione resta nei registri per diversi anni, rendendo più difficile ottenere altri finanziamenti in futuro.

L’istituto finanziario può decidere di risolvere il contratto di prestito, richiedendo il pagamento immediato dell’intero debito residuo. Se il debitore non riesce a saldare l’importo richiesto, la banca può avviare azioni legali per il recupero del credito, che potrebbero includere il pignoramento di beni o del conto corrente.

LEGGI ANCHE Come togliersi da garante di un finanziamento

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Un prestito non pagato quando va in prescrizione?

La prescrizione di un prestito non pagato si verifica quando trascorre un periodo di tempo definito dalla legge senza che il creditore agisca legalmente per recuperare il debito. Secondo la normativa italiana, la prescrizione ordinaria per un prestito non pagato è di 10 anni, salvo che nel contratto non siano previste clausole specifiche o che il debito non rientri in categorie con termini diversi.

Il termine inizia a decorrere dalla data in cui la rata del finanziamento è scaduta e non è stata pagata. La prescrizione può essere interrotta se il creditore invita formalmente il debitore al pagamento (per esempio, con una raccomandata o un decreto ingiuntivo) ovvero avvia azioni legali per il recupero del credito. Quando la prescrizione viene interrotta, il termine ricomincia da capo a partire dalla data dell’azione intrapresa.

LEGGI ANCHE Consulenza legale per recupero crediti: perché affidarsi a un avvocato

Prestito non pagato dopo 5 anni

Se non si paga un prestito per 5 anni, il creditore potrà comunque richiedere il pagamento entro i successivi 5 anni. Dopo 5 anni, un finanziamento non pagato non è automaticamente prescritto, visto che il termine di prescrizione per i prestiti è pari a 10 anni.

cancellazione prestito non pagato

Cosa succede se non si paga una rata dopo 10 anni

Se l’ultima rata non pagata risale a più di 10 anni fa, il prestito potrebbe considerarsi prescritto e, dunque, cancellato – ma non è detto che sia così. Il termine, infatti, potrebbe essere stato interrotto nel tempo – per esempio tramite la comunicazione di messa in mora – quindi essere ripartito da capo. È opportuno, quindi, valutare le condizioni prescritte nel contratto di prestito. Può essere necessaria la consulenza di un legale specializzato che possa aiutare a risolvere la situazione. 

Scopri di più su Chi è segnalato al CRIF può aprire un conto corrente?

Segnalazione CRIF prestito non pagato: quanto dura?

Come abbiamo visto, non pagare le rate di un prestito comporta un’altra conseguenza: la segnalazione alla Centrale dei Rischi, anche detta CRIF. Si tratta di una banca dati che raccoglie i nominativi dei “cattivi pagatori”, ovvero dei soggetti che hanno pagato in ritardo le rate o sono stati insolventi. 

Il tempo durante il quale un prestito non pagato rimane segnalato nel CRIF (o in altre banche dati creditizie) dipende dal tipo di evento e dalla normativa vigente:

  1. se si pagano in ritardo una o più rate del prestito, la segnalazione al CRIF rimane per un periodo determinato e la segnalazione viene cancellata dopo 12 mesi dalla regolarizzazione del pagamento, a condizione che il debitore abbia saldato tutte le rate arretrate;
  2. se il ritardo supera le due rate consecutive, allora la segnalazione resta per 24 mesi dalla regolarizzazione;
  3. in caso di mancato pagamento del prestito, la segnalazione permane per 36 mesi (3 anni) dalla data in cui il debito viene classificato come non più esigibile o chiuso (per esempio, in seguito a un accordo transattivo, saldo e stralcio, o cessione del credito).

Durante il periodo in cui il prestito è segnalato come non pagato o con ritardi, il cliente potrebbe riscontrare difficoltà nell’ottenere nuovi prestiti o finanziamenti, accedere a mutui o carte di credito e, infine, gestire i rapporti con istituti finanziari, che potrebbero applicare condizioni più restrittive.

È possibile verificare la propria posizione creditizia, richiedendo una copia della visura CRIF. Questo documento ti permette di conoscere i dettagli della segnalazione e i tempi previsti per la cancellazione.

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Cancellazione CRIF prestito non pagato: quando avviene?

La cancellazione automatica dalla banca dati CRIF avviene solo se il debito è stato saldato o il periodo massimo di conservazione è trascorso. Questo vuol dire che la cancellazione dei dati dalla CRIF avviene in modo automatico al termine dei tempi previsti dalla normativa per la conservazione delle informazioni creditizie, secondo tempistiche ben definite.

Così, come specificato nel precedente paragrafo:

  • nel caso di ritardo massimo di due rate consecutive, la cancellazione avviene entro 12 mesi dalla regolarizzazione del pagamento;
  • in caso di ritardo superiore a due rate consecutive, la cancellazione avviene entro 24 mesi dalla regolarizzazione. 

Invece, se i dati presenti nel sistema di informazione creditizia non sono corretti o non sono stati aggiornati, è sempre possibile richiedere una verifica o una cancellazione. La richiesta può essere fatta online, via email o tramite posta, utilizzando i moduli messi a disposizione dal CRIF.

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Sono garante di un prestito non pagato: cosa rischio?

Un genitore per un figlio o anche viceversa, il coniuge per l’altro: capita che, quando una persona vicino a noi, ha bisogno di un prestito, venga chiesta la presenza del garante. Essere garante di un prestito comporta responsabilità significative, specialmente se il titolare del prestito non riesce a rispettare i pagamenti.

Come garante, si è obbligati a saldare il debito del titolare principale se questi non paga. Questo significa che si devono coprire le rate mancanti e, nella maggior parte dei contratti di garanzia, il garante è responsabile in solido – il che significa che la banca può rivalersi direttamente su di te senza dover prima agire nei confronti del debitore principale.

Se il titolare del prestito non paga e il garante non riesce a far fronte all’obbligazione, può accadere che anche quest’ultimo venga segnalato come cattivo pagatore. Se il garante non può pagare, l’istituto finanziario potrebbe intraprendere azioni legali, come richiedere al tribunale un decreto ingiuntivo per recuperare l’importo dovuto. Se il debito rimane insoluto, la banca può procedere con il pignoramento di beni di  proprietà del garante.

Approfondisci con Come tutelarsi da un prestito ad un amico?

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Dopo quante rate non pagate scatta il pignoramento?

Il pignoramento non scatta automaticamente dopo un numero definito di rate non pagate. Si tratta di un processo che richiede diverse fasi, gestite dall’istituto finanziario. Inizialmente, verranno effettuati solleciti e richiami. Dopo una o due rate non pagate, l’istituto finanziario invia infatti comunicazioni al debitore per invitarlo a effettuare il pagamento dovuto e regolarizzare la sua posizione.

Se il debitore non lo fa entro un certo periodo (generalmente, due o tre rate consecutive non pagate), la banca può risolvere il contratto di finanziamento, richiedendo il pagamento immediato del debito residuo. Se il debito non viene saldato, l’istituto finanziario può rivolgersi a un giudice per ottenere un decreto ingiuntivo. Questo documento ingiunge al debitore di pagare entro un certo termine (di solito 40 giorni). 

Qualora il debitore non pagasse nemmeno dopo il decreto ingiuntivo, l’istituto finanziario potrebbe avviare il pignoramento, che può riguardare beni mobili, immobili o il conto corrente. Il pignoramento può essere applicato anche sullo stipendio o sulla pensione, con una trattenuta diretta di una parte del reddito. In pratica, può avvenire dopo almeno 3-4 rate non pagate, ma dipende dalla velocità con cui la banca o finanziaria procede con le azioni legali.

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Prestito non pagato – Domande frequenti 

Se non pago un finanziamento cosa succede?

Il mancato pagamento di un finanziamento può avere diverse conseguenze, che variano in base alla durata e alla gravità della situazione, come solleciti e la segnalazione come cattivo pagatore al CRIF o ad altri Sistemi di Informazione Creditizia. 

Quando si prescrive un prestito non pagato?

La prescrizione del debito da prestito segue le regole previste dal codice civile italiano. Il termine di prescrizione è di 10 anni per il credito residuo derivante da un finanziamento o mutuo e 5 anni per interessi scaduti o singole rate non pagate.

Quando si cancella un protesto?

Un protesto (per esempio per un assegno o una cambiale non pagata) può essere cancellato se si è pagato il debito entro 12 mesi dalla levata del protesto.

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Alessandra Caparello
Esperta di diritto tributario, fisco, tasse, previdenza.
Laureata in Giurisprudenza all’Università di Pisa, dal 2012 scrive online collaborando con diverse testate in materia di fisco, tasse, previdenza, risparmio ed economia.
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