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Separazione dei beni dopo il matrimonio: costo, vantaggi e svantaggi

La separazione dei beni dopo il matrimonio conviene? Dai costi all'eredità, ecco gli elementi da prendere in considerazione quando un matrimonio volge al termine.

separazione dei beni dopo il matrimonio

La separazione dei beni fra coniugi è uno dei regimi patrimoniali che una coppia può scegliere di adottare dopo il matrimonio, o prima, in contrapposizione al regime noto come comunione dei beni. Nel caso in cui la coppia non dovesse esplicitarlo, sarà applicata in automatico la comunione dei beni.

Sarà comunque possibile passare alla separazione dei beni fra i coniugi tramite un atto pubblico che dovrà essere sottoscritto alla presenza di un notaio. Nel caso di comunione dei beni, i neosposi saranno contitolari di tutti i beni posseduti i quali, in caso di divorzio, dovranno essere spartiti al 50%.

Come funziona invece la separazione dei beni? In questa guida saranno presi in considerazione i vantaggi presenti e i possibili svantaggi ai quali si può andare incontro, oltre che gli eventuali costi da sostenere o cosa accade quando si acquista un bene, come la prima casa, dopo il matrimonio.

Come si fa la separazione dei beni tra marito e moglie?

Il regime di separazione dei beni prevede che i coniugi siano titolari esclusivi dei beni che vengono acquistati durante il matrimonio. Ci sono diverse procedure e momenti in cui i coniugi possono scegliere di amministrare i propri beni tramite separazione.

Nello specifico, la separazione dei beni può essere richiesta:

  1. nel momento in cui si celebra il matrimonio tramite una dichiarazione da rilasciare al celebrante, che può essere una figura religiosa o un Ufficiale di Stato Civile;
  2. prima del matrimonio, attraverso il ricorso a una convenzione che viene stipulata da un notaio e che deve essere trasmessa all’Ufficiale di Stato Civile durante la celebrazione e la trascrizione del matrimonio;
  3. dopo il matrimonio: anche in questo caso è prevista la stipula di una convenzione con un notaio, che sarà poi annotata a margine dell’atto di matrimonio.

Fino al 1975, il regime di separazione dei beni era quello che veniva applicato in automatico alle coppie che si sposavano senza stipulare un’apposita convenzione matrimoniale, permettendo ai coniugi di poter gestire in autonomia sia i beni posseduti prima del matrimonio, sia quelli acquistati dopo le nozze, nonché il patrimonio personale.

Dal 1975, il quadro legislativo si è praticamente invertito: la comunione dei beni è divenuto così il regime che viene applicato in automatico alle coppie che decidono di unirsi in matrimonio.

Leggi anche Differenza tra comunione e separazione dei beni

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Quali sono i vantaggi della separazione dei beni

A conti fatti, i vantaggi derivanti dalla separazione dei beni sono principalmente di tipo pratico: ciascun coniuge potrà conservare la titolarità esclusiva dei propri beni, il cui godimento è concesso anche all’altro coniuge, e resteranno separati anche i patrimoni personali. Si potranno dunque gestire autonomamente sia i beni che si possedevano già prima di sposarsi sia quelli comprati nel corso del matrimonio.

Il regime patrimoniale della separazione dei beni rende la gestione della vita matrimoniale molto più fluida: per esempio, nel caso di transazioni non sarà necessaria la firma di entrambi i coniugi, oppure non vengono applicate penalizzazioni sulla pensione di reversibilità.

La separazione dei beni dà ai coniugi la possibilità di possedere un immobile a testa e avere accesso a tutte le agevolazioni fiscali previste per la prima casa. Qualora uno dei due coniugi dovesse avere un’attività commerciale, potrà intestare la casa di proprietà all’altro coniuge evitando così un possibile pignoramento in caso di debiti.

Ci sono alcune situazioni nelle quali i vantaggi della separazione dei beni appaiono più evidenti, che saranno illustrate nel dettaglio, ovvero:

  • un possibile divorzio;
  • questioni di tipo ereditario;
  • presenza di debiti.

Leggi anche: Immobile intestato a un solo coniuge in separazione dei beni

Separazione dei beni in caso di divorzio

La separazione dei beni semplifica anche un’eventuale procedura di divorzio, in quanto non sarà necessario dover passare in rassegna tutti i beni posseduti in contitolarità per la divisione equa fra i coniugi, permettendo così di evitare inulti e dispendiose contese.

In regime di separazione può succedere che in presenza di figli la casa venga assegnata alla persona alla quale vengano dati in affidamento: anche in questo caso, la proprietà dell’immobile rimane comunque del coniuge che la possedeva prima dell’assegnazione.

Come funziona l’eredità in regime di separazione dei beni

Per quanto riguarda la questione eredità, ci sono diverse situazioni scomode che la separazione dei beni permette di risolvere facilmente. Tra queste, si possono elencare:

  1. il fatto che in caso di morte di uno dei coniugi, i suoi beni non possono essere ereditati dalla famiglia dell’altro coniuge, ovvero i parenti, in quanto la successione legittima non include la successione degli affini;
  2. il caso della suddivisione dell’immobile nel caso di morte di uno dei coniugi, che avviene in base alle regole ereditarie: al coniuge superstite spetterà il 50% dell’eredità.

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Separazione dei beni e debiti di uno dei due coniugi

La separazione dei beni fra coniugi fa in modo che in caso di soggetto debitore, a prescindere da quale sia la motivazione, il patrimonio del coniuge non potrà essere toccato in alcun modo dai creditori.

A tal proposito è bene fare una distinzione fra debiti personali, che sono quelli contratti in autonomia da uno dei due coniugi, e debiti scaturiti al fine di soddisfare gli interessi della famiglia.

In questo caso specifico, nonostante l’esistenza del regime di separazione dei beni, prevale spesso la regola della responsabilità solidale tra i coniugi e si finisce con il sostenere l’altro dal punto di vista economico per la difficoltà che sta attraverso a causa dei suoi debiti.

Acquisto casa in separazione dei beni dopo il matrimonio

Nel momento in cui due coniugi acquistano un immobile dopo il matrimonio in regime di separazione dei beni, soltanto uno dei due sarà titolare della proprietà.

Se questo fattore dovesse risultare problematico per la coppia, esiste una possibilità: quella di cointestare la casa al momento del rogito, facendo inserire nell’atto le quote di proprietà sia della moglie sia del marito, anche in assenza della comunione dei beni.

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Separazione dei beni: svantaggi

La separazione dei beni non comporta svantaggi reali, ma il più delle volte si palesa come un regime che garantisce ai due coniugi maggiori tutele, oltre che favorire la risoluzione in tempi brevi di situazioni che appaiono essere particolarmente ingarbugliate.

L’unico svantaggio potrebbe essere di tipo ereditario: nel regime di comunione dei beni, il coniuge avrebbe infatti diritto a una quota di eredità superiore rispetto a quella prevista nel caso della separazione dei beni.

Per quanto riguarda, invece, l’acquisto di un immobile dopo il matrimonio, la separazione dei beni presenta maggiori vantaggi in quanto i coniugi hanno comunque la possibilità di essere entrambi proprietari dell’abitazione, posto che soltanto uno dei due ne è il titolare esclusivo, mentre non sempre si può ottenere la titolarità esclusiva di un immobile nel caso della comunione dei beni.

Leggi anche Vantaggi e svantaggi comunione dei beni

come funziona la separazione dei beni

Separazione dei beni: costi

I costi della separazione dei beni dipendono dal momento in cui viene richiesta dai coniugi: quando avviene prima del matrimonio è a costo zero. Nel caso in cui venisse scelta dopo il matrimonio, si dovranno pagare:

  • la parcella del notaio, che è di circa 400 euro;
  • tasse, bolli e la trascrizione dell’atto, per un totale di circa 100 euro.

Nel momento in cui si richiede la separazione dei beni, devono essere presentati i seguenti documenti:

  1. l’atto del matrimonio;
  2. documenti di identità e codice fiscale dei due coniugi;
  3. la copia di tutti i rogiti relativi agli immobili che sono stati acquistati dopo il matrimonio.

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Cos’è la separazione giudiziale dei beni

Oltre a quanto esposto fino a questo punto, esiste anche la cosiddetta separazione giudiziale dei beni: si tratta di una sentenza alla quale può fare ricorso ciascun coniuge nel momento in cui si verificano alcune circostanze.

Nello specifico, le cause della separazione giudiziale dei beni possono essere:

  1. l’interdizione di uno dei coniugi;
  2. l’inabilitazione di uno dei coniugi;
  3. la cattiva gestione dei beni posseduti in comunione;
  4. la cattiva gestione degli affari personali del coniuge;
  5. una condotta così cattiva nell’amministrazione della comunione da provocare situazioni di pericolo;
  6. la mancata o la scarsa contribuzione di uno dei coniugi ai bisogni familiari, in proporzione alla sua capacità di produrre reddito.

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Separazione dei beni fra coniugi – Domande frequenti

Dove si richiede la separazione dei beni?

Per procedere con la separazione dei beni sarà necessario rivolgersi al notaio: scopri come funziona la procedura.

Come si fa la separazione dei beni?

La separazione dei beni può essere scelta sia prima del matrimonio, sia nel corso della cerimonia, sia in un secondo momento, dopo il matrimonio.

Cosa comporta la separazione dei beni in caso di morte?

La separazione dei beni non è più valida e il coniuge superstite acquisisce i diritti successori insieme agli altri eredi legittimi.

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Maria Saia
Esperta di diritti delle donne
Ha respirato per più di 20 anni la stessa aria di Falcone e Borsellino e ne condivide, ancora oggi, il sogno utopico di un mondo senza mafie e ingiustizie. Non a caso, “È la giustizia, non la carità, che manca nel mondo” è una delle sue citazioni preferite. Su deQuo, scrive di bonus e agevolazioni statali e di diritti della persona - in particolare, di diritti delle donne.
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