Ai minorenni si possono applicare gli arresti domiciliari?
Le misure cautelari si applicano ai minori? Scopri come cambia la misura degli arresti domiciliari e quali sono le condizioni previste per i soggetti che hanno meno di 18 anni.
- Le misure cautelari personali sono dei provvedimenti che comportano una compressione della libertà personale dell’individuo.
- Tali misure si applicano laddove ricorrano specifiche condizioni, cioè siano rispettati i limiti edittali, siano accertati i gravi indizi di colpevolezza e vi sia utilità nell’applicare la misura.
- Le misure cautelari si applicano anche ai minorenni, però cambiano le condizioni, così come i limiti edittali per accedere alla misura. Anche le misure subiscono alcuni cambiamenti.
Il processo penale minorile presenta delle regole peculiari rispetto al processo ordinario, dove si tiene conto dell’esigenza di tutelare il minore e favorire una sua risocializzazione e recupero. Proprio per questa ragione, molto spesso il rigore di alcune disposizioni trova attenuazione.
Questo, per esempio, accade anche rispetto alle misure cautelari, che possono essere applicate al minore, ma secondo regole in parte diverse da quelle previste per i maggiorenni. In particolare, si tiene conto di alcune esigenze di studio, di lavoro e di salute che diventano primarie, ove il destinatario della misura sia un minore.
Nel seguente articolo, ti spiegheremo, innanzitutto, quali sono le misure cautelari e in quali condizioni si applicano. Ci soffermeremo in particolare sulle misure custodiali.
Dopodiché, esamineremo le misure cautelari per i minori: quali sono, come cambiano le condizioni e come si cerca di facilitare la risocializzazione del minore.
Che cosa sono le misure cautelari personali?
L’art. 13 cost. pone la libertà personale al centro della tutela riservata dall’ordinamento e dalla costituzione. Le misure cautelari personali costituiscono una limitazione di predetta libertà personale, in un momento in cui non è provata, oltre ogni ragionevole dubbio, la responsabilità penale del destinatario della misura.
La libertà personale, tuttavia, può essere limitata nelle ipotesi espressamente previste dalla legge, ove ricorrano anche le condizioni che dovranno essere accertate in concreto dal giudice.
Approfondisci l’argomento leggendo: Misure cautelari: termini e presupposti
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Quando si applicano le misure cautelari?
In primo luogo, il legislatore ha previsto alcune condizioni inerenti i limiti di pena. il codice di procedura penale stabilisce che la misura può essere applicato solo se al soggetto, astrattamente, è ascrivibile un reato che abbia specifici limiti edittali.
Si adottano le misure se il reato è punito con:
- pena dell’ergastolo o della reclusione superiore nel massimo a tre anni (interdittive e coercitive diverse dalla custodia cautelare in carcere);
- pena dell’ergastolo o della reclusione non inferiore nel massimo a 5 anni e per il delitto di illecito finanziamento ai partiti (custodia cautelare in carcere).
Devono poi sussistere gravi indizi di colpevolezza. Ciò significa che non è necessario che sia accertato oltre ogni ragionevole dubbio che il destinatario sia autore del fatto illecito, ma il giudice che applica la misura deve essere in grado di formulare un serio giudizio probabilistico sulla colpevolezza del soggetto.
La misura, poi, deve essere utile, nel senso che deve essere finalizzata ad uno specifico scopo che sia tale da giustificare la limitazione della libertà personale.
Si terrà in considerazione se:
- c’è pericolo di fuga dell’autore del reato;
- il rischio di reiterazione della condotta illecita;
- il pericolo di inquinamento delle prove.
Ti consigliamo anche di leggere il seguente articolo: Le misure di prevenzione e il giudizio di pericolosità
Quali sono le misure cautelari personali?
Le misure cautelari coercitive sono quelle che comportano una maggiore limitazione della libertà personale. Le misure si distinguono in base a livelli di afflittività differenziati e possono essere applicate solo per specifici reati, per i quali la legge prevede la pena dell’ergastolo o della reclusione superiore nel massimo a tre anni, che diventano cinque per il caso della custodia cautelare in carcere.
Le misure custodiali sono:
- arresti domiciliari: questa misura prevede che il soggetto destinatario non possa allontanarsi dal luogo indicato nel provvedimento del giudice, in genere l’abitazione familiare. Il giudice può anche disporre specifiche modalità, anche più rigide, in considerazione del caso particolare. Per esempio, può prevedere il divieto di comunicazione con le persone diverse dai conviventi o che prestano assistenza all’indagato o all’imputato. Il giudice può anche mitigare il trattamento, in base ad alcune esigenze specifiche, autorizzando l’allontanamento dalla casa per motivi di salute o per motivi di studio;
- custodia cautelare in carcere: è la misura maggiormente restrittiva della libertà personale. Sono previste particolari norme in caso di soggetti affetti da malattie infettive, in particolare da HIV, o comunque condizioni che sono incompatibili con lo stato di detenzione. Il regime della custodia cautelare si attenua anche per la madri detenute;
- custodia in casa di cura.
Puoi approfondire l’argomento leggendo anche: Arresti domiciliari: cosa sono, quali sono le regole e cosa si può fare
Quando si applicano le misure cautelari ai minori?
Le misure cautelari si possono applicare a tutti gli indagati o imputati, senza limiti di età, tra cui anche i minorenni a certe condizioni. In particolare, la legge prevede diverse condizioni a seconda che la misura sia di custodia in carcere o di altra tipologia.
Nel caso della custodia in carcere può essere disposta solo se si procede per un delitto punito con la reclusione non inferiore nel massimo a nove anni. Mentre, per quanto riguarda le altre misure possono essere disposte quando si procede per i delitti che sono puniti con l’ergastolo o con la reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni.
Il giudice può, poi, disporre la custodia cautelare:
- nell’ipotesi di fondato pericolo che siano inquinate le prove;
- se l’imputato si dà alla fuga;
- se, per specifiche modalità e circostanze del fatto e per la personalità dell’imputato, vi è il concreto pericolo che questi commetta gravi delitti con uso di armi o di altri mezzi di violenza personale, ovvero delitti di criminalità organizzata o della stessa specie di quelli per cui si procede.
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Si possono applicare gli arresti domiciliari ai minorenni?
Il processo minorile, a differenza di quanto accade nel processo ordinario, non consente l’applicazione degli arresti domiciliari per i minorenni. Tuttavia, è prevista una misura quasi equivalente, ossia la cosiddetta permanenza in casa.
Questa misura può essere applicata se il minorenne ha trasgredito più volte alle prescrizioni del giudice. In genere, infatti, il giudice dispone con provvedimento una serie di doveri in termini di studio o attività lavorativa.
La permanenza in casa è una misura che ha lo stesso contenuto degli arresti domiciliari. Quindi, al minore è imposto di non lasciare la propria abitazione familiare o altro luogo di privata dimora, individuando anche eventuali ulteriori limitazioni, cioè divieti di comunicare con l’esterno.
Altrettanto, il giudice può disporre che il minore possa allontanarsi per motivi di studio, lavoro o altre esigenze educative. Sono poi posti in capo anche ai genitori, che devono collaborare con i servizi sociali minorili e svolgere un’attività di vigilanza e controllo.
Il giudice può poi prevedere la misura del collocamento in comunità, quando il minore assume un comportamento che non giustifica la misura della permanenza in casa.
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Che differenza c’è tra permanenza in casa e arresti domiciliari?
Come abbiamo evidenziato nel precedente paragrafo, la misura della permanenza in casa è del tutto simile agli arresti domiciliari. In entrambi i casi, infatti, al soggetto destinatario è impedito di uscire dalla propria abitazione, talvolta, anche di comunicare con l’esterno.
Inoltre, mentre nel caso del maggiorenne la previsione della possibilità di allontanarsi dall’abitazione è un’eccezione, per i minorenni, invece, tendenzialmente è la regola.
Inoltre, nel caso di violazione dell’obbligo di permanenza, la conseguenza è il collocamento in comunità, mentre se i maggiorenni si allontanano dall’abitazione, si configura il reato di evasione.
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Arresti domiciliari per minorenni – Domandi frequenti
Le misure cautelari sono dei provvedimenti applicati prima che il procedimento penale si sia concluso, quando sussistono specifiche condizioni ed esigenze.
Le misure cautelari coercitive custodiali sono misure che impongono una significativa limitazione della libertà personale: arresti domiciliari, detenzione in carcere, detenzione in casa di cura.
Tra le misure cautelari previste per i minori, c’è la misura della permanenza in casa, che tendenzialmente equivale agli arresti domiciliari.
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