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SGR: cos’è e come funziona una società di gestione del risparmio

Cosa si intende per SGR? Come operano le società di gestione del risparmio e a quali condizioni? L'ordinamento prevede specifiche norme per disciplinare tali società, scopriamo quali sono.

sgr gestione collettiva
  • Le SGR sono società di gestione del risparmio che si occupano principalmente di gestire i patrimoni individuali o collettivi.
  • L’ordinamento presuppone che l’attività delle SGR sia sottoposta al controllo di un’autorità indipendente, ossia la Banca d’Italia.
  • L’attività di gestione è, in sostanza, un’attività di intermediazione, che consente al cliente di investire i propri risparmi. 

SGR è l’acronimo e società di gestione del risparmio, i ben noti intermediari finanziari, che svolgono principalmente la funzione di gestione del patrimonio. Quest’ultima si differenzia a seconda che si tratti di patrimonio individuale o collettivo, per i quali si applica quindi una disciplina differente.

Le SGR possono svolgere l’attività di gestione solo per il tramite di apposita autorizzazione, che funge da controllo sull’operato. Nel seguente articolo, ti spiegheremo più nel dettaglio di cosa si occupa una SGR.

Descriveremo gli aspetti essenziali dell’attività di gestione delle SGR, facendo anche apposito riferimento ai fondi di gestione comune.

Cosa sono le SGR?

Con l’acronimo SGR si intende una società di Gestione del risparmio, introdotta per la prima volta nel 1958, con la legge n. 58. La normativa ha recepito una direttiva europea, la quale ha delineato la fattispecie e disciplinato istituti analoghi, cioè di costituire dei soggetti che svolgano come principale attività quella di gestire i fondi comuni di investimento collettivo

Le SGR, quindi, sono presenti nell’intero territorio europeo, mentre le società costituite in altri Stati UE sono dette società di gestione armonizzate, SGA. In Italia, al momento, esistono oltre 300 società di gestione, molte appartenenti ai gruppi bancari. 

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Quali sono le principali funzioni della SGR?

Le società di gestione del risparmio svolgono, a dire il vero, molteplici funzioni, tra cui:

  • la gestione collettiva del risparmio: si occupano di gestire i fondi comuni d’investimento e le SICAV (Società di Investimento a Capitale Variabile) e il loro operato sui mercati;
  • la gestione di fondi pensione, ossia i fondi che durante la vita lavorativa i risparmiatori hanno accantonato e destinato a costituire una rendita pensionistica o per integrare le erogazioni resa dagli enti previdenziali;
  • la gestione patrimoniale: svolgono un’attività di gestione di singoli patrimoni, in base a un mandato ad essi conferito;
  • istituire i fondi e realizzare le attività di investimento o integrative del sistema pensionistico.

Le SGR possono anche:

  • svolgere ulteriori servizi di investimento, quali la gestione di portafogli;
  • effettuare consulenze in materia di investimenti;
  • ricevere e trasmettere ordini, in alcuni casi specifici. 

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SGR: requisiti

Le SGR possono svolgere le funzioni elencate solo ove possiedano alcuni specifici requisiti. In primo luogo, si evidenzia che la gestione collettiva del risparmio è un’attività soggetta ad autorizzazione, giacché la SGR deve ottenere un’apposita autorizzazione rilasciata dalla Banca d’Italia, sentita la Consob (Commissione nazionale per le società e la borsa). 

Tale autorizzazione può essere concessa se ricorrono le seguenti condizioni:

  1. adozione della forma di società per azioni;
  2. sede legale e direzione generale situate nel territorio della Repubblica Italiana;
  3. capitale versato di ammontare non inferiore a quello determinato dalla Banca d’Italia (attualmente pari ad 1 milione di euro);
  4. gli esponenti aziendali posseggono i requisiti previsti dal TUF (Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria);
  5. la struttura del gruppo di cui la SGR fa parte non deve pregiudicare l’esercizio della vigilanza su di essa;
  6. la presentazione, insieme allo statuto e all’atto costitutivo, di un programma concernente l’attività iniziale e una relazione sulla struttura organizzativa;
  7. la denominazione sociale contiene le parole “società di gestione del risparmio”.

La Banca d’Italia è tenuta a negare l’autorizzazione anche ove non risulti assicurata la sana e prudente gestione.

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sgr fondi comuni

Doveri società di gestione del risparmio

L’attività di gestione del risparmio deve essere svolta garantendo standard elevati di efficienza e di competenza

In particolare, le SGR sono vigilate dalla Banca d’Italia, che verifica il rispetto di precise regole di condotta:

  • operare con diligenza, correttezza e trasparenza nell’interesse dei partecipanti ai fondi;
  • organizzarsi in modo da ridurre al minimo il rischio di conflitti d’interesse;
  • adottare misure idonee a salvaguardare i diritti dei partecipanti ai fondi. Queste norme sono valide in tutti i campi di azione delle SGR, sia nella gestione collettiva sia in quella privata.

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SGR: gestione collettiva e individuale 

Possiamo ora interrogarci su cosa si intenda per servizio di gestione collettiva, come si realizza e quali sono sulla differenze con la gestione individuale – in termini di gestione indivudiale, le SGR si occupano di gestione patrimoniale di patrimoni individuali.

Il risparmiatore non partecipa ad un fondo comune, ma conferisce mandato a una banca di gestire alcune somme di denaro. L’obiettivo che si persegue mediante questo meccanismo è quello di ottenere la rivalutazione della stessa somma conferita. Il cliente può fornire alcune linee guida e indicazioni per la gestione del patrimonio.

Se, invece, la gestione è collettiva, si costituisce un fondo, mediante aggregazione collettiva di somme di denaro provenienti da più risparmiatori.

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sgr

SGR: gestione fondi comuni

Come dicevamo nel paragrafo precedente, la gestione collettiva avviene mediante dei fondi comuni di investimento. Le SGR svolgono la gestione secondo alcune disposizioni che hanno l’obiettivo quello di ridurre il rischio. I fondi sono divisi in quote, ciascuna sottoscritta dal risparmiatore, garantite da eguali diritti. 

Le quote possono essere sottoscritte:

  • versando l’importo in un’unica soluzione tramite un piano di investimento del capitale (PIC); 
  • con versamenti periodici fino al raggiungimento di un determinato ammontare, attraverso un piano di accumulo del capitale (PAC).

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La gestione del fondo presuppone due fasi:

  1. istituzione del fondo: la prima fase presuppone l’istituzione del fondo: esso è promosso ponendo in essere un’attività di coordinazione dei rapporti con i partecipanti (sottoscrizioni, rimborsi, ecc.);
  2. gestione del fondo: la seconda fase è quella propria di gestione del fondo, la quale presuppone l’assunzione di una serie di decisioni per giungere alla composizione di un portafoglio. Le attività possono essere esercitate contestualmente da una o più SGR. Se la gestione è plurale, la SGR istitutrice del fondo è detta “promotrice”.

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Da chi è svolta l’attività di gestione?

L’attività di gestione è svolta da una squadra di dipendenti della società di gestione del risparmio. La loro principale mansione è quella di recepire le direttive ricevute dal consiglio di amministrazione della SGR.

La squadra provvede anche a scegliere gli strumenti finanziari da utilizzare. La società può delegare la scelta degli strumenti ad altri soggetti terzi, sia integralmente sia in parte, cioè rispetto ad alcuni investimenti.

Le società delegate possono essere sia SGR che SIM (Società di Intermediazione Mobiliare) o una banca. Spetta al consiglio di amministrazione della SGR il compito di fornire le direttive di carattere generale e di controllare l’operato del delegato.

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Tipologie di fondi comuni

Le principali tipologie di fondo comune sono:

  • fondi azionari: incentrati sulle azioni;
  • fondi obbligazionari: che investono soprattutto in obbligazioni e titoli di Stato;
  • fondi bilanciati: focalizzati su azioni e obbligazioni, con percentuali di rischio variabili da fondo a fondo;
  • fondi monetari: operanti nel mercato monetario a breve termine.

In base alle modalità di sottoscrizione e rimborso, possiamo distinguere i fondi in:

  1. fondi aperti, che consentono di sottoscrivere quote o chiederne il rimborso in qualsiasi momento;
  2. fondi chiusi, per i quali si possono sottoscrivere quote solo nel periodo di offerta e ricevere rimborsi solo a scadenze predeterminate.

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Società di gestione del risparmio SGR – Domande frequenti

Chi autorizza le SGR in Italia?

Le SGR, ovvero le società di gestione del risparmio che si occupano di gestire il risparmio di clienti, sia gestendo patrimoni individuali che fondi comuni, devono essere autorizzate dalla Banca d’Italia.

Quali sono i soggetti abilitati alla gestione collettiva del risparmio?

Le SGR devono essere in possesso di alcuni requisiti, per ottenere l’autorizzazione della Banca d’Italia che consente di svolgere l’attività di gestione del risparmio.

Come avviene la gestione di patrimoni individuali da parte di una SGR?

Le SGR svolgono l’attività di gestione individuale mediante mandato, conferito dal cliente, che indica anche le modalità di gestione.

Cosa si intende per gestione collettiva del risparmio?

La gestione collettiva del risparmio da parte di un SGR presuppone l’istituzione di fondi collettivi comuni, mediante il versamento di somme da parte dei risparmiatori, che provvedono alla sottoscrizione di quote.

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Avv. Clelia Tesone
Avvocato civilista
Laureatasi in Giurisprudenza con la votazione di 110 e Lode presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e con approfondita conoscenza delle materie del Diritto Civile e del Diritto Amministrativo. Ha brillantemente conseguito l’abilitazione alla professione di avvocato, a seguito dell’espletamento della pratica forense in diritto civile e il tirocinio ex art. 73 d.l. 69/2013 presso la Procura della Repubblica di Napoli Nord.
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