Successione del libretto postale: come funziona
Come funziona la successione di un libretto postale, cosa spetta agli eredi, quali documenti devono essere presentati alle Poste e cosa cambia in caso di libretto postale cointestato.
- In caso di morte del suo intestatario, il libretto postale viene bloccato.
- Gli eredi ai quali spettano per legge o per testamento le somme presenti al suo interno, devono presentare alcuni documenti alle Poste per sbloccarlo, in seguito alla dichiarazione di successione.
- In caso di libretto postale cointestato, il cointestatario ancora in vita non ha il diritto di svuotare il libretto postale prima del decesso, violando così le regole relative alla successione legittima, tranne in un caso specifico.
Il libretto postale – o Libretto di Risparmio Postale – è uno strumento ancora oggi piuttosto diffuso per depositare i propri risparmi e incrementarli, grazie alla presenza di interessi che maturano dal giorno dell’attivazione a quello dell’estinzione.
I libretti postali vengono emessi da Cassa Depositi e Prestiti S.p.A., sono distribuiti da Poste Italiane S.p.A. – Patrimonio BancoPosta – e garantiti dallo Stato italiano, ai sensi dell’art. 5 del D.L. 30/09/2003 n.269, convertito in L. 326/2003, e del Decreto MEF 6/10/2004.
Il libretto postale può essere intestato a una sola persona oppure essere cointestato a due o più persone. Per esempio, il cosiddetto Libretto Smart può essere intestato fino a un massimo di 4 persone.
Un libretto è una forma di investimento sicura, nel senso che è impossibile perdere i soldi che sono stati depositati al suo interno. Ma cosa succede alla morte del suo intestatario? I soldi contenuti al suo interno passano in automatico agli eredi? Vediamolo insieme, analizzando anche cosa cambia nel caso di libretto postale cointestato.
- Cosa succede al libretto postale in caso di decesso?
- Come si fa la successione di un libretto postale?
- Quanto costa la successione di un libretto postale?
- Chiusura libretto postale defunto senza successione
- Libretto postale cointestato: cosa cambia
- Successione libretto postale cointestato: come funziona
- Si può svuotare il libretto postale prima del decesso?
Cosa succede al libretto postale in caso di decesso?
In caso di morte dell’intestatario di libretto postale, i soldi che sono contenuti al suo interno passano agli eredi, in base alle regole ordinarie della successione ereditaria. Qual è la procedura da seguire in questo caso? Cosa devono fare gli eredi?
In pratica, i soggetti ai quali spetta di diritto l’eredità del defunto dovranno presentare alcuni documenti a Poste Italiane. Alla morte del suo intestatario, il libretto viene infatti bloccato in automatico, in modo tale che Poste Italiane abbia la possibilità di verificare che i relativi eredi siano legittimati ad agire per sbloccare le somme presenti al suo interno (art. 11, comma 6, delle condizioni generali di contratto).
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Come si fa la successione di un libretto postale?
Cosa devono fare gli eredi per procedere con la successione di un libretto postale? Quali documenti servono per la successione alle Poste?
Molto semplicemente, ci si dovrà recare presso uno sportello di Poste Italiane e presentare i seguenti documenti:
- il certificato di morte del defunto (o l’estratto dell’atto di morte) sul quale siano riportati nome, cognome, luogo e data di nascita, stato civile, indirizzo dell’ultimo domicilio o residenza, data e luogo del decesso, eventuale nominativo del coniuge;
- l’atto notorio o la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, sul quale vengono indicati i dati relativi al defunto e ai suoi eredi, oltre che eventuali specificazioni nell’ipotesi in cui la successione avvenga in presenza di un testamento;
- la copia della dichiarazione di successione, che dovrà essere stata presentata all’Agenzia delle entrate, o la copia del certificato di eseguita dichiarazione e pagamento dell’imposta di successione (modello 240 Mecc, ovvero il modello richiesto per sbloccare i conti correnti o i vari rapporti in essere tra un soggetto defunto e Poste Italiane o una banca);
- la copia del documento di identità del soggetto richiedente, e la copia del documento e del codice fiscale di tutti gli eredi.
Di seguito, puoi scaricare il documento per presentare domanda di rilascio del modello 240 all’Agenzia delle entrate.
Qualora la successione sia di tipo testamentario, si dovranno aggiungere anche la copia conforme dell’originale del verbale di pubblicazione del testamento, nell’ipotesi di testamento olografo o segreto, oppure la copia dell’originale dell’atto pubblico, nel caso di testamento pubblico.
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Quanto costa la successione di un libretto postale?
La successione del libretto postale è possibile solo dopo aver pagato l’imposta di successione, che rappresenta la condizione necessaria per poter ereditare quanto contenuto nel libretto. In pratica, le somme presenti sul libretto faranno parte dell’eredità e, dunque, si sommeranno alle cifre sulle quali andare a calcolare l’imposta ereditaria.
Le aliquote dell’imposta di successione e le relative franchigie, previste dall’articolo 2, comma 48, del D.L. n. 262 del 2006, variano a seconda del legame di parentela con il soggetto defunto.
In particolare, sono pari:
- al 4% per i trasferimenti in favore di coniuge, ascendenti o discendenti, da applicare sul valore complessivo netto, eccedente la franchigia di 1 milione di euro;
- al 6%, per i trasferimenti in favore di fratelli o sorelle, da applicare sul valore complessivo netto, eccedente la franchigia di 100.000 euro;
- al 6%, per i trasferimenti in favore di altri parenti fino al quarto grado, degli affini in linea collaterale fino al terzo grado, da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza franchigia;
- all’8%, per i trasferimenti in favore di tutti gli altri soggetti da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di alcuna franchigia.
È prevista una franchigia pari a 1,5 milioni di euro per i soggetti portatori di handicap, ai sensi della legge. n. 104/1992.
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Chiusura libretto postale defunto senza successione
L’art. 11, comma 6, delle condizioni generali di contratto di un libretto postale prevede che:
Il libretto, anche se intestato a più persone, si estingue in caso di decesso dell’intestatario o di uno dei cointestatari, previo espletamento della pratica di successione volta a verificare la legittimazione ad agire degli eredi. Il predetto evento, decesso dell’intestatario o di uno dei cointestatari, deve essere comunicato per iscritto a Poste Italiane. In caso di decesso dell’intestatario o di uno dei cointestatari, nelle more dell’espletamento della pratica di successione, il libretto viene bloccato al fine di consentire la verifica da parte di Poste Italiane della legittimazione ad agire degli eredi, ciò anche quando il libretto è cointestato a più persone con facoltà, per le medesime, ad agire disgiuntamente. In tale ultimo caso viene comunque meno, nel periodo intercorrente dalla data di comunicazione del decesso a Poste Italiane alla data di estinzione del libretto, il diritto del cointestatario superstite di disporre separatamente. Resta salva la facoltà degli eredi – congiuntamente – e del cointestatario superstite di richiedere la quota di rispettiva spettanza del saldo del Libretto.
L’articolo specifica che, in caso di morte del suo intestatario, il libretto postale non può essere chiuso con la consueta procedura, ovvero recandosi presso uno sportello postale con il proprio documento di identità e presentando la relativa richiesta di chiusura.
La chiusura del libretto postale del defunto può infatti avvenire soltanto dopo che sia stata aperta la successione. Dopo aver presentato i documenti sopra indicati, gli eredi potranno decidere se diventare i nuovi intestatari del libretto (fino a un massimo di 4 persone), oppure se dividersi le somme presenti sul libretto, con i relativi interessi. In questo caso, il libretto verrà chiuso.
Nel caso della chiusura del conto corrente (bancario o postale) di una persona deceduta, è possibile procedere senza presentare la dichiarazione di successione in alcuni casi, ovvero quando i chiamati all’eredità siano il coniuge o i parenti in linea retta (figli, nipoti, genitori) e siano presenti alcune condizioni – eredità non superiore a 100.000 euro e assenza di beni immobili o diritti reali (enfiteusi, servitù, diritto di superficie) su case, terreni, magazzini, dei quali il de cuius non era però proprietario.
Libretto postale cointestato: cosa cambia
Il libretto di risparmio postale può essere anche cointestato, ovvero intestato a più di una persona. La cointestazione può essere:
- a firma disgiunta: in questo caso, i contitolari possono gestire i soldi presenti sul libretto senza chiedere l’autorizzazione degli altri;
- a firma congiunta, nella quale si richiede l’autorizzazione di tutti i cointestatari per compiere qualsiasi tipo di operazione (deposito, prelievo, spostamento soldi).
In merito ai soldi che vengono depositati su un libretto postale cointestato, le quote appartengono in parti uguali ai suoi cointestatari. Questo significa che, se un libretto è intestato a due persone (es. madre e figlio), i depositi sono al 50% di una e al 50% dell’altra.
Se il libretto cointestato è a firme disgiunte, allora è possibile che uno dei due decida di svuotarlo senza richiedere l’autorizzazione dell’altro – che in questo caso potrà comunque agire contro di lui, per riottenere la quota che gli spetta, ma non potrà avere nessuna pretesa nei confronti di Poste Italiane.
La persona che ha svuotato il libretto potrà eventualmente difendersi se dimostra che la contitolarità dello stesso è solo fittizia, ovvero che le somme al suo interno sono state versate unicamente da lei.
Successione libretto postale cointestato: come funziona
Prendiamo il caso di un libretto postale intestato a più persone. Alla morte di uno degli intestatari, il libretto viene bloccato da Poste Italiane al fine di verificare che gli eredi siano legittimati ad agire, anche nell’ipotesi in cui il libretto sia cointestato a firma disgiunta.
Nel periodo che intercorre tra la data di comunicazione del decesso e la data di estinzione del libretto, viene meno la facoltà del cointestatario di poter disporre liberamente delle somme presenti sul libretto.
Se un libretto postale è intestato a una madre e un solo figlio, ma sia presente un altro figlio, alla morte della madre:
- il figlio cointestatario avrà diritto al 50% delle quote depositate sul libretto;
- la restante quota seguirà invece le regole della successione ereditaria, quindi dovrà essere ripartita equamente tra i due figli.
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Si può svuotare il libretto postale prima del decesso?
Nella stessa ipotesi delineata nel paragrafo precedente, potrebbe capitare che il figlio che ha un libretto postale a firma disgiunta cointestato con la madre decida di prelevare interamente il suo contenuto, al fine di evitare che altri eredi se ne possano impossessare alla morte della madre.
Un’operazione di questo tipo è legale, quindi il figlio ha il diritto di svuotare il libretto postale prima del decesso? Gli eredi hanno in realtà la possibilità di recuperare i soldi prelevati dal libretto postale, facendoli entrare a far parte dell’asse ereditario.
Possono farlo de riescono a dimostrare che la cointestazione del libretto postale fosse fittizia, ovvero che tutti i depositati al suo interno erano stati versati per intero dalla madre, superando così la presunzione di comproprietà alla base del libretto postale cointestato.
In particolare, in questo caso, gli eredi potranno rivendicare il 100% degli importi del libretto postale. In caso contrario, quindi se la cointestazione del libretto fosse reale, avranno comunque diritto a ereditare il 50% delle somme del libretto. L’unico caso in cui il contitolare non potrà subire ripercussioni da parte degli eredi, è quello in cui riesce a dimostrare che i soldi presenti sul libretto erano solamente i suoi, perché era stato soltanto lui a versarli nel tempo.
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Successione libretto postale – Domande frequenti
Per procedere con la successione di un libretto postale, si dovranno presentare presso uno degli sportelli di Poste Italiane, una serie di documenti: scopri quali sono nella nostra guida sulla successione del libretto postale.
Il tempo massimo entro il quale Poste Italiane è tenuto a liquidare gli eredi è pari a 6 mesi dal momento di apertura della successione.
Alla morte del suo titolare, il libretto postale viene bloccato. Per svincolare le somme al suo interno, gli eredi devono presentare alcuni documenti, tra i quali il certificato di morte del defunto e l’atto notorio, o la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà per sbloccare libretto postale.
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