Il cognome del padre al figlio non sarà più automatico: la svolta in Italia

I termini tutela e curatela si riferiscono a delle misure di protezione giuridica che sono state previste dalla legge per sostenere le persone che hanno ridotte capacità fisiche e mentali (soggetti interdetti) e i minori senza genitori o ai cui genitori sia stata tolta la potestà genitoriale.
L’obiettivo è quello di rappresentarli dal punto di vista legale e supportarli, nel caso dei minori, dal punto di vista educativo o in alcune circostanze straordinarie.
Vediamo di seguito qual è il significato giuridico dei termini tutela e curatela e quali sono le loro differenze.
La tutela è un istituto di protezione giuridica che viene applicato in seguito a una sentenza di interdizione nei confronti di una persona che si ritrovi in una condizione di infermità mentale tale da renderle impossibile il riuscire a provvedere ai propri interessi.
Quali sono i poteri del tutore? Il tutore, che viene nominato dal Giudice tutelare, è un rappresentante legale che ha il compito di:
Leggi anche: “Come diventare tutore legale di un genitore“.
La curatela è un istituto giuridico che entra in gioco in seguito a una sentenza di inabilitazione nei confronti di un soggetto:
La curatela permette di mantenere la capacità di agire per gli atti ordinaria amministrazione: il curatore interviene nel caso degli atti di straordinaria amministrazione, come per esempio la vendita o l’acquisto di beni.
Abbiamo visto che sia la tutela sia la curatela sono degli istituti giuridici aventi la funzione di proteggere gli incapaci: la tutela rappresenta una vera e propria forma di rappresentanza legale.
Di contro, la curatela assume più una funzione di tipo assistenziale in quanto il curatore non si sostituisce, bensì integra la volontà del soggetto inabilitato, intervenendo soltanto per alcuni atti.
Nella pratica, il curatore ha la funzione di occuparsi degli interessi di natura patrimoniale e della cura dei beni, mentre il tutore ha anche delle funzioni di carattere personale e interviene in qualsiasi occasione.
Quando si parla di tutela e curatela è abbastanza spontaneo introdurre anche la figura dell’amministratore di sostegno, il quale interviene nei casi in cui un soggetto:
La capacità di agire del soggetto in questione viene sacrificata nel minor modo possibile: quest’ultimo mantiene, infatti, la totale autonomia in tutti quegli atti che non richiedono l’assistenza o l’intervento dell’amministratore di sostegno.
Una delle caratteristiche dell’amministratore di sostegno è la sua flessibilità: il Giudice ha, di fatti, facoltà di poterne stabilire i compiti con apposito provvedimento sulla base delle effettive necessità.
La differenza tra tutore e curatore si lega a quella presente tra soggetti interdetto e inabilitato: clicca per sapere di cosa si tratta.
Tutore e curatore vengono nominati da un giudice in seguito, rispettivamente, a una sentenza di interdizione o di inabilitazione.